C antante
bilingue, pianista e compositore italiano, formatosi musicalmente
negli States, si racconta attraverso progetti misti di evergreen
americani degli anni 50' (F. Sinatra, N. King Cole, C. Porter, Dean
Martin, Louis Armstrong, ecc.) insieme a suoi brani originali dal forte
sapore jazz/swing.
Più che un concerto si tratta di uno spettacolo pieno di energia e originalità.
Sul palco Klaus si trasforma da crooner a show man, da pianista a
batterista, gioca con i musicisti, scherza con il pubblico e trascina tutti
nel suo mondo musicale.
N el suo mondo tutto è permesso: si possono
picchiare i musicisti durante un assolo, ballare con le signore del
pubblico mentre canta lo scat, raccontare surreali e divertenti aneddoti
sul vecchio Sinatra, chiedere risolutamente di spegnere i cellulari con
una canzone dal titolo "Please turn off your F&133; phone!", parlare in
siciliano, citare melodie dal film "il padrino" o "lo squalo", suonare
pezzi a folle velocità di metronomo, scherzare con brani dove un ritmo
boogie-woogie si mischia con un canto da tenore lirco, eseguire
brani originali degni del jazz più moderno, emozionare con romantiche
ballad intrise di delicatezza, ma anche trasformare il suono del quartetto
in un suono orchestrale o anche trattare di argomenti d'attualità
come la difesa dell'ecosistema e il declino sociale nel brano pop-rock "Can
we trust the human heart?".
Articolo
su JazzItalia firmato da Eva Simontacchi .
Concerto al Teatro Palazzina Liberty 4 Giugno .
T utto questo sono i concerti di Klaus Bellavitis:
un vero artista di sangue blu (discendente del Conte Giusto Bellavitis,
primo senatore della Repubblica Italiana e amico personale dei re Vittorio
Emanuele II° e Augusto III° di Polonia) le sue radici si palesano
attraverso espressioni artistiche, sceniche e personali di rara eleganza,
ben pochi pianisti-cantanti italiani sono in grado di dare un tale senso "teatrale"
alla musica costruendo uno spettacolo di assoluta originalità.
I llustri riferimenti per meglio spiegare
la sua musicalità potrebbero essere: Harry Connick Jr, Peter Cincotti
o Jamie Cullum.
N el 1988 diventa il primo italiano laureato
alla Berklee College of Music di Boston e dopo una permanenza di 10 anni
negli Stati Uniti dove lavora come compositore per musica da film,
si trasferisce in Italia per produrre musica per jingle e documentari, collaborando
con i Fratelli La Bionda, Luca Jurman, Maurizio Nichetti, la Titanus Film,
Mediaset, insegnando al Conservatorio Verdi di Milano, suonando con
i "Berklee College Old Boys 4tet" (Mario Rusca, Lucio Terzano e Tony Arco).
K laus ha suonato con:
J. Walter Blanton (trombettista di Frank Sinatra), Gary Queen
(chitarrista di Tony Bennett), Phil DeGreg (insegnante Cincinnati
Music University), Andrew Fawcett, Hilary Kramer, Greg Bosler
(pianista di Frank Sinatra Jr.), Mario Rusca, Fabrizio Bernasconi, Mike Tracy, Charles Alexander,
Tony Arco, Enrico Santarelli, Massimo Scoca, Ermanno Principe, Gendrickson Mena,
Tullio Ricci, Lucio Terzano, Roberto Piccolo, Davide Logiri, Eva Simontacchi,
Maurizio Lauzi, Luigi Gungui, Antonella Mazza, Paolo Favini, Marco Bianchi, Giulio
Visibelli, Desiree' Dell'Amore (arpista di Mario Biondi), ecc.