marianna

mi sono chiesta da sempre quale è il posto dove finiscono le parole dopo che sono state dette. Così ieri,al fine di trovare una risposta a questo ardito Quesito mi sono messa di buona volontà ed ho iniziato delle prove scientifiche dei veri e propRi esperimenti per riuscire a trovare una risposta. ad esempio: ho detto ad alta voce:"disawillikà” e ho subitanemante cominciato la mia ricerca: provo dentro tutti gli armadi, guardo sotto il tappeto del mio soggiorno, sbircio nei buchidei tarli del mio tavolo di castagno(panchette comprese) frugo nei cassetti del comò e pure negli spazi interdentalidi entrambe le mie arcate dentarie (divenuti abbastanza ampi dopo l’accurata quanto dolorosa et sanguinosa recente detartrasi) Ma niente. Niente più tracce della parola "disawillikà”. Non c’era più. Quindi, per attenermi ai canoni ed al rigore dei metodi previsti per qualsiais tipo di sperimentazione accademica ho provato a cambiare parola e a cambiare stanza. Sono andata in cucina ed ho detto: "pandittaino". quindi mi son messa a cercare tra le posate, dietro al frigorifero,sotto la lavastoviglie,dentro le scatolette del tonno, nei bidoni della raccolta differenziata. e pure nella credenza dove tengo le girellemotta, i plumcheicmulinobianco con gocce dicioccolatto fondente, le sfolgiatine vicenzi farcite con nutella ma.. mi è venuta soltanto fame, e perciò ho mangiato tutte le merendine suddette. allora che faccio..mi sono fiondata in salotto ed ho detto ,forte e ben scandita la parola: "gnoseologia. poi però mi sono distratta e ho pensato intensamente e lungamente acchèvuoldire la parola appena pronunciata. eccosì mi è venuto un abbiocco improvviso e mi sono messa a dormire sul divano con una grande bella bolla al naso. quando la bolla al naso è finalmente scoppiata, mi son destata et mi sono buttata tutta trafelata nel bagno e mentre mi facevo la doccia, ho canticchiato il mio pezzo preferito :CHISS MI CHISS Mi licia di cristina davena e i beehive. allorquando sono uscita, ho cercato dove fossero finite tutte le parole che avevo canticchiato, ma non ce n' era più neanche una. O santaPolenta mia! ma insomma… dove vanno a finire allora tuttequeste parole? il dilemma mi si era fatto ancora più acuto , ma la mia celeberrima intelligenza deduttiva da patata surgelata della boscosrl, non si è arresa. Perciò vado in ufficio e faccio altre prove alla mia collega preferita ho detto : andriamahilala, (ossia il nome della bellissima e simpatica primadonna che secondo la mitologia degli abitanti del madagascar dovendo scelgiere il tipo di morte, chiese di essere mandata sulla luna così ogni mese la donna originale muore per rinascere il mese seguente). leii, la mia collega preferita, mi ha guardato, sbattendo quel suo par de palpebre sugli occhi suoi rotondi accidiosi et iracondi come quelli di un assidua frequentatrice della palude stigia e m' ha risposto: No, il caffè l’ho gia preso , ma grazie lo stesso. ma la parola andriamahilala, comunque non c’era più. nemmeno nel cestino delle cartucce esaurite della stampante a colori o nello scaffale dei deplints del mobilificio fantoni di osoppo o dentro la tastiera del piccì e neppure nel mio gabinetto riservato niente. nulla.Nessuna traccia. insomma,un gran bel mistero ma vistocchè in quanto ad intelligenza, io sono senz'altro meglio della valchiria brunilde, ho pensato e ripensato finché mi è venuta un idea che oserei inserire nella grandiosa categoria delle: idee strepitose . ho preso una busta vuota delle briosces del panificio accanto, ho detto delle parole dentro eppoi l’ho immediatamente chiusa stretta stretta stretta.. già,le ho rinchiuse propio dentro a quel trasparente ed impermeabile beneamato sacchetto delle briosce ( chepperò, io non gliel'ho detto mai al briosciaro che hanno il gusto di gorgonzola mischiato a quello del dentifricio colgate pur recando sull'etichetta la dicitura che dovrebbero essere farcite con marmellata ai frutti di bosco e melecotogne) dunque dicevo..ero sicurissima che le mie parole da lì non potessero assolutamente uscire. mi sono quindi detta::ssono contenta. Poi ho guardato...le due parole non c’erano. vabbè insomma, a quanto pare il mistero di dove vanno le parole dopochesonostatedette non è ancora risolto. però sono contenta.