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È andato ad un musicista molisano, Silvio Trotta, il prestigioso «Premio Roberto Gritti», edizione 2007.
Questa la motivazione: «Per l’impegno e l’opera svolta a favore della musica popolare tradizionale del centro e del sud Italia».
Il “Gritti†è uno dei più à mbiti premi del settore etnomusicologico.
Si assegna dal 1991 ed è stato ideato dagli organizzatori del Festival "IsolaFolk" di Suisio (Bergamo).
Silvio Trotta (nato a Capracotta, 28 giugno 1957) da giovanissimo si avvicina allo studio degli strumenti a corda. Nel 1976 inizia ad occuparsi di musica etnica, apprendendo le tecniche esecutive dei cordofoni tradizionali italiani, in particolare della chitarra battente e del mandolino. Quindi fonda, insieme a Stefano Tartaglia, Franco Giusti e Marika Spiezia, il gruppo “Musicanti del Piccolo Borgoâ€, che si dedica alla rielaborazione e alla riproposta dei canti popolari dell'Italia centromeridionale.
Con i Musicanti del Piccolo Borgo, Trotta ha all'attivo più di cinquecento concerti in molti festival italiani ed esteri. Tra gli altri, in Italia: Folkest, Festival Internazionale della Zampogna, Isola Folk, Festival della Canzone Tradizionale; all’estero, tiene spettacoli in Svizzera, Spagna, Francia e, nel 2003, al Festival Internazionale di Samarcanda, dove vince il “Premio per il giudizio del pubblicoâ€.
Coi Musicanti del Piccolo Borgo ha inciso: “Musicanti del piccolo borgo†1980, “Pacienza nenna mia†1994, “Canti e ritmi dell'appennino†1997, “Fiore de tutti i fiori†2000, “musicaMusicanti†2006.
I “Musicanti del Piccolo Borgo†possono essere considerati una formazione storica del folk revival italiano. Il gruppo si è infatti costituito alla metà degli anni Settanta, con l’intento, che rimane immutato, di recuperare e riproporre il patrimonio della tradizione musicale popolare dell’Italia centro-meridionale.
I “Musicanti†hanno perciò svolto, particolarmente nel primo periodo della loro attività , una serie di ricerche sul campo, soprattutto nel Molise e nel Lazio, che hanno prodotto un’ampia documentazione del repertorio musicale tradizionale; queste iniziali campagne di registrazione etnofonica si sono poi trasformate in un più generale contatto con la cultura contadina, e quindi in una conoscenza più profonda non solo degli esempi, ma anche dei modi e dei significati dell’espressione musicale all’interno di quella cultura.
Uno dei settori nei quali i “Musicanti del Piccolo Borgo†si sono più impegnati nel corso della loro lunga attività è quello dell’organologia, con l’apprendimento e l’uso degli strumenti più strettamente legati al nostro mondo agropastorale, come il piffero, la zampogna, la chitarra battente, l’organetto e, recentemente, il “bufùâ€, il grande tamburo a frizione molisano.
Il repertorio proposto dai “Musicanti del Piccolo Borgo†comprende tutte le forme musicali tradizionali tipiche dell’Italia centro-meridionale, dalle ninne nanne agli stornelli, dai canti religiosi ai saltarelli e alle tarantelle, e presenta, in una rispettosa rielaborazione, che ne permetta la fruizione anche in contesti diversi da quello originario, sia testi e melodie frutto della ricerca sul campo, sia brani tratti dalla discografia esistente.
I â€Musicantiâ€, nei CD pubblicati, ed ed ancor più nei concerti, vogliono infatti realizzare un viaggio attraverso i suoni, innanzitutto, della tradizione molisana e laziale, ma anche, superando confini spesso culturalmente poco consistenti, di quella campana, lucana, pugliese, calabrese, siciliana. Di ciò, e della varietà di colori e di impatto sonoro, è testimonianza anche l’elenco degli strumenti utilizzati: mandolino, mandola, mandoloncello, chitarra, chitarra battente, chitarra basso, piffero, zampogna(a chiave e alla zoppa, surdulina), flauto dritto, violino, organetto (a due, quattro e otto bassi), castagnette, traccole, tamburi e tamburelli (campani, pugliesi e calabresi), “bufù†molisano.