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Paolo Dall’Ara

About Me

mi ritrovai un giorno, all’età di 12 anni, a presenziare per purissimo caso ad un concerto di una band biellese di nome Meikenut nella quale suonava un grande fiatista: Guido Antoniotti. Vidi là per la prima volta una cornamusa suonare e ne rimasi terribilmente innamorato: bella, elegante, dalle curve sinuose e con quella pelle morbida e profumata...non un filo di cellulite. Passai allora alcune settimane a fare esperimenti in cui prendendo un sacchetto di plastica della conad praticavo un foro in cui andavo a inserire un flauto dolce con diteggiatura tedesca (quello che si suona alle medie) ed un altro foro in cui invece mettevo un tubo corrugato (quelli che si mettono nei muri per far passare i cavi elettrici) con risultati ovviamente disastrosi. Tutto ciò fino a quando il gentiluomo Guido non mi presta una prima cornamusa made in Spain, una gaita per l’esattezza. Inizia all’ora, dopo pochi mesi di studio forsennato, la mia attività all’interno della formazione musicale Meikenut, gruppo con il quale mi preoccupo principalmente della musica finalizzata al ballo popolare ed alla animazione dei cosidetti balfolk. Da questo progetto nasce un prodoto discografico titolato "Sons et sugestions d’autrefois" oltre che la importantissima possibilità di venire a conoscenza di un prezioso patrimonio di musiche originarie della zona biellese (valle Cervo per l’esattezza) che mi consentono di legare la musica che faccio al territorio in cui sono nato e cresciuto e di portare al mio pubblico un po’ di ciò che mi appartiene. Nasce nello stesso periodo il progetto musicale Tsarrije, di cui ho fatto parte con altri 11 musicisti provenienti dall’area nord occidentale piemontese e valdostana, con i quali si realizza il lavoro discografico "Suonatori di strada per musica senza strade": una riproposta di canti e musiche provenienti dalle tradizioni popolari da cui provengono i componenti del gruppo stesso. Parallelamente mi ritrovo ad avere l’enorme esigenza di creare un progetto musicale più giovane che fosse una proposta al pubblico di quello che poteva essere la nu roots di concezione italiana. In perfetta cooperazione e sintonia con il mio braccio destro di sempre (e di cui spero di poter essere sempre il sinistro) Vincent Boniface si và allora a dare vita alla formazione musicale Harmoniraptus composta da Paolo Dall’Ara, Vincent Boniface, Fernando Raimondo, Filippo Gambetta, Federico Bagnasco, Remy Boniface. Un periodo di grandi successi di pubblico e di critica che approva apprezza e sente la necessità che questo lavoro di reinterpretazione esista ed abbia un proseguio ma purtroppo la formazione non riesce ad arrivare a coronare il lavoro fatto con un prodotto discografico e le vite dei sei musicisti prendono direzioni aimeh diverse. Nel 2000 mi ritovai al festival di Saint Chartier con Vincent. La pazzia di iscriverci come duo di cornamuse al prestigioso concorso del festival ci portò ad essere i primi classificati del nuovo millennio. Ovvia e scontata la soddisfazione per due "pischelli" come noi che divengono così il duo Ganasson. La carriera scolastica prende una direzione pittosto differente da quella della musica ma non può fare a meno di entrarci in contatto. Durante i cinque anni dell’istituto per geometri Vaglio Rubens di Biella creo una band di istituto chiamata Allanostra e con lo staff della scuola si dà vita ad una manifestazione per la giornata della memoria che nasce, funziona e si dimostra un successo che porta centinaia di cittadini agli spettacoli che devono addirittura essere fatti in tre appuntamenti per permettere a tutti di potervi assistere. Allanostra partecipa e propone la sua musica a RaiSat portando a conoscenza l’operato dell’istituto superiore a cui devo davvero molto. A grenoble, ad uno dei famigerati stage di improvvisazione tenuti da Mustradem con docenti Stephan Milleret e Norbert Pignol, incontro il giovane organettista piemontese Simone Bottasso con il quale nasce un nuovo importante capitolo della mia storia musicale. Nasce il trio Stygiens che vede dapprima affiancarsi a noi Fernando Raimondo e che nel tempo si trasforma in formazione a quattro con Paolo Dall’Ara, Simone Bottasso, Francesco Motta ed il giovanissimo Nicolò Bottasso. Stygiens decide di proporre il bal folk secondo il proprio modo di vedere la musica popolare donandole chili e chili di enrgia e spaziando quanto più possibile in generi, intenzioni e stili. A tutt’oggi il quartetto vanta un’operatività enorme con date in tutta Europa e con veri e propri tour de force di date. Rimane allora solo una cosa da fare. Creare una proposta di musica finalizzata al mondo intero in cui a me, a Simone e a Vincent si affiancano Pietro Numico, Marco Inaudi e Luca Rosso. Il progetto si chiama ABNOBA ed è senz’ombra di dubbio la perla dei progetti a cui ho partecipato nella mia vita. Nel 2005 con Abnoba si pubblica il primo lavoro discografico "Vai Facile" per l’etichetta discografica Felmay. L’attività concertistica porta Abnoba su palchi prestigiosi come il Medals Plaza di Torino 2006, l’European Jazz Expo di Cagliari, il festiva Interceltique di Lorient e molti altri ancora...ma la storia di Abnoba è assolutamente attuale ed il suo futuro e nelle mani anche di chi sta credendo in noi come lo splendido pubbliche che da sempre ci sostiene. Nel 2006 inoltre vengo chiamato ad essere fiatista in una delle formazioni che ho avuto da sempre nella schiera dei miei idoli musicali: i Tre Martelli. Musiche, danze e canti frutto di una ricerca che dura da decenni e che per decenni ha portato il gruppo a raccontare nelle sue numerose tournée cosa è il folk revival piemontese. Con Tre Martelli ho potuto creare il progetto discografico "Tra ciel e tera" e a tutt’ora giriamo il mondo raccontando una storia che il publico non si stanca mai di ascoltare, anzi, che appassiona sempre di più. Questo progetto mi da l’enorme orgoglio di chi propone qualcosa che sente terribilmente appartenergli e rappresentarlo. Mi ritrovo infine a partecipare ad un progetto orchestrale denominato "La Grand Orchestee des Alpes" con altri 60 musicisti provenienti da tutto l’arco alpino. Capitanati dal maestro Christian Toma portaimo il sapore della musica alpina ovunque con una potenza sonora che fa venitre la pelle d’oca anche a noi che suoniamo. Per ora è quanto...fra un po’ spero di diventare anche un ingegnere edile...le prossime puntate speriamo siano belle come le passate.

My Interests

Music:

Member Since: 02/12/2007
Band Website: www.abnoba.it
Band Members: www.myspaceeditor.it



Influences:
diciamo che io amo: Dedale, Cristophe Sacchettini in ogni sua forma e dimensione, Keith Jarret, Daft Punk, Zucchero, Paolo Conte, La Ciapa Rusa, Petrucciani e Moby, i Weather Report, Pier Paolo Perazzini e perchè no Venditti e Carboni.
Sounds Like: io sono simile a uno che suona la cornamusa e che poi dopo è felice
Record Label: Felmay
Type of Label: Indie

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