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Maredelnord
ECLISSI DI ANIME
(UNA PRODUZIONE FOXBAND)UN CONCEPT-ALBUM CHE SI RIFA’ ALLA GRANDE TRADIZIONE POP-CANTAUTORALE E PROGRESSIVE. PER UN’IDEA DI MUSICA E SPETTACOLO DAL VIVO NUOVA E NELLO STESSO MOMENTO NEL SOLCO DELLA GRANDE TRADIZIONE DEGLI ANNI SETTANTA.Il progetto Maredelnord con questo disco d’esordio Eclissi di anime (prodotto da Fox Band, distribuito da Azzurra Music) nasce dalla confluenza di un connubio musicale in cui si fonde con originalità e grande pathos musicale la tradizione musicale italiana di stampo pop-cantautorale (Baglioni) a suoni di tradizione inglese e tipici del progressive romantico, che vede i suoi numi tutelari in complessi come Marillion, Genesis, Le Orme, Pfm, Equipe 84. Pur restando nel solco della grande tradizione melodica italiana, caratterizzata da testi tramati e da un racconto sotteso.
Maredelnord con Eclissi di anime esordisce così con un’opera concept nella sua totalità , in questo proprio riagganciandosi alla grande musica degli anni settanta e da lì partendo per un nuovo viaggio. Dove le melodie fluiscono armoniose, evocative, con punte di new-age e i testi descrivono visioni oniriche ma anche molto quotidiane, frutto di un pensiero legato alla vita di tutti i giorni.
Ciò che colpisce fin dalla prima nota del disco non è solo la galleria di personaggi che si presentano sulla scena ma anche la grande raffinatezza ed immediatezza dell’impianto compositivo che guarda alla lezione di Claudio Baglioni come dei grandi complessi degli anni settanta tipo Le Orme, la PFM, Equipe 84, con canzoni strutturate profondamente ma anche capaci di improvvise aperture ed importanti divagazioni sinfoniche.
Eclissi di anime si diceva è un concept album tenuto insieme da un filo conduttore che può riassumersi nel bisogno di affermazione e nella ricerca di luce di tutti i personaggi raccontati nel disco. Uomini e donne che per motivi diversi soffrono durante il loro percorso come di una forma di offuscamento. E’ un disco dunque che nasconde al suo interno un originalissimo percorso di redenzione e di crescita.
Fin dalla prima traccia: Eclissi di anime, a cui seguono brani come A piedi nudi, Lungomare, Non è mai tardi, Pirata, La mia casa profuma di te, Un giorno in più, Vecchio amico sguardo fisso, Continuo a correre, Dead man walking, Anime Libere.
Andare oltre lo stesso orizzonte stesso dell’immaginazione per trovare un paio di ali da dipingere. Sospesi in un mondo di lucciole, segnati da un amore labile. Ma anche se non c’è una direzione resta ancora il fiato per gridare il nostro nome. Io cerco il senso del mio cercare in questo fiume sotterraneo con una valigia nuova per raggiungerti E’ l’apertura di tutto il disco: dentro una bottiglia c’è un messaggio da lasciare per spingere il domani tra le maree. Un oceano.
La particolarità di Maredelnord è spesso di raccontare i suoi personaggi in prima persona, ricreando una forte identificazione poetica e narrativa.
Il cui culmine si ha senza dubbio nel brano Dead Man Walking, storia di un condannato a morte raccontata dal suo stesso punto di vista. Ispirato a Dancing in the dark, a storie come Il miglio verde che si trasforma poi in un’invettiva contro i suoi stessi carnefici. Un’anima privata della luce.
Maredelnord dal vivo si cambia infatti d’abito usando costumi diversi finendo proprio per impersonare i suoi stessi personaggi, ricollegandosi in questo alla grande tradizione del rock progressive anni settanta. Un modo nuovo ed antico di portarsi sulla scena. Di presentarsi.
Succede eseguendo Pirata che prende a pretesto la storia di Marco Pantani, l’eroe capace di arrivare sulla vetta e poi venire abbandonato, anche lui un’anima eclissata in cerca di luce. Capace di arrivare in cima alla vetta come un lupo che si stacca dal branco.
Canzoni in cerca anche di domande: quanto durerà il mio respiro nell’abbraccio del mondo.
Grandi brani dal respiro orchestrale, capaci di crescere a squarciagola fino a strozzarsi nell’emozione del canto, come tutti i brani pop dovrebbero fare.
Un disco fatto di canzoni piene, corpose, intense e fragorose che superano i limiti dei tre minuti e vanno verso aperture melodiche inconsuete, recuperando la grande forza epica e narrativa della migliore tradizione della melodia italiana.
Anime libere in cerca di riscatto. Perché l’anima pure se eclissata, fragile o macchiata dalla ricerca della luce non ancora trovata possiede una sua libertà in quanto può sopravvivere come un ricordo anche solo nell’affetto delle persone che ci circondano.
Il viaggio vero e proprio inizia con il brano A piedi nudi, il vero invito al viaggio seguendo la verità e la natura.
Lungomare è la prima vera anima eclissata, in cui la difficoltà sono a volte il dover fare i conti con il passato.
Eclissi di anime, il nuovo progetto musicale di Maredelnord, diventa così nel suo svolgersi una sorta di percorso lungo il tempo, che segue il corso degli anni e del loro disfarsi. La ricerca della luce segna il cammino e sottintende il bisogno di affermazione. Come accade nel brano Vecchio amico sguardo fisso
Sono canzoni come piccole storie molto cinematografiche sempre in progressione, che vivono nell’arco del tempo con la paura e il coraggio di andare. Canzoni da cantare perché capaci anche di raccontare storie che si sviluppano nel tempo.
Attualmente la band si presenta dal vivo con questa formazione: Maredelnord – Voce, Luca Grimieri – Chitarra, Giorgio Amendolara – Tastiere, Andrea Grossi – Basso, Daniele Pomo – Batteria.Un approccio cantautorale ed autoriale molto forte che si ricollega anche ad una certa idea di opera rock che Riccardo Romano ha esplorato a lungo con la band Rane Strane in cui interagivano tramite la musica con le immagini di film come Shining, Nosferatu, 2001 odissea nello spazio. Per poi passare alle poesie come canzoni di viaggio nello spettacolo Carte di bordo realizzato con il regista ed attore Francesco Bonelli.
Maredelnord si presenta dunque con questo disco come ultimo erede di una grande tradizione polistrumentale che unisce il trasformismo in scena al crescendo cinematografico della canzone, al suo svolgersi come racconto da sognare e da cantare. Forte di un impianto melodico e pop nello stesso momento che non ignora la grande lezione di Claudio Baglioni nel suo disco della svolta e delle grandi aperture: Io sono qui.