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About Me

Da l'intervista rilasciata a Masino Gnoli, maggio 2007. (…)
ORLAN- Ha notato il modo come la gente dice “il mio commercialista”? il regime burocratico in cui viviamo instilla nelle persone il bisogno di sentirsi con la coscienza a posto. E allora cerchiamo di onorare entro le scadenze tutti gli indebitamenti attorno a cui siamo stati avvitati dal fallimento di un sistema economico che da 50anni si alimenta non d’altro, se non della passività del cittadino comune. Ma come fai a sentirti con la coscienza a posto con tutto quello che ti accade intorno! come fai a non avere sensi di colpa? Siamo tutti complici delle cinque famiglie interconnesse che tengono il pianeta soffocato dentro la gabbia dei loro comuni interessi finanziari. Li aiutiamo a nascondere sotto il salotto buono le ossa dei cadaveri e a coprirne il sangue con il tappeto pregiato. Hanno compiaciuto i complessi sociali della classe media portandola a sentirsi status, perché solo i mediocri possono sentirsi con la coscienza a posto.
(...)
-E’ una yogin: gentile e energica, al tempo stesso. E poi ti guarda. E il suo sguardo ti sfonda. Come un martello pneumatico. Ti senti in soggezione.-
(...)
ORLAN- Io ho bisogno della mia solitudine, è il mio destino. Che io lo voglia o no. E’ la mia forza. Tradirlo mi renderebbe vulnerabile.
(...)
-Lei ti guarda, e i suoi occhi non sono quelli di un eremita, ha l’espressione di un esule volontario. Di quelli che sanno di non appartenere ad alcun luogo.
Se conoscete Il mondo è in pericolo di Agatha Christie (ma letto veramente, non che vi siate fermati alla 4a di copertina), constaterete voi stessi come, se fossero state coeve, il personaggio di Victoria Jones, avrebbe potuto ispirarlo lei.-
(...)
GNOLI- E’ vero che Thomas Schühly disse a un suo fidanzato: prenditi cura di lei e proteggila da se stessa?
ORLAN- Sì, è verissimo. Thomas è sempre stato molto protettivo nei miei confronti. Era preoccupato a lasciarmi da sola, è un uomo della vergine, insieme condividevamo lo spazio puro di valori e ideali d’altre epoche, ma diceva che per una donna è più pesante portarsi dietro il carico di un anacronismo del genere, rischia sempre di doversi difendere da squallidi e premeditati fraintendimenti. Perciò in uno dei suoi ritorni in Italia, ormai era partito già da qualche anno, volle conoscere il mio fidanzato. Quel pomeriggio avremmo dovuto cercare un busto romano per la sua casa di Monaco, ma siccome il mio fidanzato era un matematico, in realtà passammo tutto il tempo a parlare di Tesla, e come il suo lavoro sui campi gravitazionali e sull’elettromagnetismo abbia influenzato la robotica, l’informatica e la fisica nucleare. Thomas alla fine sembrava un po’ più tranquillo e gli raccomandò questa cosa.
(...)
-Mi concede di darle del tu, ora-
(...)
GNOLI- Non è stato facile trovarti. Come nella migliore tradizione dei tuoi colleghi del genere, in questi 20anni hai fatto mille cose con mille pseudonimi diversi. A cosa sfuggi?
ORLAN- Alla sordità che ha bisogno di liquidare le contraddizioni vitali. All’incapacità di quest’epoca dell’onestà intellettuale necessaria per restare sul paradosso fino a dipanarlo senza strangolarlo. Le categorie mi vanno strette. Tutte. Nel mio ultimo film c’è un personaggio femminile secondario, LaTrasformista, una scrittrice sempre in fuga, sempre in trasferta in mondi di realtà parallele. Anche lei, come me, non vuole essere riconoscibile, identificabile, pagandone tutto lo scotto in termini di credibilità mondana (ndr: in senso heideggeriano). Quando l’ho riletto, beh, il riferimento autobiografico era lampante.
Ho scoperto abbastanza presto di poter essere tante cose contemporaneamente sul piano dell’espressione, della rappresentazione di me, verso la conoscenza empirica del reale, e per nulla al mondo rinuncerei a questo privilegio che rende la vita vitale.
Sono un tutt’uno, intero, assoluto, solo nei sentimenti. Quasi demodé.Interessi: storia; economia politica; architettura; neurobiotecnologie.
Expertise: simbolismo esoterico; storia delle intelligence.
Vizi: starmene a sedere nei bar; ascoltare musica; leggere romanzi; andare al cinema.
Virtù: avere tempo&modo di raccontare fiabe a mia nipote.
Debolezze: tacchi alti il più possibile.
Ossessioni: aspirare la polvere dai libri.
Collezioni: accessori moda anni ’20-’40.
Hobby: cucire; cucinare piatti che richiedono lunghi tempi di preparazione; verniciare.
Sport: free-climbing; yoga.
Immancabilmente: devo abitare&lavorare in ambiente totalmente bianco.
Intransigenze: sull’igiene; sulla dotazione di base della buona educazione; sulla libertà di pensiero e sull’indipendenza psicologica. Per quanto concerne tutto il resto che ognuno abbia il proprio carattere, le proprie idee, le proprie manie, i propri fomenti, il proprio modo di impiegare il tempo o di perderlo.
L'ultimo partner ti rimproverava...: il mio igienismo compulsivo.
L'uomo più sexy in assoluto...: c'è da chiederlo! Frank Zappa, no?
L'uomo che avresti sposato e sposeresti...: Alessandro III, detto Magno. Figlio di Filippo il Macedone e di Olimpiade, sacerdotessa di Dioniso. Allievo di Aristotele. Il più grande genio militare al servizio dell'evoluzione civile, di tutti i tempi. www.myspaceeditor.it

My Interests


Sir Christopher S.: Se io fossi un uomo qualunque e tu una donna qualunque, forse, prenderemmo questo nostro rapporto in un modo meno serio.
Lady Cynthia D.: Non mi sarei innamorata se tu fossi un uomo qualunque e tu non mi ameresti se io fossi una donna qualunque che non prende seriamente queste cose.
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V.Gasmann: Per essere felici non basta sentirsi un re, bisogna anche incontrare una regina
F.Ardant: Vi sembra gentile far arrossire così una signora?!
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M.R.: Via, ora puoi dirmi quanto pagasti quel visone.
J.G.: Se te ne ricordi, non ha prezzo.
(Le Gentleman d'Epsom)
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(...) "Suvvia, signora, dimostrate di avere senso pratico! Infondo, siete una donna di mondo!"
"Di mondo, dite?! Che sa del mondo una donna che indossa solo sette di guanti!" (...)

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Feathers: Pensavo non me l'avresti mai detto...
Sceriffo J.T.Chance: Detto cosa?
Feathers: Che mi ami.
Sceriffo J.T.Chance: Ti ho detto che ti arresterei...
Feathers: Significa la stessa cosa, lo sai.
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Prof. Potter: Oh questo mi ricorda il palazzo dell'imperatore Caligola, vero? Te lo ricordi Caligola, cara?
Sig.ra Potter: Sì, me lo ricordo. Non se ne sente più parlare.
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Il vento soffia, il vento urla: io sto. (canto Sioux Teton per la forza della natura)
Questa centralità è il risultato di un capovolgimento: smetto di pensare "devo" e comincio a pensare "mi do la possibilità di".
Perché i muscoli sono più forti e più saldi se i nervi sono elastici e non sono rigidi.

Tutto quello che cerchiamo sta intanto cercando noi, e se ce ne stiamo immobili ci troverà.
La prima volta che ho incontrato questa frase, l’ho sentita profondamente familiare. Sicuramente la sua eco mi risuonava dentro una consapevolezza atavica, sicuramente aver vissuto l’infanzia con un femminile come quello di cui mia nonna era portatrice mi metteva nella disposizione naturale di capirla. Ah, ma la testa! Ahimé! Interferisce sempre su ciò che non può controllare. Questa testa ottusa e arrogante non accetta di non possedere la stessa certezza inconcussa della verità istintuale. E così impieghi anni prima di capire che questa immobilità non è da intendersi come passività o apatia. E’ la fermezza ATTIVA dell’Io interiore, non egoico. Può accadere qualsiasi cosa intorno a noi, quando tutto sembra dirci sei un pazzo. sei solo e stai sbagliando, eppure, noi abbiamo la certezza incrollabile di sapere, contro tutti e tutto, esattamente cosa stiamo facendo. Non lo possiamo spiegare nemmeno a noi stessi, perché la nostra più efficace analisi razionale non può supportarci in questo territorio. Ne siamo certi, e basta.
A questo punto, possiamo smettere di disperdere energie a vanvera e restarcene fermi. Senza nemmeno accorgercene abbiamo ribaltato l’atteggiamento mentale: smetto di voler centrare il bersaglio e divento io, piuttosto, il bersaglio.
Una tale centralità sviluppa un così potente magnetismo, in grado di attrarre ciò da cui prima eravamo attratti.

La fedeltà consiste nel risveglio della propria interiorità dal sonno della trascuratezza e nello svuotamento dalle preoccupazioni delle distrazioni superflue.(Abu Muhammad al Jurairi)
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Non dobbiamo pregare per la scomparsa dei nostri guai, ma per la grazia di riuscire a trasformarli. Simone Weil
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I SICARI DELL’ECONOMIA.
Li conoscete?
Sono un’elite di professionisti ben retribuiti con il compito di trasformare la modernizzazione dei paesi in via di sviluppo in un continuo processo di indebitamento e di asservimento agli interessi delle multinazionali e dei governi più potenti del mondo. Sottraggono migliaia di miliardi di dollari a diversi paesi in tutto il mondo. Riversano il denaro della Banca Mondiale, dell’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e di altre organizzazioni “umanitarie” nelle casse di grandi multinazionali e, soprattutto, nelle tasche di quel pugno di ricche famiglie che detengono il controllo delle risorse naturali del pianeta.
I loro metodi comprendono il falso in bilancio, elezioni truccate, tangenti, estorsioni, sesso e omicidio. Il loro è il vecchio gioco del potere, ma che in questa epoca di globalizzazione ha assunto nuove e terrificanti dimensioni.
Sono, insomma, i principali artefici dell’IMPERO, di cui disegnano, da dietro le quinte, la vera struttura politica e sociale.
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(da Eclissi dell’Intellettuale, di Elémire Zolla)
La felicità non è allegra, anche chi abbia vinto le tentazioni deve raggiungere l’arte con un’attenzione sfibrante, la vita al Castello è un servizio arduo, è, come diceva Kafka, simile alla preghiera e simile alla guardia ai confini dove premono i barbari, poiché non si deve soltanto attendere all’arte, ma difenderla dal mondo che l’avversa. Il Castello è assediato.
(…)
Uno tra i tratti più irritanti e disgustosi dell’uomo-massa è la sua pretesa di ricevere un cenno di assenso allorché comunica la marca di fabbrica o la designazione commerciale di automobili o aeroplani in transito. Così pure, alla menzione di un film, informa subito della protagonista, nonché dell’occasione in cui onorò lo spettacolo della sua presenza. Così se ode un ronzio di canzonetta per l’aria dirà immantinente il nome della banda che l’esegue, il titolo e poi perseguiterà fischiando o mormorando. Così vuol dirci: ”Vedete che funziono perfettamente, ho riflessi pronti che non servono a niente. Di me potete fidarvi, non mi occupo di cose che abbiano un senso, ma mi occupo intensamente”.
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L’ingegnere elettronico Kevin Warwick, il guru della cibernetica Ray Kurzweil, e i loro colleghi Marvin Minsky e Igor Aleksander, insieme ai futurologi Ian Pearson e Hans Moravec sono tutti del parere che nel futuro saremo circondati da macchine “dotate di consapevolezza”.
Su questa base immaginiamo una gamma di creature, da quelle basate sul carbonio puro (gli umani), gli ibridi cibernetici al carbonio e silicio, fino all’ultimo ritrovato: organismi pensanti immensamente superiori basati sul silicio, destinati a dominare l’Universo.
L’indiscusso mandarino tecnologico, Bill Joy, capo della sezione scientifica della Sun Microsistem, mosso da una pressante inquietudine, scrisse su Wired nell’aprile dl 2000: le tecnologie del ventunesimo secolo, la genetica, la nanotecnologia e la robotica, sono così potenti da poter creare nuove categorie di incidenti e abusi. La faccenda è pericolosa all’estremo, visto che per la prima volta tali incidenti e abusi sono ampliamente alla portata di individui e piccoli gruppi. Non richiederanno grandi capacità o rare materie prime. Saranno sufficienti le cognizioni tecniche per essere in grado di farvi ricorso.

Lo stile di vita privo di contesto, di valori e del concetto di rispettabilità verso cui ci stiamo avviando, uno stile di vita che favorisce risposte passive in luogo di azioni individuali, ci indica, dal punto di vista scientifico, che i comportamenti che fanno parte delle natura umana hanno esaurito la propria utilità.

Ma, io credo, se la meraviglia per la conoscenza continuerà a esistere contro il potere di indulgere alle passioni collettive, se l’immaginazione e la curiosità umane riusciranno a sopravvivere all’azione soffocante di una sensualità sempre più invadente e al facile accesso a qualsiasi cosa nella vita, da un avvenimento fino a una relazione, allora le nuove frontiere della tecnologia potranno essere imbrigliate per stimolare nuove rivoluzioni delle idee da qui a secoli.
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(sogno di una cantadora messicana)
Abbassai lo sguardo e vidi che ero sulle spalle di una vecchia che mi teneva forte le caviglie. Le dissi: “no, vieni tu sulle mie che sei più vecchia.” Lei sorrise e rispose: “no, così deve essere.” E vidi che lei stava sulle spalle di una donna molto più vecchia di lei, che stava sulle spalle di una ancora più vecchia, che stava sulle spalle di una donna col mantello, che stava sulle spalle di un’anima antica, che stava sulle spalle…
Il nutrimento per la narrazione viene da loro che se ne sono andate.
Così si inizia a comprendere perché l'amore e la vita vanno vissute con le ossa.
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Il dolore è un tesoro della Pietà, il frutto è succoso quando gli togli la buccia. (Mathnawi II,Rumi)
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E se questa realtà è poco, spostati su quella parallela!

Molta gente afferma di aver già vissuto, ma io affermo di avere memoria di un’altra diversissima, vita presente.
(Philip K. Dick)
San Paolo allude a realtà parallele, in un modo che noi possiamo ben capire se pensiamo ai solchi su un disco: la puntina leggendoli, non li porta via!
Accade in modo simultaneo e coestensivo.
Il concetto di realtà parallela è stato viziato finora dai paradossi della logica classica. Dalla riflessione sulla gravitazione quantistica, gli scienziati oggi ammettono che ha senso pensare all’esistenza di 10-11 dimensioni spazio-temporali. E’ un’aggiunta a tutto quanto sapevamo enormemente significativa, vuol dire che la scienza, tra il XIX° e il XX° secolo, ha guadagnato concetti che a noi sono arrivati dal passato solo attraverso la tradizione misterica dei sacerdoti maja, egizi, sumeri, (che ne hanno indicate 12) e, per qualcuno, risalente a una conoscenza antecedente all’epoca sumera! E siccome questa matrice è l’origine comune di tutte le culture sparse ora sul pianeta, nelle pieghe sopite del nostro encefalo rimane l’eco di una consapevolezza, inattiva sì, ma che al tempo stesso ci dispone, prima ancora che si inneschi il dubbio razionale.
Noi conosciamo scientificamente la realtà parallela più di quanto crediamo. Il fatto è che non siamo più usi soffermarci abbastanza sui concetti in modo da compenetrarne il senso profondo. Lasciamo tronconi di pensieri lungo tutti i percorsi logici che intraprendiamo, a un passo dalla deduzione, non arriviamo infondo. Abbiamo dimenticato la forza analitica del pensiero attivo che si spinge oltre le colonne d’Ercole.
Se lo facessimo, ci renderemmo conto che, intanto affrontiamo seriamente un argomento di astrofisica, in quanto ammettiamo il concetto di realtà parallele. Anche mia nipote di 7anni è in grado di capire che se la luce di una stella ci arriva da miliardi di anni luce nello spazio, quando è ormai spenta, vuol dire che, contemporaneamente al nostro spazio/tempo, debbono esserci altri spazio/tempo.
L’universo è caotico! Odia la stabilità, e l’ordine deve essere distrutto perché la vita autentica possa vivere. L’equilibrio è immorale, nega l’evoluzione.
E questo processo è sempre stato in atto in questo momento.
Ma noi, per lo più, non riusciamo a restare lucidi e presenti, attraversiamo la vita come in uno stato ipnopompico che ci fa rimanere impantanati lungo l’asse trasversale. Confondiamo i mezzi con i fini.
La premonizione, la possibilità di vedere avanti nel tempo, non è un dono magico, è la padronanza dell’ortogonalità spazio/temporale. E’ la potenza magnetica di essere presenti a noi stessi ora/qui, da poterlo essere in tutte le realtà possibili.
Due pietre non occupano lo stesso spazio, ma due profumi sì.(proverbio sufi)
"Credo che le persone si facciano un’idea sbagliata quando ritengono che gli scienziati pensino in modo ordinato, rigido, seguendo un percorso lineare dal primo passo al secondo poi al terzo. In realtà spesso si fanno dei salti con l’immaginazione, che al momento possono apparire privi di senso. Quando si afferra una situazione a questo stadio, accade come nella poesia, si fantastica ancora senza prima verificare." (Paul Steinhardt, fisico)
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(da La Ricotta, di P.P.Pasolini) Giornalista: Cosa pensa dell’Italia? Regista: Il popolo più analfabeta e la borghesia più ignorante d’Europa.

La celebrità è irreparabile (...) e ogni uomo che meriti davvero di esserlo, sa che non ne vale la pena. (SM1 F.Pessoa)

Questo è un paese in cui tutti sanno tutto sulla carne da macello (veline, reality, amici-uomini&donne-di-maria, e simili), ma costringiamo a andarsene un personaggio come Maurizio Squillante (youtube "THE WINGS OF DAEDALUS"), indubbiamente uno dei tre/quattro registi lirici contemporanei più importanti d'Europa, che per le sue sperimentazioni dentro impianti scenici altamente tecnologici, per le sue ricerche sull’estensione vocale, per le raffinate contaminazioni stilistiche e linguistiche, riceve tributi da tutto il resto del mondo.
Tutto ciò mi rattrista non solo, egoisticamente, per l’amicizia profonda e la stima che mi legano all’uomo e all’artista, ma soprattutto perché il suo lavoro, una traccia ben impressa di continuità dalla nostra più alta tradizione classica, passando per le sperimentazioni del ‘900, verso soluzioni incognite, ci farebbe meritare di proiettarci in un futuro di civiltà e sviluppo culturale concreto e non continuamente alluso.

"Rifiuto l'assunto secondo il quale con il termine 'civiltà' ci si riferisce necessariamente a società guerriere maschili. La base di ogni civiltà risiede nel suo livello di creazioni artistiche, di conquiste estetiche, di valori non materiali e di libertà, che danno significato, valore e gioia alla vita per tutti i suoi cittadini, così come un equilibrio di potere tra i due sessi". (Marija Gimbutas)

Ma "...dato che tutti gli altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto". (Bertolt Brecht)

Esiste una stanchezza dell’intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo e non è inquieta come la stanchezza dell’emozione. E’ un peso della consapevolezza del mondo, un’impossibilità di respirare con l’anima. (LI F.Pessoa).
Ogni regime mira a contagiare il popolo con questa tisi spirituale. (G. Leopardi). Baros metetz en gatge!
Alessandro pagò i debiti delle sue truppe.
Non vana illusione
ma promuovere
virtù(te)
fra il popolo.
I pusillanimi tentano
di livellare l’uomo a misura di verme.
Roosevelt scelse Dexter White.
Tra sabbie mobili la cultura
dopo il (1848)
la filologia fu suddivisa,
Napoleone III spezzava il testo
in tipografia a ogni stampatore
solo qualche riga,
di modo che nessuno vedesse il Proclama.
Fuori circolazione per quattro anni
evitare che capiscano,
Niente classici,
niente Storia Americana,
nessun centro, nessuna Radice comune,
Nessun prezzo giusto cui rifarsi.
UBI JUS VAGUM.
Alessandro pagò i debiti dei soldati.
Volendo ripristinare i T’ang KAO TSUNG 1324 1265 a.C. ____ 59 Gira la cote e affila, ju tso li cymba et remus
Alberi sorreggono le nuvole,
Praecognita bonum ut te moveas
e pensa al tempo
(…)
(dal LXXXV, I Cantos, Ezra Pound)
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Quando ero piccolissima, il monito di una persona che dava a ogni cosa del quotidiano un alto valore etico, mi ha innamorata del pensiero: fatti la domanda giusta se vuoi trovare la risposta, perché, figlia mia, non esistono risposte sbagliate, ma solo domande mal poste. .
**************************

(dalla lirica su La donna del poeta persiano SHAMS ad-DIN MUHAMMAD HAFIZ)
(…)
la luce del sapere più radiosa
priva della luce d’amore è ottusa oscurità.
Il canto è bello, e il vino e la rosa e i gigli,
ma dove non sia la donna è pigra vanità.
ché il prezzo della vita è vile per Hafiz
che lo gode, ma è troppo alto a chi lo dà.
**************************

Il cinema, tutto. classici, super-classici, grandi-classici, fino ai generi inclassificabili. Dagli introvabili, agli invisibili (perché ufficialmente non esistono).
I film belli mi hanno insegnato la perfezione, i film brutti che essa cede alle lusinghe del seduttore che la considera perfettibile. .. .. Norma Desmond: Io sono sempre grande è il cinema che è diventato piccolo.
(...)
A noi non occorrevano i dialoghi, noi avevamo i volti.

I'd like to meet:

I cinici e i paranoici come me.
Perché!?!
Ma perché i cinici come me sono romantici ambiziosi, e i paranoici come me erediteranno la terra.
E poi gli alieni!
Qualcuno che sappia raccontarmi cosa mangiano su Venere, che musica ascoltano su Urano, come fanno l’amore su Marte e come si brinda su Saturno. Perché su questo pianeta, ormai, tutto quello che non so assomiglia troppo a quello che già so.
L'UMANITA' E' PIGRA. E' DESTINATA A TROVARE, PERDERE, RI-TROVARE SEMPRE LE STESSE COSE (Ferlosio)

Heroes:



IL 3 GENNAIO RICORREVA IL 111° COMPLEANNO di DOROTHY ARZNER.

IL 19 GENNAIO STENO AVREBBE COMPIUTO 91 ANNI.
Mia moglie non capisce che io, quando guardo fuori della finestra, sto lavorando.

IL 29 GENNAIO ELIO PETRI ne AVREBBE COMPIUTI 79.
(...)Per fare un film bisogna avere molta follia e molto amore per il cinema. E questo è, probabilmente, l'unico aspetto positivo della vicenda.(...)

FERNANDO DI LEO ERA NATO lo STESSO MIO GIORNO, L'11 GENNAIO ne AVREBBE COMPIUTI 76.
Raccolta differenziata di rifiuti culturali.

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ALLALTRO DELLINTERO

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dai Canti di Sulami di Nishapur (IV sec.)

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LUCIFERO LIBERÒ EVA E TUTTA LA SUA PROGENIE FEMMINILE.

(Londra'88Parigi'89) Ah, le donne!Prima vogliono essere ammazzate e poi vogliono essere perdonate!Eduardo De FilippoFinalmente ci siamo pacificate con noi stesse e, sollevate da ogni possibile senso ...
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ARCHETIPI FEMMINILI -appnt seminario d sceneggiatura-

(&)La seduzione che irradiata dalla suprema persona di Nefertiti perviene da un palazzo-prigione, il suo cervello ipertrofico. Col suo esile collo aristocratico è una colonna, la cariatide che porta s...
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AH! LA SOVRANITA DEL POPOLO. &do you remember?

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Posted by margorlando on Sun, 07 Oct 2007 10:10:00 PST