Quando eLena nacque, nel lontano 1980 io ancora non c'ero, ma posso dire con certezza che con quel carattere esuberante che più tardi ho notato nella scelta delle sue scarpe, per i genitori non deve essere stato facile. La piccola eLena passava il tuo tempo a disegnare e a raccattare cani randagi che puntualmente ammollava ai suoi ex. In casa sua c'era sempre un cane sotto shock che quando l'andavi a trovare dovevi stare attento a come mettevi i piedi perché erano cani psicolabili di cui non ci si poteva fidare, sicuramente eLena ha sempre espresso anche nella sua vita una certa sensibilità , lo notai quando ad uno di questi cani evitò di cambiargli il nome che aveva sulla targhetta, perché come lei stessa disse... ho paura che cambiandogli il nome potrei confonderlo...
Nei suoi dipinti mostra questa sensibilità , rappresentando scene quotidiane, esprimendo una sensibilità non ancora manomessa dal crescere e dalle paure che ne distorcono la visione.
La tecnica piatta scarna che usa nei suoi dipinti sottolinea questo modo di vedere il mondo, con forti richiami all'espressività di kLimt che ebbe modo di conoscere e studiare negli anni del liceo.
Oggi eLena continua quella strada cercando tecniche espressive nuove, ben visibili nei suoi ultimi lavori, la sua ricerca non è ancora terminata ne sappiamo dove condurrà . Credo che non si distaccherà mai dalla sua radice-visione del mondo in chiave fanciullesca, e che continuerà a presentare il suo universo in questo modo diretto e sincero.
SCRITTO DA SION10
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