"Se muoio lasciate il mio balcone apertoIl bambino mangia arance (Dal mio balcone lo vedo)Il mietitore taglia il grano (Dal mio balcone lo vedo)_______________________________________________________
_____14 aprile 2008. Marisa ci ha lasciato, in silenzio e con discrezione, se ne' andata creandoci un vuoto doloroso e profondo...ma la sua musica continuerà ' a scaldare il nostro cuore e a mantenerla viva in noi.
Ciao Marisa, un abbraccio.
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Marisa Sannia nasce ad Iglesias, in Sardegna, il 15/02/1947.
La sua carriera artistica inizia nel 1966 come interprete di canzoni scritte da Sergio Endrigo, Luis Bacalov, Armando Trovaioli, Sergio Bardotti, Francesco De Gregori, Minghi, Vecchioni,Don Backi, De Morales, Canfora, Lauzi.
Nel 1968 si afferma al Festival di SanRemo guadagnando il secondo posto con il brano "Casa Bianca".Nei primi anni '70 si dedica al teatro, partecipando a due musicals di successo.Segue la pubblicazione, come cantautrice, della sua prima raccolta dal titolo "La Pasta Scotta".Riscopre la propria lingua e musica le liriche di Antioco Casula, poeta sardo di fine '800, in un cd del 1993 "Sa Oghe De Su Entu e De Su Mare".
Dall'incontro con la poesia nasce anche la collaborazione con lo scrittore contemporaneo Francesco Masala di cui pubblica, nel cd "Melagranada" del 1997, una raccolta tratta dall'opera "Poesias In Duas Limbas".
Nel 2003 esce la terza raccolta in lingua sarda con testi e musiche inedite scritte dall'artista, il cd "Nanas E Janas".
Questa lunga ricerca poetica e musicale è riassunta nel recital "Canzoni tra Due Lingue. Sul Cammino Della Poesia" presentato nella rassegna "La Notte Dei Poeti" all'anfiteatro romano di Nora, al "Festival Di Taormina", e nell'ambito della rassegna "Roma Incontra il Mondo" a Villa Ada.
Il lavoro più recente, il cd "Rosa de Papel", è frutto dell'appassionata ricerca sulla vita e sul mondo poetico di Federico Garcia Lorca, uscirà postumo
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Il suono della lingua, la magia della parola, portano sul cammino della poesia tra memoria e sogno.
Musiche, suoni, parole, che si snodano come trame e disegni toccando i sentimenti profondi e misteriosi dell'anima. Melodie mediterranee, solari, si fondono con le parole in atmosfere dove è difficile distinguere l'antico ed il contemporaneo, la lingua, il poeta, il compositore e l'interprete.
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"Un canto profondo, molto piu profondo di tutti i pozzi, di tutti i mari del mondo, ancora più profondo del cuore che oggi lo crea, della voce che oggi lo canta.
E' un canto quasi infinito, viene da molto lontano attraverso gli anni, i mari e i venti del tempo, viene dal primo pianto, dal primo bacio.
Il canto profondo canta sempre nella notte, non ha mattino, pomeriggio,
nè montagne nè pianure, ma solo una notte vasta e profondamente stellata" Garcia Lorca
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