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Non ama le biografie, né diradare notizie che lo riguardano: infatti tutto ciò che segue “non è autorizzatoâ€, ma frutto di testimonianze di chi lo conosce bene e di “frasi rubate†inconsapevolmente. I suoi modi gentili sono arrivati nelle case di tutti i sardi, il linguaggio forbito ma comprensibile a tutti e la sua umanità lo hanno reso familiare. E’ indiscutibilmente un personaggio molto amato. La sua non è stata una vita facile. Ha fatto tutto da sé: per mantenersi agli studi ha lavorato, per guadagnarsi il consenso, ha sudato. In ogni caso, una vita “speciale†e fuori dall’ordinario. Il ragazzo di Ovodda ricorda la sua infanzia con gli amici che sono rimasti quelli di allora, le recite all’asilo (“mi affidavano sempre il ruolo del protagonista, forse con lo spettacolo dentro, si nasceâ€), la voglia di emergere, di sconfiggere la noia (“la vita bisogna inventarsela: non mi piace chi si culla nel lamento della disoccupazione, se vuoi ce la fai. Devi uscire di casa per andare incontro alla vita, devi aprire la testaâ€). A 16 anni sale sul palco del suo paese, per sostituire sua sorella che avrebbe dovuto presentare un “Cantabimboâ€: tra bambini e battute, il successo fu trionfale. Quel primo applauso accese un entusiasmo che ancora doveva prendere forma, pur tracciando un sentiero. L’impresario Nino Fais, che aveva il suo “Centro Spettacoli†a Tonara, sentì parlare del ragazzino che prometteva bene e lo chiamò a presentare il Festival Regionale del Cabaret, al fianco di Ottavio Nieddu. Un battesimo felice che portò fortuna a tanti: quell’anno tra i concorrenti in gara vinse “La Polaâ€. Alla prima Edizione ne seguirono altre e in due occasioni Giuliano Marongiu conobbe e venne affiancato da un’ancora sconosciuto Giorgio Panariello. Inizia la corsa verso il successo: tante serate in tutta la Sardegna. Amava creare gli spettacoli che viveva da protagonista, con ballerine e cantanti, giochi e soprattutto intrattenimento (“la gente non vuole più soltanto assistere, ama partecipare, essere partecipe. Prima che il Karaoke di Fiorello fosse inventato, io battevo i testi delle canzoni con la macchina da scrivere, e con basi registrate su audio cassette consumate, cantavo e duettavo con la gente dei paesi. Indimenticabile!â€. L’incontro con Massimo Pitzalis (“amico, prima che musicista e compagno di scenaâ€), si trasforma in un sodalizio che non conosce crisi: cantano e si divertono, nei locali e nelle piazze, ovunque. “Massimo è una delle persone più importanti della mia vita: ha un carattere bellissimo, altruista e genuino. Schivo e timido, ma straordinario con la musica e con la voce. Provavamo in una cucina rustica nella sua casa di Teti: la nonna, che non c’è più, ascoltava tutto ed esprimeva i suoi giudizi, mai negativi. La nostra prima ammiratriceâ€. Si fecero una promessa: se uno dei due avrebbe avuto successo, avrebbe portato con se l’altro. Così avvenne: l’unica condizione che Giuliano impose per “Sardegna Canta†fu la presenza di Massimo al suo fianco. Un’altra intuizione felice: la coppia funziona e continua ancora oggi a sfornare successi. Insieme propongono “Cantare la Sardegnaâ€, uno spettacolo musicale di canti sardi con una protagonista destinata a diventare una delle più valide cantanti dell’isola, Maria Giovanna Cherchi. Lo spettacolo fu un trionfo: cinque anni di repliche e piazze piene di gente, completano la formazione Tore Nieddu e Pietrino Cherchi. Incidono la prima musicassetta: “Cantare la Sardegnaâ€. Nel frattempo Gianni Medda, su consiglio di Annamaria Puggioni, convoca Giuliano per una chiacchierata informale: il produttore, con il solito intuito, capisce che il futuro di “Sardegna Canta†avrebbe avuto quel volto. Nel 1999 l’esordio su Videolina accanto ad Ambra Pintore (“è la mia migliore amicaâ€): la coppia esplode e fa breccia nei cuori di tutti. Un successo incredibile. Cambia il modo di fare televisione in Sardegna. I due artisti non si limitano a presentare: divertono, cantano, ballano, recitano. Interpretano una coppia di innamorati nel video – sigla girato a Samugheo per la canzone “Serenadaâ€, ancora fertile nella memoria di chiunque. Nel frattempo conduce le più importanti manifestazioni dell’isola: la Sagra del Redentore di Nuoro (in occasione del Centenario), la Cavalcata Sarda, la Sagra di Sant’Antioco parallelamente ad altri generi di eventi regionali, quali “Una città per cantareâ€, “Rockamiciziaâ€, il “Funtana Elighe†di Silanus. Poi la svolta, nel 2003. I Medda passano a Sardegna Uno e l’artista ovoddese deve scegliere se stare nella televisione che lo ha lanciato o se seguire coloro che hanno determinato il suo successo: “A Videolina io sono sempre stato bene, e sono grato a chi mi ha proposto di restare. Un segno di riconoscenza per il lavoro svolto. Non me la sono sentita di lasciare Gianni in un momento cosi delicato. Ho messo in gioco tutto, lasciando le certezze per quella che poteva essere un’avventura rischiosa, ma ho capito che il pubblico se ti ama, ti segue. “Buonasera Sardegna†è stata la più bella avventura della mia vita professionaleâ€. In piazza debutta lo spettacolo “Incantosâ€, interamente concepito dal noto presentatore, che balla, canta e intrattiene, affiancato dall’inseparabile Massimo, dal suo amico Roberto Tangianu (che suona le “launeddasâ€), da Carla Denule (un’altra gemma della canzone isolana, sostituita di recente con Lucia Budroni) e da un corpo di ballo formato da quattro elementi. Il Re Mida della Sardegna vince ancora: “Incantos†è lo spettacolo più richiesto in Sardegna, e due CD (“Incantos†e “Incantos 2â€) si piazzano in testa alla classifica dei dischi più venduti degli ultimi tre anni. Nel dicembre del 2004 insieme a Roberta Medda concepisce “Amanutenta per Villagrandeâ€, una maratona di solidarietà per le popolazioni colpite dall’alluvione, trasmessa in diretta da Sardegna Uno: infaticabilmente e con una grinta che lo impone favorevolmente anche a chi non lo conosceva bene, Giuliano Marongiu detiene un record personale di permanenza davanti al video di oltre 14 ore senza interruzioni. Il risultato premia la coppia e chi ha creduto nell’iniziativa: quasi 200.000 euro vengono raccolti in seguito agli appelli e alla numerosa adesione degli artisti isolani. Il 2005 si apre con un doppio appuntamento su Sardegna Uno: il martedì “Ammentos†e il e il venerdì la nuova Edizione di “Buonasera Sardegnaâ€, che si trasferische dal Teatro dei Salesiani negli studi di Via Venturi a Cagliari, da dove finalmente si trasmette "in diretta". Prosegue il fortunato tour di Incantos e tra gli appuntamenti da incorniciare la Moda sul Monte Gonare presentata con Paola Saluzzi.
Nel 2006 presenta il nuovo programma televisivo, "Anninnora", e intrattiene gli ospiti nel salotto di "Ammentos". A Natale esce il terzo disco della produzione in tandem con Massimo Pitzalis "Incantos Tre - Disizos" e partecipa al progetto benefico promosso da Soleandro, "Augurios de coro", che vede la partecipazione degli artisti più rappresentativi della musica in Sardegna.
Nel 2007 oltre al tradizionale appuntamento con la Cavalcata Sarda di Sassari, presenta in tv la sfilata del primo maggio dalla Via Roma di Cagliari in occasione della Sagra di Sant'Efisio e dal tardo pomeriggio dello stesso giorno anima la diretta televisiva con i gruppi e le voci della tradizione sarda.
A luglio con l'artista Paul Dessanti condivide il palco di Concerto per Pina di fronte a oltre 30.000 persone, che applaudono tra gli altri, Simone Cristicchi, i Bertas e il ritorno al grande successo dei Tazenda. Ancora una sorpresa per Natale: incide "Sopra una nuvola" nel nuovo album di Enzo Mugoni, "Scintilla" e aderisce alla nuova iniziativa benefica di Soleandro che a Natale pubblica "Il cavallino in pigiama".
Nel frattempo ha avviato la collaborazione con il mensile "Sonos & Contos" per il quale cura la rubrica "Sentieri e Parole" e una serie di incontri con personaggi celebri: da Dolores Turchi a Luigi Lai.