About Me
Sergio Endrigo, una delle voci più intimistiche della canzone italiana d’autore, nasce a Pola il 15 giugno del 1933. Il padre, scalpellino e scultore autodidatta, aveva avuto in gioventù una breve carriera da tenore lirico, e da bambino il piccolo Sergio segue le orme del padre cantando per gli avventori dell’osteria sotto casa. Comincia nello stesso periodo anche una frenetica attività di lettore onnivoro, tirando le ore piccole a leggere Salgari prima e poi, col crescere dell’età , Maupassant, Ibsen, Cronin e Steinbeck, quest’ultimo, a detta dello stesso Endrigo, uno dei suoi autori prediletti.Quando, alla fine della II Guerra Mondiale, la città di Pola viene assegnata in amministrazione all’allora Jugoslavia, la famiglia (ormai composta soltanto da Sergio e dalla madre, essendo il papà morto nel ’39) emigra, come molte altre, in Italia, ed il giovane Sergio entra in un collegio per profughi giuliano-dalmati di Brindisi. Nel 1950, espulso dal collegio per aver osato svolgere di testa propria un tema assegnato dall’insegnante, interrompe gli studi e si reca a Venezia, dove la Madre risiede facendo la domestica.Dopo aver fato i più disparati lavori ed aver…rischiato un impiego alle Poste, Endrigo comincia ad esibirsi come cantante in piccoli locali del capoluogo veneto, eseguendo il repertorio dei “crooners†(cantanti confidenziali) americani dell’epoca, come Bing Crosby, Frank Sinatra ed altri; si accompagna anche con la chitarra, componendo su questo strumento le sue prime canzoni. Nel 1952 la prima svolta artistica: 2.500 lire di allora al giorno per una serie di serate al Roxy Bar del Lido; seguono altre scritture in balere, dancings e night-clubs, fino a che nel 1959 entra a far parte del complesso di Riccardo Rauchi come cantante e contrabbassista, incidendo anche alcuni dischi sull’etichetta dei quali non viene però accreditato.Decide allora di tentare la carriera di solista, firmando nel 1960 un contatto con la Ricordi ed avendo come compagni di scuderia Gino Paoli, Luigi Tenco, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Umberto Bindi, ed i fratelli Reverberi come arrangiatori.Nel 1962 segue Nanni Ricordi alla RCA di Roma, e là ottiene il suo primo grande successo con “Io che amo solo teâ€, che vende in poche settimane ben 650.000 copie. Seguiranno altri titoli di successo, come “Via Broletto 34â€, “Viva Maddalenaâ€, “Era d’estateâ€, iniziando nello stesso periodo la collaborazione col paroliere Sergio Bardotti.Dopo esser passato nel 1965 all’etichetta Fonit Cetra, partecipa nel ’66 al suo primo Festival di Sanremo con il brano “Adesso sìâ€, e dopo averci riprovato l’anno successivo con “Dove credi di andare†vince alla grande il Festival del 1968 cantando in coppia con Roberto Carlos la splendida e struggente “Canzone per teâ€. Altri brani di successo di quel periodo sono “Lontano dagli occhiâ€, “L’Arca di Noèâ€, “Teresaâ€, “Mani bucateâ€; negli anni ’70 interpreta svariate canzoni per bambini scritte da e assieme al poeta brasiliano Vinicius de Moraes, e mette in musica ed incide testi di Gianni Rodari, tra cui la bellissima “Ci vuole un fioreâ€.Mentre partecipa a svariati altri Festival di Sanremo e produce numerose incisioni tutte di alta qualità , avvia anche una frenetica attività di concerti in tutto il mondo, riscuotendo successo ovunque ma in particolar modo in Brasile, dove incide nel 1979 appositamente per quel mercato un album intitolato “Exclusivamente Brasil†in cui figurano brani scritti appositamente per lui da Vinicius de Moraes assieme al chitarrista Toquinho e da Chico Buarque de Hollanda.Col passare degli anni e delle mode musicali, Sergio Endrigo viene, colpevolmente, messo da parte dall’industria discografica. Nel 1995 pubblica per Stampa Alternativa il romanzo “Quanto mi dai se mi sparo?â€, satira amara e crudele del mondo dello spettacolo, di cui però l’editore non distribuisce che poche copie, e che quindi scompare inevitabilmente in breve tempo dagli scaffali delle librerie. Finalmente, nel 2000, il ritorno alla grande, con un concerto dal vivo al “Verga†di Milano, cui faranno seguito anni di grande attività ed impegno fatti di concerti, conferenze, spettacoli teatral-musicali a difesa dell’ambiente rivolti principalmente al pubblico dei bambini.Nel 2001 gli viene attribuito il premio “Tencoâ€, e nel corso della manifestazione le sue composizioni vengono eseguite da una quindicina di artisti per essere poi riunite in un album intitolato “Canzoni per teâ€.Ha detto una volta di lui Franco Battiato: “Non si è mai fatto coinvolgere dal rumore stupido del successoâ€. Ecco, questa forse è la chiave di lettura più vera dell’opera di Endrigo: schivo, appartato, sempre tra le righe, Sergio Endrigo ha saputo preferire e prediligere piuttosto il concentrarsi di più e meglio sull’aspetto emozionale delle proprie canzoni, sempre cercando di dire e di dare una nuova emozione, un nuovo sentimento, un nuovo spunto all’introspezione, sublimando la propria ricerca in un mondo poetico di raffinatissima fattura accompagnato da musiche assolutamente consone ed adeguate al contenuto delle liriche. Liriche, sì, perché di questo in verità si tratta: vere e proprie gemme di poesia distillate con arte e da centellinare con calma e concentrazione, assaporandone pian piano il profumo delicato e facendosi ogni volta commuovere (cum-movere) dalla dolce melancolìa del poeta, che senza tempo rinnova ogni volta all’ascolto la propria magia.Perché, oggi come non mai, “ci vuole un fioreâ€.(Per PAGINE 70)
Antonio Monteduro