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CHANTANGO

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Sotto gli esaltanti auspici dei grandi poeti della canzone, nel 1999 Gianluigi Cavaliere riunisce un piccolo gruppo da camera di eccezionali musicisti che, con il nome Chantango:"Chanson+Tango" inizia a percorrere la via della poesia in musica con la vecchia e affascinante carrozza del Tango. Da quel momento il gruppo si fa apprezzare in luoghi prestigiosi proponendo un originale commistione di suggestioni musicali e letterarie, creandosi un repertorio proprio e reinterpretando e promuovendo l’opera dei maestri della canzone primo tra tutti Léo Ferré. Nel 2001 esce l’album “L’anima del vino” (Freecom/Self), in cui Chantango canta, tra gli altri, i versi di Cecco Angiolieri e di Charles Baudelaire. Oltre ai numerosi concerti nei teatri e nelle piazze d’Italia e d’Europa, partecipa regolarmente alle manifestazioni in omaggio alla grande canzone d’autore. Del 2007 è il nuovo album “Bestiario d’amore” (Poetica/Freecom/Self), in cui Chantango rilancia la propria attitudine nei confronti della poesia, suggellando la ormai consolidata liaison artistica con il poeta Mauro Macario nel brano “Sam” (incluso anche nel suo libro di poesie “Silenzio a occidente”), e mettendo in musica i versi di Cesare Pavese.Formazione Gianluigi Cavaliere: voce e pensiero- Gabriele Bellu: violino- Fabio Rossato: accordéon- Marco Porcu: chitarra- Ivan Tibolla: pianoforte- Romeo Pegoraro: contrabbasso-Produzione Artistica:Giovanni Prosdocimi/ www.chantango.com

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Member Since: 07/06/2008
Band Website: http://www.chantango.com
Band Members: Gianluigi Cavaliere: voce e pensiero- Gabriele Bellu: violino- Fabio Rossato: accordéon- Marco Porcu: chitarra- Ivan Tibolla: pianoforte- Romeo Pegoraro: contrabbasso-Produzione Artistica: Giovanni ProsdocimiLA DANZA SACRA DELLA POESIA LETTERA A CHANTANGO Come sciamano di una Nazione sterminata, non ho che i sogni del passato, e vi ho riuniti all’interno del cerchio sacro della poesia che delimita il mio tepee e la mia anima, per donarvi la visione avuta “nella notte in cui la luna pianse” quando le sue lacrime bruciarono i miei occhi rendendoli ciechi, simili a quelli di una talpa interrata, ma fini e acuti come un falco nel (pre)vedere il futuro. Come “Chantango,”siete una tribù indio-europea che si è distinta, per coraggio e purezza, nelle campagne di resistenza alle distorsioni sonore dell’uomo bianco e al degrado epocale, anglo-americano, delle truppe d’assalto commerciali che ammorbano il pianeta seminando la morte del gusto, spegnendo i canti sublimi, relegando i poeti in musica in quei luoghi circoscritti chiamate “nicchie” e che altro non sono che le moderne “riserve”, centri di ultima accoglienza per ghettizzare la vostra spiritualità, d’antico ceppo umanistico, così simile al nostro animismo, che mette a rischio il programma letargico di un’omologazione globale che non riconosce i diritti delle etnìe minori a esistere e a divulgare l’emozione, il senso del sogno, l’anelito superiore, la visione perduta. Io, la visione perduta, l’ho ritrovata. Davanti all’albero sacro, mi è apparso Joy Harjo, dei Creek, che mi ha detto: “Siamo tutti creatori. Respiriamo. Parlare è espirare e creare suoni comprensibili al mondo. Mentre scrivo creo me stesso in continuazione. E capisco che non sono una sola voce, ma tante: tutti i colori, tutti i suoni, tutti i timori, tutti gli amori.” Vi ricordo dunque che “creare suoni comprensibili al mondo” corrisponde per voi a dissotterrare il violino, un pianoforte, una fisarmonica, un contrabbasso, una chitarra, come per me, un tempo, l’ascia di guerra prima della battaglia sul Rosebud o sullo Yellowstone, con tutte le conseguenze che comporta una tale decisione. Lo devi sapere, Gianluigi Cavaliere, e lo deve sapere il tuo clan guerriero che ti segue condividendo sino alla fine il tuo stesso destino. Ti ricordo dunque che tu “voce e pensiero”, non sei solo una voce, ma rifletti tutte le voci, quelle che morenti d’inedia poetica attendono di essere rianimate, sottratte alla carestia utopica, salvate con l’antidoto della canzone d’autore dallo choc anafilattico degli hamburger musicali scaduti e botulinici. Ti ricordo, da vecchio indiano, che “tutti i colori, tutti i suoni, tutti i timori, tutti gli amori” sono già insiti nella Madre Terra; leggere la Natura è un concerto solo da trascrivere, lo vedo io che sono cieco!” E vi vedo già avanzare nelle lande desolate del vostro tempo, protetti da magici accordi, da sinfoniche armonie, da pentagrammi incendiari, vi vedo affrontare legioni di musici transgenici, serial killer di cover immortali, antropofagi bulimici che sbranano i veri talenti superstiti nel vano tentativo di assumerne le proteine creative. Vedo dell’altro, dietro di voi, figure evanescenti, dai tratti appena accennati, angeli che vi sostengono al momento dell’impatto. Su tutti, il padre supremo dei poeti in musica, un uomo di medicina, i capelli bianchi, lunghi, fino alle spalle, veste di nero, il suo incedere lascia l’impronta, non vi abbandona, sibila tra i denti imperativi etici: ci sono due tipi d’uomini, quelli fieri che non si prostrano mai e…tutti gli altri! E poi, il suo canto di guerra e d’amore sconfina dalle praterie alle macerie postindustriali: “Non son l’uno per cento, ma credetemi, esistono, in gran parte spagnoli, chi lo sa mai perché, crederesti che in Spagna, proprio non li capiscono, sono gli anarchici! “ Vedo “l’uomo dalle suole di vento,” è giovane, molto giovane, gli occhi celesti, di ghiaccio, un ragazzo direi, cambierà il volto della poesia, sparirà in Africa, morirà prematuramente…Un altro ancora, grandissimo e disperato, finirà nelle osterie del vecchio continente a bere un liquido verde, bruciante, tra donne di malaffare e un decreto metafisico di solitudine punitiva… Eppure saranno la vostra forza segreta, l’arma morale, la nota acuta che spaccherà i cristalli. Vi lascio, per l’occasione, un amuleto navajo: l’acchiappasogni. Nel suo alveare retinoso rimangono impigliati gli incubi, fa filtrare solo i sogni buoni. E voi sarete dispensatori di sogni buoni, quelli che si fanno a occhi aperti e che anche gli altri vedranno in comunione onirica. Adesso sono stanco, la visione è trasmigrata in voi, fatene un buon uso, il mio dovere l’ho compiuto, mi sento svuotato. Fumiamo ancora insieme la pipa colma di acero rosso tritato, no, meglio il tabacco che avete portato, il Toscano. Mi dà visioni di profonda beatitudine. L’unica cosa dei bianchi che salvo volentieri. A ciascuno il suo saccheggio. A proposito, non fate prigionieri. Se stonano, sono insopportabili.PARLA COI GATTI(Mauro Macario)
Influences:Guarda questo video: Cecco (Si'fosse foco)

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Record Label: poetica/freecom/self
Type of Label: Indie

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Chantango & Mauro Macario - SAM

http://www.youtube.com/watch?v=jthvVUv5IU0
Posted by on Thu, 08 Jan 2009 02:38:00 GMT

CHANTANGO_ POEMA DEGLI OCCHI (POEMA DOS OLHOS DA AMADA - Sil

http://www.youtube.com/watch?v=RuXJ39u0ndY la splendida poesia di Vinicius de Moraes inclusa nell'album di Chantango "Bestiario d'amore" 2007
Posted by on Fri, 29 Aug 2008 04:38:00 GMT

Chantango - CECCO -Cecco Angiolieri-Léo Ferré

http://it.youtube.com/watch?v=h-cIUVWN2Us il sonetto di Cecco Angiolieri musicato da Léo Ferré e ripreso da Chantango nell'album "L'Anima del Vino"2001- Freecom/Self
Posted by on Mon, 25 Aug 2008 15:29:00 GMT

Chantango / Il Vino Triste di Cesare Pavese

http://it.youtube.com/watch?v=1xEYGL4WVSU Il poema di Cesare Pavese musicato e interpretato da Chantango nell'album "Bestiario d' Amore"2007 -poetica/freecom/self www.chantango.com
Posted by on Mon, 25 Aug 2008 06:53:00 GMT

Chantango io ti do - je te donne "léo ferré"

http://www.youtube.com/watch?v=ZA1fOHI3NjE Chantango in concerto www.chantango.com dall'album "Bestiario d'Amore"
Posted by on Mon, 04 Aug 2008 17:21:00 GMT

Chantango canta Herbert Pagani Serenata

http://www.youtube.com/watch?v=yy5BfxxEPEo Da "Bestiario d'Amore" Chantango ricorda Herbert Pagani
Posted by on Mon, 04 Aug 2008 17:18:00 GMT

Chantango -Muss es sein es muss sein -Léo Ferré

http://www.youtube.com/watch?v=b7PrREGiyRU In Concerto omaggio a Léo Ferré
Posted by on Mon, 04 Aug 2008 17:13:00 GMT

Chantango - Baudelaire - L'anima del vino "L'ame du vin"

http://www.youtube.com/watch?v=LZIQoHZCn18 il sonetto di baudelaire ripreso e adattato da Chantango nell'album omonimo. www.chantango.com
Posted by on Mon, 04 Aug 2008 17:08:00 GMT

Chantango monsieur william - Léo Ferré Jean Roger Caussimon

http://www.youtube.com/watch?v=i59OLh0ZpmI
Posted by on Mon, 04 Aug 2008 16:58:00 GMT

Guarda questo video: Chantango Vecchio Toscano

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Posted by on Sat, 31 Dec 2005 16:00:00 GMT