About Me
Luciano Salce
Luogo e data di nascita 1922:19 Settembre 1922 Roma, Italia
Luogo e data di morte:17 Dicembre 1989 Roma, Italia
Entra nel 1942 all’Accademia nazionale d’arte drammatica, dove nel 1947 si diploma regista. Negli anni seguenti la sua attività teatrale non conosce soste. È regista e attore in alcune delle principali compagnie del momento; inoltre collabora con Vito Pandolfi e Luigi Squarzina a montare lo spettacolo ‘La fiera delle maschere’, ricavato dai canovacci della commedia dell’arte. Nel 1949 si unisce a Vittorio Caprioli e ad Alberto Bonucci per dare vita a Parigi, con notevole successo, a una forma di teatro-cabaret satirico alla Rose Rouge, il famoso locale dell’esistenzialismo. Caprioli, Bonucci e Salce diventano così ‘les trois italiens de la Rose Rouge’, gruppo da cui nascerà più tardi - con l’ingresso di Franca Valeri al posto di Salce, partito frattanto per il Brasile - il Teatro dei Gobbi.
In Brasile Salce è stato chiamato da Adolfo Celi, suo coetaneo e compagno d’Accademia, che vi si trova già dal 1948 e ha promosso con altri la costituzione a San Paolo del Teatro Brasileiro da Comédia e ha diretto un film per la Vera Cruz. Comincia con l’insegnare regia teatrale, diventa vicedirettore artistico del Teatro Brasileiro da Comédia, fa il suo esordio cinematografico come attore in un film di Tom Paine e A. P. de Almeida (Angela, 1952) e poi come regista nel 1953 con Urna pulga na balanqa, di carattere comico-grottesco, seguito da Floradas na Serra (1953), una popolare storia drammatica piccolo-borghese. Poi la Vera Cruz entra in crisi e Salce torna in Italia, dove riprende l’attività . Per qualche anno questa attività è ancora per lui predominante, con insignificanti parentesi cinematografiche in film comici accanto a Sordi, Manfredi, Totò, Tognazzi. Scrive anche l’atto unico Don Jack per Vittorio Gassman (1958) e la commedia Il lieto fine (1960), a cui la divisione in due tempi e 16 quadri dà cadenza di rivista musicale. Le caratteristiche essenziali della sua opera di regista cinematografico, ripresa in Italia con Le pillole di Ercole (1960), sono tutte contenute in queste commedie: frammentarietà , facili e prevedibili meccanismi, umorismo incerto tra satira, farsa e sarcasmo, carenze nella definizione dei personaggi, un certo qualunquismo di fondo, propensione alla battuta raggelante.
Tuttavia, col suo secondo film italiano, Il federale (1961), Salce sembra promettere un impegno di maggiore consistenza, confortato da largo consenso di pubblico e di critica. Il federale segna anche l’inizio della collaborazione del regista con Castellano e Pipolo, una coppia di sceneggiatori di facile vena e di sicuro istinto umoristico. Da questa collaborazione verranno, tra gli altri, La voglia matta (1962), Le ore dell’amore (1963), Come imparai ad amare le donne (1967), Il sindacalista (1972), senza più raggiungere il rigore del primo. Sotto la spinta del successo commerciale, oltre 30 film come regista e una cinquantina come attore nell’arco di un ventennio, senza contare le rubriche radiofoniche, i lavori e i programmi televisivi, costituiscono l’evidente remora a ogni possibilità di approfondimento, facendo passare in sott’ordine il contributo dato da Salce all’analisi della nostra società , lo stimolo alla nascita della commedia all’italiana e poi il tentativo di trasformarla - Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno (1974) - il fiuto nella scoperta di nuovi personaggi, da Tognazzi a Paolo Villaggio: Fantozzi (1975), Il secondo tragico Fantozzi (1976), Professor Kranz, tedesco di Germania (1978), Rag. Arturo De Fanti, bancario precario (1979).
L’eclettismo è la nota dominante della personalità di Luciano Salce. Un eclettismo che gli ha permesso di svolgere un’intensa attività di autore, di attore e di regista in tutti i settori dello spettacolo, dal teatro al cinema, dalla radio alla televisione, passando e ripassando con disinvoltura dall’uno all’altro. Portato a una visione caricaturale della vita, l’umorismo che contraddistingue le sue opere e i suoi personaggi non ha però né precisa definizione né compiuto sviluppo: è vivace ma frammentario, colorito ma superficiale, pungente ma non penetrante. Tuttavia, accanto a uno spregiudicato e talvolta cinico adattamento alle mode correnti, è notevole in lui il gusto di avventurarsi per nuove strade, specialmente vivo all’inizio della sua carriera.
MyGen
Profile Generator