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About Me

www.myspaceeditor.itRosino Maranesi (Montefiore dell’Aso, 8 dicembre 1949) vive la prima infanzia a Carassai, paese di collina della Val d’Aso. Nel 1963 si trasferisce con la famiglia a San Mauro Pascoli, dove all’età di 14 anni inizia a lavorare, prima come apprendista, poi come operaio, nell’industria calzaturiera. Nel 1968 riprende gli studi e nel 1973 consegue il diploma di geometra. Nell’ateneo bolognese è studente universitario, negli anni 1973-1977 (Medicina e Chirurgia) e negli anni 1992-1998 (D.A.M.S.). Oggi lavora presso l’Amministrazione comunale di San Mauro Pascoli. Scrive poesie dal 1981, tutte libere nel web. Pubblica il volume “Poesie“ (Simple, Macerata, ottobre2004), che racchiude sette raccolte. Sue poesie sono apparse nell’antologia “Poeti romagnoli d’oggi e Giovanni Pascoli“, curata da Franco Pollini (Società Editrice “Il Ponte Vecchio“, Cesena, novembre 2005 ). Pubblica il volume “Dentro l’aurora“ poesie dedicate a Tanja Monies (Società Editrice "Il Ponte Vecchio“, Cesena, ottobre 2006 ). Quattro poesie, tratte dalla raccolta "Luce della notte" poesie dedicate a Tanja Monies, sono inserite nell’antologia "Poeti romagnoli d’oggi e Charles Baudelaire" a cura di Franco Pollini (Società Editrice "Il Ponte Vecchio", Cesena, giugno 2007). Pubblica il volume "Luce della notte" poesie dedicate a Tanja Monies (Società Editrice "Il Ponte Vecchio", Cesena, settembre 2007).
DA "POESIE DI ROSIN0 MARANESI"
La pianta
Mentre la motosega urla e trancia
conficcando i suoi denti nella polpa
la segatura nevica nell’aria
la linfa aggruma gela
depositano lacrime nell’erba
le braccia tronche staccate alla pianta
La fabbrica
Ferreo onnipotente estremo
rullo rotante
che sgrana e stralcia
in velocità costante
ad una ad una la fila passa
sotto gli occhi stanchi
polvere nera s’alza
e carne rode
la macchina lucente
che nulla dice nulla pensa
ronza e stride
in ritmo sempre uguale
oh pollice contratto
oh mano disarmonica e ferita
lascia cadere
quel che stringi ed odii
e trita i nervi
della tua mente stanca
rivolta la schiena
e canta forte sovrasta
i rozzi suoni che ti opprimono
scagliati contro
come folle infuria
nella fabbrica curvi ruffiani
dediti a leccare i piedi
al buon benefattore
nuove macchine lui
comprerà domani e tu
lo aiuterai a far carriera
ma la sua sete inaridisce
pian piano la tua vita
Il veliero
Nitido e splendente
riappare all’orizzonte
in un dei giorni limpido e sereno
nutron rispetto
le ali del veliero
e il cuore arpeggia
in ritmo senza assalti
brevi minuti
poi al mutar del mare
come se dentro un dondolar su nave
l’acqua sommerge
anfratti cupi raggiungo
riemergo e cerco
appiglio solido e sicuro
ma la stanchezza e il tedio
rendono vani i tentativi
partecipe mi lascio
trasportar dal vorticar
sempre più forte e muto
fino a cozzare
Alba senza luce
Riverso sulla strada rintronato
di luci artificiali pieno dentro
la luce naturale mi ferisce
entrando da nemica dentro i sensi
fatti stantii i suoni giornalieri
sorbiscono tagliando tutti i veli
ossificato nei turbini malato
carico in carne gialla demolito
due rami le gambe senza foglie
l’autunno dai colori arrugginiti
succhiato nella morsa dell’inverno
grigio tarlato e dai raggi sbianco
sfuocati i tratti ispidi del volto
assolato dal giulivo corso del giorno
inalitante nei profumi bruciati dai vapori
e di nuovo nel bozzolo ritorno
come larva di giorno ad aspettare
il buio di nuovo per uscire
come farfalla notturna ad osservare
appiccicato al lume dei lampioni
Ritorno verso il sole
L’orologio insensibile annunciava
la notte in un istante via volata
l’alba già svanita
paura del ritorno verso il sole
l’irraggiamento era assoluto
doppiate dalla vista le persone
il corpo meccanico avanzava
un brulichio di forme sulla spiaggia
unite una sull’altro unte
ai raggi di un sole d’allegria
dall’alto della strada visionavo
ferito nella vista nascondevo
nei panni della notte ossute membra
che il letto assaporavano dal sonno
Il sole come al solito s’alzò
Il sole come al solito s’alzò
scolpendo ruvido
i tratti malati del volto
una fitta dentro tagliava
tutti i residui tumulti
la giornata rumorosa s’inoltrava
verso lidi di allegria assoluta
caduto in frantumi
con fatica mi rialzavo cercando
qualche piccolo frammento
nell’onda che pian piano mi portava
in riva al mare gonfio di risa
A mio padre
Un intenso profumo nell’aria
trasportato da un soffice vento
le narici riempiva di fresco
ed un senso beato di luce
avvolgeva il tragitto festoso
si specchiava un benevolo sole
sulla lastra lucente del fiume
luccicanti correvano i campi
ricoperti di frutti invitanti
ricercando la linea battuta
in lambretta sulla strada brecciata
rannicchiato tra sedile e manubrio
allacciato alla guida a mio padre
A mia madre
Lungo i calanchi
a trascinar fascine
le braccia corrose
dal duro mestiere
col fascio dell’erba
curva sulla schiena
la fronte rugosa
grondante di sudore
e verso sera
al ritorno in paese
mentre la luna
le ombre ravviva
in braccio nascosto
fra i caldi capelli
al suono del cuore
abbracciato a mia madre
A mio figlio
Placati i sussulti notturni
l’aurora con tenui colori
rischiara al risveglio del sole
la costa boschiva sul fiume
di alberi al vento le chiome
di canti tra i rami sui nidi
la musica dolce ci avvolge
lieti i pensieri al pensiero
veleggianti i profumi al respiro
gli occhi a rincorrere nuvole
la limpida acqua ci specchia
sui massi scolpiti dal tempo
distesi in silenzio all’ascolto
mano nella mano a mio figlio
"DA POESIE DI SIMONE MARANESI"
Bianca Amante
Rintanato nel frastuono del silenzio
m’irraggio nel ricordo
tra luci e ombre del passato.
Richiamo d’echi
sangue avvelenato
risucchiato catturato
d’abile ammaliatrice
onnipresente fissazione
iniezione di forza
retrogusto amaro
nella gola secca
caduto nella morsa
trappola infedele
cristallina bianca amante.
Annegato nella mente
Striscio tra cocci
di specchi frantumati
ruderi spinosi
siderali nebbie
spruzzi di memorie
nel vortice snervante
dissipato del passato.
M’impregno squarciato
da mente annegata
a stento sto a galla
esausto nutrito d’abbandono
naufragata speranza
intravedo luci soffuse
miraggi di clessidre
inabissate nel tempo.
Vita interiore
Incupita notte
tra melma fanghiglia
nel geronto canneto
lancinante cadenzare
di passi districati.
Minuziosi echi
lacerante cornice
d’eloquenti richiami
d’orripilanti fremori.
Incrinato esanime
pavoneggio terrore
mirabile palesare
palpitante grigiore.
D’improvviso m’irradio
lampante bagliore
lucciole infuocate
ignare emanano
vita interiore.
Lungo il viale
Spiragli di luce
rintocchi di vita
bagliori lunari
come d’aroma assuefatto
liete note assaporo
lungo il viale
inseguo briciole
di sogni sparpagliate.

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DA "POESIE DEDICATE A TANJA MONIES"

Sotto l’ali della notte

Benvenuta notte
dolce essenza
rifugio solitario
dove il poeta insonne
traghetta verso il mare
di limpido ruscello
il nettare dei sogni
preziosa linfa
doni al pensiero
da dentro azzurri occhi
arrivi fino al cuore
per descrivere attimi
di pura gioia

Occhi d’artista

Dalle vivaci tue pupille
l’arcobaleno di pace
limpido traspare
asciuga le lacrime
invisibili del cuore
sereni tranquilli
sensibili sinceri
occhi d’artista

Rara rosa alla Villa

Sboccia a maggio
rara rosa alla Villa
rigogliosa fiorisce
tutta l’estate
richiama col canto
la luna all’ascolto
nel cielo pulsante
di occhi danzanti
profuma nell’aria
azzurra la notte
rosea all’alba

Alla Villa delle Rose

In cerchio di fuoco sfavilla
la magica pista aperta all’azzurro
s’invola in un cielo di stelle
la splendida voce
limpida incanta
dipinge emozioni
su tela di note
innesca ritmate
esplosioni d’accordi
tuonante la musica s’alza
dall’alto la luna
s’imporpora nuda

Al Paradiso

In cielo risplende
serena la luna
di luce fluorescente
il Paradiso illumina
dal colle alla riviera
notturno panorama
agli occhi si svela
la musica s’accende
rosse fiammelle
verso il mare
animate ardono
danzano in coro
un’onda di passione
la calda voce sensuale

Radiosa luce

Radiosa luce brilla
dai tuoi occhi
dentro agli occhi
come quando d’estate
all’alba fiorisce
l’aurora dal mare

Raggiante Sirena

Al tuo canto vibrante nell’aria
fresca emerge la luna dal mare
ti cosparge di acqua marina
sali azzurri brillanti cristalli
luccicanti sul tuo corpo velato
raggiante Sirena m’appari

Le vibranti corde

Un refolo di vento
le vibranti corde
fresca pioggia di note
sulle calde labbra
avvinte dall’arsura
spazzano dalla mente
l’afa di noia

La notte di sogno

Fibre sottili
all’orizzonte sfumano
a un tratto tutto è buio
colorate s’accendono
le luci nelle vie
nell’ora del riposo
l’aria odora di rose
la musica s’insinua
nel buio degli anfratti
rischiara i luoghi chiusi
sotto un cielo di stelle
in lontananza s’ode
la tua voce ammaliante
inconfondibile allieti
con la luna all’ascolto
la notte di sogno

Istintiva magica danzi

Ai primi accenni dell’alba
quando la musica
negli ultimi assoli
aumenta di tono
ed esalta i tenui colori
che pian piano
escon dal mare
nella pista ti lanci
scivoli pattini
sui cocci senza ferirti
istintiva magica danzi
ti lasci trasportare
sulle rapide a picco
dentro fresche cascate di suoni
tremante dal cielo la luna
in ricerca di brividi caldi
ammaliata t’ammira

Occhi d’aurora

Nella limpida notte d’agosto
il passaggio cruciale
dal buio alla luce
tarda a salire
la musica esplode
rulla con forza
sferza le note
srotola i ritmi
spezza e spazza
le ombre notturne
accelera il corso
dell’astro di fuoco
che cede dal mare
rosei colori nell’aria
la pista scintilla d’azzurro
sprazzo sereno all’alba
sciolti gli occhi della notte
nei tuoi occhi color d’orizzonte
occhi d’aurora

Energica artista

Dal magma di fuoco
all’alba dal mare
fuoriesci all’azzurro
energica artista
rosea d’aurora
moduli il canto
con acrobatica voce
sprigioni nell’aria
fresca brezza di note

Sirena dell’house music

Notturno spettacolo
d’estate alla Villa
con voce d’artista
sulla pista danzante
scagli dardi infuocati
fulminei lampi
d’azzurra luce
liberi in volo
lo sguardo dal corpo
gioioso negli occhi
solista istintiva col canto
entri dentro la musica
inimitabile Sirena
dell’house music

House music nel cuore

Azzurre saette
lampi di fuoco
bufera di ritmi
pioggia di note
sibila il vento
striduli acuti
la voce imperiosa
esplode sui flutti
l’onda s’inonda
impetuosa di suoni
fluida scorre
lungo le vene
calma in riposo
s’adagia nel cuore

Con interiore sofferenza

Ti doni allo spettacolo
aperta come rosa
petali spargi
profumi colori
musica ritmo
la voce ed il cuore
mentre dentro
invisibile agli occhi
lento logorio
nell’antro oscuro
trascina gli umori
con interiore sofferenza
l’energia di gioia
pian piano consumi

Rinasci nell’aurora

Al tuo risveglio
svaniscono le ombre
che abbuiano la mente
il tuo viso ritorna sereno
come d’estate
al chiarore dell’alba
l’azzurro terso cielo
con gli occhi all’orizzonte
libera t’involi
sull’argenteo mare
limpida cristallina
rosea t’avvolge nuda
la trasparente aurora
Record Label: unsigned
Type of Label: None

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