Walter nasce nel lontanissimo 66 da Arnalda ed Enrico.
Arnalda era una sarta di piazza del duomo che amava dire di lei che fosse una “premiere†termine ormai arcaico per definire una caposarta in una sartoria d’alta moda, oggi si potrebbe dire forse assistente stilista, ma non credo nemmeno, il suo sogno era quello di incontrare Walter Chiari in uno di quei film con i telefoni bianchi e passare una notte a parlare e forse bere champagne ma senza ubriacarsi troppo e fondamentalmente senza rombare.
Enrico, che in realtà si chiamava Ennio ma poi all’anagrafe invece hanno letto male e hanno scritto Enrico e allora il papà di Ennio o Enrico, non è riuscito a fare niente e allora ha lasciato tutto com’era, Ennio dicevamo, era un tecnico e con molta fatica era riuscito a fare il balzo da una classe contadino operaia a quella piccolo borghese e con grande fierezza si faceva fare i vestiti dal sarto, il suo sogno era quello di passare una notte con le gemelle Kessler, e di certo non solo per bere champagne, e nemmeno per farsi sentire cantare all’infinito dadaumpa.
Walter aprì gli occhi in terra messicana che in un passato neanche troppo remoto furono abitate da antiche civiltà assai nobili e ricche di tradizione, anche perché erano state aiutate da degli alieni vestiti da astronauti e con la mania dei writers.
Il fatto di nascere in una terra così lontana e esotica come e quanto influisce nella vita del nostro?
Assolutamente per niente.
Walter scappa dal paese natale all’età di quattro mesi e se bene si provasse di esprimersi in spagnolo e di ordinare tequila non gli veniva mai portata perché c’era un divieto di vendere alcolici ai minorenni.
Ma arriviamo ai nostri giorni.
Nel 1987 Walter conosce il primo vero ostacolo della vita, la sua prima fidanzatina, che lui amava come mai fece prima e come mai fece dopo, lo lascio fidanzandosi con il suo miglior amico. Egli decise di punirsi ulteriormente e si iscrisse al primo anno di recitazione alla scuola di recitazione (per l’appunto) di Quelli di Grock, col ck finale, fu una grande esperienza che gli cambiò profondamente la vita.
Nell’89 era già in forza nelle fila della cooperativa teatrale di quellidigrock col ck finale, e faceva la bellezza di due spettacoli guidava il furgone, caricava e scaricava le scenografie e le montava pure, il tutto assolutamente gratis.
Poi vennero momenti tristissimi, nel dicembre del 1990 egli dovette partire per il servizio civile e pur avendo fatto domanda per essere assegnato in un luogo di cultura venne precettato dalla croce rossa italiana, che per la cronaca è uno dei sevizi taxi più caro al mondo, infatti il giro di affari che ci stà dietro è milionario o meglio miliardario come si diceva allora.
In quell’anno di assoluto ritiro in mezzo alla Brianza, walter comincia a prendere le distanze dall’amata e sostenuta vecchia classe operaia, orami molto lontana dal voler il sole dell’avvenir, ma molto vicina a voler il sole del nord, soprattutto quello della lega nord.
Ma passiamo all’anno successivo entra con trionfo nella scuola di recitazione Paolo Grassi pieno di speranze di trovare un ambiente di scambio culturale e dinamico, invece trova degli insegnanti mezzi frustrati e altri totalmente frustrati, che lo mettono alla porta dopo solo due anni di scuola, dopo una piccola protesta sulla didattica della scuola, (si autosospende assieme a tutto il suo corso, quello di regia, e quello di drammaturgia).
Tuttavia egli non pensava minimamente che nella sua vita ci potesse essere un’alternativa al teatro, così affronta con successo il provino per entrare nella compagnia di Giorgio Barberio Corsetti, (regista di formazione Gesuita, dell’avanguardia romana che a tutt’oggi è considerato dell’avanguardia romana nonostante abbia intorno ai 55 anni, ma non è un problema suo ma generazionale).
Nel dicembre del 1994 è a Taormina con lo spettacolo Mefistofele come protagonista, infatti faceva proprio Mefistofele.
Da questa esperienza come da le sucessive altre 5 esperienze che farà con la compagnia di Corsetti, fino al dicembre del 1999 ne trarrà solo due cose fondamentali:
a) il premio Ubu con “Il Processo†di Kafka come migliore spettacolo nel 1999
b) la profonda consapevolezza di non fidarsi mai di chi ha fatto i gesuiti.
Nel frattempo Egli ebbe modo, nel 97/98 di lavorare in televisione in una trasmissione di e con Paolo Rossi.
A parte lo scombussolamento ormonale che gli causano le 8 ballerine della trasmissione, una cosa che lui non aveva mai visto se non al cine o alla televisione per l’appunto, viene colto da una grandissima crisi artistica: non sa cosa scegliere fra la vita dura della tournee teatrale in perfetta anonimato e con una paga da fame o se invece lasciarsi andare ai fasti di una vita televisiva ricca di soldi donne droghe e rock and roll.
Ovviamente egli sceglie la vita teatrale come avrebbe fatto chiunque della sua generazione volta all’assoluto nichilismo, pentendosene immediatamente dopo cercando di tornare alla televisione. Forse però ormai è troppo tardi…
Siamo giunti così all’anno 2000, le aspettative per il nuovo millennio sono molto alte e come quando sei bambino e aspetti il natale un anno intero e appena arriva passa subito e sei triste così inizia per Walter il nuovo millennio.
Dopo quindi:
una trasmissione televisiva del tutto nefanda che nemmeno riesce ad andare in onda (RIDO )
Dopo una sit com giovane, con il Vj più cult tra i giovani, sul canale più giovane della televisione italiana e mondiale: (BRADIPO su MTV con Andrea Pezzi)
Dopo una trasmissione comica, o meglio che avrebbe dovuto essere comica con una autorevole firma della comicità italiana su un canale di stato e pubblico: (MMHH con Serena Dandini, su Rai 2)
Il nostro decide di cambiare vita e a dispetto di chi crede che la fama si raggiunga solo attraverso la televisione, lui ancora una volta in perfetto stile nichilista cerca l’affermazione di se e soprattutto del suo lavoro puntando tutto sull’assoluta autonomia, unica possibilità a detta sua di essere liberi. Aiutato, influenzato da un nuovo movimento culturale di cui è parte attiva composto da comici, poeti e cantautori (Lo Scaldasole e il Caravanserraglio) che anima le serate Milanesi, forte anche dell’incontro e infatuazione artistica del cantautore Flavio Pirini, nel 2003 debutta con il primo spettacolo “Come un frigo, ovvero vuotoâ€.
Nell’inverno successivo incontra Paolo Trotti, già suo compagno di classe alla civica, con il quale inizia un sodalizio per la stesura dei testi. Con lui e sempre con Flavio Pirini mette in scena due monologhi: 2005 “Milano 70 allora†e nel 2007 “Dio Mercato! Un uomo fatto, di coseâ€.
Un estratto di quest’ultimo spettacolo viene rappresentato al festival teatro canzone di Giorgio Gaber nel luglio del 2007
Oggi egli è felice aspetta con ansia le sue date e cerca sempre di più una soluzione al suo unico problema:
distrarsi dal pensiero fisso della morte.
Walter