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Influences: NON TUTTI SANNO CHE…
Aldo Bianzino.
Morto in circostanze non chiare la mattina del 14 Ottobre in una cella di isolamento del carcere di Capanne, nella tranquilla provincia di Perugia.
Con la paura che non si arrivi mai a stabilire l’esatta verità dei fatti, ci sentiamo in dovere di raccontare la sua storia che ancora non tutti conoscono, nonostante la sua gravità .
Venerdì 12 Ottobre Aldo Bianzino e la moglie Roberta sono stati arrestati per possesso e coltivazione di marijuana. Sabato 13 Ottobre sono portati al carcere di Capanne: Roberta viene portata in cella con altre donne e il suo compagno, fino a quel momento in buone condizioni di salute, verrà messo in isolamento. Domenica 14 Ottobre alle ore 8.15 la polizia penitenziaria lo trova agonizzante e poco dopo muore. I primi comunicati danno notizia di una morte per cause naturali. Strano, vero?! Dall’autopsia, richiesta dal PM, risulta invece che il corpo di Aldo presentava una frattura di una costola, lesioni celebrali, al fegato e alla milza, lesioni che non poteva essersi procurato da solo, lesioni che non hanno lasciato tracce esterne.
Sulla vicenda è stata già aperta un’inchiesta per indagare su un’eventuale colpa degli agenti penitenziari per omissione di soccorso. Ma noi sappiamo già chi e è “Statoâ€: un potere politico che fomenta una paranoia securitaria, che mette al bando comportamenti non conformi e produttivi alle logiche del mercato. Tolleranza zero, repressione penale e psicologica, emarginazione sociale nei confronti di chi si vuole sottrarre alla legge del “produci-consuma-crepaâ€.
MA È QUESTA LA SICUREZZA?
“Sicurezzaâ€, sicurezza che lascia mafiosi della strada e dell’apparato liberi, e mette dentro sappiamo chi e come.
La sicurezza che ritiene che sia giusto che un comitato nasca per “farsi giustizia da solo†da migranti invadenti e diversi in via della Pallotta.
Sicurezza che fa vittime nelle strade e nelle carceri come la morte di Federico Aldrovandi, picchiato in strada a Ferrara dagli agenti di polizia, e Giuseppe Ales, che si suicida in Sicilia dopo l’arresto per coltivazione di marijuana.
Sicurezza voluta da una classe politica che nonostante l’evidenza delle immagini del G8 di Genova si ostina a non voler ricercare la verità e stabilire le reali colpe sull’accaduto di quei giorni, bocciando la proposta di una commissione di inchiesta parlamentare (tra l’altro prevista dal programma di Governo).
Rifiutiamo l’idea che l’operato delle forze dell’ordine debba essere protetto da un alone di impunità , che intolleranza e odio verso ciò chi è “diverso†possano essere le nuove regole alla base delle relazioni sociali.
UN PAESE INTOLLERANTE NON È MAI UN PAESE SICURO!
Aldo Bianzino è l’ultima vittima in ordine di tempo di questo sistema.
Ci sentiamo vicino alla famiglia e in dovere di non far morire un’altra volta Aldo dimenticando lui e la sua storia.
Invitiamo tutti a scendere in piazza alla manifestazione promossa dal
Comitato Verità e Giustizia Per Aldo sabato 10 Novembre a Perugia.
Associazione Studentesca L’Altra Sinistra
Sounds Like: PER NON DIMENTICARE....MAI....OMICIDI DI STATO....Carlo, Aldo, Federico, Marcello, i compagni uccisi dalla sicurezza per mano dei suoi burattini, dei suoi servi, VIVONO.
Record Label: unsigned
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