Marina...o Leaf,nick nato d'impulso, come tante mie cose, ma cui ora sono affezionata, perchè racchiude molta vita...Triste o serena, non importa.Che il percorso sia scandito da lacrime e sorrisi,petali e spine,lo si mette in conto dalla partenza.Tanto, comunque, la destinazione ci sorprenderà ...
Macchiati
da inchiostro sulle dita
questi lampi di vita.
Pazienti,
agitati,
incoerenti.
Veloci come nubi all’orizzonte
quando l’aria si affanna
a nascondere il cielo.
Immobili, come onde piatte,
prima della tempesta
che scopre arcobaleni.
Eh sì, a volte mi sento proprio una foglia in balìa delle emozioni, dei sogni,delle parole...
Voglio affondare,
tiepida notte in un sogno.
Annullarmi,
limpida goccia nell’acqua.
Fremere
nella morsa del vento,
senza pudore,
fiera di essere foglia
libera dal ramo.
Come aria, ferita dalle rondini,
voglio essere schiava della luce.
Inginocchiarmi,
muta,
alla vita.
Stupita,
respirare.
La vita...la vita.Impararne i misteri, riuscire a capire come essere felici...Guardare il cielo, davanti a sé, e individuare la luce che potrà guidarci lungo il percorso, dove si è, in fondo, sempre soli e spaventati dal futuro, appesantiti dal passato, troppo coinvolti dal presente...Dove gli inganni, le delusioni, sono sempre nascosti dietro i sorrisi e le gioie si devono cogliere al volo, come fiori selvatici tra i rovi, senza paura di ferirsi...Come fuochi, che non possono bruciare: fuochi di stelle...
E tu corri...corri senza capire,
verso un diverso destino,
senza lasciare un’assenza,
mille voci a scandire
la giusta cadenza,
ma non ti segue nessuno,
lungo il cammino,
a consigliarti prudenza.
E correndo correndo
ti immergi nel nero
di un perverso mistero.
Lampo giallo, un temporale,
lamento leggero, debole male,
ed appendi i tuoi umidi sogni
alle punte del cielo,
aspettando uno sguardo
che non ti assolva, bugiardo,
stendendo il solito velo.
Ma l’umana natura
è versatile,
si adatta a ogni piccolo errore
e non prova stupore
per un giorno che suda dolore
e tu corri
con la vita alle spalle,
e le spalle ti danno ragione
ti senti tradito,
irretito da un’illusione
che spalanca le gambe
ad incubi e sogni
e li fotte di malinconia.
Eppure lo sai,
sai che esiste una cupa magia
che percorre il tuo sangue,
come una goccia stremata, invadente
che dovrebbe indicarti la via
per sfuggire ad un fato scadente...
E mentre appoggi i tuoi pensieri
agli spigoli della fantasia,
ed un brivido ti increspa la pelle
si accendono fuochi lungo i sentieri
che si trasformano in tante piccole stelle.
Scrivere è la mia passione...Dopo anni di parole al vento e nel cassetto,ho iniziato da poco (meglio tardi che mai) a pubblicarle, grazie a una serie di miracolose coincidenze e a dei pazzi che hanno creduto in me: una raccolta di poesie, "Clandestina", un racconto -"Un amore inevitabile"- nell'Oscar Mondadori "Primo amore",e, a settembre, mi dicono,un romanzo,dal titolo menzognero:"Il destino che non c'è"...Che invece c'è, camuffato,imprevedibile,beffardo, a volte crudele, altre gentile,ma c'è...eccome!
Che altro? Vivo a Ventimiglia, la famigerata XXMiles, venti miglia, appunto, dal confine con la Francia, e da tutto il resto, ma sono nata a Milano.La mia città mi manca, con la sua segreta bellezza,ma qui c'è il mare e non potrei più farne a meno.Ho fatto un po' di tutto,dalla giornalista musicale alla speaker a radio montecarlo e in piccole tv,dalla pierre all'organizzatrice di un festival cinematografico,ricominciando da capo ogni volta.Ma il mio punto fermo è la scrittura. Amo raccogliere le storie di chi mi sfiora, per una vita o per pochi istanti...le anime sfaccettate intraviste in fondo a uno sguardo.
Scoppia di stelle inutili,
il cielo, certe notti...
Dietro i vetri di mille stanze vuote,
piene di solitudini,
si indovinano immagini.
Ermetiche poesie.
Deludenti abitudini.
Delicate pazzie.
Ma, più di tutto,uniche,
eppure ripetute,
vagamente atterrite,
dense malinconie.
Ed i sogni smarriti, negli sguardi,
s’inchiodano ai lampioni delle strade.
Si appiccicano ai muri,
come scritte sbiadite,
manifesti viventi,
afone melodie.
Le luci ed i rumori li percuotono,
scuotono i rami di vite addormentate
che svaniscono,
senza mai veramente partire,
rinchiuse nel silenzio,
come dimenticate.
E i respiri sono un coro discreto,
nel pudore di farsi sentire.
Ombre in disparte,
alle finestre appannate dal fiato,
sagome che qualcuno ha ritagliato
senza troppa attenzione.
Fragili, inconsistenti
sorrisi di cartone.
Perchè Klandestina? Perché spesso mi sento salita al volo, senza biglietto, sul treno della vita, nascosta in un angolo a guardare gli altri passeggeri, appoggiata con le mani al vetro appannato di un finestrino, oltre il quale scorre il mondo...Perchè mi capita di estranearmi in una dimensione distante...Perché la realtà si rivela troppe volte arida, deludente, triste, crudele...E non voglio rinunciare alle emozioni, non mi voglio adeguare.
Il mio tempo è distante.
Mi avvolgo nelle fantasie,
illudendo le veritÃ
con parole inventate,
lontane da una vuota realtÃ
dissonante.
Non ho alternativa
alla seduzione dei sogni,
lancinanti emozioni
che sfuggono dalle dita,
sanguinante ferita.
Niente fuochi, nel buio,
a segnare il cammino,
rare stelle nel cielo
a stupire la notte,
e canzoni perdute
a spezzarmi la voce.
Non mi vedo allo specchio.
Non mi piace il mio mondo,
psicopatico girotondo
intorno al silenzio.
Se respiro, il vapore si fonde
con l’incertezza,
e se il cuore non si confonde
è amara, ogni lieve carezza...
E’ leggero, quel battito estraneo,
come è estranea la vita...
se mi siedo a guardarla passare,
scura sagoma, sullo sfondo.
E se apro le mani
le ritrovo graffiate,
piagate dalla fatica
di ingannare il dolore.
E il colore degli occhi sbiadisce
a inseguire aquiloni.
Straniero, ogni folle pensiero,
desiderio che si smarrisce
e marcisce, con il coraggio
che viaggia con me.
Clandestino.
Nonostante sia "dark",mi affascini la notte e prediliga il nero... sono ottimista, un'aspirante felice.E una contraddizione vivente, come si conviene a una Gemelli doc:)Ora che sono qui, sempre per caso, vorrei condividere le mie emozioni nel solo modo in cui so farlo: vivendole.E servire a qualcosa,nel mio piccolo...Ho aperto gli occhi su una realtà crudele e drammatica,dolorosa e inaccettabile,riguardante gli animali, non mi è più consentito stare ferma ad aspettare e sperare che le cose cambino.
Dobbiamo essere noi, il cambiamento!Anzi,come diceva Gandhi,dobbiamo essere il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo.
Non riesco a non pensarti
o a distogliere gli occhi,
non so dimenticarti,
anche se non lo sai.
Mi pesa il tuo dolore,
è diventato mio.
Mi pesa in fondo al cuore.
A volte mi domando
se l’amore sia l’aria
che sostiene invisibile
ogni falla del cielo,
se sia sole in inverno,
pioggia fresca d’estate,
se sia albero e fiore,
se sia foglia e radice,
se non gli serva luce
per cancellare il buio,
se non gli serva voce
per scacciare il silenzio...
A volte mi domando
se sappia ricordare
ogni piaga nascosta,
ogni muto rimpianto,
se riesca a ricucire
ogni taglio profondo.
Se il suo dimenticare
sia un amaro rimorso.
Il mondo gira, intanto,
gira troppo veloce
per cogliere il tuo sguardo.
Il mondo gira, lento,
eppure non ti vede,
con le sue mani vuote
così avare di tempo.
Ma tu, piccola anima
che non usa parole,
sai il segreto dei sogni
che ti ha svelato il vento.
Considero una delle "armi positive" più potenti, oltre naturalmente all'amore e al coraggio di difendere le proprie convinzioni, l'ironia, soprattutto l'autoironia:se si sa ridere delle nostre "serietà ", debolezze e malinconie, si fa un piccolo passo verso l'autocoscienza e la comprensione, oltre che di noi stessi, degli altri.Un sorriso aiuta a vivere meglio e a far vivere meglio chi ci sta intorno.E non costa niente:)
Amo gli animali come gli esseri umani:non faccio distinzioni o specismi...Sono profondamente nel mio cuore tutte le creature innocenti e indifese, maltrattate, abusate, uccise...senza alcuna ragione.Come se ci fosse mai una ragione plausibile per la violenza,l'intolleranza,la crudeltà ...Ma se devo essere sincera,i gatti hanno un posto speciale:)
Spiriti inquieti e incantati,
mistero notturno.
Velluto per occhi e per mani,
bagliori di giada su passi felpati
per salti oltre i muri e i silenzi,
placati nel morbido sonno.
Trapassano il nero e la morte
senza fare rumore,
come vento nell'erba
tra ali ed odori,
quando il liquido fuoco del sole
è distratto dal sussurro dei fiori.
La magia li accompagna,
accennata carezza,
argentino fruscio di pensieri.
Ma quel quieto sognare
non basta a lenire il dolore
di molteplici vite,
a sfumare le gioie
di emozioni sottili e infinite
Né a strappare le spine dal cuore
quando è tempo di andare.
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