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DRAMMI DI PRINCIPESSE/LA MORTE E LA FANCIULLA I E III---- DI E. JELINEK REGIA FEDERICA SANTORO con Luisa Merloni e Federica Santoro traduzione Werner Waas una produzione FATTORE K
..DRAMMI DI PRINCIPESSE La morte e la fanciulla I e III di Elfriede Jelinek (traduzione Werner Waas) regia di Federica Santoro con Luisa Merloni e Federica Santoro. I Prinzessendramen (Drammi di Principesse) è un ciclo di atti unici di varia forma e misura che Elfriede Jelinek va elaborando dal 2001. Nell’area degli scrittori-drammaturghi contemporanei che potremmo definire "maledetti", figli degeneri della tranquilla Austria, Elfriede Jelinek è la voce femminile più innovativa e provocatoria, dove per “femminile†si intende la capacità di creare un linguaggio prolifico nel generare una molteplicità di significati; in particolare nei testi teatrali, la provocazione non riguarda solo il contenuto, che tocca temi scottanti, mai in un modo banale e moralistico, ma anche il piano della messa in scena, che viene negata nelle sue regole fondamentali: azione, personaggio, luogo, esistono solo tra le righe in una visionaria libertà . L’intento fondamentale della nostra ricerca è di sintetizzare la stratificazione e la simultaneità di senso, materia vocale, e attitudine performativa. La morte e la fanciulla I e III sono i primi atti della serie: due dialoghi tra Biancaneve e il Cacciatore e tra Rosamunda e Fulvio, tra una figura maschile e una femminile, tra la Morte (in tedesco al maschile) e la Fanciulla, appunto. La messa in scena ruota intorno al vuoto che la parola della Jelinek crea, alla sua visionarietà , trash e allo stesso tempo filosofica, che si ripercuote sullo spazio scenico e sul corpo dell’attore, e ti trascina nel desiderio di un rapporto con la scena primario, animalesco, crudele. Un testo da cui partorisce un oggetto (o spettacolo che dir si voglia) che pone una domanda talmente forte, la cui visione è talmente accecante da diventare irrapresentabile , tutto questo gioco all’inganno ci pone la questione x, ci tranquillizza, ci materializza e concretizza ad un livello tale da essere mostruose, e tremendamente belle, innominabili eppure siamo Federica e Luisa e il pubblico ci guarda!------
ALLA META DI E CON FEDERICA SANTORO (T. BERNHARD) UNA PRODUZIONE FATTORE K
Tengo vivamente a rendere noto che.....lo spettacolo ALLA META fa parte di un progetto artistico, di cui forse non tutti sono a conoscenza o forse lo sono ma in un modo approssimativo, che da anni la compagnia FATTORE K diretta da G. B. Corsetti porta avanti, ossia quello di promuovere e sostenere, e in alcuni casi non senza fatica, di produrre, spettacoli di artisti e collaboratori che hanno gravitato intorno alla sua attività , un mezzo per dare spazio a menti che hanno una loro profonda autonomia artistica, e che quindi hanno ampliato il progetto FATTORE K, impegnandosi nella ricerca più varia, confrontandosi con testi, dai classici alla drammaturgia contemporanea, o impegnandosi nell'esplorazione delle più diverse forme di espressione e contaminazione artistica, con risultati stimolanti proprio nella loro diversità . Un prezioso luogo di creazione autonoma tutt'ora in crescita e movimento.
Federica Santoro
e ora...------ALLA META di Thomas Bernhard-
traduzione di Eugenio Bernardi-
regia a cura di Federica Santoro--
con Federica Santoro--
assistente alla regia Fabio Chesrtich--
consulente scene e costumi Marina Schindler--
disegno luci Gianluca Cappelletti--
realizzazione scenografia Marina Schindler, Valentina Fusco
disegno e realizzazione anello Manlio Santoro--
direttore di produzione Simona Patti--
organizzazione Rossana Colombi--segretaria Donatella Lombardi--
una produzione Fattore K.-------------
commedia della spregiudicatezza e dell'intransigenza ovvero uno scompiglio/
ora scriverò delle parole perchè questo si fa/
ma se fossi davvero coraggiosa non scriverei niente/
Lo spettacolo come il testo è concepito in due atti, il primo si svolge all'interno di una casa signorile ormai in evidente decadenza,
la casa della Madre e di sua Figlia, l'azione corre intorno all'attesa dell'arrivo di uno Scrittore di teatro,
pronti per partire verso un agognato luogo di villeggiature a Katwik, Madre Figlia e Scrittore più o meno "felicemente" insieme.
il secondo atto è il complemento del primo sono arrivati alla meta, lì regna il sienzio, la parola e il beffardo rivoluzionario destino. lì ci sono io./
ma diamo inizio al gioco, questo fa parte del gioco e dunque/
in /
l'attimo la debolezza un solitario puff, mi seggo e aspetto, l'unità di luogo dello scompiglio...l'aldilà /
lì oltre/
cognac & miniature/
quello che succede/
fino alla riva del mare, nella solitudine, nel silenzio, tra il frastuono dell'immenso mare /
gli animi irritati e affilati all'ironia si dovrebbero placare, una madre, una figlia e uno scrittore./
quasi me/
Bernhard è uno scrittore rivoluzionario, nel senso più profondo, l'umanità che descrive è solitaria e scandalosa
crea scompiglio in chi legge i suoi testi, niente di sentimentale e psicologico,
solo urgenza, si rilancia sempre più, la posta in gioco è assai alta, raggiunge vette pericolose e a volte beffarde./
Bernhrad ci parla richiedendoci una profonda consapevolezza di quello che siamo in quel preciso momento
anche se non siamo nulla./
Un uomo dalla bellezza commuovente/
io non lo sono e senza sentimentalismi e senza via di scampo/
questo fa di me però un essere quasi tragico e quasi comico/
un quasi essere sempre essere quasi qualsiasi cosa/
invece lui era era molto felice/
era davvero molto felice./
"si salvi chi può"/
il testo concepito per tre attori (nei ruoli di una Madre, una Figlia e uno Scrittore) è diventato nella mia testa prima e poi nei fatti un oggetto unico. Questa scelta ha messo in evidenza la fragilità e l'ossessività dell'azione, per poi negarla completamente. Mai come con questo autore ho sentito la necessità di annullare molti elementi che facilitano un'emozione semplice. Con questi presupposti il lavoro ha preso forma dal mio interno, seguendo i suggerimenti e assaporando le sorprese che Bernhard, con abilità e ironia da lontano mi suggeriva. Questo spettacolo nella sua forma e nel suo contenuto ha per me un profondo complesso valore, è un atto necessario, attuale, importante in questo presente. /
la parola tace perfettamente il proprio silenzio (Agamben)./
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ringrazio per l'ospitalità , la collaborazione, la simpatia e la generosità il CantinonearteTeatri di Montepulciano che ha reso speciale e possibile la fase finale dell'allestimento. /
per informazioni: simona patti tel. 06.6624626 066628970 - [email protected] - [email protected] , federica santoro [email protected]://www.fattorek.net/-http://
www.myspace.com/fattorekappal-www.myspace.com/federicasantor
oclaudiamonroe
le immagini qui sopra sono tratte dallo spettacolo PSICOSI DELLE 4E48-Sarah Kane-regia a cura di Cane-attualmente è costituito da Daniela Cattivelli e Federica Santoro.
E' una formazione variabile che lavora sulla rappresentazione, adottando di volta in volta formati diversi-prodotto da fattore K - 2005---
da questo spettacolo sono poi nate una azione sonora e un live set.
Cane nel 2007 ha partecipato al festival Contemporaneamente con uno studio del prossimo progetto Deadwood-altezza lunghezza larghezza.
Sounds Like:un saluto a mario schiano.
Record Label: ReR, Lizard
Type of Label: None