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nasce a Roma nel 2006. Il gruppo si incontra all'interno di un progetto di ricerca ideato e promosso dal coreografo/danzatore/videoartista iraniano Khosro Adibi. La natura interdisciplinare del progetto di Adibi, l'IPL (International Performers Lab), ispira fortemente il gruppo che decide di iniziare a lavorare insieme ponendo l'interesse per la comunicazione e per la commistione di diversi linguaggi d'espressione al centro della propria ricerca. Il gruppo, infatti, è costituito da individualità con esperienze tanto variegate quanto eterogenee e unisce la pratica artistica e organizzativa con la competenza di interpreti e docenti nell’ambito del movimento e dell’uso corretto dell’energia del corpo; a tutto ciò si aggiunge la conoscenza e la curiosità nei confronti della tecnologia e l’interesse per la scrittura.A partire da Giugno 2006, IMMOBILE PAZIENTE lavora a spettacoli/performance e video dove i ruoli e le competenze di ciascuno sono continuamente in discussione e in trasformazione: musica, danza, video, scrittura, testo si fondono e si confondono alla ricerca di una sintesi. IMMOBILE PAZIENTE inizia il suo percorso artistico con la performance "madam I'm adam" nel Giugno 2006, una riflessione sul tema dell’amore/non amore, un work in progress che ha avuto varie tappe nelle quali sono stati messi in gioco diversi codici:â€madam i'm adamâ€, coreografia e interpretazione Caterina Inesi Francesca Neri, Valerio Malorni, ottobre 2006 Teatro Vascello Roma;â€3:1â€, ottobre 2006, video di Francesca Neri;â€madam i'm adam #2, 101 danze di non amoreâ€, Festival Contemporaneamente Roma, progettazione e regia Caterina Inesi, coreografia e interpretazione Manuela De Angelis, Francesca Neri, Valerio Malorni, ispirato a Dan Rodhes “Anthropology 101 storie di non amore e Ronald D. Laing “Mi ami?â€Il gruppo auto produce anche le performance “Spik 1†e “Spik 2â€, nate da una riflessione sul tema del lavoro, in cui movimento, testo, video e musica giocano alla pari come elementi sintattici di uno stesso discorso. Le Performance vengono presentate al Festival Stradarolo (Dicembre 2006) e all'interno degli eventi organizzati da Area 06, associazione di cui Immobile Paziente fa parte, nell’ambito del progetto delle Officine Culturali, finanziato dalla Regione Lazio e volto a promuovere la formazione professionale e a sostenere al diffusione di eventi culturali e artistici nella Provincia di Frosinone.In "tutto di prima", ispirato ad un racconto dello scrittore giapponese Murakami Haruki, Immobile Paziente realizza una collaborazione con l’attore Francesco Villano. Lo spettacolo, ideato e diretto da Caterina Inesi e che si avvale delle immagini video di Francesca Neri, debutta nel Gennaio 2007 al "Rialtosant'ambrogio" di Roma e viene presentato al Teatro India all'interno del Festival "shortheatre", al teatro S. Martino di Bologna e al Teatro Furio Camillo di Roma nell’ambito della stagione D10. .La collaborazione con Francesco Villano continua con un nuovo lavoro ispirato da "la trilogia della città di K" di Agota Kristof e da "Le particelle elementari" di Michel Houellebecq il progetto coinvolge anche Mikel Aristegui, danzatore basco, berlinese d'adozione. Il lavoro è coprodotto dalle officine culturali Area 06 e da ZTL PRO, è stato presentato sotto forma di studio ad Isola Liri , al CRT di Milano e al Teatro Palladium di Roma. Nel 2007 IMMOBILE PAZIENTE produce anche il video "Open/close" di Francesca Neri, special guests di IMMOBILE PAZIENTE le danzatrici Marcella Mancini e Paola Vitelli.Il gruppo collabora stabilmente con diversi musicisti: Marco della Rocca, presente in quasi tutte le produzioni, sia come interprete live che come compositore, Federico Costantini creatore di pezzi elettronici composti ad hoc per le performance e Adele Madau, violinista e compositrice.
Nel 2008, nell’ambito dell’iniziativa “Spazi per la danza contemporaneaâ€, progetto interregionale Lazio-Piemonte-Campania, coordinato dall’ETI, ha realizzato un laboratorio sulla relazione tra danza e musica al Supercinema di Tuscanica. “All’interno di Immobile Paziente le specifiche visioni poetiche cercano un incontro, si attraversano e si contaminano. Il nostro intento è quello di costruire una piattaforma che abbia come nucleo della ricerca il lavoro sul corpo, illuminato dai vari aspetti di interesse dei componenti del gruppo. Questo significa mettere in relazione il lavoro sull’approfondimento di una personale qualità di movimento, con altri aspetti della messa in scena: il video, la musica e il testo, una sorta di organismo pluricellulare che si pone in relazione con artisti di vario genere.â€....