Il progetto di quello che ormai è il gruppo dei mamama vide la sua prima luce nell'autunno dell'ormai lontano 2003, quando, Mattia e Marco Rizzato mi chiamarono per fare qualche prova col trio che stavano portando avanti con Mauro Martignoni alla batteria. Il gruppo rimase ad ogni modo chiuso in sala prove fino all'anno successivo.Il nostro debutto (fine dicembre2004) fù una vera e propria manna per un gruppo di ragazzetti che cerca di far sentire un po di old-style blues: aprimmo il concerto alla Miss Railroad Blues Band (a proposito, grazie tallo,walter,seba,gio per quella volta). In realtà nessuno di noi scelse il nome per la band ma fù proprio il batterista della Miss Railroad Blues Band che per la fretta di scrivere il volantino se lo inventò, accorgendosi che tutti e quattro i nostri nomi iniziavano con !ma! ; da quella volta decidemmo di tenerlo. a quei tempi il nostro repertorio era un composto di classici blues da scuttle buttin' di stevie ray vaughan, passando dagli intriganti shuffle alla freddy king, piazzandoci dentro pure qualche lento e un boogie alla T-bone Walker.. avremmo continuato a suonare blues ancora per quasi un'anno accettando (come SEMPRE) qualsiasi data, dalle feste della scuola, le jam al diapason, laveno blues festival, fino alla vera svolta.A settembre/ottobre 2005 la situazione richiedeva un cambiamento: eravamo arrivati a suonare le nostre buone due ore di pure blues dal vivo, mentre in prova suonavamo unicamente pezzi nostri sviluppando un sound molto diverso, fatto di voce passata nel leslie, fischi di chitarra, batteria frenetica, basso deciso e ritmato, e un organo hammond acido alla medesky, martin and wood. Il concerto della svolta devo dire che fù uno dei più divertenti: ci chiamarono a suonare in occasione dell'innaugurazione del nuovo comune di gazzada (nov 2005). Senza dire una parola a nessuno, salimmo sul palco e sfoggiammo quattro pezzi totalmente improvvisati per un concerto di circa un'ora in cui lasciammo tutti quelli che erano abituati a sentirci cantare "my babe's tuff!" a bocca aperta.. I giudizi in merito furono i più disparati: a molti piacemmo, a molti altri no, compresi i ciellini che tappavano le orecchie ai figli dicendo che era musica del diavolo! (ahahahallibito!)Proprio quando il gruppo sembrava ingranare arrivò la rottura con Mauro, il batterista, che lasciò il gruppo a gennaio 2006 preferendo intraprendere una carriera da jazzista a lugano, dove tuttora suona con i suoi compagni di corso alla smum (son veramente bravi, che io sappia suonano il venerdì in qualche baretto x l'aperitivo) Da gennaio a giugno il gruppo (io mark e tia) cadde in depressione e si chiuse a casa con l'influenza.. facemmo un pò di prove con qualche batterista che conscevamo ma sembrava proprio che il gruppo fosse destinao a non tornare più ai vecchi regimi e, piano piano, spegnersi.Tra i vari batteristi con cui provammo, ce n'era uno (rullo di tamburi entra in scena il luco) che non sapeva suonare! ahah scherzo ma non troppo: all'inizio luco sembrava un disastro, non sapeva che cos'era un 4/4 (ora penso ne abbia una idea tutta sua)e perdeva le bacchette in continuazione. ma da subito notammo tutti delle qualità uniche in lui: non perdeva MAI il tempo, ascoltava tantissimo tutti gli altri musicisti (cosa che ho imparato proprio da lui) e soprattutto era un fattone allucinante. Tutto il periodo di prove che abbiamo fatto all'inizio con luco furono delle piacevolissime e divertentissime jam session blues.. luca non aveva mai suonato in un gruppo e quello di giugno 2006 al circolo di s.fermo coi mamama che tornavano a suonare dopo quasi 6 mesi di inattività fù il suo primo concerto.L'estate del 2006 fù a dir poco magica, in pochissimo tempo riuscimmo a riprendere tutti i vecchi pezzi del gruppo e dal punto di vista compositivo eravamo molto produttivi. sviluppammo da subito il sound attuale dei mamama grazie all'affiatamento che scoprimmo di avere, col tempo la sezione ritmica divenne una solida colonna portante sulla quale io e tia potemmo studiare delle forme nuove riprendendo le vecchie e riordinandole dentro strutture fisse.Attualmente i mamama contano più di venti pezzi propri in cui a differenza del primo periodo, quasi nulla è lasciato al caso. Pur lasciando piena libertà creativa ad ogni singolo, le parti di improvvisazione si fondono alle strutture delle altre parti ritmiche e di accompagnamento, in modo che la nuova luce che può far emergere ogni singolo possa essere nuovo spunto e motivo di gioco per tutti gli altri. Il suono che cercano i mamama viene perciò raggiunto soprattutto nei live, questo è il motivo per cui vi chiedo di non fidarvi troppo di queste registrazioni fatte in casa tra mille cavi e computer ce si bloccano e, se possibile, venire a sentirci dal vivo.LA TUA FEDE NON TRATTARE! cià . .Mattia:Sinigaglia.
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