La sua vita è tutto un imprevisto. Partiamo dal suo concepimento che non era poi del tutto programmato, ma si trovò su questo pianeta disperso nell'universo. Svezzamento difficile, crescita incasinata (lui la ritiene tuttoggi appena iniziata), le solite malattie dei bocia che puntualmente arrivavano dalla sorella appena più grande. Dell'asilo si ricorda solo due cose, una che lo fa inorridire e l'altra che lo riempie di "orgoglio": era costretto a dormire diciotto minuti durante il pomeriggio e gli piaceva inscenare da vero attore e regista "professionista" azioni dei fantastici quattro. Il ruolo preferito era Miser Fantastic. Di quello gli è rimasto solo il cervello: di gomma! Scuola elementare passata liscia dal punto di vista didattico, ma inizia a venire fuori quello che diventerà il Luke. Dimostra una dote fuori dal normale, è cioè capace all'interno di un casino mostruoso a farsi i cavoli propri con una naturalezza incredibile, senza quasi vedere o sentire chi gli sta intorno, come fosse su in un altro mondo. Trauma scuola media attraversato nella sua debolezza, crescendo interessi fuori dai canoni di quell'età : inizia a confrontarsi con le proprie idee e si formano i suoi pensieri. Aiutato da alcune lezioni di teoria musicale, scopre quello che fino a prima era puro istinto e la tastierina di due ottave e mezzo che lo accompagnava dalla nascita diventa parte di se. Molte le ore dedicate al semplice suonare per puro piacere (il suono dello strumentino non era proprio un gran che, ma...). Rifiuta in questo periodo un offerta che avrebbe forse cambiato tutto nella sua vita: scuola di pianoforte. Mah chissa come sarebbe andata! Rimane sempre apparentemente estraneo alle serate di divertimento con gli amici, gli interessi sono sempre altri, fuori dalla consuetudine. Scopre due grandi e veri amici, uno che diventa forse l'amico per eccellenza, si combinano un sacco di disastri e ci si diverte un mondo, si allontaneranno per motivi di studi, ma anche staccati si cercano senza mai dimenticarsi. L'altro più vicino diventa un compagno di crescita spirituale, e il confronto su temi alquanto complicati della vita non mancano. Discorsi che si allontanano dai semplici formalismi dettati da leggi e religioni, ma che stimolano la crescita e si fanno vedere convinzioni nascoste dai due fino a quel momento. Nasce un legame indissolubile, che non è crollato neanche di fronte alla sofferenza e alla morte dell'amico. Si sente costretto a vivere sotto la sorveglianza di regole umane, divine o presunte tali, insieme a masse grigie di persone senza pensieri. Rimane nella sua natura staccarsi dal caos che lo circonda pur rimanendoci ben nel mezzo, creando un puntino di colore, una sfumatuta di bianco e nero, comunque di qualsiasi cosa che si possa confondere con quel grigio uniforme che lo circonda. Assimila tutto, sta con tutto e tutti, ma rimane sempre una minuscola macchietta colorata per i cavoli suoi. Luke cresce, anche musicalmente, soprattutto ogni qualvolta si confronta con esperienze di gruppo. Rimane comunque sempre quel fottuto puntino, piccolo quanto vuoi in mezzo a molti altri puntini, ma sempre ben distinguibile. Oggi l'imprevisto rimane, e tende a diventare una macchia sempre più grossa, chissà ...
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