musicanti d'amore profile picture

musicanti d'amore

musicantidamore

About Me


bibi: [violino violoncello e voce] - modella
akam: [fisarmonica e pianoforte] - psicologo
flavia: feat. [esploratrice vocale] - musicista biomolecolare
andrea: feat. [produttore di musica elettronica] - not only a dj

links:

[ automi ribelli :: piccolo stimolatore per automi in ribellione ]
[ musicanti d'amore :: ribellioni anarco-musicali ]
[ omega fundation :: inside omega revolution ]


My Interests

omega revolution

In 1939 Nazi propaganda minister Joseph Goebbels dictated 440Hz as the standard tuning pitch. This to let people think and feel in a certain manner, and to keep them a prisoner of a certain consciousness. This in spite of that Professor Dussaut from the Paris Conservatory wrote a referendum that was signed by 23,000 French musicians who all were for the preservation of the A= 432Hz. Freedom of choice in bringing back the frequency of the earth is what it's all about today.

Music on a basis tone of A=432Hz is more transparent, more marked, clearer, gives an obvious musical picture and the Overtones and undertones moves more freely and can multiply themselves more. Music based on 440Hz represents emotions and locks up the head. By lowering the pitch 440Hz - 8Hz to 432Hz, the music changes. Which first was painful to the ear changes into a beautiful, warm music whereby relaxation is natural. Overtones are decisive for the sound, this holds for instruments as well as the human voice. The piano tuned in A= 440Hz creates an artificial clarity and strengthens the high stress levels of today. The instruments on which Mozart and Verdi composed their masterpieces were in 432Hz -is the same as C=256Hz- pitched. The original Stadivarius violin was developed to resonate at 432Hz.

buskers teatro

Un teatro indipendente di trentennale esperienza • laboratorio permanente per la ricerca sull’arte dell’attore • iniziative per la tutela del teatro come rituale • spazio per l’incontro e l’esperienza • lo spettacolo a partire dall’auto-drammaturgia degli attori • promozione del teatro di strada come arte autonoma • teatro comunitario • partecipazione a festivals, carovane, feste popolari e cultura urbana • progetti per comunità terapeutiche e carceri • formazione professionale per operatori socio-sanitari • pedagogia teatrale per giovani • formazione di attori • conferenze, stages, laboratori • collaborazione con partner internazionali • progetti CEE

CETT - CEntro per il Teatro nelle Terapie:

L'ATTORE SCIAMANO Scuola per Operatori Teatrali nel Sociale • Tecniche di Drammatizzazione • I rituali • Osservazione e lettura del linguaggio non verbale • La Musica ed il suo uso terapeutico • Tecniche Psicomotorie e Bioenergetica • Improvvisazione vocale: Urlo primario • Tecniche di Yoga e massaggio • Esercizi di Dinamica di Gruppo • Danza e composizione • Colore ed energia

I am not here to give you a dogma. A dogma makes one certain. I am not here to give you any promise for the future - any promise for the future makes one secure.

I know you come here seeking some certainty, some creed, some 'ism', somewhere to belong to, someone to rely upon. You come here out of your fear. You are searching a sort of beautiful imprisonment - so that you can live without any awareness.

I am here simply to make you alert and aware. That is to be herenow - with all the insecurity that life is, with all the uncertainty that life is, with all the danger that life is.

[osho]

I'd like to meet:


Music:

come nuove

Il sodalizio fra Patrizia Laquidara e Debora Petrina è nato al telefono, due anni fa. Debora era in America a registrare un disco di musica contemporanea e Patrizia voleva portare al Festival Recanati, di cui era già vincitrice l'anno precedente e tornava ora come ospite, un oggetto molto personale: una filastrocca che aveva imparato dalla nonna quand'era bambina. Così, con una ninna-nanna cantata al telefono dall'Italia, ha preso l'avvio una collaborazione imprevedibile e giocosa fra due artiste lontane per formazione ma vicine per indole.

"Come Nuove" è un lavoro in movimento. È uno spettacolo, ma non è mai lo stesso spettacolo. E' all'origine una raccolta di canzoni venete, ma non è solo un concerto. Forse la definizione migliore è quella data al Festival di Mantova: è un manufatto post-moderno, o post-antico, se si vuole. Non si tratta di un'operazione nostalgica, ma della creazione di una scena del tutto nuova, in cui sia Patrizia che Debora si muovono, parlano, suonano, cantano, giocano ricorrendo anche a testi poetici, tradizionali e di autori quali Luigi Meneghello e Enio Sartori. La ricerca vocale di Patrizia, le cui interpretazioni si spingono verso lidi ben più lontani di quelli della terra veneta, si interseca col mondo sonoro di Debora, che usa il piano in tutte le sue parti e mescola suggestioni jazzistiche, romantiche, avanguardistiche… La natura non locale di questo spettacolo l'ha portato ad intraprendere viaggi inconsueti, dal MantovaMusicaFestival di cui è stato ospite quest'anno, al MediterraNuoroFestival e al Festival Etnica di Tivoli che lo presenteranno quest'estate.

[foto e testo luigi de frenza]

THE PLACE, a roma,
giovedì 12 giugno, ore 21:
PATRIZIA LAQUIDARA con uno spettacolo a metà tra la musica e il teatro
(in diretta streaming su www.theplace.it)
CRUEZA DE LUNA.

THE PLACE, a roma,
martedì 17 e
mercoledì 18 giugno, ore 19:
si esibiranno tutti insieme Patrizia Laquidara, Ivan Segreto, Ilaria, Joe Barbieri, Rocco Papaleo, RossoAntico e Garage 63
(in diretta streaming su www.theplace.it)
NOTT'E CHI S'ARRECREA.

DEBORA PETRINA
12 giugno:
padova, piazza toselli, ore 22
14 giugno:
formigine (modena),
woma jazz festival, ore 21

Movies:

la doppia vita di veronica
krzysztof kieslowski
1991, 94 min integrale
chi l'ha visto lo sa. non si può spiegare la doppia vita di veronica [il mi(s)tico film] di krzysztof kieslowski.si può parlare di irène jacob [bella da far male] che con questo film ha vinto il premio come migliore attrice a cannes.si può dire delle musiche [surreal/mente indimenticabili] di zbigniew preisner.ma perché questo film ti resti dentro [quasi che le due bibi/veroniche fossero sorelle tue di vita], e perché questo film ritorni alla mente [e ogni volta che torna ti insegni chi sei e cosa vuoi essere], perché dopo averlo visto ti ritrovi a guardare il cinema [e il mondo] con occhi diversi, perché tutto questo... non si può spiegare. bisogna vederlo.se volete è un film d'amore, ma qui amore avvolge tutto: è maschile/femminile, corpi [anime] uniti, occhi e arte [ah la passione!] interminabile per il vivere, come davvero pochi hanno saputo cantare.
Era ora. A sedici anni dalla sua uscita nelle sale, uno dei capolavori di Krzysztof Kieslowski è nuovamente disponibile in DVD. La doppia vita di Veronica è tornato nei negozi, dopo una prima edizione davvero deludente – e ormai introvabile – a cura di Cecchi Gori, casa che nella realizzazione dei DVD lascia molto a desiderare, senza extra, in 4/3 e con il solo audio italiano. Il film è stato pubblicato nella collana Le Nuvole di Feltrinelli, in una edizione veramente di lusso. Accanto al riversamento digitale della pellicola è presente infatti un secondo disco che raccoglie quattro vere perle: tre cortometraggi storici (e altrimenti irreperibili!) del maestro polacco e un breve documentario di Kamizierz Karabasz, suo ispiratore. Ad accompagnare il tutto (come se potesse non bastare) un’interessante raccolta di testi critici a cura di Bruno Fornara, completata da estratti del libro-intervista di Danusia Stok dal titolo “Kieslowski racconta Kieslowski”. Per alcuni il miglior lavoro del regista polacco, scomparso prematuramente nel 1996, La doppia vita di Veronica è un film dalla trama difficilmente riassumibile (racconta l’intrecciarsi della vita di due ragazze, una polacca e una francese, omonime ed entrambe appassionate di canto, la seconda delle quali “sente” il legame con l’altra dopo la sua morte). Splendida nonché assoluta protagonista nei due ruoli, Irène Jacob (con Kieslowski anche nell’ultimo lavoro del regista, Tre colori – Film rosso), vincitrice per questa interpretazione del premio come miglior attrice al Festival di Cannes, ai César e al festival di Sant Jordi. Come scrive Eraldo Affinati nell’introduzione del libro allegato, i film di Kieslowski “partono dalla realtà e vi ritornano compiendo un viaggio misterioso, ma tutt’altro che enigmatico”. Questa pellicola, realizzata dopo l’imponente Decalogo e subito prima della trilogia dei colori che lo imposero al mondo e lo fecero diventare uno dei più celebrati autori della sua epoca (Film blu, Film bianco e Film rosso – usciti nel 1992, 1993 e 1994 – vinsero premi prestigiosi ai festival di Venezia, Berlino e Cannes).
Di questa nuova versione digitale si segnalano due piccole pecche: l’impossibilità di eliminare i sottotitoli nella visione del film in lingua originale e in quella di tutti gli extra (un difetto che magari darà fastidio a pochi, ma che sarebbe stato molto semplice eliminare) e il bollino sulla copertina con le specifiche tecniche (un vero pugno nell’occhio, indifendibile). Per il resto il DVD 2007 rappresenta un enorme passo avanti rispetto alla precedente edizione: viene però da chiedersi, come spesso in questo campo, perché si debba aspettare la seconda, a volte anche la terza pubblicazione di un film per avere extra interessanti e qualità ottima. L’edizione Criterion di questo capolavoro venduta all’estero – a quanto si legge nei forum dedicati – è ancora superiore a questa Feltrinelli. Ma credo ci si possa accontentare: se il libro potrebbe risultare sostanzialmente inutile per un amante del regista polacco (molte sue parti erano già infatti reperibili altrove), così non si può dire dei corti. Una chicca vera dalla carriera di documentarista di Kieslowski, una testimonianza del suo primo amore e della cura quasi maniacale con cui era solito realizzare i suoi lavori. Fabrika (La fabbrica,1971), Spitzal (L’ospedale, 1976) e La Gare (La stazione, 1980) sono però solo tre esempi di una vasta produzione (oltre venti corti) che speriamo di poter vedere presto.
I Musicisti della domenica è invece un documentario di Kazimierz Karabasz, un cortometraggio che Kieslowski inseriva sempre tra le sue massime fonti di ispirazione (oltre che nell’elenco dei suoi dieci film preferiti) e in cui si ritrova in effetti molto del suo stile.
Eccovi il film in versione integrale sottotititolato in inglese. Buona visione.

My Blog

marriage

This is the compromise that human beings have made: to be secure about the future, to be certain about the tomorrows, to have a guarantee that the woman who loves you is going to love you forever, tha...
Posted by musicanti d'amore on Sat, 31 May 2008 09:15:00 PST

blogs

musicanti d'amore :: ribellioni anarco-musicaliautomi ribelli :: piccolo stimolatore per automi in ribellione...
Posted by musicanti d'amore on Tue, 26 Feb 2008 07:30:00 PST