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Fotografo e stampo in bianco e nero dal 1988. Coloro dai quali ho appreso quello che so sono stati Pino dell'Aquila; Giovanni Umicini; Renato Leone; Giovanni Fontana; Stefano Bandiera; Mariano Dallago; Michele Rubino. Nel 1990 espongo per la prima volta in una mostra personale ai chiostri Juvarrani a Torino. Nel 1991 vinco le selezioni venendo ammesso alla sezione Photosalon nell'ambito della Biennale Internazionale di Fotografia di Torino, nella quale un'ancora sconosciuto Paolo Pellegrin presenta un lavoro sui clochards. Nell'occasione ricevo apprezzamenti per un mio lavoro sulle fortezze alpine settecentesche da Ken Dami, fondatore del museo di fotografia contemporanea di Brescia, e dall'agenzia Grazia Neri. Ho lavorato per il Teatro Alfieri, il Teatro Nuovo e Teatro Erba a Torino; per la manifestazione Vignale Danza a Vignale Monferrato; per la facoltà d'Architettura di Torino; sono stato fotografo ufficiale del Premio letterario Grinzane Cavour per quattro anni. Ho fotografato per la Turin Marathon e per il Folk Club di Torino. Sono stato fotografo per la Philip Morris, seguendo manifestazioni veliche, automobilistiche e motociclistiche di livello internazionale. Ho spaziato dalla pubblicità al reportage. Le mie foto sono state pubblicate a più riprese da La Stampa, La Repubblica, Specchio, Bell'Italia. Sono la somma delle esperienze vissute e delle persone che ho incontrato. Anche chi mi ha fatto un torto mi ha insegnato qualcosa. Vorrei conoscere ancora più persone: ho molto da imparare, ed è talmente poco quello che già so.
"I can't find my way home" dei Blind Faith, ma anche il preludio per violoncello in re maggiore dalla Suite n° 1 BWV 1007 di Bach. Italiani, "Giudizi universali" di Samuele Bersani ed i concerti grossi di Arcangelo Corelli...però anche "Teardrops" dei Massive Attack, "Perpetum mobile" dei Penguin Café Orchestra, i Fleetwood Mac, Zucchero, Pink Floyd, Metallica, Antonio Vivaldi, Herbie Hancock...
"Baghdad Cafè" di Percy Adlon, una fiaba; "Marrakech Express" di Salvatores, una frase nella quale mi riconosco: "...noi abbiamo ancora i ricordi in bianco e nero..."; "The Shindler's list" di Steven Spielberg; "Frankenstein Junior" di Mel Brooks in lingua originale, un capolavoro assoluto. Infine, un titolo qualsiasi di Wim Wenders: anche qua una frase che riassume il mio amore totale per la fotografia "la vita è a colori, ma il bianco e nero è più reale" (da "Lo stato delle cose").
"Il sistema periodico" di Primo Levi, assolutamente. Ne posseggo una copia autografata e dedicata: ogni volta che parto per un viaggio è la prima cosa che metto in valigia.
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