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Massimo, fotografo

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About Me

Nasco fotografo per passione; autentica, viscerale passione. Nasco fotografo e stampatore in bianco e nero: chi vuole definirsi fotografo non può non conoscere il bianco e nero. E deve saperlo stampare. Perchè il bianco e nero è un modo di pensare, di vedere ed interpretare la vita, che è a colori ma che solo il bianco e nero ce la restituisce pulita, autentica, reale. Perchè il colore distrae e maschera. In una foto a colori noi cogliamo la forma, la verde chioma di un albero, la pelle abbronzata di una modella: il bianco e nero invece ci mette di fronte alla sostanza, all'emozione, alla vita. Il bianco e nero ci costringe ad andare oltre la forma ed indagare nell'espressione della modella abbronzata (cosa starà pensando?), alla complessa e sofferta torsione del tronco del quale la sua chioma verde ci aveva abbagliato. Fotografia vuole dire disegnare con la luce. Osservo una scena che mi colpisce, mi dà un'emozione. La traduco in inquadratura. Nel momento in cui la mia mano raggiunge l'inpugnatura della pesante macchina appesa al collo, la mia mente ha già considerato il taglio adeguato, come sarà stampata. In quella manciata di secondi ho già deciso che svilupperò il mio Kodak Tri-X in D76 tirando di uno stop il trattamento, che userò una baritata Ilford perla a contrasto 3, e che la virerò al selenio. Il pensiero termina con il suono ovattato dell'otturatore ed il breve ronzio del motore, che prepara il rullo ad una nuova inquadratura. So già come sarà la foto, perchè non si fotografa a casaccio ed ogni istante è irripetibile. Immerso nella calda luce ambrata della camera oscura, darò senso alla parola fotografia muovendo, come in una danza di farfalle, le mani e le dita attraverso il fascio di luce viva per quei pochi secondi in cui essa colpirà la carta sensibile, andando a proteggere le ombre piene ed arricchendo le aree chiare. Immergerò la carta nella soluzione tiepida con le mani nude, strofinerò con i polpastrelli per aumentare l'efficacia dello sviluppo. In quel momento vedrò emergere dal bianco del foglio non la fotografia, ma il ricordo di essa. Trenta secondi nell'acetico, un minuto nel fissaggio e via nell'acqua corrente. Perchè la fotografia è il momento in cui vedi la scena, è l'emozione che essa ti regala, è l'elaborazione mentale del momento. Solo il bianco e nero ha la forza di restituire quell'emozione all'infinito. IL BIANCO NERO E' LA FOTOGRAFIA.

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Fotografo e stampo in bianco e nero dal 1988. Coloro dai quali ho appreso quello che so sono stati Pino dell'Aquila; Giovanni Umicini; Renato Leone; Giovanni Fontana; Stefano Bandiera; Mariano Dallago; Michele Rubino. Nel 1990 espongo per la prima volta in una mostra personale ai chiostri Juvarrani a Torino. Nel 1991 vinco le selezioni venendo ammesso alla sezione Photosalon nell'ambito della Biennale Internazionale di Fotografia di Torino, nella quale un'ancora sconosciuto Paolo Pellegrin presenta un lavoro sui clochards. Nell'occasione ricevo apprezzamenti per un mio lavoro sulle fortezze alpine settecentesche da Ken Dami, fondatore del museo di fotografia contemporanea di Brescia, e dall'agenzia Grazia Neri. Ho lavorato per il Teatro Alfieri, il Teatro Nuovo e Teatro Erba a Torino; per la manifestazione Vignale Danza a Vignale Monferrato; per la facoltà d'Architettura di Torino; sono stato fotografo ufficiale del Premio letterario Grinzane Cavour per quattro anni. Ho fotografato per la Turin Marathon e per il Folk Club di Torino. Sono stato fotografo per la Philip Morris, seguendo manifestazioni veliche, automobilistiche e motociclistiche di livello internazionale. Ho spaziato dalla pubblicità al reportage. Le mie foto sono state pubblicate a più riprese da La Stampa, La Repubblica, Specchio, Bell'Italia. Sono la somma delle esperienze vissute e delle persone che ho incontrato. Anche chi mi ha fatto un torto mi ha insegnato qualcosa. Vorrei conoscere ancora più persone: ho molto da imparare, ed è talmente poco quello che già so.

Music:

"I can't find my way home" dei Blind Faith, ma anche il preludio per violoncello in re maggiore dalla Suite n° 1 BWV 1007 di Bach. Italiani, "Giudizi universali" di Samuele Bersani ed i concerti grossi di Arcangelo Corelli...però anche "Teardrops" dei Massive Attack, "Perpetum mobile" dei Penguin Café Orchestra, i Fleetwood Mac, Zucchero, Pink Floyd, Metallica, Antonio Vivaldi, Herbie Hancock...

Movies:

"Baghdad Cafè" di Percy Adlon, una fiaba; "Marrakech Express" di Salvatores, una frase nella quale mi riconosco: "...noi abbiamo ancora i ricordi in bianco e nero..."; "The Shindler's list" di Steven Spielberg; "Frankenstein Junior" di Mel Brooks in lingua originale, un capolavoro assoluto. Infine, un titolo qualsiasi di Wim Wenders: anche qua una frase che riassume il mio amore totale per la fotografia "la vita è a colori, ma il bianco e nero è più reale" (da "Lo stato delle cose").

Books:

"Il sistema periodico" di Primo Levi, assolutamente. Ne posseggo una copia autografata e dedicata: ogni volta che parto per un viaggio è la prima cosa che metto in valigia.

Heroes:

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