The Cultural Association "Compagnia Santa Brigida, wants to revive a department "picchieri" and armoured "archibugieri", the period between the last quarter of the sixteenth century and the first quarter of the seventeenth century. At that time the north-west Italian abounded companies such mercenary made, which offered its services to those who paid them better (see The Duke Charles Emmanuel of Savoy), and in case of failure engagement, we gave to banditry. The company is composed of a dozen people, men, women and children in clothes of the time, that we were able to go back after careful research iconographic. There combining passion for history and strive for what we propose is presented as the most accurate historical, in particular taking care of every detail.
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L'era della picca e del moschetto (1525-1702)-- Dopo la battaglia di Pavia (combattuta il 24 febbraio 1525 tra spagnoli e francesi) diventò lampante ai generali di tutta Europa che l'epoca della cavalleria era finita. Gli archibugi imperiali decimarono i cavalieri della Gendarmeria, il fior fiore della cavalleria pesante francese, volgendo l'esito della battaglia a proprio favore. L'archibugio e il moschetto erano però armi che richiedevano una complessa operazione per poter essere ricaricati, quindi archibugieri e moschettieri erano vulnerabili alle cariche della cavalleria che, anche se si era alleggerita, continuava a essere presente sui campi di battaglia..Il Tercio spagnolo e il ritorno delle picche.. La soluzione fu quella di creare delle formazioni composte in parte da archibugieri e in parte da picchieri. Le picche davano protezione ai soldati armati di archibugio mentre questi ricaricavano l'arma e tenevano lontano le cavallerie. In questo contesto nacque la formazione del Tercio Spagnolo, creato da Gonzalo di Cordoba, che prevedeva un centro di picchieri circondato in ogni lato da archibugieri, ma anche le formazioni dei lanzichenecchi e degli svizzeri erano simili, e la fanteria tornò così ad avere il ruolo di regina dei campi di battaglia. Quando questi enormi quadrati di fanteria venivano a contatto però, il tasso di mortalità era altissimo. Nel caso di una carica, infatti, gli archibugieri si defilavano lasciando lo spazio ai soldati armati di picca e alabarda. Gli scontri corpo a corpo erano così violenti che spesso le prime file degli schieramenti venivano eliminate al primo contatto..La tattica del caracollo.. Il ruolo della cavalleria divenne quindi sempre meno decisivo per l'esito della battaglia. I cavalieri non potevano più caricare le fanterie sperando di spazzarle dal campo. Anche la cavalleria, però, era dotata di armi da fuoco, principalmente pistole, dotate di meccanismo d'innesco a miccia o a ruota, e questo portò allo sviluppo di una nuova tattica, quella detta del caracollo. La formazione di cavalleggeri si dirigeva al trotto verso il nemico, la prima fila scaricava le proprie pistole, di solito due, ma a volte anche quattro, e dopodiché si ritirava in fondo alla formazione, facendo appunto caracollare il proprio cavallo, lasciando spazio alla seconda riga di cavalieri. Così facendo, almeno in teoria, il nemico veniva indebolito tanto da permettere alla cavalleria di caricare all'arma bianca
L'ENCYCLOPEDIE DIDEROT e D'ALEMBERT Optima philosophia et sapientia est meditatio mortis
Ad mortem festinamus, peccare desistamus. 1. Scribere proposui de contemptu mundano, ut degentes seculi non mulcentur in vano. Iam est hora surgere a sompno mortis pravo. 2. Vita brevis breviter in brevi flnietur mors venit veiociter quae neminem veretur. Omnia mors perimit et nulli miseretur. 3. Ni conversus fueris et sicut puer factus, et vitam mutaveris in meliores actus, intrare non poteris regnum Dei beatus. 4. Tuba cum sonuerit, dies erit extrema et iudex advenerit, vocabit sempiterna electos in patria prescitos ad inferna. 5. Quam felices fuerint qui cum Christo regnabunt, facie ad faciem sic eum spectabunt, Sanctus, sanctus Dominus Sabaoth conclamabunt. 6. Et quam tristes fuerint qui eterne peribunt, pene non deficient nec propter has obibunt. Heu, heu, miseri, nunquam inde exibunt. 7. Cuncti reges seculi et in mundo magnates advertant et clerici omnesque potestates: fiant velut parvuli, dimittant vanitates. 8. Heu, fratres karissimi, si digne contempiemus passionem Domini, amara et si flemus, ut pupillam oculi servabit ne peccemus. 9. Aima Virgo virginum, in celis coronata apud tuum filium sis nobis advocata. Et post hoc exilium occurrens mediata. 10. Vile cadaver eris: cur non peccare vereris? cur intumescere quaeris? ut quid pecuniam quaeris? quid veges pomposas geris? ut quid honores quaeris? cur non paenitens confiteris? contra proximum non laeteris? ------------------------------------------------------------ ------------------------------------------------------------ ------La danza macabra è un tema iconografico tardomedievale nel quale è rappresentata una danza fra uomini e scheletri.Gli scheletri sono una personificazione della morte, mentre gli uomini sono solitamente abbigliati in modo da rappresentare le diverse categorie della società dell'epoca, dai personaggi più umili, come contadini e artigiani, ai più potenti, come l'imperatore, il papa, principi e prelati.Il soggetto ha la funzione di memento mori e, rispetto ai soggetti apocalittici più diffusi nell'alto medieoevo, come le rappresentazioni del giudizio universale, esprime una visione più individualistica della morte e talvolta anche una certa ironia nei confronti delle gerarchie sociali dell'epoca. E' importante notare che con il tempo la figura della Morte come agente della volontà divina scompaia, lasciando iconograficamente soltanto i cadaveri, simboli del richiamo dell'aldilà , laicizzando l'ideale della morte stessa. Questa parentesi però dura per poco tempo: a breve componimenti come La Danza macabra delle Donne (Martial d'Auvergne)e la Danza dei Ciechi (Pietro di Michault) riconsegnano il tema della Danza Macabra al moralismo ed alla sfera religioso-sacrale cristiana.La diffusione del tema, assieme ad un certo compiacimento nella rappresentazione di scheletri e di morti, è stata messa in relazione con la grande peste del 1348, che infuriò in tutta Europa e che rese la morte un fenomeno familiare nei vari paesi europei. Alberto Tenenti sottolinea come il "senso di pietà " per la propria sorte e l'ironia tragica tipica di questi componimenti siano stati punti fondamentali per liberare l'uomo dall'ideale cristiano della morte.