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Vincenzo Bellini

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Figlio primogenito di una famiglia di musicisti (Rosario B., il padre, era organista, maestro di cappella a Catania e compositore di musica sacra; il nonno Vincenzo Tobia, autore di un'opera ed alcuni oratorii era stato allievo nei conservatori napoletani), dimostrò un precoce talento musicale, tanto che a sette anni scrisse la sua prima composizione sacra. Mise subito in atto le conoscenze acquisite tramite le lezioni con il nonno e con il padre, facendosi notare in città come organista e compositore di musica e canzoni rispettivamente nelle chiese e nei salotti locali. Nel 1819 il Decurionato (comune) di Catania gli offrì una borsa di studio presso il Conservatorio di Napoli. Qui ebbe per maestri G.Furno (studi "di partimento"), G.Tritto (contrappunto) e N.Zingarelli (composizione); da loro ereditò il culto per la melodia accompagnata da un'armonia leggera, tipico della tradizione napoletana. Anche se in misura minore rispetto a Rossini e Donizetti, Bellini immerse le mani anche nel classicismo viennese studiando Haydn e Mozart. Durante gli anni di conservatorio Bellini continuò a comporre musica sacra e cameristica (si ricorda la romanza "Dolente immagine", che fu la sua prima opera a stampa). Nel 1825 presentò al saggio finale del corso di composizione l'opera semiseria con dialoghi parlati "Adelson e Salvini", il cui successo gli procurò l'incarico di scrivere un'opera per una serata di gala al teatro San Carlo ("Bianca e Fernando", poi mutata in "Bianca e Gernando" dalla censura dei Borboni per rispetto verso il nome del principe ereditario, 1826). Tale opera fu il trampolino di lancio verso il Teatro "La Scala".
Nel 1827, infatti, su invito dell'impresario Domenico Barbaja, scrisse un'opera ("Il Pirata", su libretto di Felice Romani, librettista che con lui collaborerà fino alla penultima opera, "Beatrice di Tenda", la Fenice di Venezia, 1833), per tale importante teatro; nello stesso anno si trasferì nella grande città lombarda, anche per dimenticare l'infelice passione per Maddalena Fumaroli, figlia di un magistrato napoletano. La nuova opera, eseguita l'ottobre 1927, costituì l'evento decisivo della sua carriera, che gli diede l'opportunità di accedere all'alta società milanese, forte anche dei commenti di una critica favorevole, in aperta competizione con i contemporanei e già affermati Pacini e Donizetti. In questo periodo, dal 1927 al 1833, Bellini scrisse ancora altri capolavori:la "Zaira" (scritta per l'inaugurazione del nuovo Teatro Ducale di Parma, 1829), "I Capuleti e i Montecchi" (1830, scritto per la "Fenice" di Venezia) ,"La Straniera", rappresentata alla Scala nel '29 che rinforzò i successi ottenuti da "Il Pirata"; "La Sonnambula", rappresentata al Teatro Carcano nel 1831 e mirabilmente interpretata da Giuditta Pasta; "Norma", alla Scala nel 1831, che fu pero' accolta freddamente, forse a causa di una cattiva forma degli interpreti. Riuscì inoltre, grazie alla sua abilità nel contrattare e alla sua capacità di utilizzare le conoscenze acquisite a vivere dei soli proventi delle sue opere, ottenendo compensi notevolmente più alti dei suoi colleghi. Dal febbraio all'agosto 1833 fu, per ragioni di lavoro, a Londra, dove stipulò un contratto per mettere in scena alcune sue opere (rinnovando il successo de "La Sonnambula", interpretata da Maria Malibran) poi a Parigi, dove, forte del sostegno di Rossini, propose un'opera al Théatre Italien, "I Puritani". Qui, nel 1835, morì di una malattia intestinale della quale soffriva da tempo, nella solitudine di una casa suburbana da lui affittata nei mesi estivi.
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Born in Catania, Sicily, Bellini was a child prodigy from a highly musical family and legend has it he could sing an aria of Valentino Fioravanti at eighteen months, began studying music theory at two, the piano at three, and by the age of five could, apparently, play well. His first composition is said to have dated from his sixth year. Regardless of the veracity of these claims, it is certain that Bellini grew up in a musical household and that a career as a musician was never in doubt. Having learned from his grandfather, Bellini left provincial Catania in June 1819 to study at the conservatory in Naples, with a stipend from the municipal government of Catania. By 1822 he was in the class of the director Nicolò Zingarelli, studying the masters of the Neapolitan school and the orchestral works of Haydn and Mozart. It was the custom at the Conservatory to introduce a promising student to the public with a dramatic work: the result was Bellini's first opera Adelson e Salvini an opera semiseria that was presented at the Conservatory's theater. Bianca e Gernando met with some success at the Teatro San Carlo, leading to an offer from the impresario Barbaia for an opera at La Scala. Il pirata was a resounding immediate success and began Bellini's faithful and fruitful collaboration with the librettist and poet Felice Romani, and cemented his friendship with his favored tenor Giovanni Battista Rubini, who had sung in Bianca e Gernando. Bellini spent the next years, 1827–33 in Milan, where all doors were open to him. Sparking controversy in the press for its new style and its restless harmonic shifts into remote keys, La straniera (1828) was even more successful than Il pirata, and allowed Bellini to support himself solely by his opera commissions. The composer showed the taste for social life and the dandyism that Heinrich Heine emphasized in his literary portrait of Bellini (Florentinische Nächte, 1837). Opening a new theater in Parma, his Zaira (1829) was performed at the Teatro Ducale and later Venice welcomed I Capuleti e i Montecchi, which was based on the same Italian sources as Shakespeare's Romeo and Juliet. The next five years were triumphant, with major successes with his greatest works, La sonnambula, Norma and I puritani, cut short by Bellini's premature death. Bellini died in Puteaux, near Paris of acute inflammation of the intestine, and was buried in the cemetery of Père Lachaise, Paris; his remains were removed to the cathedral of Catania in 1876. The Museo Belliniano housed in the Gravina Cruyllas Palace, in Catania, preserves memorabilia and scores.
Operas Adelson e Salvini (12? February 1825 Teatro del Conservatorio di San Sebastiano, Naples)
Bianca e Gernando (30 May 1826, Teatro San Carlo, Naples)
Il pirata (27 October 1827, Teatro alla Scala, Milan)
Bianca e Fernando (7 April 1828, Teatro Carlo Felice, Genoa) [rev of Bianca e Gernando]
La straniera (14 Feb 1829, Teatro alla Scala, Milan)
Zaira (16 May 1829, Teatro Ducale, Parma)
I Capuleti e i Montecchi (11 March 1830, Teatro La Fenice, Venice)
La sonnambula (6 March 1831, Teatro Carcano, Milan)
Norma (26 December 1831, Teatro alla Scala, Milan)
Beatrice di Tenda (16 March 1833, Teatro La Fenice, Venice)
I puritani (24 January 1835, Théâtre Italien, Paris)

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