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cristian ge

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About Me

sono un viaggiatore del tempo

My Interests

adoro informatica,fare viaggi in posti strani,adoro astro fisica,sono sempre alla ricerca di nuovi sogni e nuovi spazi da occupare,adoro i centri sociali uno tra tanti il burridda..lo zapata..a genova..io vivo per la rivoluzione.. sempre presente alla manifestazioni ribelli. dopo il g8 i me qualcosa e cambiato..sono sindacalista all asl 4 di lavagna genova.. cerchiamo di cambiare le cose....... sto creando la rete del levante ribelle rossa..i nostri propositi di creare un area antagonista di opposizione a tutte le schifezze che assistiamo.. noi rivendichiamo e lottiamo per un mondo migliore,colorato e felice.. i miei interesssi sono la giustizia sociale.. difendere i piu deboli,i figli di nessuno "La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare." charles Bukowsky rivendichiamo un mondo migliore.... è un nostro diritto..

I'd like to meet:

tutte le menti ribelli... la gente che vive nel mondo di sotto.. il mio sogno e trovare altri viaggiatori del tempo e condividere lotte e ribelioni... dirigere e organizzare la mobilitazione delle masse popolari ad intervenire nella lotta politica borghese per favorire l'accumulazione di forze rivoluzionarie, per far emergere l’incompatibilità esistente tra gli interessi delle masse e gli interessi della borghesia in ogni campo e in ogni aspetto della vita delle masse, per acuire e sfruttare le contraddizioni tra i gruppi e le forze della borghesia imperialista, in sintesi per sviluppare la mobilitazione rivoluzionaria delle masse”.

Music:

IL COMUNISMO NON E’ UN’OPINIONE!La rinascita del movimento comunista è la strada per la riscossa dei lavoratori!La lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista è l’unica via d’uscita dal marasma attuale!

Movies:

Tutti i popoli del mondo devono unirsi per combattere l'imperialismo sostenendosi l'un l'altro sulla base dell'internazionalismo proletario. è questa una necessità assoluta, un interesse comune. Attaccare l'imperialismo da tutti i lati e in ogni parte del mondo, anche nelle sue roccaforti, vuol dire indebolirlo, fiaccarlo, demoralizzarlo, dividerlo, disperderne le forze. Ciascun popolo deve mettere nel mirino in primo luogo il ....proprio'' imperialismo. La vittoria di un popolo è la vittoria di tutti gli altri popoli msprm name="movie"

Television:

Il Black Bloc non è una invenzione dei carabinieri o di un qualche superservizio segreto internazionale. Esso rappresenta una tattica nella quale si riconoscono diversi gruppi negli USA, in Germania, in Spagna, e un po' in Italia. Sono gruppi diversi tra loro, con gradi differenti di politicizzazione, ma uniti nella tattica di presenza nelle manifestazioni. Questa tattica è stata inaugurata già dalle manifestazioni di Seattle quando i commentatori parlarono all'epoca di personaggi "vestiti come ninja".La tattica consiste nell'essere presenti nelle manifestazioni di massa indette da altri, spesso senza cercare alcun accordo con questi altri. Arrivano sul posto, si vestono di nero coprendosi interamente il volto, e, utilizzando in gran parte materiale trovato sul posto, cercano di compiere le più ampie devastazioni possibili di luoghi e merci ad alto valore simbolico: auto di lusso, banche, sedi di multinazionali. Si muovono in piccoli gruppi, velocemente, e in maniera estremamente determinata. Non sempre cercano rapporti con il movimento, non hanno alcuna responsabilità nei confronti dei manifestanti, e riescono in generale a dileguarsi rapidamente. Non fanno una gran fatica: non devono proteggere alcun settore, e approfittano della relativa lentezza della polizia che si muove in gruppi numerosi e "pesanti".Anche se gran parte di loro si definisce anarchica e, purtroppo, si sta diffondendo nel movimento la pessima abitudine di denominarli "gli anarchici", quelli del Black Bloc, in realtà con l'anarchismo classico, e con i gruppi storici dell'anarchia in Italia, hanno ben poco a che spartire. Quando passavano vicino ai manifestanti venivano subissati di fischi (il giorno 20 nella piazza tematica dei Cobas, in quella della Rete Lilliput, ad esempio, e lungo la manifestazione del 21), tutti hanno notato che la cosa li lasciava altamente indifferenti: ridevano e mostravano il medio in segno di scherno. Tutto ciò per un anarchico classico, sarebbe abbastanza traumatico: non sottovaluterebbe mai l'impatto del proprio discorso sulla massa, non rinuncerebbe mai a cercare di convincere gli altri della giustezza delle proprie idee. Sono dunque, un tipo "molto particolare" di anarchico (vedi l'origine storica dei Black nell'articolo Chi sono i Black Bloc) che si ispirano per quanto riguarda la prassi a gruppi come ad esempio i tedeschi Autonomen (noti per l'estrema decisione con cui affrontano polizia e gruppi neo-nazisti) e per ciò che concerne la teoria ad una superficiale interpretazione dell'anarchismo.Lo spirito di fondo di questo mix culturale, con un grosso contributo della cultura punk, è l'avversione totale per il sistema, in ogni suo aspetto, ma anche verso la massa, vista in maniera ostile per la sua passività e il suo conformismo. Non sono interessati ad alcun discorso riguardo la prospettiva politica, perché in generale fanno fatica a muoversi nella dimensione temporale del futuro. Sono animati da un forte spirito di banda, con un atteggiamento di orgogliosa consapevolezza del proprio isolamento e della propria radicale diversità.Detto questo non vorremmo che si diffondesse nel movimento una sorta di atteggiamento razzista verso i punk. Alcuni segni preoccupanti li abbiamo notati in questi giorni a Genova quando vari compagni insultavano dei giovani solo perché avevano il classico look dei punk. Generalmente i punk non appartengono al Black Block, anche perché la maggior parte dei punk non è politicizzata.Che il Black Block abbia degli infiltrati è assai probabile, anche se ci si permetta di dire che, come la storia dei servizi segreti in Italia dimostra (a partire da quelli fascisti), essa riguarda, con ogni probabilità, ogni gruppo politico di sinistra quindi non possiamo limitarci a queste considerazioni nel trarre un giudizio sull'operato di un gruppo.E' certamente da condannare la tattica adottata dai Black, perchè la guerriglia urbana da essi scatenata è stata usata come pretesto dalla polizia per poter massacrare, più tranquillamente, i partecipanti alla manifestazione. Alle stesse banche non importa un fico secco se viene devastata una qualche filiale: pagano le assicurazioni, o lo stato, e lo stato e le assicurazioni si rifanno sui cittadini. Il governo ne ha avuto invece un guadagno ben maggiore: senza grande fatica ha potuto giocare una carta in più nel tentativo di screditare l'intero movimento per scongiurare un possibile consenso di massa.A nostro avviso il movimento, come argomentiamo in un altro articolo (Genova: gli errori di gestione da parte del movimento), deve dotarsi di mezzi pratici che impediscano fisicamente a questi gruppi di agire in prossimità dei cortei durante le nostre manifestazioni. Il loro ruolo è negativo per le ragioni scritte sopra. Questo, autonomamente, senza ricorsi a delazioni e men che meno ad incentivi alla loro repressione da parte della polizia. E' un problema "interno" al movimento, che deve, al suo interno, trovare una soluzione.Detto questo occorre precisare alcune cose.La violenza del Black Block non va in alcun modo equiparata a quella delle forze del cosiddetto ordine. A parte alcuni rari episodi di attacco nei confronti dei manifestanti, il Black Bloc distrugge banche, cioè cose, la polizia ha spaccato la testa delle persone e ucciso. E per noi la differenza non è poca. Deve essere chiaro che se a Genova c'è stato un massacro esso non è stato causato dalle cosiddette forze dell'ordine e dal Black Bloc. Ma dalla determinazione della destra a screditare ed annientare il movimento.Pur nelle oggettive condizioni di difficoltà, se possibile, si deve provare a stabilire un dialogo con i Black, è un tentativo che si deve fare e che non deve essere scartato a priori.Un'ultima precisazione. Il Black Bloc vero e proprio ha compiuto numerose azioni il 20 e 21. Ma attenzione: ad affrontare la polizia in varie parti della città sono state anche migliaia di giovani che con il Black Bloc non c'entravano nulla, e che anzi fischiavano coloro che si accanivano contro le vetrine. La reazione di questi giovani, tra i quali c'era anche Carlo Giuliani, è stato direttamente il prodotto dell'indignazione nei confronti della spietata repressione poliziesca.Centinaia di ragazzi si sono visti aggrediti senza alcuna ragione, hanno visto i propri amici rapiti dai cellulari, rovinata quella che per loro non doveva essere una guerra, ma una festosa manifestazione di resistenza. Questi giovanissimi hanno così sfogato la propria rabbia reagendo alla violenza della polizia, ma, in alcuni casi, si è trattato, semplicemente, di autodifesa, poiché chi è stato a Genova sa che i pomeriggi del 20 e del 21 non c'era spazio dove uno potesse sedersi senza temere che si fermasse un cellulare a malmenarti e a portarti via. Erano giovani che affrontavano la polizia senza spaccare vetrine. E' bene non nascondersi questo dato, altrimenti ci sfuggirà la percezione di un pericolo che incombe sul movimento. La destra ha mostrato tutta la sua determinazione nella volontà di spazzare via ogni movimento autonomo delle masse: batosta dopo batosta, può formarsi in strati della gioventù un atteggiamento mentale che era tipico nel '77, quando si pensava che si dovesse rispondere colpo su colpo e sullo stesso piano alle forze della repressione, nella più totale assenza di prospettiva politica. Per questo diviene urgente costruire un fronte di massa, ampio, unitario, di lotta contro la destra. Non servirebbe a nulla che una nuova generazione, isolata, rabbiosa, generosa, si dissolvesse nello scontro con forze preponderanti.

Books:

Chiamiamo tutti i comunisti, gli elementi avanzati delle masse popolari e i sinceri democratici ad esprimere con manifestazioni, sottoscrizioni e in altre forme la loro solidarietà agli organismi e ai compagni perseguitati. La solidarietà è un aspetto importante della lotta contro la repressione e rafforza la resistenza delle masse popolari alla repressione.

Heroes:

i compagni detenuti nei carceri.. ma i veri eroi di questo mondo ..sono quei poveri bambini che muoiono di fame e di sete nel mondo..

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solidarieta ai carc

Care amiche e cari amici, care compagne e cari compagni,..:Ci rivolgiamo a voi che vi siete iscritti alla nostra mailing list, forse inizialmente mossi da curiosità, a voi che ci avete espresso solida...
Posted by cristian ge on Fri, 07 Mar 2008 11:00:00 PST

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Posted by cristian ge on Fri, 18 Jan 2008 09:20:00 PST

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Posted by cristian ge on Fri, 18 Jan 2008 09:27:00 PST

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Posted by cristian ge on Sat, 23 Feb 2008 10:36:00 PST

Guarda questo video: genova athens

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Posted by cristian ge on Sat, 23 Feb 2008 11:04:00 PST