Eccoci qua, sette eterni bambini innamorati delle note musicali e delle posizioni che occupano sul pentagramma. Eccoci, noi che abbiamo fatto della musica, la mamma musica, una sana ragione di vita. Ed eccoci dunque, siamo noi: i Suoni Liberi.
Noi che siamo sempre stati con i dischi in vinile tra le mani e che abbiamo fuso i giradischi; noi che abbiamo sempre avuto una chitarra nella nostra stanza da letto e che abbiamo spesso pensato “Prima o poi la impareròâ€; noi siamo quelli che guardavano all’America e pensavano alla libertà ; noi siamo quelli che sul comodino avevano la foto di Marylin Monroe con accanto quella di Robert Powell che nel “Gesù†di Zeffirelli fumava una sigaretta; noi siamo quelli che hanno deciso di non crescere. Noi siamo quelli i quali hanno sempre fatto parte del “popolo nomade†con i Nomadi nel cuore.
C’è Fernando secondo il quale la batteria non è uno strumento musicale ma una dolce compagna di viaggio. C’è Sergio, colui che nell’album fotografico della propria vita alterna le istantanee alle copertine degli spartiti di cui possiede una splendida collezione. C’è Giovanni, il nostro “Agimmiendrixâ€, con la sua chitarra chiamata affettuosamente “Robbaseriaâ€.
C’è Dario che…momentaneamente è fuori a fumare una sigaretta e a parlare con il cane…e, incredibile, il cane gli risponde pure. C’è Stefano per il quale suonare le tastiere è come andare per porcini. C’è Riccardo il “Babynomade†. C’è Gerardo e le sue caramelle “al gusto Daolioâ€. Ma soprattutto ci sono le canzoni di un gruppo che da quarantacinque anni continua ad essere maledettamente attuale e che non teme l’usura del tempo.
Già , proprio loro: i Nomadi da Novellara. Ci piace, ci piace emozionarci con “Un pugno di sabbiaâ€, “Dio è mortoâ€, “Una storia da raccontareâ€, “Sangue al cuoreâ€, “Amore che prendi amore che dai†e tutte le altre poesie di Carletti & Co. E allora un giorno abbiamo deciso: ci rifiutiamo di essere succubi della radio e della tv entrambi “trasmettitori†di quel nulla musicale fatto passare per “ultimi successiâ€: d’ora in poi i successi ce li suoniamo e ce li cantiamo da soli coinvolgendo tutti coloro che amano le emozioni forti. E vai allora!
Eccoci nelle piazze e nei luoghi dove la gente vuole ascoltare la colonna sonora della propria vita, gente a cui si gonfiano gli occhi alle prime note di“Io vagabondo†o di “Ma che film la vitaâ€. Là , noi, ci saremo sempre e per sempre…Nomadi...
I Suoni Liberi