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BiografiaHenghel nasce a Correggio, piccolo centro nella campagna ciao reggiana ma la sua infanzia e adolescenza appartiene a San Martino in Rio, un centro vicino. La musica è stata la sua passione fin da subito, tanto che a soli 10 anni già suonava nella banda correggese "Luigi Asioli", meritando nel 1935 la miglior pagella del corso con la votazione di 9/10 sia in solfeggio che in strumento. Si iscrive al Conservatorio "Achille Peri" di Reggio Emilia, sotto la guida del maestro Augusto Battaglia, fino al conseguimento del diploma in Clarinetto. Nel frattempo ha suonato anche in altre bande musicali della zona, assieme al padre Roberto (trombonista, morto prematuramente nel 1947). Durante la seconda guerra mondiale, il suo fascino per le big band americane, lo fa avvicinare alla musica jazz e all'improvvisazione, utilizzando come modello le grandi orchestre di Glenn Miller e Tommy Dorsey.Nel 1944, durante la Leva obbligatoria, suona nella banda militare accanto al grande Paolo Borciani (violinista del Quartetto italiano) e a Giuseppe Guastalla, maestro del coro della Scala di Milano. Appena finita la guerra, dopo la morte del padre, per potere mandare avanti la sua numerosa famiglia (3 sorelle, 1 fratello e la madre), è costretto a reinventarsi suonatore di liscio, girando le più importanti balere della regione.In questi anni la sua fama si allarga ad un orizzonte nazionale. Al Cristallino di Cortina una sera viene a sentirlo lo scrittore Ernest Hemingway, il quale rimane molto impressionato dalle sue doti musicali e virtuosistiche. La prima volta che è andato a Milano in un locale alla moda dove suonava il trombettista americano Rex Stewart (noto componente dell'orchestra di Duke Ellington), non lo volevano più lasciar andare.Ben presto la sua popolarità oltrepassa l'Italia e lo porta a collaborare con musicisti di fama mondiale come Bill Coleman, Chet Baker, Count Basie, Gerry Mulligan, Paquito D'Rivera, Sidney Bechet, Albert Nicholas, e a suonare assieme a degli autentici "mostri sacri" dell jazz americano, quali Louis Armstrong, Lionel Hampton, Teddy Wilson, Joe Venuti, girando con varie formazioni musicali tutta Europa.E giù proposte, anche per il festival del jazz di Parigi, ove si esibivano Parker, Gillespie e Louis Armstrong, ma Gualdi, forse intimidito da tali presenze, si rifugia nel Quintetto Odeon.Proposte arrivano anche dagli Stati Uniti, ma Gualdi ha paura dell'aereo (solo Pavarotti nel 1989, riesce a convincerlo a prenderne uno per seguirlo nella sua tourneé americana).Nel 1952 è con Zavallone, nel cui complesso cantava Luciana Sasdelli, che porterà all'altare l'8 ottobre 1955. Dopo il matrimonio sposta la sua residenza a Bologna.Nel 1954 vince il concorso radiofonico "Bacchetta d'oro Pezziol" organizzato dalla RAI, presentato da Nunzio Filogamo, davanti alle orchestre di Peppino Principe ed Happy Boys di Nino Donzelli, la prima orchestra di Mina. Al concorso partecipavano le più importanti orchestre italiane di allora come Fred Buscaglione, Giovanni Fenati, Renato Carosone, Bruno Canfora e numerosi altri.Nel 1957 vince il prestigioso premio "Benny Goodman italiano", superando in finale Glauco Masetti, Leonardo Principe e Uclide Zoffoli, considerati i talenti più importanti del panorama jazzistico italiano di quei tempi.Polvere di stelle, Estrelita, Saint Louis Blouse erano i suoi cavalli di battaglia.La sua fama è ormai diffusa, tanto che Tito lo chiama ad inaugurare lo stadio di Belgrado.Nel 1962 esordisce alla direzione dello Zecchino d'oro al teatro Antoniano di Bologna, e viene confermato anche per l'anno successivo, quando la manifestazione si sposta nel neonato studio televisivo. Pochi anni più tardi, 1968 il grande trombettista e cantante Louis Armstrong vuole essere accompagnato dalla sua band durante la sua esibizione al Festival di Sanremo. È un vero trionfo!La sua attività concertistica prosegue sempre costante negli anni successivi, fino ai giorni nostri. Sono altresì da ricordare il concerto al Memorial clarinet di Riccione nel 1982 con Pupi Avati e Gianni Sangiust.A Rimini nel 1994 suona alla presenza di George Bush e Gorbaciov.Nel 1996 è Woody Allen a trattenerlo un'ora chiedendogli consigli utili sullo strumento.Negli ultimi anni è spesso a Cattolica ad insegnare ai ragazzi l'amore per la musica jazz.Il suo ultimo brano, scritto con Dante Torricelli, si intitola "Frizzantino" ed è dedicato alla Bourbon Street Dixie Band di Cremona con la quale aveva suonato poco tempo prima. Quasi fosse un presentimento, invia il brano a Beppe Corbari assieme ad una toccante lettera e Beppe lo riarrangia e lo inserisce nel cd "When the Saints ..." come "Henghel for Bourbon" in Suo onore.Muore il 16 giugno 2005 per un infarto nella sua casa di Bologna, tre settimane dopo la sua ultima apparizione in un concerto. Sara sepolto due giorni più tardi nel cimitero di San Martino così come aveva desiderato espressamente.L'amore per la sua terraTutti i suoi più più cari conoscenti, dagli amici ai parenti più stretti riconoscono il suo attaccamento ai luoghi della sua infanzia, San Martino su tutti.Tra un concerto e l'altro non manca mai di fare ritorno tra i suoi cari e anche quando è impossibilitato, fa sentire loro la sua presenza mantenendo una fitta corrispondenza. Questo attaccamento è confermato anche da alcuni avvenimenti e onoreficienze legati alla sua terra.La "sua" San Martino, nel 1984 lo insignisce della cittadinanza onoraria.Il 4 luglio 1999, giorno del suo 75° compleanno, Gualdi si esibisce in un concerto gratuito in Piazza Martiri.Il 15 luglio 2004, presso la Sala d'Aragona nella Rocca Estense, festeggia 80 anni.Il 7 gennaio 2005 riceve la bandiera tricolore, perché annoverato tra i personaggi illustri della città di Reggio.DiscografiaHa scritto oltre 1000 brani musicali, inciso 20 album discografici e 5 colonne sonore di film per il regista Pupi Avati.Sua è la sigla di chiusura, negli anni '90, della trasmissione televisiva calcistica 90° minuto. Il brano è intitolato "Jazz Band".Bibliografia
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