I Pedoni Dell Aria

I Pedoni dell'aria do exist. They have a body and they have a voice. They have movements and spaces to fill or to empty. They have eyes, hands, brains, hearts, blood, skin, thoughts, ideas, prejudices, amoral moralities, burning loves, different times and ways, fullfilled silences, passionating immobilities, dense movements, words, words wishing for a place, asking for rests and so much. Theatre is actor's home, we are our theatre. We demand the battle of the full against the empty, of the zero against the one... We all need Terrorism. We think about Artaud's sweet madness, Kantor's obsessive absence, Decroux's desperated research of the shapes and we ask to ourselves if they were terrorists too; each one of them threw bombs, each one of them got his hands dirty, each one of them screw slogan with different ways and times but with the same goal: to light up lights, to break chains, to cover common and useless truth's absurd noise, and they get it. Our team was born accompanied with the necessity to investigate, to discover and transform under the experiences and reflexions on contemporary theatre research's light. Our work lives into the emergency of giving a shape and a physical space to mind's emptiness, looking for a new ritual sacredness, a ritual that is mixed up to the Decroux's abstract mime experiences, to the Luis Bunuel's surrealistic work, to Antonin Artaud, Tadeusz Kantor, to Samuel Beckett's absurd theater, making expermints taken by electronic music and videoart. We believe that the audience sight has to become an active way to conduct emotions, closing with it the magical circle of the ritual, recomposing with it the subterranean dialogue between actor and audience. An emotional Terrorism, we obviously mean....I Pedoni dell'aria.I Pedoni dell' Aria esistono.Hanno un corpo e delle voci. Hanno movimenti e spazi da occupare o svuotare.Hanno occhi, mani, cervelli, cuori, sangue, pelle, e idee, pensieri, credenze, pregiudizi, moralita' amorali, amori brucianti, tempi e modi differenti, silenzi pienissimi, immobilita' appassionate, movimenti densi, parole, parole, parole che desiderano un posto; che chiedono requie e molto molto ancora.La casa dell'attore e' il teatro, noi siamo il nostro teatro.Invochiamo alla battaglia del pieno contro il vuoto, dello zero contro l'uno… C'è bisogno di terrorismo.Pensiamo alla dolcissima follia di Artaud, all'ossessione dell'assenza di Kantor, alla disperata ricerca di forme in Decroux e ci chiediamo, se non fossero dei terroristi anche loro, ognuno di loro, ha gettato bombe, si è sporcato le mani, ha gridato slogan, con tempi e modi differenti ma con un unico scopo; accendere delle luci, spezzare delle catene, coprire finalmente il rumore assurdo della verità comune e largamente inutile, il rantolo viscoso del nulla per nulla e ci sono riusciti.Il gruppo nasce dall'esigenza di indagare, scoprirsi e trasformarsi alla luce delle esperienze e delle riflessioni sul teatro contemporaneo di ricerca. Il nostro lavoro vive nell'esigenza e nella necessità di dare una forma e uno spazio fisico ai vuoti della mente,cercando una nuova sacralità del rito; un rito che si mescola alle esperienze del mimo astratto di Etienne Decroux, al lavoro sulle esperienze surrealiste di Luis Bunuel, Antonin Artaud,Tadeusz Kantor, al teatro dell'assurdo di Samuel Beckett,conducendo esperimenti anche attraverso campi sonori presi a prestito dall' elettronica e spazi disegnati dalla fusione di teatro e video arte. La conclusione dell' inizio è che non c'è mai Arte vera senza persone pericolose. Crediamo che chi guardi, a teatro, abbia il diritto di pretendere che la sua vista ritorni ad essere un mezzo attivo di locomozione emotiva, che si chiuda grazie ad essa, il cerchio magico del rito, si ricomponga il dialogo sotterraneo tra l'attore e lo spettatore.Un terrorismo degli affetti s' intende......I Pedoni Dell' Aria