About Me
La fantasia è quel che, spaziando con lo sguardo, raduna ciò che è lontano e che, in uno spazio limitato, evoca, come per incanto, la pienezza della vita celata ai sensi ottusi.La band, come trio (Nicolò Carnesi, Vincenzo Marte, Giuseppe Diliberto), nasce nel 2006 ma è preceduta da svariate collaborazioni ed esibizioni occasionali tra i suoi componenti che, compagni di scuola e di uscite, decidono infine di dare vita ad un’idea che li accompagnava ormai da tempo e di tuffarsi completamente nel nuovo progetto…
Ha così inizio un lavoro continuo che li porta a partecipare a varie manifestazioni live in locali di Palermo (Litaniaâ€, “Agricantusâ€, Zsa Zsa Mon Amourâ€) e della provincia.
Nell’estate del 2007 il gruppo si arricchisce con il batterista godranese Andrea Bellini e subito dopo con il chitarrista Filippo Liberto.
Voce, testi e musica sono di Nicolò Carnesi, che, da cantautore solista, ha già partecipato a svariate manifestazioni e concorsi nazionali ove ha riscosso buoni consensi, fra cui un premio speciale della critica (Viareggio festival musica Europa 2006) per il miglior pezzo inedito depositato presso il centro internazionale della canzone d’autore di Viareggio.
Vincenzo Marte, alla tromba, si è diplomato, giovanissimo, al Conservatorio di Palermo. Ha cumulato molteplici esperienze suonando, sin da giovanissimo, con la maggior parte dei complessi bandistici della provincia di Palermo.
Giuseppe Diliberto (al basso), Andrea Bellini (alla batteria) e Filippo Liberto hanno al loro attivo diversi anni di esperienze quali apprezzati musicisti di altre band.
Linea direttrice della musica della band è quella rivolta alla ricerca costante di qualità , originalità e nuove espressività , rifuggendo contemporaneamente da tendenze legate al puro concetto di commercialità e moda. Nel dipanarsi dei brani, la cruda realtà (i pregiudizi verso il “diversoâ€, l’in/giustizia, la violenza…) si alterna al mondo dei sogni e del mondo “potenzialeâ€.
Sempre e comunque canzoni da molti definite coraggiose, a volte provocatorie, improntate ad una creatività libera, scevra di sdolcinature ma non di poesia e volte a fotografare pezzi del vissuto dell’uomo comune, dell’uomo afflitto da quella “malattia†che si chiama passionalità , violenza, paura, redenzione, speranza, un volto talora oscuro, talora scomodo, talora evitato dalle canzonette di cui l’Italia è afflitta ma pur tuttavia assiduamente, inevitabilmente presente nella vita di ogni essere umano…
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