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Todomodo
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Audiovisual antimafia collective - inspired by the works and words of Leonardo Sciascia , Sicilian writer and civil activist, Sicilian AV project is the legacy of literature performed and expressed through mixed mediums: music, visual arts and illustrations.
Have you ever heard of the mafia? You probably have, but it’s unlikely that you’ve heard it evoked in the rhythms of d&b, electronica and jazz, mixed with unusual action-painting illustrations and highly suggestive real-life video clips.
Antonino Musco and his many collaborators at Sicilian AV Project, however, aren’t in it for the business: they aren’t selling catchy tunes or coloured bags and they don't talk about football. Most of them are Sicilian, all young and almost all emigrated to a hypothetical North as in their hyper-real South someone had clipped their wings, but not their ideas.
The authors and the participants in this performative project study and elaborate different languages to tell a tragic story made up of thousands of drammatic, grotesque, mafia tales. The intention is clear right from the very first track "Todo modo" in which the sampled voice of Leonardo Sciascia, a writer who wrote and spoke about the mafia until his death, reminds us that: “The State for me is the Constitution and the Constituion is no longer alive.†Within this and other heart-and-mind paradoxes the sound waves ebb and flow – calm, meditative emptiness syncopated with sour, lashing floodtides - which Antonino Musco melts and mixes, playing with hifi and lofi, tradition and avant-garde, street-talk and the words of the wise men from the three-horned island.
Contrasting landscapes, sultriness, the energy of orgy and of mourning, massacres and trials, the Mediterranean of permanent contradiction, of beauty and regret, of toil and anger, of Arabic poetry poured out like wine and Norman gold-drenched cathedrals, of life-long earthquake victims and murdered farm-hands, of Greek temples overlooking flower-studded coastlines and filthy slums where children and horses sleep and dream together in stables.
Sicilian AV Project offers us the blue sea and the pain of Sicily, a tuna trap where the actors of the terrible game, be they fishermen or fish, puppets and puppet-masters, are imbued with the acrid smell of blood and sweat, but also with the salty sweetness of what it could have been and was not, and what it is, today and fatalistically forever.
Just as in the last century the ethnomusicologist Antonino Uccello travelled past jails, huts and fishing-boats creating an archive of sounds and voices which now belong to the past, in the same way but following a different route, Antonino Musco directs those sleeping spectres to the rhythm of a drum-machine which recounts, in trans-Sicilian slang, the musicality of a dancing malaise.
Gianluca Ferro
ITALIANO
Collettivo audiovisivo antimafia - ispirato dalle parole e dalle opere di Leonardo Sciascia, scrittore siciliano e attivista civile, Sicilian AV project è il retaggio della letteratura eseguito e espresso attraverso una miscela di mezzi: musica, arte visive e illustrazioni.
Avete mai sentito parlare di mafia? Probabilmente sì, ma difficilmente l'avrete sentita evocata dentro i ritmi del d&b, dell'elettronica, del jazz, mixati a illustrazioni frutto di un atipico action painting e a clip video piene di suggestioni da repertorio del reale.
Quella di Antonino Musco e dei tanti collaboratori al suo Sicilian AV Project non è però un'operazione di marketing, non vendono motivetti orecchiabili, borsette colorate e non parlano di calcio. In buona parte siciliani, tutti giovani e quasi tutti emigrati in un ipotetico Nord perché nel loro iper-reale Sud qualcuno gli ha tagliato le gambe, ma non le idee.
Gli autori e i partecipanti a questo progetto performativo studiano e rielaborano linguaggi altri per raccontare una storia tragica fatta di mille storie drammatiche, grottesche, mafiose. Ce lo ricorda fin dal primo brano “Todo Modo (a mio modo)†la voce samplata in sottofondo di uno scrittore che di mafie ha scritto e parlato fino alla morte, Leonardo Sciascia: “Lo stato per me è la Costituzione, e la Costituzione non esiste piùâ€. Dentro questo e altri paradossi del cuore e della mente si muovono le ondate musicali - vuoti sonori meditativi sincopati da piene sferzanti e inacidite - che Antonio Musco discioglie giocando tra alta e bassa fedeltà , tradizioni e avanguardie musicali, voci della strada e quelle di grandi saggi dell'isola tricornuta.
Contrasti paesaggistici, afa, energia dell'orgia e del lutto, stragi e processi, il Mediterraneo della contraddizione permanente, della bellezza e del rimpianto, della fatica e della rabbia, della poesia araba versata come vino e delle cattedrali normanne imbevute d'oro, dei terremotati da una vita e dei braccianti fucilati, dei templi greci che osservano la costa sgargiante di fiori e dei bassifondi luridi dove bambini e cavalli nelle stalle dormono e sognano insieme.
Sicilian AV project restituisce della Sicilia il mare azzurro e il dolore, una tonnara dove gli attori del terribile gioco, pescatori o pesci che siano, pupi e pupari, sono impregnati dell'odore acre del sangue e del sudore, ma anche della dolcezza salina di quello che poteva essere e non è stato e di quello che è, oggi e fatalisticamente per sempre.
E come l'etnomusicologo Antonino Uccello aveva girato nel '900 tra carceri, stamberghe e pescherecci, raccogliendo un archivio di suoni e voci ormai lontani, allo stesso modo -ma per un'altra via- Musco dirige quegli spettri insonni al tempo di una drum machine che racconta, in uno slang trans-siculo, la musicalità di un mal-esserci danzante.
(Gianluca Ferro)