Music:
Member Since: 11/11/2006
Band Members:
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GABRIELE COEN PROPOSTE 2007
1) BERG. BUCCAFUSCO, COEN, KOVACS
EUROPEAN QUARTET
Gabriele Coen sax
Lutte Berg chitarre
Fulvio Buccafusco contrabbasso
Zsolt Kovacs batteriaIl quartetto, di recentissima costituzione reinterpreta attraverso il linguaggio comune del jazz le diverse anime musicali dei quattro componenti, dalla musica esteuropea e ungherese a quella ebraica e balcanica, dalla tradizione siciliana a quella scandinava, con un’ estetica che si avvicina al suono ECM.
2) MOBYDICK
Moby Dick di Herman Melville adattamento e riduzione di e con Caterina Casini musiche originali di Massimo Coen, eseguite da Massimo Coen - violino, Gabriele Coen - clarinetto basso, Luca Caponi – percussioni- immagini video Agata Chiusano
“il mare è assai più che
un ambiente: è il volto
visibile, infinitamente
ricco di analogie,
dell’arcana realtà delle coseâ€
Il grande racconto di Herman Melville viene presentato in forma di concerto per una voce recitante e strumenti, adottando la traduzione di Cesare Pavese, dalla grande musicalità .
L’ossessione della cattura, la follia dell’uomo che non vede il limite, sono i temi più cercati in questa riduzione, perché biblici, e riscontrabili nell’oggi, sottolineati da un “lampo†riguardante la nostra contemporaneità . La narrazione fatta da una voce femminile tralascia ogni necessità di caratterizzazione per mettere in evidenza la metafora e il lirismo del racconto.
La musica contiene e insegue questa voce, per poi farsi racconto essa stessa, in un unico spartito
Sullo sfondo le immagini video, in sequenze composite e a volte astratte che seguendo il tempo musicale narrano per analogie e metafore i miti collegati al racconto.
3 ) IL CANTO D’AMORE E MORTE DELL’ALFIERE
da un racconto di R. M. Rilke
trad. e regia Lisi Natoli
nuovo allestimento Lisa Ferlazzo Natoli
musiche Gabriele Coen Andrea Pandolfo
con Ada Montellanico, Lisa Ferlazzo Natoli, Gabriele Coen, Andrea Pandolfo, Lutte Berg
luci Luigi Biondi
suono Fabio Vignaroli
Comp. Ferlazzo Natoli, Roma
in collaborazione con
ROCCELLA JAZZ FESTIVAL 25’ edizione
“Il canto d’amore e di morte dell’Alfiereâ€, tratto da un racconto del 1899 di Rilke, “dono inatteso di una sola notteâ€, rimette in scena uno spettacolo di Lisi Natoli, rendergli omaggio. Un riallestimento in forma di concerto che muovendosi sulla multilingue traduzione dello stesso Natoli, esplora il testo attraverso una ricca partitura forte di vocalità ed improvvisazione.
Un giovanissimo Alfiere per la penna di Rilke rivive e “rivede†la guerra tra Leopoldo d’Asburgo, dell’impero austroungarico ed i Turchi. Cristianità ed identità europea si sono edificate sulle macerie di altre identità storico culturali. Un viaggio, archetipo momento della guerra e non solo, caratterizzato non dall’andare ma dal ritornare. Ritornare ad una terra, ad una madre, ad un amore. Un rito d’iniziazione alla vita per l’adolescente Christoph, che la guerra, come ogni guerra, muta in rito di morte, dissipando assieme la sua vita, l’amore appena conosciuto e l’innocenza.
4) GABRIELE COEN “ATLANTE SONOROâ€
Gabriele Coen
Sax soprano, sax tenore, clarinetto
Pietro Lussu
pianoforte
Marco Loddo
contrabbasso
Luca Caponi
batteria,percussioni
“Io tento di ascoltare la musica di tutti i paesi… Africa, India, del mondo arabo, la musica classica europea…Io amo la musica tradizionale, la musica popolare, e cerco di scoprire quello che gli altri popoli hanno da dire musicalmente…tutti i tipi di musica sono collegati fra loro nella loro intima essenza!â€
McCoy Tyner
Programma
1) ALHAMBRA (Gabriele Coen)
2) BELZ (Jacob Jacobs)
3) LAKE SONG ( Pietro Lussu)
4) MALDAFRICA (Gabriele Coen)
5) ANA MARIA ( Wayne Shorter)
6) LOS BILBILICOS ( sephardic traditional)
7) AUTEYRAC (Marco Loddo)
8) ROMA AD AGOSTO (Gabriele Coen)
9) SERENATA A MARIA (Mario Ruccione)
10) PICCOLO TANGO (Gabriele Coen)
Sassofonista, clarinettista, compositore, Gabriele Coen si dedica da oltre dieci anni all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea e est-europea, svolgendo un'intensa attività a livello nazionale e internazionale. E’ fondatore dei KlezRoym - la più nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico - con cui ha inciso quattro dischi per l'etichetta CNI (Klezroym - 1998, Scenì - 2000, Yankele nel ghetto – 2002, Klezroym - 2003).
Gabriele Coen presenta il suo nuovo progetto: la formazione più tipica del jazz contemporaneo (il quartetto sax, piano, contrabbasso e batteria) come volano di un viaggio musicale a 360 gradi: la grande tradizione afroamericana, le nuove tendenze del jazz europeo, la musica ebraico-mediterranea, quella turca e quella balcanica, il tango argentino di Piazzolla. Audaci rivisitazioni di classici, ma soprattutto composizioni originali, sono l’ossatura di Atlante Sonoro, un progetto che interpreta le diverse derive musicali di quest’inizio millennio attraverso un linguaggio comune d’impianto jazzistico, ma aperto alle musiche altre. Il gruppo ha già inciso due cd per l’etichetta CNI RAITRADE, “Duende†(2004) e “Alhambra†(2006). Il gruppo porta in promozione in questa stagione il nuovo cd appena uscito.
5)KLEZROYM
La musica klezmer è la musica delle comunità ebraiche di tutta l'Europa orientale, in particolar modo della Polonia, Romania, Russia e Ucraina. Allo stesso tempo passionale e contemplativa, a volte selvaggia e frenetica, la musica Klezmer ha assorbito moltissimo dal folclore est-europeo e zigano, combinandolo con un’ espressività tipicamente ebraica. Olre ad essere una musica estrememanete coinvolgente, il klezmer è un esempio di forma musicale tradizionale in continuo sviluppo, che interagisce con successo con sonorità più moderne. I KlezRoym, primo gruppo italiano di questo genere, partendo dalla riscoperta del patrimonio musicale askenazita (ebraico dell'Europa Orientale) e sefardita (ebraico-spagnolo), propongono un continuo lavoro di contaminazione fra diverse culture musicali (mediterranea, medio-orientale, italiana), costruendo un suggestivo ponte sonoro tra musica etnica e jazz contemporaneo.
Due brani contenuti nel loro album di esordio, 'KlezRoym' sono la colonna sonora di 'Once We Were Strangers' di Emanuele Crialese (Mostra Internazionale di Montreal e Sundance Festival '98)
I Klezroym hanno al loro attivo quattro pubblicazioni per l'etichetta CNI, KlezRoym (1998), Scenì (2000) Yankele nel ghetto (2002), KlezRoym (2003) vendendo in totale oltre 40.000 copie.
Hanno svolto centinaia di concerti in tutta Italia esibendosi nei contesti più disparati , dai centri sociali ai templi della musica classica come il Teatro Regio di Torino, nonchè all’estero (Spagna, Israele, Belgio), partecipando inoltre all’edizione 2003 del concerto del Primo Maggio da Piazza S.Giovanni in Roma. I Klezroym sono inoltre stati protagonisti insieme agli
attori Ascanio Celestini e Olek Mincer dello spettacolo “Saccarina, cinque al soldo†con cui hanno girato in molti teatri italiani nella stagione 2001-2002. I Klezroym sono inoltre stati per tre anni gruppo stabile della trasmissione televisiva di RAITRE
“Dove osano le quaglieâ€di Marco Presta e Antonello Dose.
GABRIELE COEN
sax soprano, clarinettoANDREA PANDOLFO
trombaPASQUALE LAINO
sax alto e baritonoRICCARDO MANZI
chitarra, buzuki, voce, darabukkaANDREA AVENA
contrabbassoLEONARDO CESARI
batteriaEVA COEN
voce
6) KLEZROYM “YANKELE NEL GHETTOâ€
Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Lodz raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Lodz Ghetto,1940-45",University of Illinois Press.Sono le canzoni che la gente del ghetto di Lodz cantava negli anni durissimi dell'oppressione nazista della Polonia. Yankele il cantore di strada, Miriam la giovane ragazza, David il direttore musicale del Teatro della Casa della Cultura raccontano un umanità cui la fame e la morte, la disperazione e i soprusi non hanno tolto la capacità di sognare, di irridere i potenti e gridare all'ingiustizia.In una realtà in cui la gente rinchiusa nel ghetto, pur lavorando nelle fabbriche del Reich a sostegno della guerra, moriva letteralmente di fame e vessazioni in attesa di essere definitivamente deportata nei campi di sterminio per la "soluzione finale" le canzoni erano l'unica voce rimasta alla gente, una voce così limpida e intensa che ha attraversato più di mezzo secolo senza perdere la sua forza.La lingua dei canti di Lodz è universale, capace di dialogare attraverso il tempo con altri mondi ed altri paesi.Per questi motivi Yankele nel ghetto non è un lavoro strettamente filologico: i KlezRoym nel realizzare questo lavoro non hanno dovuto rinunciare alla loro identità musicale ed hanno attinto con naturalezza alle loro emozioni profonde, alla loro capacità di sentire e raccontare.Yankele nel ghetto è dedicato a tutti i popoli che ancora oggi soffrono la perdita della liberta’ vedendo calpestati i loro piu’ elementari diritti.
Gabriele Coen: soprano sax, clarinetAndrea Pandolfo: trumpet,Pasquale Laino: alto sax, baritone saxRiccardo Manzi: voice, guitar, bouzouki, banjo, panAndrea Avena: double bassLeonardo Cesari: drumsEva Coen: voice
PROGRAMMA
INTRO
Yankele Hershkowitz
EZ IS A KLUG
Yankele Hershkowitz
YANKELE NEL GHETTO
Klezroym
RUMKOVSKI KHAYIM
Yankele Hershkowitz
YANKELE NEL GHETTO #2
Klezroym
IKH FUR IN KELTSER KANT
Yankele Hershkowitz
KALT: A LIDL FIN LODZER GETTO 1945
Miriam Harel
SAKHARIN FINF A MAREK
Klezroym
TSIGAYNERLID
David Beyglman
VAYL IKH BIN A YIDALE
Yankele Hershkowitz
PAPIROSN/NISHTU KAIN PRZYDZIEL
Herman Yablokoff/ Yankele Hershkowitz
KALT #2
Miriam Harel
VER KLAPT DU AZOY SHPET BAY NAKHT?
Max Nurenberg
NIT KAYN ROZHINKES IN NIT KAYN MANDLEN
David Beyglman
FINALE
Yankele Hershkowitz
7) GABRIELE COEN “ALEPH TRIO “
musiche della diaspora ebraica
GABRIELE COEN
sassofono soprano, clarinettoRICCARDO MANZI
chitarre, voce, percussioniANDREA AVENA
contrabbassoLa parola klezmer deriva dai termini ebraici kley (strumento) c zemer (canto) e individua la musica popolare prevalentemente strumentale degli ebrei dell’Europa orientale, conservata ed elaborata a partire dal XVII secolo, a dispetto delle difficili condizioni materiali e spirituali sofferte da questo popolo per regolamenti e divieti di imperatori, papi e zar. Il folklore e le tradizioni musicali di Polonia, Romania, Russia e Ucraina vivono nel klezmer coniugate da espressività e religiosità tipicamente ebraiche. Il klezmer, musica profana, è il prodotto di una società fortemente religiosa e trae la propria ispirazione dai rumori della strada come dal canto della sinagoga. Negli ultimi vent’anni, anche per il suo valore di testimonianza di un mondo scomparso, il klezmer ha visto sorgere intorno a sé un rinnovato entusiasmo. Negli Stati Uniti, Europa e Israele, soprattutto negli anni Novanta, si è tornati a suonare e ad ascoltare klezmer, in sintonia con un più generale fenomeno di riscoperta delle musiche etniche.
I tre musicisti, dell’â€Aleph Trio†oltre ad esplorare le commistioni della musica ebraica con la moderna improvvisazione jazzistica, non si limitano alla tradizione europea askenazita, ma rivolgono il proprio interesse anche alla musica delle comunità ebraiche dell'area mediterranea: dalla Spagna alla Grecia, dalla Libia al Marocco.
I tre musicisti sono inoltre componenti dei KLEZROYM, formazione con cui si dedicano da circa dieci anni, con grande successo, alla diffusione della musica klezmer, della canzone yiddish e di quella sefardita nel nostro paese, ma anche all'estero. Al loro attivo hanno già quattro pubblicazioni per l'etichetta CNI, KlezRoym (1998), Scenì (2000),Yankele nel ghetto (2002) e KLEZROYM (2003), vendendo in totale oltre 40.000 copie.
Gabriele Coen è tra l'altro autore, insieme ad Isotta Toso, del testo monografico Klezmer! la musica popolare ebraica dallo shtetl a John Zorn, Castelvecchi Editore, Roma 2000, primo testo del genere in Italia e tra i primi in Europa.
8) GABRIELE COEN QUARTET
OMAGGIO A WAYNE SHORTER
Gabriele Coen sax tenore e soprano
Leonardo Cesari batteria
Fulvio Buccafusco contrabbasso
Pietro Lussu pianoforte
Il quartetto propone un repertorio incentrato interamente sulle composizioni del sassofonista Wayne Shorter, a tutt’oggi uno dei più importanti musicisti della storia del jazz. In particolare vengono riproposti i brani degli anni Sessanta che hanno contribuito a caratterizzare il Blue Note Sound, fino ad arrivare alla produzione degli anni Settanta in cui Shorter si apre sempre più alla musica del mondo, in particolare quella brasiliana. Il quartetto esplora in maniera inedita e personale le idee armoniche e melodiche del grande sassofonista e compositore del New Jersey.
REPERTORIO ORIENTATIVO
WITCH HUNT
FOOTPRINTS
INFANT EYES
SPEAK NO EVIL
WILD FLOWER
ADAM’S APPLE
JUJU
EL GAUCHO
MAHJONG
YES AND NO
ANA MARIA
9) GABRIELE COEN "JEWISH EXPERIENCE"
Gabriele Coen sax soprano, sax tenore e clarinetto
Pietro Lussu pianoforte
MarcoLoddo contrabbasso
Luca Caponi batteria e percussioni etniche
Sassofonista, clarinettista, compositore, Gabriele Coen si dedica da oltre dieci anni all’incontro tra jazz e musica etnica, in particolare mediterranea e est-europea, svolgendo un'intensa attività a livello nazionale e internazionale. E’ fondatore dei KlezRoym - la più nota formazione italiana dedita alla riattualizzazione del patrimonio musicale ebraico - con cui ha inciso quattro dischi per l'etichetta CNI (Klezroym - 1998, Scenì - 2000, Yankele nel ghetto – 2002, Klezroym - 2003).
Gabriele Coen presenta il suo nuovo gruppo “Atlante Sonoroâ€: la formazione più tipica del jazz contemporaneo (il quartetto sax, piano, contrabbasso e batteria) come volano di un viaggio musicale in cui si reinterpreta in chiave jazzistica il repertorio popolare ebraico, attraverso composizioni originali, brani klezmer e sefarditi ( ebraico-spagnoli).
Oltre a Gabriele Coen al sax soprano, tenore e clarinetto, suonano Pietro Lussu al pianoforte, Marco Loddo al contrabbasso, Luca Caponi alla batteria e percussioni etniche. Il gruppo ha inciso nel 2004 il primo cd intitolato “Duende†accolto con grandissimo favore dal pubblico e dalla critica specializzata.
PROGRAMMA ORIENTATIVO
ARABER TANTZ ( tradizionale)
GALUT ( Gabriele Coen)
PAPIR IS DOCH WAJSS ( tradizionale)
AL ANDALUS ( Gabriele Coen)
ALHAMBRA ( Gabriele Coen)
COME IN PEACE ( Michey Katz)
MISERLOU ( tradizionale)
LOS BILBILICOS (tradizionale)
CUANDO EL REY NIMROD ( tradizionale)
BELZ ( tradizionale)
MAHSHAV ( John Zorn)
DONA DONA (Ahron Tzeitlin)
10 ) GABRIELE COEN-QUARTETTO PESSOA
JEWISH STRING PROJECT
Quartetto PessoaMarco Quaranta e Rita Gucci violini
Achille Taddeo viola
Kyung Mi Lee violoncelloIl Quartetto d’archi Pessoa nasce nel 1998. Fin dall’inizio il gruppo si impone per le scelte musicali che mirano all’accostamento dei generi più diversi, dalla grande letteratura classica per quartetto d’archi a “contaminazioni†con il Jazz (arrangiamenti di musiche di Bill Evans), il Rock-Blues (Roberto Spadoni), la musica da film e la musica contemporanea.
In un percorso mirante ad accostare il barocco con la musica di oggi, ha eseguito, in prima assoluta a Roma, le “Quatro Estaciones Portenas†di Astor Piazzolla per orchestra d’archi e pianoforte insieme alle “Quattro Stagioni†di Antonio Vivaldi. Nel 2001 avviene l’incontro fra i Pessoa e Alessandro Annunziata, compositore e critico musicale, che ha scritto, dedicandoli al Quartetto tre brani (Meltemi, Graffiti e O guardador de rebanhos per voce e quartetto su testo di Fernando Pessoa). Da questo incontro nasce l’idea di eseguire musiche di autori contemporanei aperti alla comunicazione e all’espressione, ricreando un contatto con il pubblico.
Il Quartetto si è esibito al Teatro dell’Ascolto, al nuovo Auditorium di Roma, all'Università “La Sapienza†di Roma, all’Auditorium dei Due Pini, al Festival Estivo di Jazz a Villa dei Quintili, al club “La Palma†ed altri.
Nell'ambito di rassegne di musica classica e sacra ha eseguito, a parti reali, in diverse chiese di Roma (S. Maria del Popolo, Basilica S. Giovanni dei Fiorentini e tante altre) programmi con voci soliste e coro tra i quali lo Stabat Mater e il Salve Regina di G. B. Pergolesi, il Requiem di J. M. Haydn, il Regina Coeli di W. A. Mozart.
Ha partecipato al progetto teatrale-musicale “Quartieri sotto la luna†di Emanuela Giordano.
Ha collaborato alla registrazione di un disco con la cantante Ada Montellanico; ha registrato musiche da film del compositore Massimo Nunzi.
Ha inoltre partecipato all’incisione del disco degli Avion Travel Poco mossi gli altri bacini con brani arrangiati da Leandro Piccioni nella sala 700 del Nuovo Auditorium “Parco della Musica†di Roma.
Il Quartetto ha partecipato alla registrazione di due dischi del gruppo OttoHom.
Ha registrato brani di Leandro Piccioni per la colonna sonora del film Il posto dell’anima di Riccardo Milani.
Nel 2003 il Quartetto ha tenuto un concerto a Bruxelles nell’ambito di una rassegna su Roma per l’associazione Recyclart, eseguendo musiche di compositori romani scritte per il quartetto Pessoa.
Il 21 marzo 2003 ha suonato nella Sala 700 del "Parco della Musica†in occasione di una Manifestazione organizzate dal Comune di Roma insieme all'attore Massimo Ghini e alla cantante Giovanna Marini.
Il Quartetto è stato invitato nel dicembre 2004 a suonare per il 60° anniversario dell'Anpi, presso la Sala Protomoteca del Campidoglio.
Nell’ottobre del 2002 il Quartetto Pessoa ha vinto il secondo premio alla nona edizione del “Concorso Internazionale PiazzollaMusicAwardâ€.
Nell'estate del 2005 ha collaborato con il clarinettista Maurizio D'Alessandro eseguendo i quintetti di Mozart e Weber. Nella stessa estate il Quartetto Pessoa è stato invitato al 2° Festival di Ischia per gli strumenti a plettro per un concerto interamente dedicato alla musica del compositore greco Dimitri Nicolau. Di questo programma è prevista la registrazione di un cd.
Il gruppo Pessoa nell' ottobre 2005 ha inciso il secondo disco di Daniele Luttazzi con arrangiamenti di Massimo Nunzi.
Nel giugno 2006 ha registrato le musiche composte da Leandro Piccioni per la fiction Assunta Spina che andrà in onda su Rai Uno in autunno.
Nel luglio 2006 come Gruppo Pessoa al Castello di Bracciano ha eseguito le opere Bastien und Bastienne di Mozart e La Serva Padrona di Pergolesi.
Sempre nel luglio 2006 in un concerto per L'Etrutria Musica Festival il Quartetto e il pianista-compositore Leandro Piccioni hanno eseguito il Quintetto in fa minore op. 34 di Brahms, le Stagioni di Piazzolla e musiche da film dello stesso Piccioni.
In agosto a Orvieto inzia la collaborazione con Daniele di Bonaventura in un concerto tango per bandoneon e quartetto eseguono musiche di Piazzolla, Villoldo, di Bonaventura e Gardel.
Ancora nell'agosto 2006 il Quartetto Pessoa suona, a Roma nella Rassegna d'Arte Musicale del Chiostro del Bramante, musica da film di Morricone, Williams, Joplin, Shostakovic e Piazzolla.
11) GABRIELE COEN- LUTTE BERG DUO
INTORNO ALL’ECM
Gabriele Coen sax, clarinetto
Lutte Berg, chitarre
12) GABRIELE COEN- MARCELLO FIORINI DUO
INTORNO AL TANGO
Gabriele Coen, sax, clarinetto
Marcello Fiorini, fisarmonica
13) SOLO TRIO (Cesari, Coen, Fassi)
Il progetto parte dall'esigenza di riappropriarsi della musica suonata in maniera istintiva, allontanando tutti gli artifici ormai tanto cari alle produzioni musicali moderne, come l'intervento in un secondo tempo di tagli strutturali all'interno del brano, o la registrazione di uno strumento su di una base registrata.
L'organico - piano acustico, Fender Rhodes, clarinetti, sax soprano e batteria (senza basso quindi) - è unico al mondo.
L'ambientazione musicale ricorda a tratti le sperimentazioni fatte negli anni '70 dalla musica afroamericana, mantenendo una pulsazione ritmica sempre molto chiara.
Tutto avviene in tempo reale: il disco è stato registrato in due giorni, completamente live, tranne l'episodio che vede il "piano preparato" come protagonista.
Il fine è quello di riavvicinarsi il più possibile al rapporto emotivo fra strumentista e strumento, sviluppando insieme e nello stesso momento un'emozione e una gioia nel/del suonare insieme.
Partendo da un terreno comune che sia stimolante per l'organico (Riccardo Fassi, pianista e jazzista di fama internazionale; Gabriele Coen, raffinato solista e creatore di progetti che spaziano dalla contemporanea al Jazz, Leo Cesari, batterista e produttore che, iniziato dal padre al jazz, è arrivato al primo posto nella classifica "HMV EASY LISTENING" giapponese), il linguaggio si plasma sulla personalità dei musicisti. Il risultato è un raffinato mix, dove il jazz si mescola a tratti al drum&bass, dove sonorità anni '70 trovano spazio su terreni più minimali.
14) ELISABETTA ANTONINI TRIO
ELISABETTA ANTONINI VOCE
ALESSANDRO GWIS PIANOFORTE
GABRIELE COEN SAX, CLARINETTO
Elisabetta Antonimi studia vocalità e approndisce lo stile e il linguaggio musicale con le figure di maggior spicco del jazz internazionale tra cui Maria Pia De Vito, Mark Murphy, Jay Clayton e Barry Harris e Norma Winstone. Ottiene diversi riconoscimenti e vince per due edizioni consecutive il Premio Nazionale di Jazz Baronissi (2003 e 2004).
Da anni è leader di diverse formazioni di jazz che la vedono collaborare con importanti musicisti (Pietro Lussu, Lorenzo Tucci, Pietro Ciancaglini, Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella, Nicola Conte, Francesco Puglisi, Riccardo Biseo, Alessandro Gwis, Daniele Scannapieco, Aldo Bassi, Stefano Sabatini, Luca Mannutza, Tony Pancella, Luca Bulgarelli, Bepi D'Amato) nei più importanti locali della capitale nonché in rassegne e manifestazioni svoltisi in jazz club e teatri di diverse città italiane (Teatro Morlacchi, Casa del Jazz, Alexander Platz, ecc.).
Comincia la sua esperienza musicale partecipando a un quartetto vocale diretto dal sassofonista argentino nonché leader del gruppo Aires Tango Javier Girotto. In seguito collabora con il noto compositore e arrangiatore Fabrizio Cardosa (Kammerton, Vacanze Romane, Full Monty) in un duo vocale con musiche originali da lui scritte e arrangiate e con la partecipazione di Daniela Troilo, e nell'ultimo musical da lui curato dal titolo "Tre per otto".
Da tempo svolge l'attività di vocalist con il produttore-Dj Nicola Conte nella realizzazione di progetti discografici di lunge music e nella presentazione live del suo ultimo successo "Other directions" firmato con la prestigiosa etichetta discografica Blue Note . Attualmente figura come special guest nel progetto di musica d'autore "Baltabaren", un omaggio alla forma teatro-canzone in cui sonorità jazz vengono accostate alla musica popolare fatta di tanghi, ballate europee e ritmi balcanici, in un immaginario viaggio in cui si racconta in modo semiserio il rapporto tra finzione e realtà , arte e vita, musica e letteratura.
Ha recentemente preso parte, come autrice oltre che voce solista, al progetto etno-progressive "Terre differenti", un interessante quanto originale crocevia multimediale tra elettronica sperimentale, rock pregressive, jazz e world music, con un cd appena realizzato dal titolo "Cities o dreams" che sta ottenendo notevole interesse da parte della critica. Svolge un'intensa attività concertistica con l'orchestra di swing anni '50 Big Night Jive con cui ha inciso proprio recentemente il loro secondo disco "Las Vegas Style".
Insegna da tempo all'Accademia Romana di Musica e al Saint Louis Music School di Roma e dal 2005 fa parte del corpo docenti di Nuoro Jazz prestigioso seminario di jazz diretto da Paolo Fresu. Laureata in psicologia.
15) “GIOVANNI PALOMBO-GABRIELE COEN “CAMERA ENSEMBLEâ€
GIOVANNI PALOMBO, chitarra
GABRIELE COEN, sax, clarinetto
BENNI PENAZZI, violoncello
ANDREA PICCIONI, percussioni
Chitarrista acustico tra i più noti e rappresentativi dell’attuale scena musicale italiana, Palombo si avvale nelle sue composizioni del linguaggio jazz ribadendo tuttavia la propria solida collocazione etnica con la vocazione tutta italiana verso la melodia e la cantabilità , come sottolineato da alcune significative composizioni, ad esempio “Dove avranno nascosto il mare†brano inserito nella colonna sonora del film “L’orizzonte degli eventi†(regia D.Vicari, Cannes 2005, Fandango Film) e presente nel CD Fandango Jazz Festival-First Edition Antology. Composizioni per immagini sono presenti inoltre in diversi documentari di “Geo&Geoâ€( Ed. Rai Trade) per programmi televisivi. Recente la collaborazione in duo con il clarinettista Gabriele Mirabassi per la rassegna “Le Acustiche 2005†in un cartellone che ha visto oltre al duo Palombo-Mirabassi il California Guitar Trio, e “Three Guitars†con John Abercrombie, Larry Coryell e Badi Assad.
Lo stesso Mirabassi è ospite in “Folk Frontieraâ€, il recente CD di Giovanni Palombo Acoustic Trio (2006 Wonderland/ Acoustic Music Rec.), seconda produzione con la prestigiosa etichetta tedesca che insieme al precedente “Duos Trios Guitar Dialogues†(2004, Acoustic Music Rec.) ha contribuito a dare al chitarrista una visibilità europea, confermata dalla partecipazione del Giovanni Palombo Acoustic Trio (chitarra, vibrafono e fisarmonica) al Festival Europeo del Jazz di Atene del 2005. Sono recenti le performances del chitarrista con il clarinettista Gabriele Coen e con il percussionista Andrea Piccioni (tamburi a cornice della tradizione italiana), che stanno portando alla realizzazione del nuovo progetto “Etnos Jazz†in cui convergono melodie mediterranee, jazz e reminescenze folk, in un incontro di suoni trdizionali e di armonia moderna.
16) LA MUSICA DI VINCENT
Spettacolo ideato e diretto da Donatella Patino
Lo spettacolo nasce da un intenso lavoro di ricerca sulla vita di Vincent Van Gogh e traccia un ipotetico percorso emozionale della sua atmosfera interiore, utilizzando il linguaggio della danza assieme a quello della musica.
Vincent Van Gogh era un uomo che soffriva di isolamento affettivo e anche, quasi sicuramente, di epilessia. Ogni sua parola, ogni suo intento, erano permeati da un senso di solitudine e lotta contro il proprio destino e in molti casi contro se stesso. Lo spettacolo è costruito intorno a tre figure: Vincent Van Gogh, il fratello Theo e Sien. Questi tre personaggi si alternano costruendo e raccontando un paesaggio interiore. La danza e la musica costruiscono assieme il “racconto per immaginiâ€, scambiandosi il ruolo di guida nel proporre stimoli e suggestioni.
Coreografia: Donatella Patino
Interpreti: Donatella Patino, Francesca Colonnello
Voce recitante: Antonino Renzi
Musiche originali eseguite dal vivo: Gabriele Coen
Scenografia: Giorgia Marzi
Costumi: Monica Guadagnini
Luci: Donatella Patino, Paolo Gianfrate
Direzione organizzativa: Alessandro B. Biscaccianti
17) GABRIELE COEN “ assoloâ€
Gabriele Coen, ance
Performance in solitudine, particolarmente adatta per interazioni con le arti visive, ad esempio mostre pittoriche o fotografiche, videoart, etc.
18) PICCOLA BANDA IKONA
Stefano Saletti: bouzuki, oud, chitarre, piano, loop, electronics
Barbara Eramo: voce, piano
Ramya: voce
Mario Rivera: basso, loop, electronics
Leo Cesari: batteria, percussioni
Carlo Cossu: violino
Gabriele Coen: clarinetto
Fabiana Manuelli: suoni
19)LEONARDO CESARI SEXTET
Sonorità esotiche jazz combo e rivisitazione in chiave jazz di hit lounge anni ’50 e ‘60 per la formazione del batterista Leo Cesari che si avvale della graffiante voce della cantante di origine domenicana Lucy Campeti.
Lucy Campeti: voce
Leo Cesari: batteria
Fulvio Buccafusco: contrabbasso
Daniele Pozzovio: pianoforte
Gabriele Coen: sax soprano e tenore
Simone Haggiag: percussioni
Pasquale Laino, : sax alto e baritono
Il settetto guidato dal batterista romano Leo Cesari, si avvale del grintoso apporto vocale di una cantante di origine Dominicana, Lucy Campeti, ingrediente di base per un black sound di fondo che caratterizza lo stile nu jazz della band, influenzato anche dai successi lounge (sempre interpretati in chiave jazz) degli anni '50 e '60. Il sodalizio del gruppo ha dato i suoi frutti nella pubblicazione di alcuni dischi per Cinenova, da cui sono principalmente tratti i brani del repertorio del concerto (La beguine du mac, Twist druma, Signorina Estiva)
Cesari, figlio d'arte di Umberto, ottimo pianista jazz, ha iniziato a suonare circa 25 anni fa con Roberto Ciotti. Dal blues degli esordi Cesari è passato anche ad altri generi collaborando con cantautori ed interpreti italiani come Sergio Cammariere (con il quale è stato anche coautore di un colonna sonora cinematografica) Federico Zampaglione (con cui ha fondato i Tiromancino e collaborato ai primi due album della band) Alex Britti (del quale ha prodotto il primo successo nel '93) e Daniele Silvestri.
Accanto all'attività di musicista Cesari ha affiancato quelle di autore (tra l'altro anche delle musiche del programma Rai "Gaia") e produttore: dal '93 ha un suo studio di produzione, la Windy Music, con cui ha realizzato remix di Alex Baroni, Valeria Rossi, Alex Britti ed altri. Inoltre ha collaborato con Andrea Guerra per la realizzazione di alcune colonne sonore tra le quali quella di "Le fate ignoranti".
20)
IL CANTO VUOLE ESSERE LUCE
FEDERICO GARCIA LORCA: PAROLE E SUONI
LISA NATOLI VOCE RECITANTE
GABRIELE COEN ANCE
LUTTE BERG CHITARRE
MARCO LODDO CONTRABBASSO
POESIE: FEDERICO GARCIA LORCA
MUSICHE: GABRIELE COEN
Attraverso l’alternarsi e il sovrapporsi della lettura di poesie e dell’ esecuzione di musiche originali che fondono linguaggio jazzistico e ispirazione mediterranea, lo spettacolo propone un viaggio nel mondo poetico di uno dei più grandi scrittori del Novecento.Federico Garcìa Lorca nasce a Fuentevaqueros, vicino a Granada nel 1898.
E' considerato il più popolare poeta di lingua spagnola e uno dei principali rappresentanti del teatro moderno. La sua poesia, centrata principalmente sui temi del destino e della morte, affonda le radici nella cultura andalusa, caratterizzata da una fusione di elementi arabi e gitani. I suoi versi cantano passioni umane elementari in una forte compenetrazione di sogno e realtà . I lavori teatrali, oltre a far propria l'eredità dei canti gitani, mutuano elementi dei canti tradizionali spagnoli e della poesia surrealista. La lingua fonde spontaneità e raffinato lirismo, creando immagini sorprendenti e originali metafore.
Dal 1919 al 1934 vive principalmente a Madrid, dove frequenta la cerchia di letterati e artisti della sua generazione, come Salvador DalÃ, Luis Buñuel e Rafael Alberti. Si dedica anche alla musica e nel 1922 crea insieme col compositore Manuel de Falla il progetto del primo festival del cante jondo, il canto zingaresco tipico della Spagna meridionale.
La raccolta di liriche di tema andaluso, Romancero gitano (1928), incontra i favori della critica e lo rende figura preminente fra il gruppo di poeti noto come Generazione del '27. Nel 1931 riceve dal nuovo governo repubblicano l'incarico di organizzare un gruppo teatrale itinerante, La Barraca.
Nel 1936, allo scoppio della guerra civile spagnola GarcÃa Lorca è arrestato a Granada dai nazionalisti, che lo fucilano a Viznar senza processo.
Influences: ECM sound, John Coltrane, John Surman, Jan Garbarek, Keith Jarrett, Wayne Shorter, John Zorn, Mozart, Ravel, Stravinsky...
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Record Label: CNI-RAITRADE
Type of Label: Indie