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Alberto Menenti

About Me


Quando da ragazzino mi imbattei nella celeberrima poesia di Baudelaire, L'Albatros - appunto, sentii che era un'immagine che mi apparteneva fortemente. La differenza spropositata che esisteva tra la leggerezza dei miei spazi interiori (come solo un bambino la può percepire) e la goffaggine del mio incedere nel mondo concreto era per me motivo di sofferenza, ancorché di riflessione. Col tempo ho imparato a stemperare un aspetto nell'altro, alla ricerca di un equilibrio che considero ancora un obiettivo. Tuttavia l'immagine dell'Albatros di Baudelaire ancora mi definisce. Anche se oggi amo quella goffaggine ancor più delle leggere ali dei miei voli solitari.

Spesso, per divertirsi, le ciurme
Catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell'azzurro, impotenti e vergognosi,

abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com'è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com'è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,

un altro scimmiotta, zoppicando, l'infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
Che abituato alla tempesta ride dell'arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.

Charles Baudelaire, L'Albatros, Traduzione da Les Fleurs du Mal
Éditions Garnier Frère 1961, a cura di Silvia Pala
P.S. E Bzz? Mah, suonava bene...

Produzioni Teatrali


Lady M è una Rockopera che ha ormai dieci anni: anzi, tanti ne sono passati dalla sua rappresentazione, ma da quando io e il grande Giorgio Mazza cominciammo a pensarla di anni ne sono passati poco meno del doppio. Strada facendo si è aggiunta a noi la drammaturga Maria Letizia Compatangelo, che ha dato all'opera un'impronta inconfondibile. Uno dei meriti di Lady M è stato quello di tenere a battesimo nei panni della protagonista una giovanissima Raffaella Misiti, che ora con Acustimantico è approdata a pieno titolo nel Pantheon dei grandi autori ed interpreti della nuova canzone d'autore italiana. Da non sottovalutare neanche la partecipazione e l'impegno di Pierluca Buonfrate - nel ruolo di Macbeth - ben lontano allora dalle tonalità umoristiche e ironiche che hanno caratterizzato le sue successive partecipazioni a gruppi come Caros' One & The Sarracinians o all'Orchestra Italiana di Renzo Arbore.
L'opera è stata rappresentata molte volte, con vari cast e in varie situazioni, anche se non è di facile realizzazione per la complessità dell'impianto scenico. Posto qui un link al primo sito che mettemmo in piedi, dieci anni fa, appunto, per annunciare al mondo la nascita di quella che denominammo, un po' incautamente, magari, La prima Rockopera italiana. Cliccando qui verrete rediretti alla pagina dei video postati da Giorgio Mazza sulle nostre produzioni teatrali, tra cui troverete anche un video-testimonianza che rappresenta un condensato di quelle sere ormai passate alla storia.
Romol&Remo
Un Musical Ascendente Gemelli R&R nasce da un’idea un po’ balzana, forse, ma decisamente insolita e divertente: è possibile coniugare il dialetto romanesco a musiche come il Rhythm ‘n’ Blues, il Soul, il Rock and Roll? Sospettavamo - e ora ne siamo certi - che tradizioni apparentemente così lontane si sarebbero incontrate in maniera egregia: perché entrambe sanguigne, umorali, istintive. Niente di meglio di un mito di fondazione, per fare da banco di prova. E allora io e il solito Giorgio Mazza, affiancati splendidamente da Fabrizio Gentilini e da Bernardo Nardini (che ha curato anche la regia), abbiamo raccolto la sfida. Ci siamo cimentati, rivedendola a modo nostro, con la storia conosciuta da tutti di Romolo e Remo. Immaginate una locanda, in un punto imprecisato tra i Castelli Romani e il Biondo Tevere: un crocevia frequentato da chiunque: re, pastori, gente del popolo.
Immaginate una locandiera chiacchierona, Lavinia, che, avendo tra i propri avventori sia i due famosi gemelli che il loro perfido zio Amulio, usurpatore del trono di Albalonga, con la sua loquacità involontariamente scatena la guerra che riporterà sul trono il vecchio re Numitore. Il quale, per gratitudine, dona ai gemelli suoi nipoti le terre su cui verrà fondata Roma. La vicenda viene narrata da Lupa, la prostituta che allattò e crebbe Romolo e Remo: è lei il filo conduttore dell’avventura, che procede tra gag continue, personaggi esilaranti e falsi storici avallati dalla compiacenza di Emilius, storico e biografo del regno, capace di permettere che il Ratto delle Sabine, ad esempio, possa venir consumato ancora prima della fondazione della Città Eterna!Ed è proprio tra le donne sabine che abbiamo immaginato che i due trovino l’amore. Romolo in Livia, figlia di Tito Tazio, re dei Sabini; Remo in Drusilla, cugina di Livia. Sembra che le due donne siano quasi il contraltare dei gemelli: quanto è gentile, fine e amante della pace Remo, tanto è interessata al potere e pronta a conquistarlo con ogni mezzo Drusilla. Quanto è rozzo, attaccabrighe e guerrafondaio Romolo, tanto è dolce, garbata e convinta della forza dell’amore Livia, al punto che riesce a convincere suo padre a riconciliarsi con i Romani. E tutto finisce con un gran bevuta.
La locanda dunque è il punto strategico attorno a cui si svolge l’intera narrazione: è qui che vengono fuori i caratteri di tutti i personaggi; è qui che vediamo il sogno di Roma nascere, tra boccali di vino e partite ai dadi; è nei suoi pressi - infine - che vediamo cadere Remo, trafitto dalla spada del fratello (ma con una sorpresa finale…)Il linguaggio, come detto, è il romanesco: non tanto quello irripetibile del Belli, quanto quello più colloquiale e “sdoganabile” della commedia all’italiana, di Aldo Fabrizi e di Alberto Sordi, facilmente comprensibile da chiunque. Il tono della narrazione abbiamo voluto mantenerlo sempre molto leggero e giocoso, dando libero sfogo ai momenti di divertimento puro: e qui la scelta di farci trascinare dai ritmi del Rock and Roll si è dimostrata, a conti fatti, quantomai indovinata.
Rappresentazione più recente nell'ambito della rassegna “Brividi caldi sotto il cielo di Villa Carpegna”. Le prossime date verranno comunicate tempestivamente. Se sei interessato a organizzare una rappresentazione consulta la scheda tecnica qui sotto o contatta la produzione:
DREAMING ENTERTAINMENT
[email protected]
SCHEDA TECNICA
La Compagnia è costituita da 15 attori, 6 musicisti, 1 tecnico audio / 1 tecnico luci e regista il cui compenso è di € 2500 al netto di Iva
Rimborso spese di scenografie e costumi € 250 al netto di Iva
Spese di viaggio per la compagnia (entro un raggio di 100 Km. da Roma) trasporto scenotecnica, costumi, strumenti musicali € 250 al netto di Iva
Agibilità, contributi Enpals, Siae, spese per la promozione sono da ritenersi a carico del committente come anche Service luci (40 proiettori circa ed un segui-persona) ed audio con le seguenti caratteristiche:
Palco minimo m. 8X8
Impianto di amplificazione adeguato al luogo della rappresentazione con 15 radiomicrofoni (headset), ed un radiomicrofono palmare
2 microfoni per amplificatori di chitarra elettrica e basso
4 ingressi di linea per tastiere
2 DI e 2 ingressi per chitarra acustica e classica
set microfonico per batteria
8 monitor
Giulietta de Trastevere Se Shakespeare avesse conosciuto l'ambiente scanzonato e ironico della Roma a cavallo tra l'ottocento e il novecento probabilmente non ci avrebbe pensato due volte ad ambientarvi la storia dei due infelici amanti. Ci abbiamo pensato invece io e Giorgio Mazza, in un Musical in cui la protagonista d'eccezione è proprio la Città Eterna. E' il nostro secondo esperimento in dialetto romanesco. Tutto combacia alla perfezione: Romeo è Romeo perché di Roma e Montecchi perché di Monti (figlio,tra l'altro di quel Mattia Montecchi che fu tra i fondatori della Prima Repubblica Romana); le liti tra le due famiglie hanno come causa scatenante la militanza politica (repubblicani i Montecchi, appartenenti alla borghesia papalina i Capuleti); il Principe è Emanuele Ruspoli, storico sindaco di Roma… e così via, in un gioco di rimandi e allusioni, in cui il dialetto romanesco e le musiche tra rock e tradizione si adattano perfettamente sia all'atmosfera briosa del primo tempo, sia alla passione d'amore dei due giovani, sia alla tragedia del finale… E il cantastorie che ci illustra i fatti, chi potrebbe essere, se non il Sor Capanna? La commedia musicale è stata presentata il 22 giugno 2007 alla LOCANDA ATLANTIDE come saggio finale degli allievi della SCUOLA DI MUSICA NEUMA
GRANDE DIVERTIMENTO il 28 luglio 2007 nel parco di Villa Leopardi a Roma! Abbiamo presentato il nuovo spettacolo "Pinocchio - Al Gambero Blues", interpretato da un Rocco Papaleo in splendida forma. I testi dello spettacolo sono miei, le musiche originali sono di Stefano Rotondi. Voce d'eccezione: Cinzia Baldana. E' un Pinocchio "sui generis", chitarrista blues in cerca di se stesso, approdato al reggae dopo esperienze limite (tra sostanze "sbalorditive" e tournée a Las Vegas con Gigi D'alessio...) Qui sotto trovate un condensato della serata. Abbiamo intenzione (e voglia) di ripresentare al piu' presto lo spettacolo. Beh, che dire, producers... Fatevi avanti con le proposte per riscaldare con una vagonata di risate le fredde serate del prossimo inverno!
Pinocchio - Al Gambero Blues (Rocco Papaleo)

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INFINE... Non si può non citare in questa pagina il Maestro Gian Franco Reverberi. Le presentazioni sono inutili: senza Reverberi probabilmente la storia della canzone d'autore italiana sarebbe totalmente diversa e, probabilmente, meno ricca e affascinante. Per un lunghissimo periodo in Italia tutta il mondo musicale girava attorno a casa Reverberi. A lui ora sono particolarmente grato, perché mi ha dato l'occasione di entrare in contatto con un modo di fare musica "da gentiluomini", che ora probabilmente non esiste più, ed è un peccato. Con Reverberi ho appena ultimato la stesura di un Musical dal titolo "Caravaggio", attualmente in fase di allestimento. Una partitura e una drammaturgia molto ambiziose, alle quali ho umilmente prestato il mestiere delle lettere. Con Reverberi ci siamo divertiti a scrivere anche qualche "canzoncina" che, come dice lui, se l'avessimo tirata fuori nel periodo in cui si vendevano i dischi probabilmente sarebbe stata un successo. Giudicate voi, una di queste è disponibile nel blog. I dischi sono anni che non si vendono. ma il divertimento, nonostante tutto, continua.

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"Verso il Silenzio" - Poesie 1987-1993 [versi ritrovati]

VERSO IL SILENZIO di Alberto Menenti Poesie 1987 - 1993 SAN LORENZOP. P. P.DINO CAMPANA MUORE A CASTEL PULCI IL 1. MARZO 1932PRIMO LEVISulle tue spalle, etereoTRACCECOSA PENSO QUANDO TI GUARDO SEN...
Posted by on Thu, 03 Jan 2008 07:30:00 GMT