Adoro la banda "Vito Giuseppe Millico" del mio paese in cui suono il Sousaphono in sib soprattutto durante la settimana santa.
Ideatore insieme con Raffaele Piccolomini e Paolo Scagliola della Municipale Balcanica.
Ho suonato con Livio Minafra, Pino Minafra, Sud Ensemble, Faraualla, Roberto Ottaviano, Francesco “Fry†Moneti , Vito Mitoli, Carlo Actis Dato, Modena City Ramblers, Kocani Orkestar, Municipale Balcanica, Carlo Porfido, Michele Marzella, Michele Rubini (Sassofonista), Giuseppe Volpe, Michele Lusito, Compagnia di canto Popolare "Iss E Trase", Mimmo Paparella, Silvana de Palma.
Mi diverte comporre musica, inventare arrangiamenti e scrivere testi.
Insieme a Gia(n)piero Morgese e ad altri compagni di viaggio, abbiamo dato vita ad una Associazione Culturale Musicale:
" LUNA SOTTO L'ALBERO DEL CARRUBO".
http://www.myspace.com/lunasottolalberodelcarrubo.
FLATUS (testi Morgese-musiche Rubini)
Io sono la corporazione un’economica istituzione
utile per dominare l’orizzonte mondiale,
decidere cosa fate cosa vedete, cosa indossate,
se lavorate o come dormite.
L’ultimo padrone della proprietà privata
dio della produzione con un’anima venduta
al mercato e alle sue regole per la classe da sfruttare,
le creo e faccio da solo per poter gozzovigliare.
E chi è fuori dal sistema rientra anche nel mercato
di questo mondo a tema io solo l’ho creato
vi metto il bollo della bestia in questo nuovo paganesimo
la mia politica è l’economia, religione del capitalismo.
E c’è una sola regola parola d’ordine astuta
consumare a tavola, nel cesso e nella vita.
Consumare il consumismo, propinarvi ideologie,
controllare il vostro pasto e riempirvi di idiozie.
cancellare l’idealismo: è solo roba da osterie,
controllar le vostre vite, pulizia con polizie (o polizia per pulizie),
condannare il vostro ego ed indurlo in isterie.
Con l’arma più feroce assopire l’attenzione,
credere è indolore, «L’ha detto la televisione.»
un due tre e quattro...il mercato è tutto fatto
sei nove due e quattro...è civile anche il gatto
tre quattro cinque e sei...io invento anche gli dei
dieci nove sette e otto...pranzo con il vostro frutto
mille zero uno e due...prendo dalle tasche tue
A B C tre e quattro...no Straniero, non per altro
Z sette cinque e sei...sono solo cazzi miei
hertz watt sette e otto...in pochi sopra e il resto sotto.
Solo il bello è da vedere. I bisogni, oggetti inutili,
è superfluo sapere che non sono indispensabili.
Non aiutano la vita, si può farne sempre a meno
ma oramai non c’è più logica, siete schiavi del mio piano.
Con l’esercito porto la pace, niente limiti per l’aristocrazia,
democrazia da esportare in regime di monarchia.
è il mio impero di corporazione, dipartimenti di difesa,
media, non governi, stati-nazione e voi sudditi, senz’offesa.
SANTO PETROLIO(testi e musiche Rubini)
Questa è la storia di Santo Petrolio
Inerme scudiero del Bianco Demonio,
uscito dal ventre di Madre Terra
per soddisfare un’umana trivella.
Spruzzi di gioia per la sua uscita,
brindan gli americani e l’impero saudita,
viene acclamato dai proletari
perché produce gran capitali,
tutti di corsa da Santo Petrolio
moltiplicherà auto a gasolio,
è un vero miracolo di fratellanza.
Riempie la tasca anche la panza.
Fuoriesce dal coro una rossa protesta:
“Santo petrolio!!!Fai male alla testa!!!
Batti moneta ma non sei vero
Distruggi il verde e il mondo interoâ€.
Son Santo Petrolio: “ Cari Fratelli,
riesco a parlare nonostante i fardelli,
non vi scagliate contro il mio onore
sono vittima anch’io della corporazione!!!
L’insano profitto è un’ossessione
trascina tutti in competizione,
contorti tentacoli verso il guadagno,
siam scivolati in un fetido stagno,
puntate il dito contro gli umani,
veri sciacalli e assassini spartani,
stanno uccidendo ogni forma di vita,
non c’è nessuna possibilità di uscitaâ€.
“Presto accorrete!!! è morto ammazzato
Santo Petrolio si è suicidato,
con la benzina si è dato fuoco,
vuol esser sepolto in nessun luogo.
Questa è la storia, ma fate attenzione,
arde la fiamma della passione,
Sant’Acqua e Sant’Aria sono in missione,
non saranno più in circolazione.
BUY BYE NOIR (testi Morgese-musiche Rubini)
Il nero è un colore puro,
assenza di tonalità ,
inchiostro carico,
cielo della notte...notte
La luce c’impressiona,
variamente ci confonde,
si produce già nell’occhio,
là fa il bianco la vita di tutti i colori.
Uomini di colore / così non sono cerei / e parlare di razza,
ma la razza è bianca e nera
colore che non dà , (ebano che dà ) difenderà diversità .
Fiera nella fiera, (Fiera del potere)
azzurra bandiera fomenterà diversità .
La luce che vedi
è un riflesso, dispaccio
di terra sotto i piedi
natura che si spaccia.
Signora Arcobaleno
che non contempla più
le mele e i pomodori
schiavisti e caporali quaggiù.
Alla ricerca del colore perfetto
con la nave m’imbarcai dal porto
e qui lasciai pure il rispetto
per il mio nome da tempo maledetto.
Ci feci una proposta che non poteva rifiutare
poi quasi ignudo guardai il mare
ché io ci dovevo andare a Lamerica.
Via dalla nebbia,
ma dove andrà se partirà non tornerà .
Ma il pericolo è il silenzio,
è negare l’evidenza
esiste il bene e il male,
uno è atono e l’altro è globale. (senza colore e sempre uguale)