.. La band nasce nella ridente cittadina di Terrasini, rinomata meta turistica ad una ventina di chilometri da Palermo; il nucleo originario è stato costituito dai fratelli Vincenzo e Andrea Scaccia e un loro amico d’infanzia, Diego Sammartino, accomunati da una profonda passione per la musica; dopo le prime inevitabili esperienze di cantina, il gruppo si è evoluto, dalla realizzazione di cover, con le quali solcavano le piazze siciliane, fino alla realizzazione di brani propri, in un genere pop rock. ..
Nel tempo il gruppo ha subito varie trasformazioni, dove i componenti hanno percorso anche cammini musicali personali, con la collaborazione di vari artisti palermitani, con attività nei pub di Palermo e provincia, fino a consolidarsi nel 2005 con la formazione attuale. .. ..Gli Esperìa si sono esibiti in diverse manifestazioni, quali il Festival Città di Palermo ed altri eventi culturali e musicali dell'interland palermitano.
La Band vanta, tra le varie esibizioni, quella di gruppo supporter di Fausto Leali, e della celebre cantante folk Rosa Balistreri.
I motivi ispiratori della musica e del sound del gruppo sono da ricondurre sicuramente ad influenze di matrice pop-rock tipiche degli anni 80 (periodo in cui cominciavano a enuclearsi i primi esperimenti compositivi culminati con la produzione attuale), con una strizzatina d’occhio all’hard rock; quindi una ricerca accurata della melodia e dell’arrangiamento, che tiene conto di un perfetto equilibrio tra tastiere, programmazione computer e chitarre. I brani (dei quali alcune bozze risalgono a quel periodo) sono stati rielaborati e calati nel contesto attuale, e si arricchiscono periodicamente di nuove produzioni.
I testi, quasi mai scontati o banali, con un ispirazione che potremmo definire “intimistica†o “introspettivaâ€, costituiscono delle riflessioni su temi quali la politica, la morale, l’attaccamento alla terra, la crisi dell’amore o la sua celebrazione, esortazioni a se stessi o agli altri, o anche divagazioni legate al flusso della coscienza, dove trovano posto la rabbia, ma anche la rassegnazione, la critica e la mera constatazione: insomma la riscoperta dell’umano troppo umano, magari con un pizzico di conformismo: essi lasciano anche molto spazio, volutamente, all’interpretazione personale, in un malcelato gioco di transfert sul testo, in un gioco di specchi un po’ deformanti. ....
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