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Poll GeneratorNasco l'11 Luglio del '79 a Palermo. Cresciuto tra i campi di una borgata di periferia, in una famiglia sempre stretta da difficoltà economiche, non ho mai avuto la possibilità di essere seguito da un insegnante o di seguire dei corsi di musica. Da circa otto anni mi trastullo con il basso elettrico, le mie corde vocali, qualche armonica cromatica (sulla diatonica ci sto ancora lavorando...), uno sparuto set di percussioni e qualche altro strumentino.
Fra numerose session e decine di formazioni fra le più svariate ho coltivato il mio bisogno di musica, passando da un genere all'altro, fra rock, elettronica, ethno-ambient, reggae, funk e qualcosa di vagamente simile al jazz, oltre a numerose "sperimentazioni" assieme a compositori e strumentisti illuminati.
Ai primi del 2005, su idea della vocalist Elisa Zummo (nonchè mia amata compagna), nascono i Cartoonia, unica band siciliana a riproporre le sigle dei cartoni giapponesi più amate del periodo '70-'90:
nonostante la sostanza "frivola" del repertorio, i Cartoonia si distinguono per l'elevato profilo tecnico, l'esplosiva presenza scenica e la capacità di saper rendere in modo incisivo tutte le sfumature emotive di quella che, per la mia ed altre generazioni, è stata la colonna sonora dell'infanzia e della prima adolescenza. Da 2 anni intratteniamo e divertiamo pubblici d'ogni tipo in molte provincie siciliane (cosa c'è di male, in fondo, a tornare bambini per un paio d'ore?): dai più attempati ex-bambini (30-40enni) viene sempre la risposta maggiore in termini di consenso!
Nel 2006, sempre da un'idea della brava Elisa, si sono formati i primi Baghdad Cafè, con Lei alla voce, me al basso e ai cori, Davide Rinella (ex-Babbaloux) alla chitarra e all'armonica e Davide Rizzuto alla batteria. Siamo andati in scena un paio di volte con questa formazione, e da subito è stato successo: la riproposizione di un repertorio internazionale, che tocca i contesti musicali più svariati, in chiave smooth-soft-rock acustica, è piaciuta parecchio. Ma dopo l'uscita di Davide Rizzuto e l'ingresso di Angelo Di Mino al violoncello (eliminata del tutto quindi la batteria), e le numerose date estive ed autunnali, il contesto musicale si è decisamente spostato più su sonorità smooth jazz ed acoustic-folk rock (con una certa predominanza delle cifre espressive del jazz). L'equilibrio sonoro derivato dalla mancanza di strumenti percussivi predominanti si è risolto via via in un sound comunque sospeso e trasognato, ironico a volte, ma comunque sincero e di certo mai pretenzioso.L'estremo feeling e il dialogo naturale che si sono instaurati fra i membri dell'oramai Baghdad Cafè Quartet stanno anche iniziando a produrre frutti nella composizione di brani autografi, che spero di poter portare in scena quanto prima. Nel frattempo, il mio ruolo nel quartetto si è esteso anche a quello di occasionale armonicista, percussionista e vocalist... una sorta di one-man-band in the band.
Io resto fondamentalmente un ignorante, uno che non ha studiato ma soltanto divorato musica in giro per le strade, e per questo non avanzo pretese sul mio presente; cerco solo di trovare una dimensione artistica attiva e soddisfacente nei circuiti musicali, cercando di compensare autonomamente il deficit e la privazione di istruzione musicale che le situazioni della vita mi hanno procurato.
Devo moltissimo ai miei studi, alle mie giornate e alle mie notti in giro per le strade; ai miei viaggi adolescenziali di un mese con 150.000 lire in tasca alla partenza e le collette in strade e stazioni per mangiare e ricomprare il biglietto per casa; alle session per strada con i fratelli africani, spagnoli, tedeschi, scozzesi, francesi e gitani; alle poche (ma buone) persone che mi amano, ricambiate, da sempre e mi sono state accanto nei momenti più bui della mia vita; al mio adorato angelo Elisa; alla mia amata solitudine densa di pensieri ed emozioni; a tutte quelle persone straordinarie incontrate una volta soltanto ma che mi hanno lasciato qualcosa; a tutta la gente deliziosa che riesce sempre a farmi ridere e sorridere; ai miei due conigli pazzi Francis e Sisidda e al mio vecchio adorabile cagnolone Chuck; a tutti i musicisti che mi ispirano e mi hanno ispirato fin da bambino; alla mia passione per il cinema d'autore; alle storie umane con cui mi sono confrontato e che mi hanno insegnato a vivere; alla mia famiglia.
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______I was born on July 11 1979, in Palermo. Grown into a family where money was something rare to see, I've never got the possibility to attend musical studies with a teacher.
For about 8 years I've been pimping with an electric bass, my voice, some chromatic harps (I'm still studying the diatonic one...), a small set of percussions and some other strange instrument.
With several sessions, bands and various projects, I've taken care of my need for music during the past years, trippin' from a kind of music to another one (various kinds of rock, of pop, of electronic, ethno-ambient, reggae, funk and something similar to jazz, a part of a series of "experiments" with enlightened composer and musician friends).
At the beginnings of 2005, inspired by an idea of Elisa Zummo (singer and beloved partner to me), The Cartoonia band went to the light: Elisa Zummo (vocals), I (bass and backing-vocals), Dario Modestini (guitar), Mirko Montalbano (drums) and Paolo Inguaggiato (keyboards and backing-vocals). We repropose the classical and beloved soundtracks of the 70s/80s/90s japanese cartoons; everyone of my generation, here in Italy, has grown up with these songs! Despite of its "children"-oriented-songs content, this band has distinguished because of its unicity in Sicily and because of the high-average profile of its musicians and their explosive live performances. Since 2 years we've been entertaining and amusing every kind of audience all over Sicily (what's wrong if everyone wants to return back a child again during those two hours?).
In 2006, still by an Elisa's idea, the Baghdad Cafe Quartet was born, with Elisa as singer, me as bass player and co-vocalist, Davide Rinella as acoustic guitar and harmonica player and Davide Rizzuto as drummer.
The idea was to re-arrange songs from many different styles and genres into revolutioned, emotional, acoustic soft-rock covers; just a sort of total re-invention of famous songs as if they were ours.Yet with this line-up we have been appreciated and considered very original by the most of the spectators of our early concerts, but, after the drum has been substituted by the cello of Angelo Di Mino, the sound has turned quite more smooth jazz and acoustic lounge-rock (there is, I have to say, a prevalence of jazz in the general context). The acoustical balance, derivated from the lack of prevalent percussive instruments, has developed into a sound suspended and aleatory anyway, sometimes ironic, but always authentic and never pretencious. The great natural feeling amongst the members of the Baghdad Cafè Quartet (this the new band's name) is starting now to give results in terms of composition of new, unedited songs I hope to bring on stage as soon. Recently, mi role in the quartet has evolved as well into occasional vocalist, percussionist and harmonica player... a sort of one-man-band in the band.
I remain essentially an ignorant, one who hasn't studied music but only devoured it on the road, that's why I don't pretend nothing about my present time; I only try to struggle as I can to get a future of my own into the World of Music, trying to overcome by myself the lacks in musical education and the difficulties Life's fortunes gave me.
I owe a lot to my studies, to my days and nights on the road, to my adolescential journeys with 150.000 lire in my pockets on departure and many street-sessions on the road to collect money to eat and to return back home; to the jam sessions on the road with all the african, spanish, dutch, scottish, french and gipsy brothers I've met; to the few (but extraordinary) persons who love me and have been close to me in my worst times; to my beloved solitude full of thoughs and emotions; to my beloved angel Elisa; to all those special people I've met just once in my life but who left something strong into me; to all those awesome people who always know how to make me smile and laugh; to my incredible mad bunnies Francis and Sisidda and to my darling ol'puppy Chuck; to all those musicians who've been inspiring me since when I was a child; to my love for Great Cinema; to the human tales I've faced (they've thaught me how to live); to my family.
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