Esseri che fanno la propria storia cessando di subirla come limite
«Mordete la vita prima che la vita
vi morda. (…)»
«Mondi di tutto il Proletario unitevi, non
avete che da concatenare le vostre perdite
(ribalta vecchio ribalta i predicati i genitivi
brucia ragazzo brucia il sostantivo,
annichilisci il Verbo!).
Sarà che siamo a zero con questa maledetta politica che ti scheda a vista d’occhio. (…)»
Persona A (Colpo)
Inquadra,
mira
e spara
Con in alone ultraluce vento ciocca cravatta
rapido scorrere in avanti lento ingrandendo verso
il fulcro della croce di filamenti capelli
da rosea macchia in faccia da faccia in bocca
schiusa in ugola rossa in fulmine istante di denti:
leggero preme dolce scatto.
Suono nessuno effetto di decollo.
(da Romanzi naturali)
Giorgio Cesarano nasce a Milano nel 1928 e vi muore suicida il 9 maggio 1975. Poeta, teorico, romanziere, traduttore, sceneggiatore televisivo, giornalista e critico ma anche, per un breve periodo giovanile, antiquario. A sedici anni si arruola volontario nella X Mass, a diciotto, dopo la lettura di Marx, s'iscrive al PCI e poco dopo ne è espulso; scrive e pubblica poesie; lavora per la RAI e la Rizzoli; nel ’64 partecipa a “Classe Operaiaâ€; dopo il ’68 rompe nettamente con l’industria culturale e partecipa in prima persona alle esperienze più radicali del movimento. Fonda, in provincia di Lucca, la comunità il "podere al Mennucci"; partecipa alle esperienze di Ludd e, parzialmente, di Invariance di Camatte e, infine , di Puzz. E' di salute cagionevole. Si sposa, ha tre figli, si separa. Vive amori contrastati e difficili.