About Me
Salvatore Urbano, 34enne pianista blues italiano, nel corso della sua carriera artistica ha suonato con varie band ed ha collaborato con eccellenti artisti del campo della musica blues quali i Broken Chocoes, Nila e il Timido, Solidi Bluesman, Old Blue Station, giusto per citarne alcuni e, recentemente, è stato pianista della band Bluesbank. E’ proprio con la Bluesbank che l’ultima avventura lo ha visto protagonista nel tour internazionale a Dublino dal 12 al 20 novembre 2006 dove ha fornito una significativa prova, tra rock e blues, lasciando poi una valida testimonianza della scena blues italiana.
Il suo sound ruota principalmente attorno ai tocchi magici e creativi del suo pianoforte e ci regala stupende e serrate performances con feeling caldo e partecipe, con un’esecuzione fluida ma vibrante che sfocia a meraviglia in un caldo abbraccio blues... Salvatore, solista al piano, non ammette diritto di replica perché "il suo blues non viene inteso come sterile ripetizione dei soliti accordi" ma, con l’aggiunta di un gusto veramente personale, ottiene un ottimo lavoro, calibrato e preciso, in cui si apprezza la classe del musicista che mette la sua esperienza e il suo talento al servizio della musica che ama.
Rende al massimo proprio nei brani nei quali filtra le varie influenze sapientemente all’interno di una vena personale dalle affascinanti fattezze ’blue’ con momenti di autentico swing e boogie in vero stile Chicago blues. Anche se non intende cover quali “I’m tore downâ€, “Rock me baby†e “How long†come clone perfetto (ed inopportuno) di un brano, comunque non attua particolari innovazioni trasgressive nel modo di intendere l’armonia e la melodia, e pretenderlo da una persona che ha nel sangue il blues; sarebbe quasi da profani. Salvatore non ha nei suoi obiettivi l’innovazione, bensì portare avanti l’essenza del genere musicale che ha rivoluzionato la musica e gli animi di generazioni filtrando però cover come “Boogie record in st…†e “Hoochie coochie man…†attraverso suoni che si rivolgono con più vigore verso la cultura musicale contemporanea.
Il blues, nel nostro paese, è una realtà quasi da sempre ignorata ma, fortunatamente, all’attualità l’interesse sembra alto sia da parte del pubblico, come il successo dei vari blues festival dimostra, sia per il crescente numero di artisti che si cimentano nel genere. Capita spesso che i bluesman italiani, in genere, condiscono le loro esecuzioni con progressioni armoniche tali da dimostrare che, pur suonando il blues, lo fanno da musicisti “colti†e armonicamente preparati, con risultati però prevedibili che difettano poi di autenticità e senso di immediatezza tipici dei migliori prodotti d’oltreoceano. Questo discorso, nel caso di Salvatore, è valido solo in misura minima in quanto il suo “Blues†si snoda con intensità fin dalle prime note del suo pianoforte, con una carica da esibizione live, in carattere con l’irruenza rock-blues e privilegiando la tradizione di Chicago.
Con un eccellente suono e un tocco felice che, oltre a evidenziare una notevole capacità di articolazione, come testimonia “Don’t start me to t…â€, sposa l’espressività del vibrato con la velocità , mostrando di non aver nulla da invidiare alla maggior parte dei colleghi USA o inglesi, suonando con fluido abbandono, con un controllo impeccabile e un tono personale, talvolta aggressivo ma proprio per questo sempre molto bello e coinvolgente dimostrando così di aver poi le carte in regola per trovare posto accanto ai migliori rappresentanti del genere, indipendentemente dalla nazionalità .
( GERARD MOSS )