Mattia Argieri nasce a Cosenza; Educato musicalmente dal padre fin da quando era in fasce. Cresciuto con pappa e Pink Floyd, latte e Miles Davis e anche bicottini e Muddy Waters. Riceve il suo primo strumento musicale all'età di sei anni: una chitarra, ma non sembra propenso verso gli strumenti a corde; infatti, appena imbracciato lo strumento, lo gira e "picchia" con le mani sul retro della cassa di risonanza a mo' di percussione. Con questo i genitori capiscono che forse l'idea i comprargli una chitarra è stata del tutto sbagliata. In attesa di una batteria vera e propria, percuote, con bacchette di fortuna, scatole cilindriche metalliche contenenti biscottini austriaci. I suoi genitori assecondano la sua passione e lo mandano a lezioni di batteria all'età di otto anni. Il suo primo maestro è Rino Zumbini con il quale nasce subito un'incredibile intesa. Fin dalle prime lezioni mostra propensione verso lo strumento; da qui la decisione dei genitori di comprargli una batteria. Dopo circa quattro anni di lezioni, Rino parte alla volta di Milano, abbandonando così il suo allievo che, successivamente, si iscrive all' Accademia Musicale Ionica "F. Salvi". Qui si dedica anche al canto, mostrando una voce calda oltre che intonata. Dopo questa esperienza si dedica allo studio autodidatta per qualche anno. In seguito decide di ricominciare le lezioni e si rivolge a un quasi dirimpettaio: Vincenzo Infusino con il quale, come successo anche in precedenza con Rino, nasce un feeling. In questo periodo incomincia a fare le sue prime esperienze in gruppi musicali. Sedotto e abbandonato anche da Infusino, partito verso mete più riconoscenti e gratificanti, continua da autodidatta. Inoltre dall'età di dieci anni fa parte dell'Associazione Banda Musicale Città di Rende che lo forma musicalmente. Ha preso parte anche al progetto "Calabria Rock, Calabria Pop" con direttore artistico il Maestro Mogol e come tutor il Maestro Virginio Aiello. I suoi ascolti musicali sono molto vari e vanno dalla psichedelia all'alternative, dal progressive all'indie, dal blues all'ambient, dal jazz al rock. Apprezza principalmente i Pink Floyd di cui è un grande conoscitore. Infatti, sentendolo suonare, badando ai suoi grooves e fills, si può ricordare un giovane Nick Mason (quello di album come "The piper at the gates of dawn", "A saucerful of secrets", "Atom Heart Mother", "Meddle", "The dark side of the moon", "Wish you were here"...) Inoltre Mattia è apprezzato per la sua poliedricità , versatilità , la capacità di improvvisare e il forte senso del tempo...Da poco sta sviluppando anche la sua antica passione per le quattro corde del basso!