1000000 d’anni fa (o forse 2...), l’uomo iniziava ad usare gli anfratti e le fessure, che il territorio gli offriva, come riparo per la notte. Era il principio dell’identificazione di un luogo ben specifico come proprio, da cui ricevere protezione e conforto: la GROTTA.
L’uomo smise quindi i suoi panni di soggetto nomade, per vestire quelli assai più confortevoli di soggetto stanziato... e stantio! Tutto ciò era infatti anche fonte di noia e di routine, non consentendo alla sua mente di ricevere i sempre nuovi stimoli che i diversi luoghi del suo errare gli fornivano.
Fu proprio allora che, per vincere la noia, si costituì il nucleo primordiale dei NoiSe Quartet , provando a creare dei suoni (in principio non ben articolati), all’interno del loro anfratto (CAVERN NOISE), cercando il proprio piacere e quello dei co-inquilini!
Con il passare degli anni, i NoiSe Quartet cercarono di dare una forma sonora sempre più definita alle loro percezioni sensoriali, e a quei suoni che sentivano provenire dai cunicoli più bui e lontani, iniziando così il loro GROTTESCO tentativo musicale: interpretare il canto primordiale che si leva dalle profondità della terra!
E’ da quei tempi lontani che, rifrangendosi tra stalattiti e stalagmiti, la MUSICA DA GROTTA echeggia per le cavità terrestri.
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