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Vive a Canosa di Puglia fino alla maggior età , dopo aver provato anche l'esperienza del seminario. A diciotto anni, nel 1954, periodo del dopoguerra e soprattutto delle migrazioni interne verso il triangolo industriale (Milano, Torino e Genova), tenta l'avventura nel teatro di varietà emigrando così a Milano. Proprio qui, dopo essere entrato nella compagnia di Arturo Vetrani, inizia il suo percorso di comico, portando in scena elementi tipici del suo paese come detti, modi di dire, giochi ecc. Il suo primo pseudonimo fu "Lino Zaga", dalle abbreviazioni di nome e cognome, ma Totò gli consigliò il cambiamento di cognome in Banfi, cognome preso da un registro di classe: un'altra motivazione che spinse Totò a consigliare al giovane comico di cambiare nome, fu perché i diminutivi del proprio nome reale si diceva portassero sfortuna nel mondo dello spettacolo. Come farà anche in seguito, egli affida le risorse della sua comicità irruente ed immediata al suo dialetto pugliese.Successivamente si trasferisce a Roma dove ottiene i primi successi con il cabaret al Sancarlino insieme a Carletto Sposito e Anna Mazzamauro nel 1972, continuò successivamente con Enrico Montesano e Lando Fiorini.La sua simpatia colpisce anche i produttori cinematografici che lo scritturano per diverse commedie accanto a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, come, ad esempio, L'esorciccio (1975), che diretto dallo stesso Ciccio Ingrassia con un minimo budget è considerato un "cult" per gli amanti di quel tipo di cinema.È considerato una star della commedia sexy all'italiana, dove spesso si trova a recitare al fianco di Alvaro Vitali e Renzo Montagnani in moltissime pellicole. La sua miglior pellicola del genere è considerata Vieni avanti cretino (1982), diretta da Luciano Salce, nella quale Banfi si produce in esilaranti scenette tipiche dell'avanspettacolo.In televisione debutta nel 1975 con la trasmissione Senza Rete con Alberto Lupo. È quindi protagonista di molti varietà , tra i quali Arrivano i mostri (1977).Rientrato in RAI dopo una breve parentesi a Canale 5, gli viene affidata la conduzione di Domenica in (1987-88), Stasera Lino (1989) e Aspettando Sanremo (1990), in cui emergono le sue doti di intrattenitore e di attore misurato ed equilibrato.Al periodo televisivo segue una sua breve ma intensa parentesi teatrale con la sua interpretazione nel Vespro della Beata Vergine (1995) di Antonio Tarantino e diretto da Chérif.Nel 1997 interpretà il suo primo ruolo drammatico da protagonista nel film per la tv Nuda Proprietà Vendesi, assieme agli attori: Annie Girardot, Alessandro Gassman e Charlotte Kady. Banfi dimostra al pubblico televisivo di saper recitare anche come attore non comico.Dal 1999 riscontra un grande successo nella fiction Un medico in famiglia, in cui interpreta il ruolo di Nonno Libero, un nonno simpatico e disponibile. Grazie proprio a questo ruolo, Banfi nel 2001 viene nominato ambasciatore dell'UNICEF e nello stesso periodo prende parte a numerose fiction tra cui Un difetto di famiglia (2002) e Un posto tranquillo (2003), entrambe interpretate insieme a Nino Manfredi.Nel 2003 riceve il Telegatto alla carriera.Nel 2005 interpreta il ruolo di Babbo Natale nella fiction per Canale 5 Il mio amico Babbo Natale, prodotta da Pietro Valsecchi e intepretata anche da Gerry Scotti e Vittoria Belvedere; l'anno dopo girerà il seguito.Ultimissima fiction (novembre 2006) è la commedia Il padre delle spose in cui interpreta il padre di una lesbica che si sposerà in Spagna con una compagna indigena madre di una bambina, e tornerà in poi Italia. La scelta della dirigenza di Raiuno di far interpetarare da un così noto attore italiano, amato soprattutto dalle famiglie e dai giovani, una fiction sul tema dell'amore omosessuale scatena polemiche da parte di numerose associazioni. Raiuno decide comunque di mandare in onda la contestatissima fiction sollevando un vespaio di polemiche.Nel 2007, a distanza di 23 anni dall'uscita nelle sale de L'allenatore nel pallone, e dopo una lontananza dal grande schermo durata 20 anni, Banfi riveste i panni del celeberrimo Oronzo Canà nel sequel del famoso film. L'episodio è ambientato in pieno scandalo calciopoli e, oltre alla conferma dietro la macchina da presa del regista di allora, Sergio Martino, confermati anche Gigi e Andrea. Nel cast figurano anche Leo Gullotta e un'altra figura simbolo del cinema trash italiano, Alvaro Vitali.