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Poetessa scalza~♥

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About Me

Amo i libri. Amo i libri da quando ho scoperto la loro esistenza e il loro significato. I miei occhi ci fanno l'amore ogni volta che entro in una libreria. Amo la penna, di qualunque colore essa sia. L'importante è che continui a compiere il suo miracolo e scriva il più possibile. Amo anche la matita. La uso per disegnare e per raccogliere i capelli che coprono il mio viso quando scrivo. Mi piace l'odore della carta. Conservo in maniera maniacale ogni ritaglio di giornale che abbia attirato la mia curiosità. Casa mia è piena di libri e di fogli svolazzanti, di agende, quaderni e fogli bianchi.... Amo la musica. Colleziono tutta la musica che dentro di me trova spazio. Amo ogni forma d'arte e spero che il mondo non ne sia mai sazio e non perda mai le sue passioni, perché se ciò succedesse e quel giorno io fossi ancora viva, ne potrei davvero morire.... Poetessa scalza*
Vi prego
regalatemi
una nota
per amare...
Una notte
di matite
suona
dentro la mia
mente
mentre
scalza
sui tasti
affondo
e nel cielo
cerco
un punto
per riavere
il giorno.
Poetessa scalza*
Ho deciso di non scrivere qui nessuna biografia. Non voglio raccontare la mia vita. Io vorrei solo disegnare su questa pagina virtuale i singhiozzi della mia anima.. Come se questo fosse un foglio da scarabocchiare e da tenere sempre con sé.. Accartocciarlo nel pensiero e poi poterlo aprire in qualunque punto del mondo.
Io non so suonare davvero uno strumento musicale (a parte qualche mese di solfeggio qua e là), anche se a casa mia ho un bel pianoforte che il giorno del mio compleanno di quattro anni fa un mio caro amico, poeta e musicista, di nome Burningcrow, mi ha regalato.. insieme alla sua canzone Lady Moon..
Da quando ero piccola sono sempre state tre le cose che ho adorato: il pianoforte, i cavalli e la macchina da scrivere. Tutto il resto è consequenziale e coordinato. E' il caos dentro ognuno di quei tre mondi.
Quella musica che avrei tanto voluto suonare alla fine mi è rimasta dentro.. e adesso balla qui attraverso le mie parole.. tra queste immagini che quasi mi appartengono in qualche modo. Immagini simili a quelle che mi piombano addosso all'improvviso.. come enormi onde... dovunque e senza una ragione. Ed io a loro sono riverente e le descrivo.
Questa è la mia pagina di pensieri che si apre con un po' di imbarazzo agli occhi di chi mi sta leggendo.
Vomiti e lampi
di desideri
mi scivolate addosso..
Poetessa scalza*
www.myspace.com/poeticando
Pullula il mondo
di promesse...
Il ricordo
stringe tra le menti
il vero.
Poetessa scalza*
Milano, 19 luglio 2007
(Libreria Rizzoli)
Il nome Poetessa scalza è un bellissimo regalo di un uomo che un tempo non era altro che uno sconosciuto per me.. solo un tempo. Un incontro nato in modo strano. Misterioso. Divino. Surreale... Adesso questa persona è diventata per me importante ed è ormai entrata a far parte della mia vita. Lui mi ha perciò scoperto per caso e, leggendomi, mi ha subito fatto dono di un nome e di un significato che vanno oltre questa pagina.
Lo ringrazio infinitamente.
Il suo nome è Attore errante.
Segue la storia della Poetessa scalza scritta dall'Attore errante.
La poetessa scalza
La prima volta che ho incontrato Giusy, è stato leggendo una sua poesia:
"La gravidanza dell’anima”
Le parole comunicano solo suoni, nessuno sa chi le ha dato vita, significato, amore, odio… ma esiste qualcuno o qualcosa che riesce a tuffarsi in questo mare, pescandone la loro anima.
Impasto che ancor più amalgamato forma un quadro, dove la tela la dipinge solo chi sa ascoltare con gli occhi e vedere con le orecchie, assaporare con la pelle e toccare con le labbra!
....
Lei Esiste, la poetessa scalza...
E' rara da vedere
è rara da toccare
con l’anima.
Ma lei C’è!
Poetessa scalza! Voi vi chiederete perché lei sì… è scalza?
Nasciamo in un lembo di mondo umido e buio, senza sapere cosa ci aspetta. Le tenebre ci coccolano, ma una voce da quel quid oscuro ci accompagna.
Per poco tempo la vita ad altezza bassa ci porta, perché subito ci nasce dentro il coraggio di alzarci. Perché?
Qual è questa esigenza primordiale? E ad un tratto ci troviamo a fidarci di due piedi nudi che ci innalzano verso una vita che non conosciamo, ma che già sappiamo!
....
La prima sensazione di vero contatto... alzarsi è camminare sui nostri piedi nudi! L’unica certezza di stabilità in un mondo che vacilla senza più dimensione. Quanti piedi incontriamo, ma non ne vediamo più il loro colore, la loro forma, non li riconosciamo più, imprigionati da scarpe che tentano di disegnare quello che vogliamo vedere.
Larghe, strette, comode, alte oppure basse, colorate e disegnate, ma sono le nostre? Quante volte viene voglia di levarsele, ma quasi non vogliono, ci hanno stretto e ci circondano. Esse oscurano la nostra vera natura, non se ne può più fare a meno.
....
Ad un certo punto della vita ci può capitare di incontrare una poetessa scalza...
Lei cammina dove vuole, senza paura di rovinare, senza paura di farsi male, senza paura di offendere, senza paura di volare con i suoi piedi scalzi...
Sa a volte di camminare in punta di piedi su di un filo di ferro tagliente. Lei è schiacciata. Le spalle appesantite raccolgono varchi di strane dimensioni... buttati lì, sgualciti, stropicciati, rotti da chi non li vuole varcare.
Con i passi, l'uno davanti all’altro muove le sue braccia come ventagli nell’aria, tagliando e squarciando i cuori delle nostre anime, facendone uscire gocce di quello che da tempo è dentro di noi.
Nuda o vestita, non la vedrete mai coperta là dove il movimento inizia.
....
Lei Esiste, la poetessa scalza...
E' rara da vedere
è rara da toccare
con l’anima.
Ma lei C’è!
Se la incontrate, lasciatevi accompagnare a levarvi le vostre scarpe, lei ci riesce… lei ci porta ad avere fiducia nell’anima delle parole, nell’anima della morte e della rinascita...
Vi porterà con la pianta del piede a sentire il freddo, il caldo, il bagnato, l’umido e il secco, lo sporco ed il pulito, il bianco ed il nero, il bene e il male.
Con cura lei riuscirà ad accarezzare i vostri piedi, portandovi indietro fino a tempi più remoti dell’inizio…del vostro inizio… del nostro inizio.
....
Se la incontrate non fermatela, scansatevi e fatela continuare piuttosto, ammiratela o giudicatela, ma non fermatela mai.
Se le sanguinano i piedi non diteglielo, lei lo sa già, perché è quello che vuole farvi vedere… semmai vi do un consiglio: “Osservate il disegno delle sue tracce e non dimenticatelo mai, per nessuna ragione.”
A Giusy Nicosia, la poetessa scalza
L’attore errante, Ivan Suen
Smembrami
per trovare
la parte di me
che ti ama...
Poetessa scalza*
La luna nera
Guardami..
osserva la parte
più brutta
del mio corpo
e del mio spirito..
Cacciami, odiami!
Non vedi cosa
rimane
di quella donna
che tu tanto ami?
Questo coltello
ha una lama
affilata
e va dritto al
tuo cuore.
L’ho fatto per te,
l’unica cosa
che ti abbia concesso
l’Amore...
Poetessa scalza*
Barcellona, 21/07/04
Poeticando

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Freddo
Freddo..
Il freddo scorre
e mi gela il sangue ..
Fredda ...
Fredda è la pelle
e la mia mente
evapora ...
Come un fischio
corre questa corda
e mi lega
silenziosa ..
io non la vedo.
Ancora più freddo...
vento tagliente che mi lima
la schiena, le braccia
e le gambe ...
Le mie membra
si perdono
nello squallore
di questo silenzio
che mi spezza lentamente ...
Fredda ...
Fredda e dolorosa
l'immobilità
dell'ignoto
che mi attende ...
Io la fuggo,
ma è sopra di me
inesorabile piovra
su tutti i miei sussulti,
li stritola fino a
consumarli.
Mi diluisco.
Dimentico.
Ho perso
le forme, i suoni
e adesso le lettere..
.
.
.
..
....
.....
........
.
Io a .. a.. a..
a ..
a..
a..
amo vi ... vi ..
vivere ..
ma non ho più
l'adesso.
............................................................ ..................................
.
Poetessa scalza*
Villasanta, 13 marzo 2007
Blob
Innafferrabile
pulsazione
nell'aria..
Mancamento
nel cuore.
Voglia
di arrendersi
al mistero,
morbida
come labbra bagnate
per accoglierlo.
Ciò che è ignoto
in realtà
sfugge
come una zanzara
che ci ha appena
morso...
Queste lacrime
consumate tra le mani,
arse dal tempo
e bruciate nel ricordo..
sono i resti
di quel tempo
in cui enormi laghi
ci riempivano
i cuori.
Poetessa scalza*
Villasanta, 7 luglio '07
Ed io mi prenderò ancora a schiaffi
Non finirò mai
di prendermi a schiaffi.
Potrei dipingere
blu la luna,
ma poco servirebbe
alla notte.
Ho bisogno
di un colore.
Forte. Deciso...
che mi righi, mi falci..
mi faccia a pezzetti
grandi e piccoli.
Anche se stringo
la terra,
mi si perde
tra le mani
e le sporca solo..
Pensiero stupendo
quello di trafiggermi..
ma questo
pieno
è sempre tutto
intorno
fermo.
Eppure l'albero
è così bello.
Mi piace.
La sua forma
mi è dentro.
Voglio tutti
i suoi rami.
Allora prendo
il mio pennello
e ridipingo
il cielo
più alto.
Ma il cielo
prima o poi
tornerà buio
e la luna
non sarà mai blu
ed io mi prenderò
ancora
a schiaffi.
Ho perso
le montagne,
ma nelle tasche
ho trovato il sole
e la notte mi ha sorriso.
Poetessa scalza*
Agli Editori e ai saccenti
Dedicato a tutti i poeti del mondo
Odio pensare
che esista
una linea
dove i poeti
muoiono.
La poesia
non è dentro
una scatola!
E' libera..
E' una bambina
indifesa,
ma libera.
Non puoi prendere
i miei versi
e ripiegarli
dentro il tuo cassetto,
quant'è vero
che le mie parole
vivono davvero
e non hanno maschere,
quant'è vero
che se mi mordo
il labbro
sanguino,
quant'è vero
che se scrivo
è solo quando
deglutisco
quella corda
senza fine.
L'arronganza
di chi crede
di poter saper
distinguere
il paradiso
è solo un morto
che scalpita
dalla tomba.
Esiste un tempo,
un momento in cui
il poeta
afferra il taciuto
e solleva l'infinito.
Poetessa scalza*
Il verso
Il verso
è il capitombolo
di un uomo triste,
è una scintilla
di un fuoco
che arde...
E' lo stesso
dannato alito
che ti si ripiega
dentro
fino a colmarti
e mai si spezza.
Poetessa scalza*
Sacco vuoto
Se svuoto il pensiero
come un sacco
pieno di numeri
inconciliabili,
oscillo come il vento
e invisibile
mi vesto
di meravigliose
perle,
celati ciondoli
della mia
eterna infanzia.
Poetessa scalza
Ho sbranato
l'idea di amarti.
Poetessa scalza*
Senza fine
Iniziare
Iniziare
Finire.
Credere
di prendere
e poi lasciare.
Il pensiero
mi spinge
a vedermi,
ma questo
essere
che forse
sono
mi attende
al confine
dell'incredulità.
Desidero
uccidere
l'incertezza
che mi lacera
l'intenzione
di lasciarmi
libera
per cadermi
addosso
e chissà
schiacciare
anche solo
un punto
sperduto
di me...
seppur lontano
e ignoto,
ma mio...
Beato sentire!
Iniziare
Iniziare
Finire.
Credere
di prendere
e poi lasciare.
Sono io
che fingo
di trovarmi?
Poetessa scalza*
Perdersi dentro
Quello che tu
chiami tormento,
oh poeta,
è una croce
che porti volentieri ...
E' un vanto
che non c'è specchio
che mostri ..
E' un libro
che da solo
ti si sfoglia dentro.
Quanta pioggia
ti attraversa
e quanto sole
invade
i tuoi "secreti"
lochi ...
e mai tu
vorresti ritrovarti.
Giusy Nicosia
Barcellona, 21 luglio 2004
Lampo e spada
Chi sei tu
luce che mi accechi
morso che mi ingoi...
immensa donna
che ti fai
chiamare vita
e che mi guardi
fissa dentro
di me
mentre io
a stento
riesco a
contemplarti...?
Poetessa scalza*
Le parti staccate di noi
Non è vero
che il tempo
passa sempre
allo stesso modo.
I minuti ci mangiano,
ma a volte tornano...
Uno sconto
sulle risate dei secoli
a noi ignare.
I secondi scorrono
nel sangue
liberi di ripiegarsi
più volte,
mentre l'istante
ci scalfisce
la pelle morbida
del bambino
che sempre più
"eravamo"..
Come bucce e scorze
i nostri sguardi
cadono
nel rotolarsi del battito...
Ma le lacrime conservano
tutti i diluvi
del tempo
su di noi..
Esse memori e immemori
di tutte le nostre parti staccate
lustrano
questo ricordo invisibile.
Giusy Nicosia
Villasanta, 1 dicembre 2006

My Interests



Parto dal vuoto

Snocciolo
il mio furore..
Sbriciolo
le voglie
in tutte le mie
vecchie tasche...
arrotolo le maschere
nei pensieri
e come pasta fresca
ancora mi amalgamo
perché le briglie
stringano bene
a me
la follia
di quest'attimo
che mi pervade
come la punta
di un martello
che colpisce
invano
un vuoto
silenzio
che accende
quegli
inspiegabili
drammi dell'animo.

Poetessa scalza*

Ti penso
e il mio pensiero
muore
senza un punto.

Poetessa scalza*




Il non spiegato

Quanto pare avvolto
e ai sensi incompreso
e agli occhi offeso
il senso
del non spiegato..

Disilluso
o cacciato
è il pensiero
del vero.

Quanto pare insulso
a volte
il desiderio
prima glorificato
e poi insultato
e incantato
dentro l'isteria
del difetto,
della mancata
certezza.

Quanto pare altero
lo sguardo
dell'ego
quando voltatosi
verso il suo morso
ne rimane estraneo.

Poetessa scalza*

E se non basterà

Scaraventerò i venti,
tufferò i bollori
nell'acqua gelida
del silenzio
e se non basterà,
serrerò le mie labbra
dentro il pugno
delle mie convinzioni
.. e mai più da lì
scapperanno ..

Chiuderò gli abissi
dei sussulti
e lincerò
ogni sguardo
indiscreto...
e se non basterà,
aprirò il ventre
dello spasimo
per abbracciarlo
e poi sotterrarlo
nel vuoto.

Prenderò la sabbia
sugli occhi,
domanderò alle parole
di ricomporsi
a nuova forma..
e se non basterà
confonderò le rime
dei giorni
perché non suonino
quello che non voglio
più sentire...

Mi strapperò i dedali
dal cuore...
e se non basterà
gli chiederò
di spegnere
la luce.

Poetessa scalza*

Ferita aperta

Conosco il dolore,
ma non mi è nemico.
La poesia
cerca il buio
per accendersi,
cerca la grotta
per raccogliersi.

Se l'artista
è un ferito
di guerra eterno
allora
io lo chiamo
ferita aperta...

Tutto ciò
che lo sfiora
brucia.
Lui non vuole
guarire...
Preferisce
il lamento
alla sordità
del cuore,
alla cecità
dei sensi.

Soffrire
di poesia
è come soffrire
d'amore..

Il poeta
è dentro
l'Amore,
ma l'Amore
è spesso
dentro il poeta...
infatti quando amiamo
siamo tutti
grandi poeti
che soffrono
delicatamente
...
come un fiore
che si stacca
dolcemente
dal suo stelo...

... e si fa trascinare
dal vento

Anche noi
seguiamo
quello stesso
strascico oscuro
e ci accendiamo
nella nostra
umida e buia
grotta.

Poetessa scalza*

La finirò..
la finirò mai
di credere
che il cielo
scenderà sulla terra
e il mare
mi mostrerà
la sua fine?

So che l'illusione
è follia..
ma la follia
è quanto c'è
di più vero
dentro
il palpito
che conta

goccia a goccia

ogni mio passo
furioso
verso la tenda
chiusa
della vita.

Poetessa scalza*

Idea di me

......

Come in un sogno
ritorno...
asciugata
senza i lividi
del passato
mangio le mie
voglie...

Ho sonno
ancora.......
mai vorrei
tornare, ma tu,
idea di me,
sei aderente
alla mia pelle
e mai ti scolli..
se da dentro
mi spintoni
io fuor di me
capitombolo
e le mie
labbra apri
come un taglio
sul tappeto
del silenzio.

Poetessa scalza*

Alla morte... invecchiando

Perché
per vivere
bisogna andar
incontro
alla morte
invecchiando?
Non basta la morte?
Non basta quel silenzio
forse eterno?

Io mi sfaldo,
ma il cuore
conservo intatto
ed anche se
le membra
intorpidiscono
i colori
io dentro
mi rinvento
e più arcobaleni
diventano
i miei anni diversi.

Se la morte
fosse uno sguardo
io vorrei essere
un sorriso,
se la morte
fosse un saluto
io vorrei essere
un abbraccio,
se la morte
fosse un momento
io vorrei scegliere
un ricordo.

Poetessa scalza*

Volteggio adelante

Ho voglia di morire
in te......
Chi sei tu
sconosciuto
che hai nelle tue mani
pezzi del mio cuore
senza avermi ancora
invaso?

Poetessa scalza*

Non pesco più amore

Triangolo
dentro.
Prendo
le mie punte
e le unisco.

Silenzio
intorno
alle ombre.
Cattedrali
sulle mani.

Imponenti sciami
di pensieri
invadono
le volontà
di raggiungerti.

S'allontana
l'odore
e in me
non pesco
più amore..
sarà l'autunno
del braccio
che non mi
s'avvinghia
più al cuore.

Poetessa scalza*

Grazie Burningcrow

Per sempre
ci sarò..
anche se
il tempo
ha insultato
il nostro
ricordo.

Per sempre,
mio caro
Burningcrow,
sentirò
l'odore
di
bruciato
e mentre tu
dopo aver volato
ancora una volta
andrai
a picco
verso il mare..
io sarò
sempre lì..
dove tu sai ...
a farmi bruciare
un po'
dal tuo fuoco.

Sarò lì
a rallegrarmi
delle tue lacrime
pure
che non ho
mai più visto..

Grazie a te
ho riaperto
la porta
dei versi
e ritrovato
la stanza
buia
dove
immergermi.

Poetessa scalza*
Tua Lady Moon

Purezza

La purezza
incanta
la mano
del pittore
che riesce
a ingannare
il tempo
nella sua tela.

La purezza
ammalia
le orecchie
di chi
nel silenzio
sordo
ode il ballo
del canto.

La purezza
ti stringe
come in
un pugno,
quando è dentro
di te.
E' un ordine non dato
che non ammette
il nero.

Poetessa scalza*

A Mashima

Non essere stanca..
Non essere triste.
E se vuoi esserlo
non pensare che sia inutile.
La durezza del compianto
ci graffia.. è vero,
ma potremmo farne a meno?

Quanto langue
nel poeta
la sensazione del prendersi,
ma quando ci troviamo
siamo soli,
come tu dici,
essere, vuol dire escludersi...
Ma chi non sente
è cieco e sordo
e no ha nessun male.
Allora scegli
tra il tuo cuore
e le tue mani,
vuoi sentire o prendere?
Di cosa riusciresti a privarti?
Vanne fiera
di questa gravidanza...

La pioggia forse non finirà
mai...
le guance rosee
forse prima erano
rosse
e dopo saranno opache,
ma poco importa.

L'amore è una schiavitù
piacevole
e se ti ferisce
tu abbraccialo,
se ti uccide
rinasci
dalle sue ceneri,
da quelle che ancora
ti fanno sorridere..
perché il sorriso
è un dono del cielo
e perderlo
è come pugnalarsi
senza sosta
in un inferno infinito..

Poetessa scalza*
Villasanta, 5 luglio 2007

Lo sguardo tradito

Guardati allo specchio.
Cosa vedi?
Chi è quel mostro
che mangia
i lineamenti del tuo
viso?
Vorresti sgonfiare
le curvature capricciose
di un tempo
di cui tu sei
sfondo
e lancetta
d'orologio,
ma non hai
le mani
per farlo...

Poetessa scalza*

Pensiero canguro

Trotto..
trotto...
trotto....
Scatto
allo sbaglio
prendo lo scoglio.

Cerco..
cerco...
cerco....
Guido
lo sguardo
senza sconforto.

Nego..
nego...
nego....
Viro
la pace
nel mio scompiglio.

Colgo..
colgo...
colgo....
Sotto
la spada
trovo il consiglio.

Pendo..
pendo...
pendo....
Nel mio
castello
fugge il mio sogno.

Apro..
apro...
apro....
Fiori
e farfalle
spargo nel mondo.

Trotto..
trotto...
trotto....
Il mio
sorriso
non conosce sbadiglio.

Poetessa scalza*
Milano, 17 luglio 2007

Ancora quel bacio
(vecchiaia)

Avvolto.
Avvolto.
Avvolta.....

Il tempo
mi avvolge
in un involucro.

Lo sguardo
si ritira
al suo interno accartocciando
lo slancio
nel sapore vecchio
di un frutto.

Un flusso
poco nitido
si stringe a me,
concedendomi
appena
il ricordo...
ma ricordo
ancor bene l'odore del bacio
come un continuo
tramonto.

Brancolo
tra i passi
lenti del pensiero
e trascino
il respiro,
quasi pregandolo
perché sulle labbra
mi lasci ancora
poggiato
quel bacio.

Poetessa scalza*

Milano, 27 giugno 2007

Potete scrivermi all'indirizzo [email protected]

Se solo non avesse
quegli occhi!

Lei non sa perché
la guardo,
ma non posso
farne a meno.
Se solo non
avesse
quegli occhi!

Dio! Quel grigio-blu
troppo familiare!...

E' pensierosa
donna di 80 anni,
lì seduta sola
nel vagone della metro?

Quel suo sguardo
perso nel vuoto
e un po' smarrito,
lo sa che poco tempo fa
l'ho consolato?

Lei non lo sa, signora,
perché la guardo,
ma lei così siffatta,
ma inconsapevole,
mi scava nel ricordo...
ed io ci casco dentro!

La sua bocca è serrata,
perché mi fa questo?
Se l'aprisse
sarebbe meglio.
Lei respira ancora
e sulla bocca
non ha croste
assetate
da bagnare..
Almen per lei
che sollievo!

Io non so
cosa possa rendere
il suo sorriso
spento..
e me ne dispiaccio.

Io non so
che vita abbia vissuto
e chi le è
rimasto accanto,
ma tutto questo non conta,
non ci riesco
a non guardarla,
me ne perdoni
tanto,
ma non posso
farne a meno!

Se solo non
avesse
quegli occhi
e quello sguardo!

Per me appartiene
solo a una persona
ormai svanita
nel tempo...
e ritrovarlo
parrebbe strano
se non fosse
per il suo sorriso
di cui alla fine
mi ha fatto
dono.

Cara nonna
di qualcuno
e non più mia,
or saluto
il suo sguardo
e ringrazio
quel sorriso
e vado.

Giusy Nicosia
Milano, 20 aprile 2007
(metro Duomo-Missori)

Frammenti

Un passaggio
audace, ma soffice
si crea
tra spazi colmi
e fluidi..

Mi coglie un brivido

...
è come se
mi ritagliassero
l’anima.

Giusy Nicosia
Villasanta, 11 aprile 2005 h00.35

Disegnami l'anima

Ti ho visto.
Mi hai disegnato.
Mi hai disegnato
di color arancio,
ma io non
volevo.

Ti ho stretto.
Mi hai disegnato
ancora.
Mi hai disegnato
di color rosso,
ma senza
guance.

Ti ho fatto
scrivere su di me.
Mi hai disegnato
di color lilla,
ma di un lilla
così brutto
che non
vedo.

Allora cado nel tuo sguardo...

Mi hai visto.
Ti ho disegnato.
Ti ho disegnato
di color arancio,
ma tu non
volevi.

Mi hai stretto.
Ti ho disegnato
ancora.
Ti ho disegnato
di color rosso,
ma senza
guance.

Mi hai fatto
scrivere su di te.
Ho scritto. Questo.
Non ti ho disegnato.
Mi hai disegnato
di color lilla,
ma di un lilla
così brutto
che non
ti vedo.

Poetessa scalza*

L'amore estraneo
all'utero
non può durare
per sempre.

Poetessa scalza*

Il volo
della mente

Mani di piano
colgono
i fiori della mente.

Un volo
nel buco del tempo...

Desiderio di essere
punto morente
su una linea infinita.

Un violino
si allunga
nelle sue melodie
e mi assottiglia
le voglie,
fessure dell'anima.

Villasanta, 5 ottobre 2006
Poetessa scalza*

a href="http://www.msplinks.com/MDFodHRwOi8vYWxseW91Y2FudXBsb2 FkL

I'd like to meet:



Music:



Movies:



La sposa cadavere"/

Television:

TUTTO QUELLO CHE NON E' FINZIONE... QUINDI COSA RIMANE???



Network Banners

Books:

Siamo tutti poeti?
Siamo tutti poeti?
Certo.
Ma se tu mi copi
sei solo un traditore
di te stesso.
La parola
l’hai uccisa.
Le hai tolto
sua madre.
Tu sai davvero allattarla?
Il vero poeta
dannerebbe la sua anima
prima di copiare
un verso,
poiché il verso
è alito
solo
dei suoi sussulti,
è quel corpo
pesante
che si porta
dentro
inesorabilmente.
Giusy Nicosia
Villasanta, 6 marzo 2007
“Sfumature”
A -- Angelo
N -- nascosto
I -- immortali
M – memoria
A -- altrui
M -- Mamma
O – - orribile
R – - rivesti
T -- tempi
E -- eterni
I -- Immagino
M -- meravigliosi
M -- mondi
O -- ormai
R – rovine
T -- tra
A -- arcani
L -- lungamente
I -- inconciliabili
T – - traduttori
A’ -- assoluti
Giuseppina NicosiaBologna, 6 giugno 2005

Heroes:


La gravidanza dell'anima
Gravida, gravida..
gravida io sono
di un fardello
che non ho chiesto
d’indossare..
Gravida è la mia mente
ed il mio corpo
di un sibilo divino
che mi buca l’anima
come fossi un merletto..
Respiro un peso
che rallenta
i passi di ogni mio pensiero..
Dove mi porterà
non mi è concesso saperlo.
Giuseppina Nicosia
Bologna, 6 giugno 2005 (ES)
La punta nera
Vaneggio dentro.
Un mare di difetti
rovesciati
sul bianco banco
degli affetti..
Mi scrivono . . .
Lo scrivono.
Ondeggio fuori.
Come una gomma
cancello le mie punte
di nero unte.
Seguo questa linea
o la traccio?
I puntini tradiscono
i sospiri
dei pensieri deboli.
Ho trovato la punta
di questa enorme penna ...
pesante sulla schiena
...
che mi piega
per vomitare
il suo mistero.
Giusy Nicosia
Villasanta, 6 marzo 2007
Ti ho visto davvero…
Ti ho visto davvero
stesa sul letto..
inerme..
Gli occhi semichiusi,
i tuoi gioielli più belli,
regalavano ancora
lacrime di luce
sfuggite alla morte.
Il tuo corpo
senza vita
così muto
non più t'appartiene..
Un valzer di ricordi
danza intorno
al tuo viso
facendogli festa
come ultimo
addio
a quella carne
ormai non più calda,
a quella forza
in te dissolta........
Che fine ha fatto quella donna
per la quale un tempo
qualunque uomo
avrebbe cambiato la sua vita?
Dov'è adesso
il tuo sorriso angelico
e le tue mani colorate,
ignote come il testo
di un poeta,
vibranti come una canzone
appena nata su un piano
e colta con la delicatezza
di un fiore?
Deglutisco ancora
questo sorso
di tristezza
che non vuole mai finire . . . . .
Tendiamo
verso il cielo
come rami
di uno stesso albero,
con la stessa linfa,
ma ad ognuno vien dato
il suo tempo
per cadere.
Vorrò spalmare
per tutti gli attimi
che mi restano
quest'onda che in me si muove,
a costo di lottare
con quello che sarà
un battito più lento.
Quella macchia nera
un giorno si allargherà
in noi
come inchiostro impazzito
per cancellarci come niente.
Scriviamo, suoniamo,
cantiamo e balliamo,
non è forse
solo questo
quello che ci è concesso?
Forse sarà stato
troppo bello questo dono
per poi un giorno
potercene separare?
Un dono divino,
l'unica nostra traccia
che dà corpo
ai sensi..
Non è vero
che la luce fugge
con il tempo!
Queste parole
le ho nascoste
qui
su un foglio...
e questa musica
che sa di eterno
ha trovato uno spazio
in cui
...incastrarsi...
.. ed io qui mi adagio, nonna,
e ti ricordo.
Giusy Nicosia
Villasanta, 30 gennaio 2007
N.B. Ringrazio a Giovanni Allevi.. La sua è la splendida musica ("Come sei veramente" - No concept) che ascoltavo mentre scrivevo e che mi ha permesso di poter salutare per sempre mia nonna.
Quante cose sei
Quale stato d’animo
t’invoca...
Quale desiderio
ti possiede...
Quale carezza dello spirito
ti nasconde..
Quale..
quale verità
ti ama così tanto
da morire
per le bugie assassine..
Quale voce
contiene il tuo canto..
quale egoismo ti soffocherebbe..
Quante cose sei...
Amore.
Giuseppina Nicosia
Barcellona, 21/07/04
Per sfiorarti l'Anima
Quando ti tocco
e ti avvolgo
con i miei abbracci,
vorrei quasi stringerti
per tirarti fuori..
Sei come
un guscio bagnato
che non vuole
mai rompersi.
Ma il contatto
è come
uno specchio
di te
per il mio tatto
... e lì t'intravedo,
mi avvinghio con l'occhio
e t'immagino.
Giusy Nicosia
Bologna, 6 giugno 2005
Il cuore della mia mamma
Cuore invecchiato
dai salti nel
vuoto
dei tuoi palpiti,
ruvido come
non mai,
ma solo per difenderti,
non più sudato e grondante..
sogni ancora
quegli appanni..
come se una spina
bastasse a riaccenderti
e a non ferirti,
come se il blu
del cielo e del mare
fossero ancora
i colori del tuo pennello..
Cuore triste,
quali forme
e contorni cerchi
per adagiarti,
quale ruscello
può cancellare
quel deserto
che ti regna dentro.
Cuore di cristallo,
si è rotto il tuo
incantesimo,
ma i tuoi mille
cocci si cercano
come a voler montare
su quell’unica
enorme onda
che sale su
fino alla tua
anima..
per specchiarsi
in quel lago
incantato che
li ha sfumati
in svariate forme.
Cuore dimenticato
da chi ha scambiato
lo scorrer dei suoi anni
come un dispetto del tempo,
quando invece ogni giorno
ha riempito di gemme
ogni suo percorso
e ha regalato al suono
quel silenzio
custode e capace
di meravigliose sinfonie.
Cuore spoglio,
le tue lacrime
ti hanno reso nudo,
ma i tuoi abissi
mostrano qualcosa
che batte ancora
giù in fondo,
qualcosa che
ti promette
di poter bruciare,
ancora e per sempre..
Giuseppina Nicosia
Barcellona, 19/07/04
“Gli dei concedono la grazia di un verso: ma poi tocca a noi
produrre il secondo”. (Valéry)
Il tempo galoppa
verso la fine
senza far soste...
Poetessa scalza*
Chi sono?
Lo vorrei sapere..
Io prego
il cielo
che questo attimo
di luce
che irradia
l'illusione
di vivermi
possa portarmi
via
quando il mio
corpo
cederà le membra
alla terra
che mi nasconderà il giorno.
Giusy Nicosia
"Attimo di follia notturna"
Le mie poesie si muovono tramite immagini che vogliono essere l'anima delle loro emozioni. In quello che descrivo ci sono i graffi e le carezze che la Musa Poesia mi lascia dentro. Io cerco di afferrare l'essenza che continuamente mi compare come un angelo in carne ed ossa per sfiorarmi e poi tornare nell'oblio dei sensi.
Giusy
Il poeta
e Alda Merini
"Il poeta non ha bisogno di grande cultura per scrivere, ma di grande cuore. Forse questo la gente non lo capisce... L'artista è un patriota.. è uno che dà lustro al luogo dove è nato, alla propria terra. E' un acuto osservatore dei costumi della propria gente.
Noi abbiamo il vantaggio di una grande solitudine, ma anche di una grande fantasia, di un occhio che vede e pensa la vita degli altri. Il poeta, l'artista rappresentano la storia."
Alda Merini
Anteprima
della mia intervista
a Maurizio Nichetti
Ecco una delle mie domande: "Una laurea in architettura presa parallelamente allo studio di mimo in teatro e alla scrittura di sceneggiature per cartoni animati alla Bruno Bozzetto Film. Sarà stato questo a ispirarle personaggi come l'ingegnere Colombo di Ratataplan e di Honolulu Baby o i due architetti di Volere Volare?"
Nichetti risponde:"Tutta la vita di un autore è di ispirazione per ogni inquadratura di ogni film, per questo si riesce a lavorare bene dopo periodi molto intensi di vita vissuta. Più difficile è riempire una pagina bianca, chiusi in casa, alla ricerca di pretesti per fare film. Una volta Zavattini suggeriva di andare in tram, oggi forse basterebbe navigare in Internet, ma sempre con la curiosità e l'entusiasmo di chi ama viaggiare e scoprire nuove realtà.
Io sono stato fortunato perché parallelamente ai miei film ho vissuto tante vite che ho cercato di utilizzare il più possibile ogni volta che ne avevo la possibilità."
"Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi..."
Amedeo Clemente Modigliani (dal film "I colori dell'anima")
Uno stralcio
della mia intervista
a Giovanni Allevi
L'artista è considerato un sognatore, un folle, un visionario. Che tipo di approccio pratico hai con la vita?
Allevi risponde:"Nessun tipo di approccio. Ho una seria difficoltà a rapportarmi agli oggetti concreti. Anzi, rasentando il paranoico, credo che gli oggetti provochino in me una violenza percettiva, imponendosi alla mia attenzione senza che lo voglia, limitando così la mia libertà. Viviamo in un mondo saturato di oggetti che, reclamandoci attenzione, ci impediscono di vedere lontano. Credo che Colombo sia riuscito a scoprire l'America perché non aveva la vista ed il cuore subissati dagli oggetti. Invece i sogni, i desideri, le emozioni, siano entità fluide in continuo movimento, molto più concrete di quanto possiamo immaginare, perché sono i veri moventi delle nostre azioni."
Nietzsche diceva: “ci vuole un caos dentro di sè per generare una stella danzante”. Concordi? Cosa ne pensa il filosofo del pianoforte?
Allevi risponde:"Aggiungerei che è necessario il caos anche fuori, o meglio è necessario riconoscere quanto la realtà che pensiamo sia concreta, sfugga ad ogni catalogazione, così da manifestarsi per quello che è: puro mistero. Questo è possibile lasciando le redini del controllo a tutti i costi, facendosi trascinare dallo stupefacente fluire delle cose."
Ti sei avvicinato alla musica all’età di soli 4 anni. Cosa hai provato la prima volta che hai messo le mani sul pianoforte?
Allevi risponde:"Io avevo trovato la chiave con cui mio padre chiudeva il pianoforte. Di nascosto ho aperto il pianoforte e per una settimana l’ho solo guardato, non ho avuto il coraggio di abbassare un tasto. Dopo una settimana mi sono fatto coraggio e ho abbassato una sola nota ed è stato come se un faro mi fosse stato puntato addosso. Sono emozioni fortissime. Una sola nota.. Tanto che mi sono chiesto nella mia ingenuità di 4 anni come mai la musica è fatta di tante note se ne basta una sola per darmi tanta emozione."
Come nascono i titoli delle tue canzoni?
Allevi risponde:"La musica viene a trovarmi ed insieme all’ultima nota arriva anche il titolo, come se fosse un cartellino appeso all’ultima nota. Io non ho scelta di fronte alla musica e di fronte ai titoli."
LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA su www.centroitalianoattori.com
La poetessa scalza
La poetessa
si perse nel gomito
di una rosa spezzata,
rotolò nel pensiero
di una lacrima,
camminò sulle
sue paure
nella notte fonda,
graffianti spine
per i suoi piedi
sprofondanti
nella terra fredda
di una strada
ignota.
Giusy Nicosia
Ciao a tutti!!Il mio nome e' Giusy..
Per contatti, oltre alla mail di myspace, potete scrivermi all'indirizzo [email protected]
Potete leggermi su Poeticando
http://blog.mrwebmaster.it/gnicosia
... Non mento ...
perché davvero mi mordo l'anima,
un dolore che volentieri rammento,
poiché davvero e solo allora
mi trovo
e il mio pensiero
ingoio.
Giusy Nicosia
Milano, 13 dicembre 2005
Lo specchio divino
Lo specchio divino
brucia
lo sguardo
del silenzio
mentre
accendo
la lacrima
che gocciola
dai pensieri
in me presenti,
ma inesistenti.
Come pretendere
che la mia pancia
non mi sussurri
la vita,
se il cielo
dal buio
si riprende
ad ogni alba
i suoi colori?
Cola questa luce
sui fiori, sul mare
e sulle immense distese
dei nostri desideri …
Infiniti… noi
uomini
ci ripieghiamo
nella nostra
voglia di amarci
per ritrovare
e di perderci
…
per lasciar
cadere dalle mani
quello che abbiamo
in ogni istante
stretto ..
noi come un laccio..
come un guanto di noi stessi..
ci addormentiamo..
sempre..
Perché?
Perché le membra
si stancano?
La morte le minaccia
davvero?
Cosa saremmo
senza il sonno?
Infiniti… noi
uomini
ci ripieghiamo
nella nostra
voglia di amarci
per ritrovare
e di perderci ... Perché forse..
non vogliamo sapere
chi siamo.
Poetessa scalza*
Dopo aver perso
un padre vivo
i morti dell'anima
non mi fanno più paura...
Poetessa scalza*

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Monologo teatrale...

Masticando l’anima...     Cosa sono questi brividi? Questo scorrere frenetico di ore dai contenuti già assegnati da un improbabile destino mi toglie il fiato, consuma sempre di più ...
Posted by Poetessa scalza~e on Fri, 14 Mar 2008 09:51:00 PST

un attimo mi avvolge....

Forse Forse perchè non ti ho mai abbandonato,forse perchè ho semprevoluto e non volereè un peccatose il cuorestrizza insiemedi gioia e lacrime .. Forse questa vogliadi crederein ciò che non avràmai u...
Posted by Poetessa scalza~e on Wed, 24 Oct 2007 09:14:00 PST

Dedicata a Sandro Pedicini

FELICITA'(dedicata a Sandro Pedicini) Cos'è la felicità?Un promessa?La biglia in una scatola? Sono certa di averla "veduta"camminarenegli occhi di un bambinoe forse vigileancora dentroqualche sorriso...
Posted by Poetessa scalza~e on Tue, 09 Oct 2007 10:16:00 PST

Transito di pensiero metafisico...

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Continuo a lasciarmi...

Continuo a lasciarmi...Continuo a lasciarmimomento dopomomento.Quando sentoche nullaè più lo stesso,lo spaventodi ciò che non saròpiù.. mi mangia il sorrisoe intantomi chiedocosa maiin questa vitasia ...
Posted by Poetessa scalza~e on Sat, 06 Oct 2007 05:43:00 PST

Il mio myspace Poeticando sarà presto on-line su www.poeticando.it

Un ponte che sta per cadere... Un poeta di cui non ricordo il nome tanto tempo fa scrisse:" La poesia è un ponte che sta per cadere e mai non cade". Questo ponte è sempre a rischio, ma tiene ancora. ...
Posted by Poetessa scalza~e on Mon, 24 Sep 2007 06:21:00 PST

Onorevole Sgarbi, una domanda ...

Non siamo tutti degli imbecilli...     Sgarbi è tante cose messe assieme. Il destino vuole che lo incontri per l'ennesima volta per un'intervista e il lungo viaggio si ripete.. Or...
Posted by Poetessa scalza~e on Tue, 04 Sep 2007 01:57:00 PST

E stato un attimo

E' stato un attimo   Forse anche il cielo   ha perso i suoi colori   per un attimo.   Un passo indietro   dall'eterno...   Una tegola   dell'assoluto   ...
Posted by Poetessa scalza~e on Tue, 28 Aug 2007 07:27:00 PST

Bacio...

 Bacio  Abbraccio.  Abbraccio  in divenire  questa voglia  di svanire  nella maglia  del tirato  tuo bacio  dentro  il mio.  Poetessa s...
Posted by Poetessa scalza~e on Mon, 27 Aug 2007 08:21:00 PST

Alla finestra

Alla finestra Il mio volto alla finestra.   Scolpisco la mente come la statua che sogno.   Mille fiori nel deserto, fantasmi dell'Amore.   Poetessa scalza* Milano, 4 agosto 2007 &nb...
Posted by Poetessa scalza~e on Mon, 27 Aug 2007 08:18:00 PST