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Scompariremo indistinti come acqua nell'acqua!

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CHE COS’E’ CYBERZONE?CyberZone è una singolare realtà editoriale nata a Palermo nel 1996. Fin dalla sua nascita il suo scopo principale è stato il lavoro di monitoraggio sui mutamenti che negli ultimi anni si sono verificati all’interno delle pratiche creative principalmente legate alle cyberculture, agli sviluppi dell’immaginario collettivo di fronte all’impatto con le nuove tecnologie, alle pratiche di pensiero libero e, infine, alla cultura dell’immagine che si pone in antagonismo alla profilassi ideologica della violenza delle immagini nel mondo contemporaneo.Punto di vista. Da questo punto di vista Cyberzone ha praticato un’etica ecosofica e disincantata nei confronti di un mondo che cade sotto i nostri occhi a precipizio nell’arroganza e nell’imbeccillità politica, un mondo manipolato da funzionari del pensiero irreggimentati sotto l’ideologia del regime globalitario del neoliberismo, un mondo sottoposto alla feroce trasformazione della democrazia in una società per azioni ad uso di un piccolo gruppo di privilegiati, un mondo dove la paura è diventata una merce e una forma di relazione sociale e il futuro una concessione personale fatta agli arruolati dei sistemi di potere con data di scadenza (quelli che un tempo Brecht chiamava lecchini).Poetica. Cyberzone lavora sulla “bassa fedeltà”. Materiali spuri (immagini estranee al sistema dell’arte), indisciplina teorica (autori e testi difficilmente classificabili in un’ottica accademica), interventi critici sullo stato delle cose del presente, erosioni dello sguardo a contatto con le trasparenza virtuali; pratica regole estranee all’imperativo integrazionista della tecnologia, vede questa, con i suoi corollari ideologici, come una forma di dominio sull’uomo, cioè una delle forme principali in cui si manifesta l’occultamento dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e del suo asservimento. Benché nata nell’universo cyborg, Cyberzone non ne adotta i miti. Lo squilibrio tra l’informazione diretta dei nostri sensi e l’informazione mediatizzata delle tecnologie è ormai talmente grande, che si è finiti per trasferire i nostri giudizi di valore, la nostra misurazione delle cose, dall’oggetto alla sua apparizione in immagine, donde il grandissimo rischio tecnologico di un delirio generalizzato dove lo schermo decide dell’esistenza delle persone, delle cose e della verità. Laddove la menzogna è vestita hi-tech, si camuffa nella perfezione accattivante dell’immagine, la verità si trova a parteggiare per l’esistenza hi-low delle cose.Com’è fatta. Ciascun numero della rivista è progettato come una monografia che ruota attorno a un tema centrale non necessariamente legato all’attualità, ma fortemente motivato dall’urgenza di verificare il senso di un problema o di una parola chiave del presente. Un intrecciarsi di voci eterogenee, legate alle più diverse procedure teoriche ed esperienze (ma sempre distanti dai modi e dal linguaggio propri dell’ufficialità). Queste voci, sempre opportunamente orchestrate fra loro, intrecciandosi l’un l’altro danno vita a un ensamble che mette in gioco, volta per volta, una pluralità di idee, interventi, che si legano con un insieme di immagini a loro volta eterogenee.Funzione della grafica. In Cyberzone immagine e testo fluiscono graficamente in modo inseparabile. La grafica vi svolge un ruolo fondamentale. Senza di essa la vita di Cyberzone sarebbe impossibile. Essa è concepita come l’arte che crea ed attribuisce valore semantico a segni che non sono dotati di valore referenziale, denotativo. Valenze polisemiche, dettagli che moltiplicano la loro percezione, giochi di scrittura che alleggeriscono l’impatto visivo dell’insieme e che scherzano con la costruzione dell’impianto grafico generale. Essa come un virus si irradia in ogni presenza – testo o immagine – mettendo in campo un’arte della connessione, un gioco di combinazioni che trasformano la percezione grafica di un testo in una polimorfa genesi dell’immagine.Forme. Le forme scelte sono quella del saggio breve, dell’intervista, dell’articolo, che assieme alle immagini elaborate appositamente per il numero da artisti, illustratori, fotografi, ritagliano un frammento di realtà.Su ciascun numero sono presenti inoltre diverse rubriche con articoli non necessariamente legati al tema centrale: arte, cinema, fumetto, musica. Durante questi anni di attività Cyberzone ha dedicato gran parte delle risorse a tessere una tela sempre più fitta di collaborazioni prestigiose a livello sia nazionale che internazionale. Filosofi, sociologi, esperti di comunicazione, critici letterari, cinematografici e d’arte, nonché un gran numero d’artisti (pittori, fotografi, illustratori, fumettisti).La rivista non contempla caporedattori, ne direttori; la redazione è composta da: Emanuele Pistola Enzo Macaluso Alessandro Pistola Marcello Faletra

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ABBONAMENTIIl contenuto "non h@ prezzo" il contenitore costa € 30 (invece di € 39)PER L' ABBONAMENTO POSTALE ANNUALE A 3 NUMERI CAMPAGNA ABBONAMENTI 2007c.c.p. 20411906 INTESTATO A: ASS. Culturale CyberZone via Montevergini 3 90134 Palermo Abbonamento a 3 numeri € 30 Sostenitore € 50 Per contatti: cell. 0039 3479358760 e-mail : [email protected]

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Books:

COMING SOONSe Dio ha permesso che l’uomo facesse del mondo una fogna, evidentemente si era sbagliato sull’uomo. La geografia serve ormai a fare la guerra, gli uomini uccidono per una partita di pallone, e i gerarchi della chiesa ossessionati dal male corrono a precipizio verso l’oscurantismo che li ha contraddistinti nel passato, quando hanno inventato l’inquisizione il rogo e i passaporti falsi per i nazisti, cos’altro vuole ancora da noi queste specie che vive sulle spalle degli altri? Girando l’angolo, non c’è che dire, le virtù del neoliberismo sono state applicate tutte con i risultati che abbiamo sotto gli occhi di tutti: l’infantilizzazione delle masse sembra irreversibile, e l’indifferenza verso tutto è il risultato di vent’anni di televangelismo, reality show e culto dello sport, che hanno letteralmente occupato tutti gli spazi sociali e sono adesso l’orizzonte del nostro immaginario. In una lettera il nostro amico Jean Baudrillard ci dice che se la sinistra fosse una specie, e se la cultura fosse soggetta alle leggi della selezione naturale, sarebbe scomparsa da tempo. Perché in effetti dobbiamo constatare che non c’è più sinistra ma abbiamo a che fare con due destre: una estremista e guerrafondaia, l’altra moderata. La disillusione è l’unica realtà da cui partire per leggere i fenomeni del presente. All’Ombra di Dio significa dunque fare una ricognizione in vari ambiti delle pratiche di pensiero, dell’arte, del teatro, della musica, della fotografia e dell’immagine in genere, e vedere ciò che sfugge a questa massiccia impostura neoliberista, vedere ciò che resiste nell’esercizio del pensiero radicale – per intenderci quel pensiero che transita anche per l’immagune e che non ha paura di affrontare, come ci dice l’amico Sgalambro, “la conoscenza del peggio”.ALL’OMBRA DI DIO Questo il titolo del prossimo numero di Cyberzone. Contributi di: Jean Baudrillard Manlio Sgalambro Michel Maffesoli Enzo Macaluso Giogo Barberio Corsetti Marcello Faletra Abbas Kiarostami Boris Porena e Gianfranco Tedeschi Tania Giuca Apostolos Panagoulos Istvan Horkai Gianni Muratore

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Posted by cyberzone on Mon, 19 May 2008 08:09:00 PST

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Posted by cyberzone on Mon, 19 May 2008 08:00:00 PST