Una negazione che è scelta introspettiva; un atto di fede per l’espressione artistica; un percorso di ricerca per potersi difendere dalla malattia, ma solo dopo averla conosciuta.
Un crocevia di esperienze artistiche, culturali e musicali disparate, dal blues rurale afroamericano alla psichedelia, dal post punk al noise, passando per l’ avanguardia mitteleuropea.
Un progetto che nasce dalla mente e dall’esperienza comune di 2 giovani musicisti irpini – Luca Bellavita e Mariano Festa - nel 2005, dopo svariate esperienze personali in diversi contesti, e che si sospinge negli anni sorretto dalla sete di sperimentazione, da un bisogno di contatto artistico con la vita, di comunicazione sonora del sentire.
Il progetto tra il 2005 e il 2006 cresce in Irpinia e in Campania. Oltre trenta date, la produzione di un E.P., le collaborazioni con Mic.Rec. e G.A.rage Records; e ancora la partecipazione al MAS fest, ad Audiomi, al Six Day Sonic Madness Lab, condividendo i palchi con …a toys orchestra e Les Fauves. Nel 2007 comincia la collaborazione con Seahorse Recordings, una delle realtà più rappresentative del panorama indie della penisola.
Il primo album “Sharing Ghostsâ€, distribuito dalla prestigiosa rete Goodfellas, vede la luce nel Dicembre 2007, e va a cercare lo spericolato equilibrio tra caos e narrazione, impulso e progettazione, emotivo e razionale; con la preziosa collaborazione nella produzione artistica di Paolo Messere (Silken Barb, Ulan Bator, Maisie, Blessed Child Opera).
Rockit
Molte tracce di questo "Sharing ghost" sembrano partorite dall'allucinata mente di un qualche gruppo di scafati rockers australiani (o inglesi, o americani…): è, quindi, piuttosto sorprendente che gli autori siano invece dei virgulti italiani alle prese con il loro disco d'esordio. Episodi come "Charles Bonnet Sindrome", "Where you aren't there" e "New song" sono, infatti, chiari manifesti di un forte atteggiamento cosmopolita e di una ragguardevole maturità compositiva. Doti innate, dunque, che permettono ai Deny di rappresentare una sapiente sintesi di stili (rock, punk, noise, spunti elettronici, psichedelia…) e di allestire sonorità ibride, molto raffinate e coinvolgenti.(...)
Music Map
Ennesimo, ottimo prodotto proveniente dalla struttura di Paolo Messere (in assoluto uno dei più ispirati music maker nostrani), gli irpini Deny mettono a segno un album d’esordio vario e centrato. Echi pinkfloydiani, improvvise aperture blues, inframmezzate da chitarre noise rock: questi quattro ragazzi non si (ci) fanno mancare niente.(...)E se a forgiare le band del futuro fossero i Deny?
Kathodik
Gettano ottime basi per il loro futuro gli irpini Deny, che con questo esordio dimostrano non solo di saper suonare ottima musica, ma anche di essere in grado di assemblare i vari generi di riferimento, senza far emergere nessuno sugli altri, giungendo ad una dialettica musicale che permette loro di superare gli ostacoli delle definizioni.(...)I Deny dunque ci danno proprio la possibilità di condividere i nostri fantasmi del rock che ci portiamo sempre dietro.
PostRockNotes
Ascoltando le prime tracce di questo disco, si fatica a credere che sia soltanto un debutto, questi quattro musicisti irpini danno l’impressione di essere dei veterani della scena musicale, non fosse altro per la maestria con cui si muovono tra i generi.(...)Passatemi l’azzardo, ma li paragonerei a dei moderni Television, con più cuore e più gioia di vivere, un disco fatto di vaste cavalcate piene di calore emotivo traslato in una montagna di rumore.(...)sentiremo parlare di loro presto.
Il Mucchio
arrivano all’esordio con una buona dose di maturità e una serie di input musicali metabolizzati con gusto, visibili ma non ostentati. Ci sono varie anime in queste canzoni, e spesso si alternano all’interno delle stesse(...)interessante biglietto da visita di un gruppo dalle grandi potenzialità (...)
Mic.Rec.
Nell’era dove l’indie rock si è dissolto in scoraggianti ed inconcludenti ritmiche easy-funky, nel minimalismo forzato o, peggio, nell’insulso e posticcio revival new wave, Sharing Ghosts ci appare come una gemma di straordinaria ispirazione. Frutto della collaborazione con Paolo Messere, i Deny sfornano un album d’esrodio di tutto rispetto e impressionano per un songwriting che appare già maturo(...)Sharing Ghosts racchiude in sé le migliori influenze del rock : tra schitarrate new wave, fraseggi british blues, melodie al sapor di post rock e reminiscenze pinkfloydiane il godimento per le vostre orecchie è assicurato.
In your Eyes ezine
un post rock molto fumoso e dilatato, errante ed affascinante(...) Pezzi come "Leaves of grass" formano anelli di fumo che fanno stare bene. Disco da gustare sul divano mentre fuori piove e il vostro erborista di fiducia è appena passato.(..)
Rock Sound
Dall' irpinia al mercato estero la strada è lunga ma non abbastanza per questi quattro musicisti italiani, che metabolizzano la lezione del post - rock e della psichedelia e la riproducono in veste sorprendentemente internazionale(...)sospeso tra post rock, inserti punk e roots blues, ed esplosioni noise(...) un debutto che lascia ben sperare per il futuro.
diRadio
(...)una lieta sorpresa(...)frutto di un serio lavoro di apprendimento strumentale ma anche e soprattutto di una qualche forma di urgenza espressiva(...)i ragazzi danno una bella ed onesta dimostrazione di quel che vuol dire partire da un canovaccio preciso per sforzarsi di produrre qualcosa di personale
Radio Sherwood
Da qualche settimana ascoltiamo alla radio questo esordio Sharing Ghosts della giovane band irpina. Credo d'avere già passato tutte le canzoni del disco. Non è facile separarsi da queste perle che incidono fresche e ruspanti i minuti. Sarà interessante sapere tutto di loro tra rock e psichedelia(...)
Mescalina
(...)capaci, anche all’esordio, di lasciare una traccia qualitativamente alta del loro passaggio(...) il disco del loro debutto possiede negli arrangiamenti tratti di maturità e spessore artistico.(...) Insomma questo “Sharing ghosts†merita veramente attenzione.
Lost Highways
degno di girare nelle compilation indie internazionali e che prende per mano la forma-canzone con disinvoltura in un girotondo tra shoegazing e psichedelia, tra bubblegum e noise dilatato, tra gli Yo La Tengo e la new wave, semplicemente geniale!(...)Tra i dischi italiani del 2007 sarebbe un sacrilegio non far figurare questo Sharing Ghosts e soprattutto non tenere d’occhio questa band che si rivela non solo ai nostri occhi come una delle cose più interessanti di quest’anno.
Sentire Ascoltare / LIFT
un suono che sa di psichedelia, post-rock, blues, noise, ma al tempo stesso evita di dichiarare apertamente le proprie infatuazioni. Mascherandole grazie a un processo di rielaborazione che non lascia quasi nulla al caso, a un amore per le dilatazioni sensate, a uno stile che riesce ad uniformare i diversi input generando crescendo viscerali (Charles Bonnet Syndrome), viaggi interstellari (Leave Me High), distonie (Leaves Of Grass), reminiscenze claptoniane in salsa post-rock (Only Love To...).
The Holy Hour
I Deny sono una bella sorpresa…il suono dei Deny è estremamente sporco, dilatato, etereo, contaminato. La produzione di Paolo Messere centra il bersaglio…un prodotto che come al solito è valido e minuziosamente curato.Sharing Ghosts è un ottimo disco(...)Il mio giudizio è un 8/10. A voi l’ascolto.
Rockambula
(...)le caratteristiche delle composizioni potrebbero favorire al gruppo buone possibilità di esportazione(...) La struttura delle canzoni, seppur dilatata, non porta l'ascoltatore alla noia. Questo soprattutto grazie ai passaggi che portano i brani a variazioni a volte blues, a volte punk. Tra i brani da citare ci sono sicuramente "Leave me high", "Leaves of grass" " e la più easy "New Song".(...) d'obbligo citare l'artwork di Muhe.(...)
Rock Shock
Beh, comincerò col dire che ho grosse difficoltà ad inquadrare stilisticamente Sharing ghosts, a meno di volerlo chiamare genericamente rock. Ma sarebbe in qualche modo riduttivo perchè è blues, è ballad, è psichedelica, è electro, è punk, è noise. E' un lavoro che a volte sa di poesia e altre di tempesta(…) Ogni cosa è scelta per essere lì, non ci è finita per caso. Brani intriganti e sonorità convincenti(…)Da tenere d'occhio.
Indie – Zone
(…)primo disco, ma ad ascoltarlo non si direbbe: forti di un sound decisamente ben curato e di un approccio ai brani originale ed in continuo divenire, il gruppo riesce a non far mai pensare ad un album d'esordio(…)hanno le carte in regola per far parlare di sé.
Komakino
(…) pezzi brillanti, volendo anche di scelta inusuale se considerati all'interno del panorama italiano, per quanto poi fuori confine nei canoni del decoro dell'indie noise più rarefatto.(…) distorsioni che caricano psichedelia melodica (…) brutalmente sentimentale, punta alla volta celeste (…)
Rockline
(…)uno dei più interessanti prodotti in ambito sperimentale usciti in questi ultimi anni dalla penisola; i Deny meritano infatti un grande riconoscomento, che è quello di saper essere stati sperimentali e "avantgardistici" senza sbilanciarsi e perdere equilibrio, tessendo una musica rara e personale(…)