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Gianfranco Zola

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Nato il 5 luglio 1966 a Oliena, una piccola cittadina di 8.000 abitanti dell'entroterra sardo, vive felicemente la sua infanzia in Sardegna, accanto alla madre, Giovanna, al padre Ignazio e alla sorella Silvia. Comincia a giocare a calcio con la squadra del suo paese, la Corrasi, di cui il padre, per un periodo, è anche presidente. Nel 1984 accede al calcio professionistico, militando, per il campionato 1984-85 e per quello successivo, nella squadra di casa, la Nuorese. Nel 1986 Gianfranco viene ingaggiato da un'altra squadra della Sardegna, la Torres di Sassari, vincendo nell'87 il campionato di C2, con un totale di 8 goal in 30 partite.Nel 1989, dopo tre anni passati alla Torres, il nostro calciatore approda in serie A, nella squadra del Napoli, nella scomoda posizione di sostituto del grande ed indiscusso campione Diego Armando Maradona. Quello stesso anno il Napoli vince il campionato italiano, dove il giocatore sardo gioca alcune partite decisive, segnando due goal. Nonostante il pericolo di rimanere offuscato dalla personalità del fuoriclasse argentino, Gianfranco ha il merito di emergere e farsi notare, rivelandosi in campo, rapido, coraggioso e pieno di iniziativa, tanto che lo stesso Maradona, prima di lasciare il Napoli gli consegna la maglia numero 10, affinché Zola sia il suo legittimo erede. L'esperienza napoletana è fondamentale: lì gioca al fianco di fuoriclasse come Careca, Fonseca, Ferrara ed Alemao. Diventato famoso e temutissimo dai suoi avversari, anche per i calci di punizione, che spesso mandano la palla in rete da una posizione apparentemente impossibile, Gianfranco durante le quattro stagioni nella squadra partenopea, riesce a segnare 32 goal in 105 partite.Nel 1991 vince con il Napoli la Super Coppa italiana ed effettua il suo ingresso nella Nazionale di Arrigo Sacchi, diventandone il titolare. Poi il distacco dal Napoli, che lo vende per motivi di bilancio.Per il campionato 1993-94 Gianfranco viene ingaggiato dal Parma.Quando il calciatore arriva nella squadra emiliana, l'allenatore Nevio Scala gli da campo libero in attacco. Due grandi stagioni fanno di Zola la seconda punta più forte del calcio italiano: tantissimi goal al fianco di Asprilla, la finale di Coppa delle Coppe, persa con l'Arsenal, l'anno dopo la Coppa Uefa vinta contro la Juventus, secondo posto in campionato, la finale di Coppa Italia, poi persa contro la stessa Juventus.Le difficoltà per il giocatore iniziano con l'acquisto del fuoriclasse Stoitchkov, infatti l'integrazione fra gli uomini d'attacco del Parma non riesce più facile come prima. Problema che si ripresenta quando a Nevio Scala subentra sulla panchina del Parma Carlo Ancelotti, che si trova a dover impiegare tre punte, Gianfranco e gli altri due nuovi acquisti Enrico Chiesa ed Herman Crespo. E' ormai chiaro per il calciatore che è venuto il momento di andar via. Nel novembre del 1996 Gianfranco passa alla squadra inglese del Chelsea per una cifra di 4,5 milioni di sterline.Dopo aver subito una delle più grandi ingiustizie del mondo calcistico, l'espulsione a pochi minuti dal suo ingresso in campo durante la partita contro la Nigeria ai mondiali del 1994, e dopo l'amarezza lasciatagli dal rigore sbagliato agli europei del '96 contro la Germania, ancora tante soddisfazioni attendono Gianfranco nel Chelsea.Con la squadra britannica infatti, il calciatore disputa due ottimi campionati, vincendo la Coppa d'Inghilterra, la Coppa di Lega Inglese e la Coppa delle Coppe. Se ancora ce ne fosse bisogno, Gianfranco dimostra nuovamente di essere un grande campione, segnando il goal dell'incontro dell'Italia contro l'Inghilterra il 12 febbraio 1997 a Wembley, occasione in cui viene proclamato "Uomo del Match".Amato profondamente dal pubblico del Chelsea anche per il suo carattere mite e cortese, Gianfranco militerà in questa squadra fino al 2002. Nella stagione 2003-2004 Zola è tornato in Italia per indossare la maglia del Cagliari, squadra iscritta al campionato di serie B. Grazie al suo prezioso apporto di tecnica ed esperienza, la squadra rosso-blu è riuscita ad essere promossa in Serie A e nello stesso anno riceve l'onoreficenza di Membro onorario dell’Ordine dell’Impero Britannico, una delle massime onorificenze del Paese, la stessa di cui si fregiano David Beckham, Mick Jagger o J.K. Rowling, la ‘madre’ di Harry Potter o tutta la nazionale di rugby campione del mondo.. Con 9 centri, Zola ha positivamente contribuito alla salvezza dei cagliaritani ottenuta nella stagione 2004-2005.Con la nazionale di calcio italiana Zola ha avuto alterna fortuna: espulso peraltro senza aver commesso alcun fallo negli ottavi di finale contro la Nigeria e squalificato per due giornate ai Mondiali di USA '94, fu sfortunato protagonista anche agli Europei del 1996, quando contro la Germania fallì un rigore decisivo per il passaggio al turno successivo. Nel 1997 segnò il gol che diede all'Italia una storica vittoria contro l'Inghilterra allo stadio di Wembley, nel corso di un incontro per la qualificazione ai Mondiali di Francia '98, alla cui fase finale però non prese parte. Con gli azzurri ha disputato in totale 35 partite segnando 8 reti.Il 29 giugno 2005 ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni agonistiche.Da luglio 2006 fa parte dello staff tecnico della nazionale italiana Under 21 insieme a Pierluigi Casiraghi.

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