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REVERENDO JONES

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REVERENDO JONES. Il tutto nacque da un idea di Antonello Pusceddu,per l’appunto Reverendo Jones, autore di questo originale progetto che sposa satira e musica.Tutto cominciò nell’estate del 1993,in una comitiva di amici(età media 17 anni) con chitarre a seguito che fungono da“scansa noia”. Qualcuno che suona quattro accordi su di un tempo funky dettato da un bonghetto e sopra una pioggia di parole improvvisate,scandite in RAP,tutto rigorosamente in sardo e dal carattere fortemente ironico.E’ da tali improvvisazioni che nacque lo spunto per i testi delle prime canzoni.Le prime apparizioni in pubblico ebbero luogo in piccole feste private nelle quali, Reverendo jones,si esibiva col solo accompagnamento della chitarra.Fù così che pian piano venne a crearsi un piccolo nucleo di “fedeli” del reverendo,persone che seguivano incuriosite le prime apparizioni in giro per l’hinterland cagliaritano di questo strano,moderno cantastorie dell’assurdo.Nel’94 arrivarono i primi contatti coi gestori di alcuni pubs che,accortisi dell’interesse creatosi attorno al R.J.,organizzarono alcune serate.Grazie al successo riscontrato in queste prime performances che trovarono un pubblico entusiasta,arrivarono i primi contatti con le radio,dove R.J. presentava alcuni brani suonati dal vivo.Una di queste esibizioni venne ripresa dalle telecamere di un emittente TV locale e trasmessa,dando cosi volto a quel nome che in seguito sarebbe divenuto popolare in tutta l’isola.Nel’95 arrivò la prima occasione per uscire allo scoperto sotto gli occhi del pubblico cagliaritano e della stampa,ovvero la prima edizione dell’ancora attuale SOTTOSUONI:rassegna musicale aperta a tutti i gruppi emergenti dell’isola.Vennero premiati i migliori sei di trenta, e tra questi R.J.,con la registrazione di un brano ciascuno su un cd promozionale.Mentre così cresceva il nome di R.J.e si allargava l’orizzonte di nuovi luoghi dove far approdare la propria musica,ecco che si concretizza il lavoro di tre anni nella registrazione di un nastro contenente sei brani fortunati.A soli 20 anni il reverendo confezionò questa demo essendo autore di testi,musica arrangiamenti.Chiaramente si trattava di un lavoro ancora privo di quella maturità ed esperienza professionale che lo avrebbero sicuramente arrichito(ricordiamo che non sa leggere e tanto meno scrivere musica,ma compone,com’è costume dire,"ad orecchio").Ma è nei testi,nella generosa fantasia,nelle rime che contengono trovate strabilianti che il reverendo si contraddistingue per il suo stile(appartengono a questo periodo canzoni come dorgali's faida,birillo,mollamiddi).Questo nastro andò molto meglio di quanto ci si aspettasse;arrivo ovunque nell’isola,prima ancora che R.J.arrivasse di persona a portare il suo repertorio live.Alla fine del ’96 il nome di R.J. era noto tra coloro che in qualche modo erano in contatto con quella che era la scena musicale isolana,pubblico, organizzatori e giornalisti(svariate recensioni positive nei quotidiani locali del periodo).Da qui si aprì la strada ai primi concerti nel capoluogo e fu subito grande successo:ricordiamo le due serate al mitico BAD BLOOD,locale al massimo della capienza,una fila di persone rimaste in coda all’ingresso per tutta la serata,pubblico che acclama il bis. Il’96 e il ’97 furono anni di concerti in svariati paesi del campidano,non esisteva ancora una band,R.J.girava accompagnato dalla sua chitarra, indossando un abito da sacerdote.Sembra strano ma ovunque si suonasse era sempre un successo e il pubblico spesso conosceva i testi delle canzoni a memoria e cantava col R.J. Nel’98 formò una prima band essenziale dove alla chitarra si affiancavano batteria e basso.Il’99 è l’anno in cui R.J. partecipò al festival della canzone sarda di Sestu vincendo il primo premio e riconfermando il meritato successo di pubblico.Per l’occasione la band si arricchì di una chitarra elettrica e successivamente percussioni.Le esibizioni ora prendevano la forma di un vero e proprio spettacolo dove dal RAP si passava alle covers rock riadattate in chiave ironica,dalla dance ai canti a tenores.Senza un manager o agenzia che ne curasse immagine e pubblicità,senza il supporto radio-televisivo,il solo nome del Reverendo Jones sui manifesti affissi nelle città bastava a far confluire sui luoghi dei concerti un pubblico che ora contava migliaia di persone. Nel 2002 Reverendo Jones fù il primo classificato dei 3 aventi diritto ad accedere alle finali di“SANREMO ROCK”,su una selezione isolana di sessanta artisti.Alla finale nella città di Sanremo si classificò 12° su 130 gruppi nazionali.Negli ultimi 3 anni il progetto è decisamente maturato per quanto riguarda lo spirito che anima i testi e la sperimentazione con generi musicali che si allontanano dal rap.La satira affonda sempre più le unghie sul tessuto sociale regionale e i testi assumono una interpretazione teatrale.Numerosi concerti in tutta l’isola e l’ultimazione di un nuovo lavoro discografico sono la storia attuale di questo progetto che dal ’93 si porta avanti,in costante crescità e con la sola forza dell’idea che lo anima.

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Posted by REVERENDO JONES on Fri, 16 Feb 2007 07:17:00 PST