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La band si è formata circa 4 anni fa, è composta da tre elementi, diciamo elementi perché non sarebbe proprio corretto chiamarli musicisti nei confronti di chi suona...anzi scavando a fondo non sarebbe corretto neanche chiamarli persone, ma questa è unaltra vicenda. Insomma, la solita storia che si ripete, tre quasi disadattati (il quasi è d’obbligo quando si parla di gruppi di provincia, perché vi sfido a trovare un locale aperto in mezzo alla settimana alle 4 del mattino per il bicchiere della staffa) che trovano come collante passione per un certo tipo di musica e la voglia di emulare i propri idoli per evadere la dura realtà in cui si è immersi ( Evvai, evviva la retorica!) Dicevamo quindi che la band è un trio, il classico power trio chitarra-basso-batteria con alcune aggravanti:il batterista (Turko) non aveva la batteria Enrico (basso) prima che effettuasse il "pellegrinaggio da cherubini" aveva un basso imitazione di quello di Paul McCartney, e dire che suonava male era un insulto ai bassi che suonavano VERAMENTE male Massimo (il chitarrista) oltre a non saper suonare la chitarra (ma questo è normale), dopo le prime prove, per una scelta obbligata, cominciò anche a cantare, cosa fino ad allora mai passata per l’anticamera del cervello del poveraccio, anche perché madre natura non era stata molto buona con lui e nella sua parlata si riscontrava una esse moscia (anzi Robertone dice una erre moscia ed una esse biascicata), l’ideale per mettersi davanti ad un microfono, converrete. Cè da dire in sua difesa però che lui ha evitato in tutti modi di cantare, ma i suoi compagni di merende stopparono sul nascere tutte le giustificazioni sostenendo: "considerato che le canzoni le scrivi tu, te le canti pure!". Fine della questione. E si, cari lettori perché dopo un paio di mesi che i nostri suonavano (solamente cover dei 3 allegri ragazzi morti, per inciso), cominciarono a venire da sole le prime canzoni, che poi vennero raccolte nel primo demo inciso nel 2003 intitolato molto immodestamente greates hits volume 1. Con i primi concerti nei soliti pub semivuoti della provincia sud romana i nostri cominciarono a suonare dal vivo con il sorprendente risultato che, nonostante limiti e carenze il gruppo riusciva comunque in qualche modo ad attirare l’attenzione e a far divertire chi stava li a sentirli. "un gruppo di misogini" dice qualcuno, "un gruppo come voi ci voleva" diceva qualcun’altra con evidenti problemi di peso che si ritrovava in alcuni testi dei nostri dove si mettono alla berlina la voglia di apparire a tutti i costi tipico delle ragazze di oggi (ascoltate "un pomeriggio al museo" e ancor di più "ragazza fisarmonica" che ricontestualizza il fedele alla linea anche quando non cè dal vangelo secondo Giovanni Lindo Ferretti). Nel dicembre 2004 il gruppo comincia ad incidere un secondo demo, ma tra mille problemi dovuti tra le altre cose allimperizia tecnica dei tre e allimpossibilità materiale di raggiungere lo studio di registrazione causa neve (!?!), vengono registrate solamente 3 canzoni raccolte nel mini demo intitolato altrettanto molto immodestamente greatest hits vol. quasi due. A seguito di questo c’è stato un periodo di quasi stallo del gruppo, stallo finito nel settembre 2005 con l’entrata nel gruppo di Roberto alla batteria al posto di Turko che nel frattempo aveva avuto un evoluzione/involuzione dei suoi gusti musicali che lo aveva portato ad allontanarsi dal resto del gruppo.Ma come si dice i si chiude una porta e si apre un portone, che in questo caso ha le fattezze di Robertone, altro disadattato prestato alla musica (infatti si autodefinisce "frocio per la musica", (e conoscendolo un po come non dargli torto!) i nostri riprendono a suonare, e nel giro di pochi mesi, grazie anche all’insistenza di Roberto, viene finalmente organizzato il "pellegrinaggio da cherubini" che permette ai nostri di dotarsi di un equipaggiamento più consono al proprio stato di fanta-musicisti e a dare un nuovo impulso per ripartire. Riprendono così ad esibirsi dal vivo (ovviamente sempre nei soliti pub semivuoti della provincia), ed è anche capitato che Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso ha aperto inconsapevolmente con un reading un loro concerto senza sapere chi fossero questi tre scemi, contemporaneamente nascono nuove canzoni tra cui le celeberrime Radical-chic elettrochoc e bombe al vittoriano che al momento in cui sto scrivendo stanno per finire di essere registrate dopo delle tormentate session sotto la cantina di Enrico e le lotte con l’autoclave della famiglia di Enrico che entrava in funzione non appena si cominciava a registrare. Ma dopo tutto questo panegirico vi domanderete cosa suonano questi Bandalarga: beh che dire, un rock’n’roll a volte veloce a volte no,cantato in italiano dalle mille influenze che comunque risulta in qualche modo originale grazie anche alla famosa imperizia tecnica di cui i tre si vantano, e se non vi fidate chiedetelo a Pietro Paravani! Conoscendoli bene però nubi nere si addensano sul loro futuro perché stanno incominciando ad imparare a suonare! ****** Mister Shankly I edited my profile with Thomas Myspace Editor V4.4 (www.strikefile.com/myspace)
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