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ITALIANOStefano Cucchi, torinese, classe 1965. Studia pianoforte classico dall'età di sette anni, e sviluppa presto la passione per la sperimentazione di stili musicali diversi (dal pop al rock, dal blues al jazz) che gioca a reinterpretare secondo il suo gusto personale.
È il 1994 quando incide il suo primo album, "Gli occhi della gente", proponendo un genere "gospel melodico italiano" con influenze black, una sorta di fusione tra il pop italiano ed il gospel americano/inglese grazie al tocco di Joe e Mikee Tafaro, produttori artistici, e alla batteria di Marcos Lopez-Iglesias, ex-Duran Duran.
Successivamente colleziona alcune interessanti collaborazioni musicali con artisti e gruppi cristiani italiani e internazionali (Aurelio Pitino, Anno Domini Gospel Choir, Siro Lopez, Sal Solo, Bungaro) e porta i suoi brani in giro per l'Europa, in una serie di concerti in Francia, Svizzera, Spagna e Olanda.
Dopo sette anni, nel 2001, torna nella scena discografica con "Le navi dall'Africa", pregevole esempio di maturazione artistica, che ha meritato il plauso della critica e del pubblico per l'orecchiabilità delle melodie, l'eleganza degli arrangiamenti e per aver affrontato un tema molto inflazionato, come quello della solidarietà con una coerenza e una sensibilità davanti alle quali è impossibile restare indifferenti.
Il lavoro è prodotto da Albino Montisci, arrangiato da Aldo Valente e registrato da Alis D'Amico, e vede la partecipazione di numerosi musicisti e coristi di talento. Oltre a Stefano alla voce e pianoforte, Albino Montisci alle chitarre classiche e acustiche, Aldo Valente alle tastiere e programmazione, Daniele de Cario al basso, Max Arminchiardi e Ezio Cauda alle chitarre elettriche, Michele Lazzarini al sax tenore e soprano, Stefania Piovesan, Paola Del Genio e Giorgio Ammirabile ai cori.
Intervistato dallo staff di Wipstaf.net a proposito del tema del suo album, Stefano ha affermato: "Ho voluto parlare di sofferenza in questo cd, perchè è una realtà quotidiana con cui tutti noi ci misuriamo, se non vogliamo chiudere gli occhi per non vedere. In particolare la canzone "Le navi dall'Africa" affronta il dramma della prostituzione delle ragazze africane che affollano le periferie delle nostre città."
Negli anni successivi si dedica interamente alla causa dei bambini che vivono in povertà collaborando con l'organizzazione internazionale non profit Compassion International, attiva nel settore delle adozioni a distanza in oltre 50 Paesi nel mondo. Nascono in questo periodo nuove composizioni sul tema, tra cui la splendida "One child at a time", scritta in occasione delle celebrazioni per il cinquantenario ed eseguita dal vivo in numerosi concerti e meeting internazionali.
Svolge un'attività anche come compositore per altri artisti cristiani e come insegnante di pianoforte.
A partire dal 2005 Stefano ha notevolmente ridotto le sue apparizioni pubbliche per dedicarsi alla sua famiglia, la moglie Roselyne e i due figli Benjamin e Florent.
ENGLISH BIO
Stefano Cucchi, from Turin (Italy), was born in 1965. He started studying classic piano at age 7 and early developed a passion for experimenting different syles of music (from pop to rock, from blues to jazz) playing and interpreting them with a personal style.
In 1994 he recorded his first album, "Gli occhi della gente" ("Eyes of people"), a "melodic italian gospel" with some black influences, a sort of mix between italian pop and american/english gospel thanks to the "touch" of Joe e Mikee Tafaro, artistic producers, and the drums of Marcos Lopez-Iglesias, former Duran Duran.
Lately he collected some interesting musical collaborations with italian and international christian artists and bands (Aurelio Pitino, Anno Domini Gospel Choir, Siro Lopez, Sal Solo, Bungaro) and brings his songs around Europe, in a series of concerts in France, Switzerland, Spain and Holland.
Seven years later, in 2001, he came back on the discographic scene with the new album "Le navi dall'Africa" ("Ships from Africa"), valuable example of artistic growth which deserved the praise of the specialists and the audience because of its easy listening melodies, the elegance of the arrangements and for facing a very often inflated issue like solidarity with a coherence and a delicacy against which is impossible to stay indifferent.
The cd has been produced by Albino Montisci, arranged by Aldo Valente and recorded by Alis D'Amico with the remarkable participation of several talented musicians and singers. Beside Stefano (vocals and piano), Albino Montisci on classic and acoustic guitars, Aldo Valente ..boards and programming, Daniele De Cario on bass guitar, Max Arminchiardi and Ezio Cauda on electric guitars, Michele Lazzarini on saxophones, Stefania Piovesan, Paola Del Genio and Giorgio Ammirabile on background vocals.
In an interview he gave to Wipstaf.net staff regarding his new album, Stefano said: "I wanted to talk about suffering in this CD because it is an every day reality wich which every one of us has to face, if we don't want to close our eyes. In particular, the song "Ships from Africa" talks over the dramatic issue of prostitution of african girls that crowd the suburb of italian cities.
During the next years he entirely committed himself to the cause of children living in poverty, by collaborating with Compassion International, non profit international organization operating in child sponsorship in more than 50 countries around the world. During this period he wrote new songs about social issues like the beautiful "One child at a time" that he wrote for celebrating 50 years of Compassion and that he performed live in many concerts and international meetings.
Stefano actually writes songs for oher christian singers and teaches piano.
Since 2005 he has substantially reduced his public appearances to commit himself to his family, his wife Roselyne and his two sons Benjamin and Florent.