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QUELLO CHE FACCIAMO E' SEGRETO
IN USCITA IL 9 APRILE IN ALLEGATO A MENTE LOCALE -
NOTE DEL CURATORE:
Quando Angelo Valori e Vincenzo D'Aquino mi hanno proposto di curare questa raccolta, la prima cosa che mi sono ripromesso è che mai e poi mai avrei usato parole tipo "emergente" per definire la musica e gli artisti e questo perché, dal mio punto di vista (personale, ma condiviso da una moltitudine sempre più disaffezionata verso le proposte ufficiali), la musica cosiddetta "emersa", quella che passa in radio e in televisione, è oggettivamente banale e terribile. Chiunque abbia avuto contatti con la grande industria discografica italiana sa che in quel settore la fantasia, la creatività , l'originalità , l'innovazione, la profondità e il puro talento non contano praticamente nulla, perché, banalmente, conta il puro profitto.
Conta che la canzone sia un asettico intermezzo fra uno spot pubblicitario e l'altro.
Conta che il personaggio sia televisivamente commestibile.
Ovviamente e in ogni tempo, per i musicisti la vita non è mai stata un letto di rose, ma ascoltando le innumerevoli storie sulla macchina infernale il cui unico scopo è succhiare via ogni traccia di vita dalle canzoni e di pastorizzare e omogeneizzare gli artisti, viene da pensare che, se oggi nascesse un Lucio Battisti, non potrebbe mai andare oltre lo status di artista di culto proprio in virtù del suo talento. Quindi, in cuor mio so che gli artisti presenti in questa collezione difficilmente verranno accettati dall'industria, proprio perché vitali e creativi e per questo ho voluto chiamare questa raccolta QUELLO CHE FACCIAMO E' SEGRETO, dove la segretezza è, sì,una situazione imposta dallo stato delle cose, ma è anche una virtù, nel senso che quello che facciamo è segreto, non perché non meriti di essere conosciuto, ma perché non è contaminato e non ha venduto l'anima.
Per la cronaca, questo non vuol dire che quello che potete ascoltare non sia accessibile, anzi in una situazione meno folle ed ingiusta, alcuni di questi pezzi potrebbero aspirare al successo di massa e tutte le composizioni sono quantomeno godibili e, sempre per la cronaca, ho preso in prestito la frase del titolo da una canzone dei Germs, un gruppo hardcore americano.
Allestendo una raccolta di materiale vario si pone il problema del "genere". Ovviamente ci troviamo nell'ambito della musica rock, ma, com'è notorio, il rock è una creatura dalle abitudini piuttosto promiscue e dalla fisionomia cangiante. Il metodo che ho trovato per avere la necessaria coerenza di fondo è stato quello di fissare dei confini, quindi ho stabilito quello che nella compilation non sarebbe entrato. Ho stabilito che non ci sarebbero stati il pop di matrice smaccatamente italiana, l'hip hop, il reggae, il jazz, il blues, la dance, l'elettronica, il metal, l'hardcore, l'avant garde, l'impro, la musica colta e la canzone d'autore nelle loro forme pure (ma senza porre alcuna preclusione per le forme contaminate con la musica rock, anzi andandole anche a scovare se necessario). Ho escluso poi cose formalmente rock, ma geneticamente destinate a compiacere il gusto industriale di cui sopra. Quello che è rimasto all'interno di questo confine è musica rock e canzoni che potremmo definire alternative o indie, ma a queste definizioni preferisco quella più ingombrante e certamente meno cool di musica reale, fatta da persone reali per persone reali, in contrapposizione a quello che viene proposto dall'industria che è stereotipato e fasullo come i personaggi delle fiction nostrane. I nostri zii un po' hippy avrebbero parlato di "controcultura", ma a questo punto credo che si possa parlare semplicemente di cultura.
Il reale e il patinato non vanno d'accordo, quindi potrebbe succedere che troviate la qualità audio piuttosto discontinua, soprattutto se è la prima volta che vi avvicinate a questo mondo e a questo tipo di produzioni. La cosa è prevista e voluta ed è normale, quando si va a cercare la cosa reale e la si cattura nel suo momento creativamente più caldo. E' comunque un momento necessario, come scoprire che il vero latte non ha per niente il sapore e l'odore di quello del supermercato. Va segnalata, ad onor di cronaca, la presenza al mixer, in un caso, di Steve Albini (che è uno dei produttori più importanti del mondo, avendo registrato artisti del calibro di Nirvana, PJ Harvey e Page&Plant).
Ho scelto poi la composizione poetico-musicale più che la band e così è capitato che abbia lasciato fuori artisti che pure mi piacciono, ma che finora non si sono espressi al massimo delle loro possibilità , almeno per quello che mi è dato conoscere.
La successione dei brani non ha nessuna relazione al loro valore ed è programmata così perché così è massimamente fluida e del resto mi piacciono tutti i pezzi della compilation. Il pezzo della mia band è all'inizio e questa, visto che sono il curatore, mi è sembrata l'opportuna soluzione ad un paio di assillanti dilemmi, quali "dove metto il mio pezzo?" e "con quale pezzo inizio?".
Buon ascolto!
Umberto Palazzo
CD 1
01 - santo niente - santuario
02 - buen retiro - escargot
03 - l riscatto di boisi bunker - i wanna legalize it e no trip
04 - jester at work - right words
05 - iver and the driver - a wrong song
06 - orlando ef - the seagull says the truth
07 - lady brown circle - i don't understand
08 - glitterball - the gentle sound of light
09 - matinée - breathing again
10 - the you are - trouba dores is dead
11 - sandra ippoliti - le blues
12 - giulio corda - sei tu
13 - ogm - carne da macello
14 - pcus - occhei compiuter
15 - sexophone - senza movimento
16 - ococo - vechepiostic
CD 2
01 - manila hemp - la ragione
02 - spierdalaj - peevish girl
03 - negative trip - gonzales
04 - zippo - kid in the desert
05 - marigold - dogma
06 - tito and the brainsuckers - spectrum
07 - joe maple - bathroom song
08 - sunflower - kc
09 - eramale - dune
10 - keep out - the loooser
11 - dogbisquit - mai meta
12 - crazy children - okokok!!!
13 - daphne cronica - oltre perla
14 - perizona - locness 2012 (nesso localizzato)