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a-hype (il Valoroso!)

I am here for Friends and Networking

About Me

Per lo stato:
TVNDNC72D15...ecct.
Per MySpace: Una Persona nota alle "Autorità Competenti"
Per VOI e per Me vorrei chiarirlo anche in questo Spazio
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...ho in testa (e soprattutto nel cuore) un mondo completamente diverso da quello esistente e destinato a sostituirlo in tutto senza possibilità di compromesso alcuno. Un mondo giusto dove ogni uomo possa finalmente VIVERE e non rompersi il culo nel disperato tentativo di SOPRAVVIVERE.
Questa cosa per me è molto importante sono le mie idee e rispetto ad esse posso anche essere duro.
Però credetemi ho anche altri interessi nella vita e tante altre cose da raccontare.
Ciao e siate felici ovunque voi siate
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News __________ Videos ______ In Memory
Friends _______ Genova ______ Contatti
Distribuzioni ____ Onore ___ Video Musicali
Links
ONORE:
"DELINQUENTI COMUNI" evadono dai vostri LAGER e/o al posto di riprendere il vecchio RUOLO di LADRO o RAPINATORE nel quale la vostra SOCIETA' INFAME li ha relegati si mettono a sparare agli ispettori regionali del servizio di SORVEGLIANZA e ai loro CANI da GUARDIA:
ONORE AL COMPAGNO
MARTINO ZICCHITELLA
I vostri sbirri all'alba occupano militarmente un appartamento per una PERQUISIZIONE POLITICA e vengono accolti a raffiche di mitra:
ONORE AL COMPAGNO
WALTER ALASIA
"DELINQUENTI" stanchi di essere RIEDUCATI e desiderosi di rieducare i rieducatori evadono in massa:
ONORE ai compagni evasi da
Lecce, Treviso, Fossombrone
Benevento, Monza, Mantova, Torino
DONNE
stanche di essere considerate oggetti da coccolare, usare, seviziare, CONTESTANO la vostra morale, la vostra concezione familiare, il vostro razzismo sessuale: Poi, diventando RIVOLUZIONARIE in una lotta complessiva per una reale trasformazione sociale, IMPRIGIONATE nei vostri LAGER, queste magnifiche STREGHE ROSSE evadono:
ONORE alle COMPAGNE evase da Pozzuoli

ONORE AL COMPAGNO
EDOARDO BALENO MASSARI
ONORE ALLA COMPAGNA
MARIA SOLEDAD ROSAS
ONORE AL COMPAGNO
CARLO GIULIANI
ONORE AL COMPAGNO
MARIO DEIANA
ONORE AL COMPAGNO
HORST FANTAZZINI
ONORE AL COMPAGNO
MARIO GALESI
ONORE AL COMPAGNO
GEORGE JACKSON
ONORE ALLA COMPAGNA
ULRIKE MARIE MEINHOF
ONORE AL COMPAGNO
BARRY HORNE
ONORE AL COMPAGNO
FRED HAMPTON
ONORE AL COMPAGNO
PACO ORTIZ
ONORE ALLA COMPAGNA
ANNAMARIA LUDMAN
ONORE AL COMPAGNO
BOBBY HUTTON
ONORE AL COMPAGNO
DAVIDE CESARE
ONORE AL COMPAGNO
CARLOS JAVIER PALOMINO
ONORE...
A TUTTI I COMPAGNI MORTI COMBATTENDO
CONTRO LO STATO E IL CAPITALE!
PER I COMPAGNI UCCISI NESSUN LAMENTO
LINEA DI CONDOTTA COMBATTIMENTO!
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Myspace.com Blogs - Dichiarazioni di Vincenzo e Marina al processo ai partecipanti alla Rivolta
http://blog.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog....

My Interests

terrorista è chi affama,
bombarda,
imprigiona!

La Famiglia,
i Compagni,
i pochi veri Amici,
le Femminucce,
il Cibo,
la Letteratura,
l'Arte,
la Politica (non quella di "Palazzo"),
la Sociologia,
l'Antropologia,
la Musica,
i Rave,
le Sostanze,
e Tutto ciò che è Illegale e/o Poco Salutare
...

I'd like to meet:



Il SEGRETO dell' ETERNA GIOVINEZZA!
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In Memory

Dedico queste pagine a due amici che ho perduto. Amici che mi sono trovato al fianco al RAVE come in CORTEO(e per quel che riguarda il primo anche in tante altre storie). Entrambi sono morti tragicamente il primodurante gli scontri del G8 di Genova, la seconda in un incendio in una casa occupata a Milano.

Che possano Riposare In Pace.

Carlo "CARLETTO" Giuliani

Betty 23

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Ho finito il manifesto Nazionale per le sentenze del G8 molti di voi lo troveranno appeso sui muri dellapropria città.

Non ha niente a che fare con il corteo del 17!!!

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Genova 17 - 11 - 2007

"Nonostante non aderissimo formalmente a questo Corteo, nonostante necriticassimo i contenuti, le modalità di convocazione e la trasverzalità delle aree politiche coinvolte,siamo scesi in piazza con modalità, parole d'ordine e contenuti nostri e che niente avevano a che fare conquelli dei promotori di questa manifestazione.
Lo abbiamo fatto per quanti tra coloro che sono i nostri Compagni di Lotta, hanno voluto comunque aprofittaredi questa partecipata occasione per portare in Piazza le proprie istanze e la propria rabbia".

Genova: Corteo del 17 Novembre

Assemblea Permanente Antifascista

PRESENTE!

NELL'ERA DEMOCRATICA, TIFIAMO RIVOLTA!
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Distribuzione:

A Genova abbiamo messo in piedi una distribuzione di materiali particolarmente interessanti e/o di difficilereperimento

AGAIN(ST)HYPE Autoproduzioni

Al momento distribuiamo due video ed un terzo sarà messo in distribuzione tra breve
(dopo la presentazione pubblica che si terrà qua a Genova) I titoli sono questi:
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PANTHER
di Mario Van Peebles
1995

Raggiunto il successo commerciale Mario Van Peebles ha girato questo film sul movimento delle Black Panthers.La pellicola ha avuto un notevole riscontro presso il pubblico e la critica dei festival internazionali ma,nonostante questo, ha subito boicottaggi negli USA ed una censura indiretta (ma di fatto) in Italia dove nonè stato distribuito. Nel film riviviamo la situazione dei ghetti neri, le condizioni economiche sociali epsicologiche di gente terrorizzata dalla prepotenza di una polizia razzista e fascista. Riviviamo gli stessiproblemi ignorati dall’amministrazione pubblica come la mancata installazione di un semaforo ad un incrociodella morte, e ancora le fasi dell’introduzione dell'eroina nei quartieri da parte di CIA ed FBI perindebolire la comunità nera. Scopriamo la storia delle Black Panthers così come ce la racconta Bobby Sealenel mitico libro "Cogliere l'Occasione" e se già non lo facevamo alla fine non possiamo fare a meno diparteggiare per loro.
Il migliore film di Mario Van Peebles ....STRA-CENSURATO!!!

Doppiato in italiano
Praticamente introvabile

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TITICUT FOLLIES
di Frederick Wiseman
1967

La Psichiatria è uno dei più violenti, coercitivi e assoluti strumenti di controllo e repressione sociale dicui lo stato borghese e imperialista dispone. Girato presso il Massachusetts CorrectionalInstitution-Bridgewater tra il 22 aprile e il 29 giugno 1966. Il primo film di Wiseman, crudo documentariosul manicomio criminale di Bridgewater, è stato per anni l'unico film americano sottoposto a restrizionigiudiziarie per motivi diversi dall'oscenità alla sicurezza nazionale. Non poteva essere proiettato alpubblico senza il permesso del Commonwealth of Massachussets, nonostante nessuno dei pazienti ripresi nelfilm o delle loro famiglie, abbia mai fatto causa al suo autore. Il divieto è stato revocato soltanto nel1991. Titicut Follies è il titolo del musical messo in scena dagli ospiti dell'istituto, le cui scene apronoe chiudono il documentario, a indicare non solo una forte consapevolezza linguistica del film ma anche laparadossale natura di performance attribuita alla malattia mentale all'interno dell'istituzione psichiatrica,che continuamente obbliga i pazienti ad "andare in scena" per osservarli e giudicarli.

Sottotitolato in italiano
Reperibile anche via Emule
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Inoltre abbiamo tradotto e stiamo per distribuire due documentari della documentarista francese Agnes Varda sulle Pantere Nere che verranno presentati in anteprima nazionale il giorno 29 Febbraio presso l'aula M dell'Università di Lettere a Genova. La presentazione sarà a cura di Emilio Quadrelli.

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Chiunque sia interessato a questi titoli mi contatti
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"O la Rivoluzione impedisce la Guerra,
o la Guerra scatenerà la Rivoluzione!"

Mao Tse Tung
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VIDEOS

Dal film: La Battaglia d'Algeri

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Dal film: L'Odio

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Dal film: La Classe Operaia va in Paradiso

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Dal film: Delicatessen

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Ancora dal film: La Classe Operaia va in Paradiso

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Dal film: Allegro non troppo

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Ancora dal fim: la Classe Operaia va in Paradiso

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Ancora dal film: Delicatessen

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Dal film: Indagine su un Cittadino al di sopra di ogni sospetto

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Dal film: Il Grande Dittatore

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Ancora dal film: l'Odio

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Dal film: Drugstore Cowboys

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Dal film: Capriccio all'italiana

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Video Musicali

Public Enemy - Fight the Power

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Pharcyde - Drop

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Delinquent Habits - Here Comes the Horns

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Digable Planets - 9TH Wonder (Blackitolism)

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A Tribe Called Quest - Oh my God

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Gang Starr - Mass Appeal

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Cypress Hill - Throw your Set in the Air

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The Roots feat. Erykah Badu - You Got Me

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Okupe [FKY] - Live at Tékita Party Belgium (May 2002)

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Dedicato a Tutti Quelli fatti un po' come cazzo gli pare...

Bronski Beat - Smalltown Boy

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"Non hai bisogno di un Metereologo
per sapere da che parte soffia il Vento!"

Bob Dylan - Subterranean Homesick Blues

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Poesia di Aprile

Ora devi andartene, prendi quello che ti serve
quello che tu pensi possa durare
Ma qualsiasi cosa tu decida di conservare,
faresti meglio ad afferrarlo in fretta
Ecco laggiù il tuo orfano con il fucile
che piange come un fuoco nel sole
I santi stanno arrivando
ed è tutto finito ora, bambina triste

L'autostrada è per i giocatori d'azzardo,
farai meglio ad usare il tuo cervello.
Tieniti quello che hai accumulato per caso.
Il pittore a mani vuote delle tue strade
sta disegnando folli ricami sulle tue lenzuola
Persino il cielo si accartoccia sotto di te
ed è tutto finito ora, bambina triste

Tutti i tuoi marinai col mal di mare remano verso casa.
Tutti i tuoi eserciti di renne vanno verso casa
L'innamorato che ha appena varcato la tua porta
Ha raccolto tutte le sue coperte dal pavimento
Persino il tappeto si muove sotto di te
ed è tutto finito ora, bambina triste

Metti giù le tue pietre per guadare,
qualcosa ti chiama.
Dimentica i morti che hai lasciato,
non ti seguiranno
Il vagabondo che bussa alla tua porta
indossa gli abiti che una volta indossavi tu
Accendi un altro fiammifero, ricomincia da capo
è tutto finito ora, bambina triste.

Bob Dylan: It's all over now, Baby Blue

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Music:

Fabrizio Deandrè, Rino Gaetano, Area, Public Enemy, Digable Planets, The Roots, Cypress Hill, Arrested Development, A tribe called Quest, Guru, Rolling Stones, Grateful Dead, Gong, Love, Velvet Underground, Techno Hardcore (Sound Conspiracy, Spiral Tribe, Okupe, Banditos, Desert Storm, Tomahawks, Olstad) + un botto d'altra roba.

Movies:

L'Odio, La classe operaia va in Paradiso, Brazil, Delicatessen, Arancia Meccanica, Drugstore Cowboy, Fai la cosa giusta, City of God, Trainspotting, Clockers, Panther, American Psyco, Fahrenheit 451, Il Grande Dittatore, The Acid House, Fargo, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Uomini Contro, La grande guerra, L'audace colpo dei soliti ignoti, Freaks, Mounsieur Verdoux, La Battaglia di Algeri, Un Uomo chiamato Cavallo, Kids, Existenz, Il Dottor Stranamore, Riff Raff, Frankstein Junior, Cammelli, Pulp Fiction, Memento, Un Oscuro Scrutare (A Skanner Darkly), Uccellacci e uccellini, Le vie del signore sono finite, Non ci resta che piangere, Fight Club, Magnolia, Aguirre furore di Dio, Malcom X, Little miss Sunshine, P Greco il teorema del delirio, Requiem for a Dream, Kungfusion, Qualcuno volò sul nido del cucculo, Titicut Follies, Zabriskie Point, Blow up, Giordano Bruno, Allegro non troppo e un puttanaio d'altri...

Television:



Simpson, Futurama, South Park, Telegiornale

Books:

Bret Easton Ellis, Irvine Welsh, William Burroughs, Ken Kesey, Jay McInerney, Enthony Burgess, Richard Price, Edward Bunker, Chuck Palahniuk, Richard Wright, Roddy Doyle, Hanif Kureishi, Philip K. Dick, Ray Bradbury, William Gibson, Kurt Vonnegut, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Nanni Balestrini, Nicolò Ammaniti, Bertold Brecht, Fedor Dostoevskij, Aleksandr Puskin, Ivo Andrìc, Yukio Mishima, Edgar A. Poe, Franz kafka, August Strimberg, James Joice, Arthur Rimbaud, Vladimir Majakovskij, Carlo Alberto Salustri detto Trilussa, Politica, Storia contemporanea, Gruppi e movimenti rivoluzionari in Italia e nel mondo, Sociologia, Antropologia.

Heroes:

Vivi:
Paolo Maurizio Ferrari,
Cesare Di Lenardo,
Assata Shakur,
Nadia Lioce,
tanti altri...
Morti:
Troppi.


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ODIO:
Il Carcere, gli Sbirri, i Magistrati, gli Psichiatri, le Cravatte, i Controllori, gli Assistenti Sociali, gli Architetti, i Preti, i Buttafuori, i "Nostri Ragazzi" in "Missione di Pace", i Fascisti, i Leghisti, i Razzisti, quelli che non sono Razzisti però..., quelli che discriminano per Razza Sesso o Età, i Maschilisti, i Banchieri, i Padroni, i Borghesi in generale, quelli che giocano in Borsa, i Manager, i Giuslavoristi, i Capi Reparto, i Capetti, i Sindacalisti e i Politici di professione, i Giornalisti, quelli che ti denunciano, quelli che minacciano di farlo, quelli che si arricchiscono trafficando in Eroina o Cocaina, le Gallerie e le Pseudo-Gallerie d' Arte, gli Artisti in Carriera, quelli che sognano di fare Carriera, i Rampanti in generale, quelli che son morti di fame e fanno la guerra a chi sta peggio di loro, gli Infami, i Dissociati, quelli che si scopano le/i Minorenni, quelli che raccolgono le firme contro la Moschea, quelli che ti strappano i Volantini dai Muri, quelli che "prima a Noi Italiani", quelli che attribuiscono un significato al termine "Noi Italiani", i Calciatori, le Star, il Gas CS, chi ha trovato il modo di fare Soldi a Palate, quelli che dividono il mondo in Perdenti e Vincenti, quelli che pensano solo ai Cazzi Propri, quelli che sono troppo pigri per guardare in faccia la realtà, quelli che se ne vanno in giro con le bandiere della Pace e poi sostengono la guerra in Afghanistan, quelle/i che fingono di condividere le tue idee solo finchè sono in cerca di qualcos'altro, gli Ipocriti, gli Sfruttatori di ogni tipo.
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AMO:
Questa tipa qua...
Se la incontrate per strada per favore contattatemi.
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News:
CITTADINO!
alle prossime elezioni politiche del 13 e 14 Aprile 2008
vota il candidato dei RIVOLUZIONARI:
VOTATE
ANTONIO LA TRIPPA!
Il nostro è l'unico candidato in grado di cambiare radicalmente l'assetto politico del Paese.
Votiamolo in massa!!!
Votarlo è facile: il nostro è l'unico candidato che può essere votato SENZA RECARSI AL SEGGIO ELETTORALE potete rimanere comodamente a Letto, al Rave, in Chiesa o ovunque vi troviate la Domenica mattina!
il vostro voto sarà automaticamente accreditato al candidato dei Rivoluzionari:
ANTONIO LA TRIPPA
Vota Antonio - Vota Antonio - Vota Antonio!
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28 Marzo 1980 - 28 marzo 2008
Genova: 28 anni dopo la strage di via Fracchia.
All'alba del 28 Marzo 1980 i Carbinieri del Nucleo Speciale Antiterrorismo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, allora aspirante membro della Loggia Massonica Coperta Propaganda 2 (Loggia P2) fanno irruzione in Via Fracchia 12 a Genova nell'appartamento abitato da quattro militanti delle Brigate Rosse: Lorenzo Betassa (nome di battaglia Antonio), Riccardo Dura (nome di battaglia Roberto), Annamaria Ludman (nome di battaglia Cecilia) e Piero Panciarelli (nome di battaglia Pasquale).
L'indirizzo e l'identità degli inquilini sono stati rivelati dal "pentito" Patrizio Peci.
Colti nel sonno i 4 Compagni delle Brigate Rosse vengono uccisi.
L'esatta dinamica degli avvenimenti non è stata ancora ricostruita. Il comunicato ufficiale dei carabinieri parla genericamente di conflitto a fuoco. Secondo gli sbirri infatti ad un primo avvertimento i Brigatisti avrebbero risposto sparando e ferendo il maresciallo Benà ad un occhio e solo a questo punto sarebbero partite le raffiche di mitra che hanno falciato i quattro Compagni. Ma il proiettile calibro 9 che ferì Benà risulta essere in dotazione ai carabinieri stessi e molti (non solo tra i Compagni) ipotizzarono che la strage di Via Fracchia fosse solo una deliberata rappresaglia per i due Carabinieri uccisi il 21 Novembre del '79 in via G.B. Monti nel quartiere di Genova-Sampierdarena.
Ad alimentare i dubbi d'altra parte fu anche il fatto che passarono ben 8 giorni prima che i Carabinieri consegnassero un rapporto alla magistratura su quanto accaduto in quella casa, mentre giornalisti e televisione vennero tenuti lontani per diversi giorni dal teatro del presunto conflitto a fuoco.
A distanza di 28 anni comunque che questi Compagni siano morti nel sonno oppure combattendo, vittime di una barbara rappresaglia o irriducibili combattenti fino all'ultimo questo non cambia la sostanza delle cose e la portata di quella come di altre sconfitte del movimento rivoluzionario.
Certo ci farebbe piacere fosse vero che Anna Maria Ludman abbia trovato la morte mentre cercava di lanciare l'ultima bomba a mano come i Carabinieri raccontano, ma resta invariato, per chi combatte questo sistema di Guerra e Sfruttamento con ogni mezzo necessario il dolore profondo per la morte di questi 4 compagni massacrati dai Mercenari dello Stato mentre dormivano o mentre a fatica cercando di rendersi conto di cosa stesse accadendo organizzavano una disperata reazione.
Lorenzo, Riccardo, Annamaria e Piero vivono nel ricordo e nel dolore dei Compagni, vivono nella lotta che ogni Proletario combatte per spezzare via le proprie catene, mentre i Boia dello Stato, gli aguzzini mercenari nelle mani dei Padroni sono già morti prima ancora di venire uccisi.
Onore ai Compagni uccisi a Genova in Via Fracchia 28 anni fà.
Per i compagni uccisi nessun lamento linea di condotta: Combattimento
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22 Febbraio 2008
A Valerio nel ventottesimo anniversario della sua Morte:
"chi muore lottando muore una volta sola"
Il 22 Febbraio del 1980 in casa di Valerio Verbano si presentano alcuni giovani.
"Siamo amici di Valerio signora ci apra...aspetteremo che torni da scuola". Quando la madre di Valerio apre i tre giovani si calano il passamontagna sul volto e tirano fuori le pistole munite di silenziatore.
Il padre e la madre di Valerio vengono immobilizzati e chiusi in camera da letto mentre alcuni elementi del commando si mettono a cercare qualcosa in camera di Valerio.
Quando alle 14 meno un quarto circa Valerio rientra con le sue chiavi e trova i componenti del commando armati e con i volti scoperti ne deduce che i tre siano lì per ucciderlo e decide di reagire.
Cintura marrone di Judo e praticante da poco di Karate Valerio sa difendersi e riesce anche a disarmare uno dei Fascisti prima di essere freddato con un colpo alla schiena.
A quel punto il commando si da alla fuga.
Inutile dire che nessun neo-fascista sarà mai processato e condannato per questo omicidio.
Ma perchè Valerio è stato ucciso?
Valerio è un giovane Compagno di 19 anni militante della Autonomia Operaia, come già detto sa difendersi e non è raro trovarlo coinvolto nelle risse furibonde che spesso i Compagni intraprendono in quegli anni contro i "fascistelli" di Terza Posizione e del Fronte della Gioventù. Ma l'episodio che determina la sua morte è quasi unanimemente fatto risalire al 20 aprile del 1979 data in cui Valerio Verbano venne arrestato con l'accusa di fabbricazione di materiale incendiario: la perquisizione che ne seguì nella casa dove viveva con i genitori portò al sequestro di materiale documentale vario tra cui un folto dossier sui gruppi neo-fascisti operanti nella capitale ed in particolare sui Nuclei di Azione Rivoluzionaria (i famigerati Nar dei Fratelli Fioravanti & soci).
Dal materiale in questione, inizialmente scomparso, poi altrettanto misteriosamente ricomparso nel suo ufficio, attingerà a piene mani il giudice Mario Amato che indaga sul Terrorismo Nero nell'intento di individuarne un'unica regia occulta. Anche il giudice Amato verrà ucciso dai Nar (per la precisione da Gilberto Cavallini e Luigi Ciavardini) il 23 giugno 1980 alle 8 circa del mattino mentre attende l'autobus sotto casa.
Va sottolineato che all'interno della procura in cui operava il giudice Amato svolgeva le sue "funzioni" anche il giudice Antonio Alibrandi, padre del neo-fascista Alessandro Alibrandi (Nar) e a sua volta noto neo-fascista.
L'omicidio di Valerio dimostra forse più di ogni altro la contiguità tra gli uffici delle procure e delle questure e le bande di neo-fascisti che operavano (ed operano) nelle città italiane ed in particolare a Roma.
La manovalanza neo-fascista è il braccio armato con cui lo Stato Borghese esegue i suoi lavori sporchi in Italia come all'estero. Per questo s'illudono coloro che ammalati di "cretinismo democratico" si appellano ai valori antifascisti dello Stato Italiano senza voler vedere che fin dai primi anni '50 i reduci fascisti di Salò e dell' R.S.I. hanno ottenuto i maggiori posti di comando nelle forze armate e nella magistratura mentre chi aveva fatto il partigiano è stato epurato.
Oggi come ieri combattere il Fascismo significa combattere lo Stato Italiano e le sue Istituzioni.
Questo va ribadito nel ventottesimo anniversario della morte di Valerio perchè solo comprendendo questo possiamo dare un senso alla morte di questo giovane Compagno.
Come diceva una canzone scritta allora dai Compagni:
"Il fumo dei lacrimogeni si fa sempre più acre e amaro...pagherete tutto, pagherete caro!"
Ciao Valerio!
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PRESIDIO/CORTEO all'Aquila
contro il 41bis:
25 gli Indagati
Il 3 Giugno del 2007 mentre gli sciacalli della televisione e della carta stampata imbeccati dalle questure gridavano allo scandalo con frasi tipo "in piazza i fondatori delle BR" (alludendo certo a un compagno che solo i boia della Digos possono aver segnalato), siamo riusciti a portare il nostro saluto e la nostra solidarietà a Nadia, una compagna comunista rinchiusa in regime di 41 bis nel Lager dell'Aquila. E con lei a tutti i prigionieri politici, a tutti i carcerati in regime carcerario "speciale" e a tutti i prigionieri nei Lager dello stato borghese.
In seguito a questo corteo io ed altri 24 Compagni siamo stati indagati per il reato di "Istigazione a Delinquere" art. 414 del codice penale.
Quello che mi sento di dire è che ne sono fiero.
No signori Questurini e Magistrati, non è delle vostre attenzioni che sono fiero, in quanto il disprezzo è troppo alto perchè io possa provare nei vostri confronti anche solo il rispetto che si può provare per un nemico.
Ciò di cui sono fiero e di essere un nemico irriducibile della vostra Classe un nemico che potete anche rinchiudere ma che non riuscirete a piegare!
Libertà per i compagni, fuoco alle carceri!
PER I COMPAGNI DENTRO NESSUN LAMENTO
LINEA DI CONDOTTA COMBATTIMENTO!
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Produci-Consuma-Crepa
Vivere e Morire per essere Sfruttati
non solo alla Thyssen-Krupp
Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre scoppia un incendio in fonderia: 7 operai si trasformano in torce umane, e moriranno nelle ore e nei giorni successivi.
Tutto questo accade nel 2007 in uno dei paesi del G8, accade a Torino all'acciaieria ThyssenKrupp, una multinazionale tedesca oggi in dismissione.
Gli operai bruciati vivi erano tutti in straordinario: turni di 12 ore, giorno e notte in fabbrica per recuperare la situazione economica precedente alla chiusura della ThyssenKrupp, per arrivare, comunque a stento, a fine mese...per morire di lavoro e non avere i soldi per pagare i funerali. Questa è la realtà.
Gli operai erano stati richiamati dalle ferie forzate per massacrarsi in uno stabilimento in cui, nonostante l'evidente pericolosità delle lavorazioni, non funzionavano idranti, nè estintori , nè telefoni di sicurezza dei reparti.
Angelo Laurino, Bruno Santino, Antono Schiavone, Roberto Scola, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe Demasi sono parte di una strage quotidiana che conta 1 morto ogni 6 ore.
Sono quelle che qualcuno ancora chiama morti "bianche", ma che di bianco non hanno nulla, perchè sono omicidi compiuti in nome del profitto.
Chi oggi, dalle poltrone del Parlamento o da quelle della dirigenza di CGIL, CISL e UIL, costretto dalla rabbia e dall'indignazione popolare, parla di "emergenza nazionale" e di "strage da fermare di fronte a cifre da bollettino di guerra", non dice che la guerra è quella degli sfruttatori contro gli sfruttati, combattuta non con l'esercito ma con la corsa al profitto, la cancellazione dei diritti, l'abbattimento del costo del lavoro, la flessibilità e la precarietà.
Una guerra non dichiarata di una classe contro un'altra, una guerra di sterminio.
Non dice che questa non è nient'altro se non la barbarie del capitalismo, la loro barbarie.
La verità è che i governi di Centro destra o di Centro sinistra, i padroni e i dirigenti dei sindacati di regime, sono tutti uniti per far ingoiare ai lavoratori maggiore sfruttamento, per far pesare la crisi sui lavoratori, che stanno pagando un prezzo altissimo e non più tollerabile in vite umane.
Basta con i morti sul lavoro!
Basta con la logica del profitto!
Solo la lotta può trasformare questo sistema.
Assemblea Permanente Antifascista
GENOVA
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Rivolta contro il G8
l'IN-giustizia Borghese ha fatto il suo corso
Venerdì 14 Dicembre a Genova l'IN-giustizia Borghese ha fatto il suo corso.
La cosa non ci sorprende e non saremo noi a lagnarcene come fino ad oggi non abbiamo mai chiesto "Verità e Giustizia" alla Magistratura Borghese impegnata da sempre nel ruolo di Boia al servizio dei padroni e dello stato borghese in difesa dei privilegi e della proprietà.
Sappiamo fin troppo bene che nessuno sbirro farà un solo giorno di carcere per i depistaggi, le montature, per i pestaggi ed i tentati omicidi di quel giorno o per la morte di Carlo, così come nessun padrone lo farà per gli operai recentemente uccisi alla Thyssen-Krupp.
Qualunque sia il corso di questa burocrazia della violenza e della repressione che tanti si ostinano a chiamare "giustizia" a noi la cosa ci lascia indifferenti perchè la giustiza quella vera è compito e patrimonio dei proletari e non di una manica di Boia Togati.
L'unico dato essenziale di questo processo sono per noi le condanne e la conseguente preoccupazione e solidarietà per gli imputati tutti, ed in particolari coloro che hanno subito le pene più pesanti come Marina, Vincenzo e Francesco.
L'UNICA GIUSTIZIA E' QUELLA PROLETARIA!
GENOVA (Reuters):
- Sono stati condannati complessivamente a 102 anni e 10 mesi di reclusione 24 dei 25 no global imputati per devastazione e saccheggio durante le manifestazioni del G8 nel luglio 2001 a Genova.
Una sola imputata, Nadia Sanna, è stata assolta per non aver commesso il fatto.
A ottobre, i pubblici ministeri Anna Canepa e Andrea Canciani avevano chiesto pene detentive per un totale di 225 anni per i 25, accusati di essere responsabili delle violenze e devastazioni per le strade del capoluogo ligure nei giorni del G8.
La condanna più pesante, di 11 anni, è stata data a Marina Cugnaschi, 41 anni di Lecco, ritenuta appartenente ai black block. Per lei i pm avevano chiesto 16 anni di reclusione, la pena più alta. La più bassa invece -- di 5 mesi -- è stata inflitta a Domenico Ceci.
Tra gli altri, Francesco Puglisi di Catania e Vincenzo Vecchi di Bergamo sono stati condannati a 10 anni e 6 mesi, mentre Alberto Funaro è stato condannato a 9 anni.
Massimiliano Monai, giudicato responsabile del lancio di una trave verso una camionetta dei carabinieri, è stato condannato a cinque anni.
La sentenza è arrivata dopo sei ore di camera di consiglio.
CARLO ARCULEO 7 ANNI 6 MESI
DUCCIO BONECHI 1 ANNO 4 MESI
STEFANO CAFFAGNINI 1 ANNO 4 MESI
DOMENICO CECI 5 MESI
CARLO CUCCOMARINO 7 ANNI 10 MESI
MARINA CUGNASCHI 11 ANNI
PAOLO DAMMICCO 1 ANNO 8 MESI
FEDERICO DA RE 1 ANNO 5 MESI
FILIPPO D'AVANZO 1 ANNO 5 MESI
ARAUJO DE ANDRARE 1 ANNO 6 MESI
MAURO DEGL'INNOCENTI 6 MESI
ANGELO DI PIETRO 1 ANNO 5 MESI
ANTONIO FIANDRA 1 ANNO 2 MESI
LUCA FINOTTI 10 ANNI
TABAR FIROUZI 11 MESI
ALBERTO FUNARO 9 ANNI
MASSIMILIANO MONAI 5 ANNI
INES MORASCA 6 ANNI
FRANCESCO PUGLIESI 10 ANNI 6 MESI
PAOLO PITZOLU 2 ANNI 6 MESI
FRANCESCO TOTO 1 ANNO 2 MESI
DARIO URSINO 6 ANNI 6 MESI
ANTONINO VALGUARNERA 7 ANNI 8 MESI
VINCENZO VECCHI 10 ANNI 6 MESI
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Padova: Arrestato Michelino
La Repressione non molla.
Sono senza parole...Sabato 17 al Corteo e Domenica 18 all'assemblea per discutere delle prossime mobilitazioni in risposta alle imminenti sentenze del processo agli imputati della Rivolta contro il G8 del 2001, Michele Magon per noi "Michelino" giovanissimo Compagno di Padova era con Noi...
La represione cerca di renderci catatonici, la contro-rivoluzione preventiva e permanente dello stato borghese sta applicando in italia una versione a "bassa intensità" della dottrina della "guerra psicologica" usata nei vari teatri di guerra dove sono impegnate le nostre truppe.
Se lì tramite l'assassinio indiscriminato e lo stupro di massa tutta la popolazione deve sentirsi insicura e alla mercè dei nostri "Bravi Ragazzi in missione di Pace" qua attraverso la magistratura si cerca di dare un simile senso di insicurezza e fatalismo ai Rivoluzionari.
Reagire è indispensabile ma è necessariamente subordinato ad una seria e collettava riflessione e analisi da parte di tutti i Compagni.
Segue il comunicato dei Compagni Padovani del Cpo Gramigna:
LA SOLIDARIETA' NON SI ARRESTA
Martedì 27 novembre, alle 5 del mattino, uomini mascherati e armati della polizia, ucigos e digos di Milano, Padova e Venezia, coordinati dalla procura milanese e dalla già nota PM socialfascista Ilda Boccassini, irrompono nelle case di 3 compagni di Padova. Vengono perquisiti e arrestati Michele, compagno attivo nella lotta del C.P.O. Gramigna, Andrea, già arrestato il 12 febbraio scorso a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari a fine luglio, e infine viene sequestrata l’automobile intestata ad un compagno militante del centro popolare occupato. Per Andrea si riaprono le porte del carcere con le "solite" accuse relative ad alcuni presunti trasporti di armi mentre per Michele, al quale è stata negata ogni possibilità di contatto esterno per cinque giorni, le accuse sarebbero di concorso esterno ad associazione sovversiva.
Questi arresti, a soli pochi giorni dalla data dell’udienza preliminare fissata per il 12 dicembre, dimostrano ancora una volta la totale mancanza di prove concrete che vadano a sostenere l’impianto accusatorio. Quest’ultimo già ridimensionato con la concessione di sei arresti domiciliari ai quali la stampa ha dato un rilievo marginale. È chiara, invece, la volontà di voler continuare a colpire la solidarietà militante che da 10 mesi si stringe attorno a questi compagni, concretizzatasi anche sabato 24 novembre durante la manifestazione indetta dal C.P.O. Gramigna a Padova che ancora una volta viene attaccato con l’arresto dei suoi militanti.
Questi nuovi arresti, insieme ad altre recenti e analoghe inchieste come quelle di Perugia, Bologna e nei confronti dello Slai Cobas, mirano a far tacere chi lotta per una concreta alternativa a questa società basata sulla precarietà e sullo sfruttamento. Inoltre, tentano anche di ridare prestigio alla magistratura e alla polizia, in un momento di forte crisi dovuto alla violenza sbirresca e all’inchiesta per la mattanza cilena del G8 del 2001 a Genova che vede coinvolti nomi di grosso calibro dell’apparato poliziesco italiano come Gianni De Gennaro. Quest’ultimo, accusato di istigazione di falsa testimonianza, già capo della polizia all’epoca del G8 è ora arruolato nel Ministero degli Interni del governo Prodi.
Come compagni e compagne di Padova non possiamo che stringerci attorno ai nostri compagni dietro le sbarre rilanciando la partecipazione al presidio di solidarietà sotto il carcere di San Vittore a Milano per mercoledì 12 dicembre. I nuovi arresti e la repressione che ci sta investendo non fermerà la lotta di chi si batte per l’occupazione degli spazi abbandonati, per le rivendicazioni operaie, contro le guerre imperialiste e per una società senza classi.
Terrorista è il responsabile delle quattro morti quotidiane sul lavoro!
Terrorista è chi bombarda e reprime!
Andrea e Michele liberi!
Libertà per tutti i compagni e per tutti i rivoluzionari!
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Ottobre 2007
CPT di Modena tra Suicidi e Rivolta!
Il presidente della Confraternita della "Misericordia" Daniele Giovanardi ha di recente avviato una campagna pubblicitaria - con tanto di distribuzione di cataloghi policromi e patinati - sulla buona gestione dei Cpt di Bologna e Modena.
Il CPT a marchio "Misericordia" viene presentato come "risorsa nel territorio", struttura all’avanguardia nel rispetto dei Diritti Umani delle persone "ospitate", che ricevono accoglienza, cure, istruzione e addirittura fraterno affetto.
Le trenta pagine fungono da catalogo dei servizi offerti dalla "Misericordia" nel settore Detenzione Immigrati (assistenza sanitaria, assistenza legale, mediazione, culturale, mediateca) e sostengono che grazie a "Misericordia" è possibile coniugare rispetto dei diritti ed accoglienza con detenzione e privazione della libertà personale, integrazione con espulsione.
Nel frattempo però in uno di questi due Cpt "Modello" in soli due giorni si sono avuti due suicidi ed una rivolta.
Il primo a togliersi la vita nella notte tra Domenica e Lunedì è stato un tunisino di soli 23 anni trovato impiccato alla propria brandina, mentre soli 2 giorni dopo a suicidarsi è un altro maghrebino di 25 anni.
Immediata si è scatenata la rivolta degli altri Prigionieri del Cpt esasperata anche dall'ennesima visita ipocrita di un Delegato Ministeriale.
I Prigionieri hanno buttato nei corridoi e dato alle fiamme i materassi dopo di che hanno occupato un'ala del Cpt bruciando e devastando ogni cosa a portata di mano.
La protesta è rientrata dopo una lunga trattativa tra i rivoltosi e gli sbirri rappresentati da un funzionario della Digos che la stampa borghese ha presentato come l'autentico eroe di tutta questa storia.
Adesso gli "ospiti" del Cpt minacciano lo sciopero della fame:
"Non mangeremo più fino a quando non ci staranno a sentire. Vogliamo che il presidente Napolitano ci ascolti. Non siamo qui per aver ammazzato, ma solo perché non abbiamo il permesso di soggiorno. Stare qui dentro è peggio che essere in galera... Aiutateci o finiremo come quel ragazzo"
afferma Edjel una ragazza Boliviana che ha lavorato molto tempo in Italia in nero prima di finire nelle maglie della "Repressione Etnica"
"...Qui è peggio del carcere, della galera. Là di sicuro li trattano meglio. Non facciamo niente tutto il giorno, non ci danno i giornali. Ci viene la depressione".
La sua storia è solo una delle tante storie di sfruttamento ed esclusione di cui la "pulizia etnica" rappresentata dai Cpt costituisce solo la cima di un Iceberg
"la mia padrona mi diceva che serviva una legge per mettermi in regola... Che non poteva ancora farlo... Prima ero badante, poi sono passata a fare le pulizie in una casa. Ma non avevo il permesso" e ancora "Vivevo a Bergamo dove lavoravo e ho lasciato mio figlio in una parrocchia quando mi hanno portato qui. Mi presero alla stazione durante un controllo. Non avevo il permesso di soggiorno, il poliziotto mi ha detto che mi avrebbe rispedito al mio Paese, invece senza dirmi niente mi ha fatto venire qui dentro. Ormai è un mese che sono qui. Eppure sanno chi sono, ma non mi fanno tornare a casa. Non mi fanno parlare con un avvocato. E l’ho chiesto più volte, anche alle ragazze della Misericordia. Loro mi dicono solo di credere in Dio..."
Per ora la Rivolta Nel Cpt "modello" di Modena sembra sopita ma le anime nei corpi reclusi sono ben lungi dall'arrendersi e quando fughe e rivolte sembrano inrealizzabili rimane il suicidio, l'auto-lesionismo o se si è un po' più organizzati lo sciopero della fame
"Ci siamo ribellati, e ora faremo lo sciopero della fame. Non si può morire come quel ragazzo. Ora è capitato a lui, ma potrebbe accadere a chiunque qui dentro. Vi prego scrivete queste cose, fatele sapere: aiutateci"
Anche all'esterno e necessario che fioriscano e crescano Azioni di Solidaretà con gli Immigrati reclusi nei Centri di Permanenza Temporanea, voluti da un Governo di Centro-Sinistra in aperta contraddizione con la Costituzione Italiana e le più elementari regole del Diritto Borghese ma in raggelante coerenza con le politihe di Guerra e Controllo delle popolazioni più povere che vedono negli stati originari finaziati con i soldi dei nostri governi interi eserciti in guerra permanente contro i "Dannati della Terra" che alle frontiere di paesi come il Marocco, la Libia e la Tunisia ripagano con il piombo, la violenza e le deportazioni coatte la disperata speranza di chi tenta il viaggio verso il Paese di Bengodi rappresentato dall'Occidente agli occhi di chi fugge miseria, guerra e malattie per cercare un futuro meno disperato.
"Finchè gli immigrati precipitano impotenti tra i flutti delle nostre coste, oppure si accontentano di raccontare storie lacrimevoli e commoventi, il buon padrone bianco si sente in dovere di indignarsi e di fare qualcosa per questi esseri sfortunati, ma non appena costoro mostreranno di prendere la parola senza chiedere il permesso a nessuno ben pochi si sentiranno in dovere di seguirli su quella strada!"
(Emilio Quadrelli dal libro Evasioni e Rivolte)
SOLIDARIETA' CON CHI COMBATTE
FUORI E DENTRO I CPT
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In Ricordo di Stammheim.
Il 18 ottobre 1977, nel carcere-lager di Stoccarda-Stammheim, nella Repubblica Federale Tedesca, i dirigenti della Frazione dell’Armata Rossa (Raf) Andreas Baader, Gudrun Ensslin e Jan Carl Raspe, furono uccisi nelle loro celle.
La versione ufficiale fu suicidio per tutti e tre: Baader e Raspe si sarebbero uccisi con un colpo di pistola alla testa, mentre Gudrun Ensslin impiccandosi con una coperta.
Al loro assassinio si deve aggiungere quello di Holger Meins, morto nel novembre 1974 durante uno sciopero della fame, di Sigfried Hausner, morta il 4 maggio 1975 poichè lasciata senza assistenza sanitaria in carcere, e di Ulrike Meinhof, anch’essa impiccata alle sbarre della finestra della sua cella il 9 maggio 1976.
Tutti furono uccisi quando erano sottoposti al regime di isolamento totale acustico e visivo , al quale seppero sempre opporre una strenua difesa della loro identità politica e di esseri umani.
All’epoca un vasto movimento di solidarietà si sviluppò, a livello internazionale, nei confronti dei prigionieri della Raf e contro la barbarie dell’isolamento, della differenziazione carceraria e di ogni tortura usata per piegare l’identità dei prigionieri politici.
Le sbarre e le mura di Stammheim sono le stesse che, nel presente, imprigionano i detenuti politici sottoposti al regime del 41 bis in Italia, rinchiusi nei moduli Fies in Spagna e costretti alla detenzione nelle celle di tipo F in Turchia.
Denunciare ogni abuso, a partire dal ricordo delle uccisioni di Stammheim, è fondamentale oggi, nell’epoca della crisi generale del sistema capitalista, per opporsi alle strategie borghesi della repressione interna e della guerra di occupazione e di genocidio sul piano estero.
"Se nell’isolamento non fai lo sforzo costante e continuo di definire la realtà e di definirla in modo materialistico: lotta, lotta di classe concepita come guerra, impallidisci, ti allontani dalla realtà, ti ammali e assumi verso la realtà un rapporto malato. Questo significa tradimento oltre che resa incondizionata dinanzi alla realtà della tortura e di fronte allo sforzo che la resistenza ti richiede. Altrimenti, resistenza, è solo una parola".
(Da una lettera di Ulrike Meinhof, marzo 1976)
"...anche tu dovresti saperne qualcosa. In fin dei conti tutti moiono. La questione è solo come hai vissuto, e la cosa è del tutto chiara: combattendo contro i Porci in quanto Uomo per la Liberazione dell'Uomo, come Rivoluzionario, nella Lotta e con tutto l'Amore per la Vita, disprezzando la Morte.
Questo è per me servire il popolo: la RAF".
(dall'ultima Lettera di Holger Meins scritta cinque giorni prima della sua morte)
"Tutti gli uomini muoiono, ma la morte di alcuni ha più peso del monte Tai, e la morte di altri è più leggera di una piuma".
(Mao Tse Tung)
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Da Molfetta un esempio
dell' antifascismo di cui facciamo volentieri a meno.
I fatti:
Sabato 13 a Molfetta in pieno centro si è svolto un presidio Fascista di Forza Nuova e Apulia-Skin, coloro che spontaneamente si sono opposti a questa ennesima parata Fascista autorizzata pare dalla Prefettura Molfettese sono stati fatti oggetto di lancio di bottiglie sassi ecct. da parte dei Fascisti. La Polizia come da prassi consolidata negli anni non si è permessa di infastidire i Fascisti è ha invece preso le generalità a coloro che protestavano contro il Presidio. Fino a qui tutto il mio appoggio e la solidarietà va a coloro che si sono impegnati nel tentativo di fermare il Presidio Fascista.
Dopo questi fatti però quella che spero essere solo una parte di coloro che si sono opposti al Presidio Fascista ha fatto uscire un Comunicato firmato "Comitato Antifascista di Molfetta" da cui come antifascista non posso che prendere le distanze.
L'intero Comunicato è viziato da uno spirito interclassista che già in sè snatura quello che per me è l'autentico spirito dell'antifascismo: Lotta di Classe contro la Borghesia e le sue Istituzioni Criminali, ma dove il comunicato tocca davvero il fondo del barile è quando afferma: "chiediamo alla società civile, ai partiti politici, alle istituzioni di vigilare per impedire il ripetersi di simili aberranti iniziative".
Innanzi tutto c'è già da dire sul concetto stesso di "Società Civile" termine astratto, populista, totalitario e qualunquista quindi intrinsecamente fascista le cui origini sono appunto quelle della "Maggioranza Silenziosa" concetto un tempo sbandierato solo dall'estrema destra.
Ma quello che fa veramente accaponare la pelle e il richiamo ai partiti e alle istituzioni della Repubblica, quei partiti e quelle istituzioni che si rendono colpevoli ogni giorno del genocidio imperialista perpetrato contro i popoli di tutto il mondo, della repressione e dello sfruttamento sistematico e quotidiano della Classe Proletaria in Italia e in ogni altro paese, dell'applicazione contro i Compagni di norme giuridiche così dette "speciali" mutuate alla lettera dal codice Fascista.
I Partiti sono quelli che da Destra come da Sinistra applicano le politiche genocide del Fondo Monetario Internazionale e dell'imperialismo americano ed europeo.
Le Istituzioni sono quelle che Sbirri e Magistratura in testa applicano la violenza di Classe sui proletari imprigionati a migliaia nelle patrie galere o condannati ad una vita di miseria e sfruttamento mentre la Borghesia compie quotidianamente le sue rapine legalizzate a danno della povera gente.
No cari Signori non è di questo "antifascismo" che i Compagni hanno bisogno, questo è "antifascismo" che puzza di segreteria provinciale di partito, un "antifascismo" di facciata e che si scontra con l'evidenza di uno stato borghese a cui ci si appella e richiama che ha sempre fatto dei fascisti il braccio extra-legale per risolvere le sue beghe interne, con le stragi di stato, con i compagni uccisi per la strada.
Chi si richiama a questo "antifascismo" se non è in cattiva fede è quanto meno malato di infantilismo politico.
Egli vede nello Stato non un nemico irriducibile ma un genitore da richiamare al buon senso.
Oggi il nostro nemico è la classe borghese e la Repubblica Italiana che ne incarna il potere.
Richiamarsi alle istituzioni equivale a chiedere al Pesce Cane di liberarci di quei pesci che si cibano della sua merda.
Chi si dichiara "antifascista" non può che essere contro questo stato che utilizza i medesimi strumenti e e le medesime pratiche messe in atto dal fascismo:
Genocidio: che viene praticato nei paesi originari delle popolazioni più povere con la fame, la guerra, la privazione delle cure mediche, il latte in polvere della nestlè.
Guerra: praticata lontano dal suolo italiano ma in maniera più violenta che nel passato grazie alle più moderne armi di sterminio.
Repressione di Classe: con l'utilizzo della carcerazione (anche preventiva) e delle leggi Speciali Fasciste contro i Compagni e con la criminalizzazione di ogni forma di esproprio che possa permettere ad un proletario di accedere a quelle ricchezze di cui la borghesia ci rapina legalmente tutti i giorni.
Pulizia Etnica: Con i Cpt e i rimpatri forzati ma anche finanziando eserciti con il compito di fermare i migranti (anche con lo sterminio) alle frontiere di imbarco.
Se è questo il potere che deve difenderci e proteggerci dai Fascisti i Compagni preferiscono vedersela direttamente con i Fascisti stessi.
Ogni vero antifascista sa che il compito attuale è il rovesciamento dello stato borghese e delle sue istituzioni.
A quest'altri "antifacisti" invece, a questi amici delle "istituzioni" della Repubblica Italiana dedico questo sonetto del Grande Trilussa con l'augurio che con le rime afferrino ciò che a parole non vogliono capire:

"Er Somaro e el Leone"

"Un Somaro diceva: - Anticamente,
quanno nun c’era la democrazzia,
la classe nostra nun valeva gnente.
Mi’ nonno, infatti, per avé raggione
se coprì co’ la pelle d’un Leone
e fu trattato rispettosamente.
So’ cambiati li tempi, amico caro:
- fece el Leone - ormai la pelle mia
nun serve più nemmeno da riparo.
Oggi, purtroppo, ho perso l’infruenza,
e ogni tanto so’ io che pe’ prudenza
me copro co’ la pelle de somaro!"
L'intero comunicato del Comitato Antifascista di Molfetta può essere letto al sito:
http://www.myspace.com/leela_red
Morte al Fascio
Cloro alle istituzioni borghesi
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Succede tutti i Giorni
Una Storia molto semplice...
Di solito sbarcano a Lampedusa, spesso molti di loro muoiono durante il viaggio.
Fuggono da paesi resi poveri dal colonialismo prima e dalle regole del mercato poi.
Vengono da paesi che non potranno mai consumare quello che consumiamo noi perchè le risorse non basterebbero per tutti.
Lasciano tutto, i paesaggi, i ricordi di una vita, le case in cui sono nati, i genitori malati, le mogli, i figli appena nati.
Lasciano tutto per saltare su una barca solitamente poco adatta ai grandi viaggi e i viaggi sono lunghi durano giorni passati coi secchi a gettar fuori l'acqua imbarcata mentre cercano di non pensare alla sete, alla fame, alla paura di non farcela, alla paura di morire. Arrivano e negli occhi hanno l'eco malinconico di ciò che si sono lasciati alle spalle e insieme speranza e paura per ciò che li attende, come cuccioli si mettono nelle mani di chi darà loro un primo pasto, una coperta, dell'acqua da bere e con gli occhi sbarrati cercano di capire se tutto ciò è un male o un bene, se c'è la fregatura insomma o se invece andrà tutto bene come dice Aziz che il viaggio l'ha già fatto.
Pensano ancora alla terra alle famiglie che si son lasciati alle spalle e si fanno coraggio perchè è anche per loro che ce la devono fare, per dare un futuro a quei figli che oggi non hanno neanche da mangiare.
Vengono a farsi sfruttare come ci sfruttano a noi altri e se possibile ancora peggio. Nelle fabbriche, nei cantieri, nei campi di fragole e pomodori, marocchini, algerini, tunisini, turchi, senegalesi, albanesi, indiani, cingalesi in cerca di u po' di pane e di una vita dignitosa, di qualcuno che li tratti da esseri umani che dica loro buon giorno e che lo dica con un sorriso.
E dimmi sei tu il Porco che odia questa Gente?
Ti darei una lamata!
IL PROLETARIATO NON HA NAZIONE
INTERNAZIONALISMO
RIVOLUZIONE!
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GENOVA
29-2-2008
UCCISO UN'ALTRO PORTUALE A GENOVA,
BLOCCATI TUTTI I PORTI
Fonte: ansa.it
GENOVA - Un operaio del porto di Genova è morto questa notte intorno all'una e trenta dopo essere caduto da una nave su cui stava lavorando a Calata Sanità, al terminal Sech dello scalo genovese. Secondo le prime informazioni sembra che l'uomo, un giovane operaio, sia precipitato mentre lavorava allo scarico dei container sulla nave effettuando un volo di quasi venti metri e schiantandosi sulla banchina sottostante. Subito i colleghi di lavoro dell'uomo hanno chiamato i soccorsi ma l'impatto è stato troppo violento ed il giovane è morto sul colpo. L'area dove si è verificato l'incidente è stata posta sotto sequestro dalla Capitaneria di Porto di Genova.
PROCLAMATO SCIOPERO DI 48 ORE
I lavoratori del porto di Genova e del Vte di Voltri hanno proclamato 48 ore di sciopero a seguito dell'incidente di stanotte che è costato la vita ad un altro lavoratore all'interno dello scalo genovese. La decisione è stata presa dopo un primo blocco spontaneo del terminal Sech di San Benigno, cui hanno aderito per solidarietà anche i lavoratori del Vte di Voltri. Con i varchi portuali completamente fermi si attendono lunghe code di mezzi pesanti già a partire dalla mattinata in particolare nella zona di San Benigno, nei pressi del casello autostradale di Genova Ovest.
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Cosa succede in città
Come Assemblea Antifascista Permanente di Genova abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione di sabato 17 novembre con un proprio spezzone autonomo, senza aderire a nessun appello e senza produrne uno nostro.

Vorremmo però stimolare un poco la riflessione non solo sulla manifestazione ma anche su cosa sta succedendo a Genova in questo periodo.

Sorvoliamo sulle legittime critiche che si possono fare rispetto alla modalità, alla tempistica e alla scarsa considerazione per il confronto con cui questa data è stata scelta, limiti "strutturali" di una parte del ceto politico di movimento, che nella nostra piccola esperienza di organismo assembleare di intervento locale cerchiamo di superare attraverso l'orizzontalità e la crescita collettiva all'interno dei processi di organizzazione di classe.

Ci sembra poi che il dibattito che si è sviluppato successivamente qui a Genova abbia più che altro rimosso i potenziali punti di discussione/attrito fondamentalmente tra le forze politiche che sono nell'attuale maggioranza governativa e coloro che considerano le politiche dell'attuale esecutivo in perfetta continuità con quelle dell'esecutivo precedente.

Ci è parso inoltre che una scadenza di lotta importante come lo sciopero generale del 9 novembre, che ha visto una significativa presenza di piazza anche a Genova, sia stato abbondantemente sottovalutato come momento per far vivere le ragioni della nostra opposizione alle richieste di pena dei PM Canepa e Canciani, e per dare il senso di una lotta comune necessaria che coniughi la lotta alla globalizzazione neo-liberista, la lotta del movimento dei lavoratori e la lotta contro la repressione.

Ci preme ricordare che non mancano i motivi per coniugare un fatto macroscopico come la repressione durante il luglio 2001, e tutti i suoi seguiti giudiziari, con la quotidiana opera di criminalizzazione delle lotte sociali nell'ultimo anno.

A Genova nel giro di pochi mesi sono arrivate tra denunce e avvisi di garanzia una trentina di comunicazioni giudiziarie che hanno soprattutto riguardato partecipanti all'Assemblea per iniziative che hanno avuto un certo peso politico per la città: i blocchi di aprile sul lungomare Canepa dopo l'ennessimo infortunio mortale in porto, una manifestazione contro un corteo di forza nuova e l'allontanamento di alcuni fascisti durante un presidio in un quartiere popolare.

Genova è poi un laboratorio sociale per l'amministrazione del centro sinistra che sembra andare a braccetto con l'estrema destra per ciò che riguarda il tentativo di mettere uno contro l'altro proletari "genovesi" e proletari immigrati nei quartieri più popolari, in un continuo gioco al rilancio in cui il razzismo istituzionale fatto di espulsione di immigrati si completa con le ronde di quartiere iniziate dalla Lega Nord a Sampierdarena.

Pensiamo che questo terreno, disertato quasi completamente nel dibattito sulla manifestazione, deve trovare una modalità di cooperazione concreta tra compagni di esperienze diverse per incominciare a dare un argine al quel mostro bicefalo che ha una testa con il sorriso cinico della Vincenzi ed una con la smorfia padana di Bossi.

A Genova, come altrove, ci sembra prioritario cercare di inceppare questa macchina da guerra che fomenta la guerra tra poveri e cerca di annichilire i tentativi di organizzazione dei proletari "italiani" con quelli "immigrati", che sono una buona parte della classe operaia genovese e una buona parte dei giovani dei quartieri popolari.
Questi giovani, tra l'altro, come studenti, si battono contro le fatiscenti condizioni delle strutture scolastiche, la disciplina carceraria delle scuole e il loro essere sempre più aziende con il compito di sfornare soggetti docili rasseganti ad una vita da precari.

Detto questo ci sentiamo assolutamente solidali con i compagni e le compagne imputate, rivendichiamo le pratiche di opposizione e di liberazione espresse a Genova nel 2001 e le profonde ragioni che tuttora ci spingono a lottare e contribuiremo alle iniziative che si svilupperanno anche oltre il 17 novembre in vista delle sentenze.

Considerato che a Genova siamo in piazza ogni volta che c'è una iniziativa che ci permette di rapportarci con porzioni di classe significative ed esperienze politiche con cui possiamo confrontarci, saremo di nuovo in strada il 17.

Certamente non gradiremmo che alcune forze politiche istituzionali e/o sindacati concertativi, completino l'infame operato degli apparati dello stato che cercano sempre più di limitare i nostri spazi di agibilità politica intimidendo direttamente i compagni e le esperienze con cui cerchiamo di cooperare...

Diffidiamo perciò chiunque a criminalizzare preventivamente la nostra presenza, instaurando un clima da delirio securitario nei nostri confronti come nel riguardo di tutti i compagni che decideranno di scendere in piazza insieme a noi.

Sia detto a livello di aneddoto, ma quattro funzionari della polizia politica di Genova si sono presentati la mattina prima dello sciopero del 9 novembre presso la sede della CUB/RDB per informare della nostra pericolosità il personale sindacale di questa organizzazione e della nostra volontà di dare vita a "mostruose" azioni (parlavano dell'occupazione dell'aereoporto di Genova!) per il giorno successivo...

Speriamo in futuro di avere insieme al più gran numero di persone possibili queste capacità se e quando ritenessimo opportuna questo tipo di azione magari per bloccare l'ingranaggio delle espulsioni, per dare man forte al popolo di Vicenza che si oppone alla costruzione della base militare USA, per impedire l'ennesima colata di cemento in mare mascherata da "fondamentale opera di pubblica utilità" o per unirci ad una possibile vertenza dei lavoratori aereo-portuali...
Insomma c'è sempre un buon motivo per occupare un aereo-porto.

Ci rammarica il fatto che a volte persino i nostri sogni non sono all'altezza delle paure del nostro nemico di classe.
Assemblea Permanente Antifascista
GENOVA
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30 Giugno 2007
Valutazioni sul Corteo Indetto
dall 'Assemblea Permanente Antifascista
Prologo:
Il 30 Giugno 1960, la Classe Operaia Genovese scende in Piazza per contrastare le Istituzioni di allora, apertamente schierate nel sostenere il Capitalismo, l’Autoritarismo e il rinascente Fascismo. Il governo Tambroni e’ sostenuto anche dai Fascisti, costituitisi nell’M.S.I., la Celere, reparto di Polizia creato da Mario Scelba nel 1949, e’ dislocata nelle citta’ industriali e nelle zone calde del conflitto sociale e i Padroni chiedono con forza la "Pacificazione". La popolazione di Genova insorge di fronte alla provocazione dei Fascisti che vorrebbero tenere in questa Città Medaglia d’Oro della Resistenza, il loro Congresso Nazionale e designano come presidente onorario il Boia Basile, prefetto di Genova durante l’Occupazione Nazista, responsabile della deportazione di 1600 Operai dell’Ansaldo, tenace collaborazionista dei tedeschi al tempo delle torture alla casa dello studente e dei massacri della Benedicta, del Turchino, di Barbagelata, di Torriglia, della Val Trebbia e di Cichero. Una Marea Umana impedisce lo Svolgimento del Convegno che dovrebbe tenersi al Teatro Margherita, scontrandosi duramente con la Polizia e scavalcando le stesse indicazioni dei dirigenti della Sinistra Ufficiale che volevano riportare la Lotta in un ambito di compatibilita’ legale e di fatto inoffensiva. Il tentativo di soffocare con la forza le migliaia di Lavoratori, Antifascisti e Studenti, la Mobilitazione in altre Citta’ e la scia di sangue, provocata dalla repressione governativa, che nei giorni successivi percorrera’ la nostra penisola da Nord a Sud, i 10 Operai uccisi a Reggio Emilia, Licata e Palermo, avranno come conseguenza la caduta del Governo Tambroni.
30 Giugno 2007
Le valutazioni fatte a caldo dai Compagni sul Corteo del 30 Giugno sono per lo più positive, innanzi tutto per i numeri, in Piazza eravamo circa 400, in secondo luogo per l'organizzazione e la gestione del Corteo. Per la prima volta dopo molti anni abbiamo assistito ad un Corteo compatto e ben auto-difeso, molti sono stati gli interventi al microfono a cui la cittadinanza ha reagito con segni di simpatia, solidarietà ed interesse, la Sbirraglia ci ha accerchiato evitando d'altra parte tenzioni con divieti e minacce. Manca ancora una reale condivisione delle responsabilità legate allo stare in Piazza e allo starci in un certo modo e così i Compagni più determinati e generosi si sono ritrovati ancora una volta a dover gestire da soli una serie di cose che devono urgentemente diventare patrimonio di tutti i Compagni. Unica macchia (anzi una serie infinita di macchie) l'esplosiaone davanti alla sede dei Fascisti di Comunità Miltante (sì sempre loro!) di una bomba di vernice che ha di fatto colpito solo una dozzina di Compagni (tra cui io cazzo!) e anche da questo punto di vista io credo ci sia bisogno che si impari a fare le cose con meno pressapochismo almeno prima che le bombe vernice diventino Moltov mandando una dozziana di Compagni in ospedale invece che ha rinnovarsi il guarda roba.

L'assemblea Permanente dei lavoratori, Precari e Immigrati Antifascisti continua il suo impegno politico riunedosi ogni Venerdì sera al Teatro di Mura degli Zingari (vicino a S.Benedetto), ogni vero Antifascista è invitato a confrontarsi con Noi.
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Posted by a-hype (il Valoroso!) on Thu, 03 Jan 2008 02:33:00 PST

Lettera dal Carcere di S.Michele Alessandria in risposta al presidio del 19 Marzo 2007


Posted by a-hype (il Valoroso!) on Thu, 03 Jan 2008 02:30:00 PST