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Land of Peaches, the video
Land of Peaches, videoclip
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SIAMO STATI SU Mtv.it CON L’ASCOLTO INTEGRALE DEL DISCO!
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VOTA "LAND OF PEACHES" SUL SITO DI NOKIA TRENDS LAB!
1. Clicca l’immagine qui sotto, ti collegherà al sito di Nokia
2. Seleziona Land of Peaches nel riproduttore e comincia a ballare in camera tua
3. Troverai un pulsante per votare il brano
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Reviews
[MTV.it]
Un nome francese fa sempre un po’ snobismo artistico e anche questo è il caso. Nello specifico qui abbiamo quattro talentuosi giovani - appassionati di arti visive, musica, happening e installazioni - che danno vita a Les:Petits:Enfants/Terriblez, anche e soprattutto per fondere tutte le loro passioni in un solo progetto. .... LPETZ pubblicano nel corso di quest’anno il loro omonimo esordio, un album denso e ricco. Molte le influenze, incastonate talmente bene da non far sentire troppo la propria voce, ma in assoluto new wave, post rock, electro e dance. Nelle scorse settimane abbiamo ospitato sulle nostre pagine l’ascolto integrale del disco, ed eccoci ancora qui a parlarne. Un consiglio per goderne appieno: alza il volume!
MTV likes: "Superdance", "Land Of Peaches" e "You Know Nothing You Know"
[ROCKSTAR]
voto: 4 su 5
...I quattro LPET, sotto il coperchio, hanno inserito un’ottima sorpresa di tarda primavera. Un album completo, preparato dai mantovano-bresciani con anni di gavetta, che confonde il tracciato spaziando dall’electro al noise, dal dark al rock. ...Melodie taglienti che sembrano andarsene per conto loro senza armonia diventano la particolarità della band dall’inizio alla fine del disco: prima sfiancante, poi assuefante. ...Poco italiani, e non solo per l’inglese. Si consiglia il nero quando andrete a vederli. Da non perdere: Superdance! (Carlo Croci)
[BLOW UP]
voto: 7 su 8
Noise Evoluto ... I piccoli fanciulli suonano un post punk wave drammatico (Jeunesse) e torrido, con finezze extra-ordinario. La voce vocoderizzata (Invitation au Voyage) e il piano di Superdance, ad esempio. Potrebbero far pensare a dei Blond Red Head al testosterone (No, Martina; You know nothing you know), ciò nondimeno si muovono con tale padronanza tra la linea di plettro e l’esplosione dei decibel (Pnx vol.2 e Concept di anomala forza stilizzata) che finiscono per somigliare solo a loro stessi. Il cyborg rock di The cake è un pretesto che dal vivo dovrebbe strapparvi i vestiti. Rock come eccezione al rock. (Dionisio Capuano)
[ROCKERILLA]
voto: 8 su 10
L’ansia di catalogazione ha portato qualche critico avventato a inscatolare i mantovani LPET nel cliché della new wave. Niente di più sbagliato. La band in questione suona semmai un post rock estremamente personale, in cui la centralità di chitarre suonate con grande eterodossia e sensibilità notturna, si coniugano con un songwriting visionario e aperto a suggestioni postpunk, ma anche da sognanti dilatazioni neo-psichedeliche. La produzione di Fabio Magistrali ha permesso inoltre di mettere a fuoco alcuni aspetti del suono, attraversato da concise contaminazioni elettroniche. Una volta lo si definiva art-rock, per sottolineare la contaminazione con altri linguaggi, senza però smarrire l’urgenza espressiva di chi sa giocarsi tutto nel timing di una canzone. (Andrea Dusio)
[ROCKSOUND]
voto:7 su 8
Dislocati tutti tra Brescia e Mantova, i LPETZ sono una delle più
piacevoli scoperte della scena indie rock nostrana. Mossi i primi
passi come entità noise (di cui si avvertono reminescenze su ’The
Cake’), i quattro si sono evoluti come progetto artistico a 360 gradi
(i loro live si vocifera siano vere e proprie performance artistiche
in grado di abbracciare musica, installazione e arti visive),
definendo infine il songwriting come veicolo per composizioni rock
quasi elettrowave. Packaging gustoso e lode per il citazionismo
baudelairiano. (A.P.)
[MUZ]
voto: 3 su 4
...un ensemble piuttosto originale... "Les:Petits:Enfants/terriblez" è un incontro tra sonorità soffuse a cui si mescolano sapientemente voci filtrate e improvvise esplosioni di potenza... soluzioni sintetiche abbondano anche nelle tracce che più sembrerebbero lineari e chiare (Invitation au Voyage è una cupa esplosione di sensualità )... i testi seguono un sentiero piuttosto velato e contorto.. nelle tracce strumentali la band offre il meglio di sé: accelerazioni improvvise e decelerazioni annunciate fanno del lavoro un disco sospeso tra il post rock più pesante e l’electro pop più raffinato. (E.M.)
[FREAKOUT]
... Il risultato di questo esordio è più che dignitoso con molti richiami ad una dance spesso orecchiabile e piacevole, ma anche inquietante e maledetta. La loro vena pop emerge con un indie-pop di pregevole fattura, mentre il rock non riesce ad essere mai pacificato, ma al contrario ansiogeno e con un noise vorticoso....
[FUORI DAL MUCCHIO]
....esordio, che arriva dopo sei anni di prove e concerti e la benedizione della critica, che sin dai primi demo ne ha colto l’ardore e il coraggio, nonché una buona dose di incoscienza...... Corposi e nonostante la varietà di temi, ben focalizzati negli intenti: da seguire ....[ROCKHARD]
voto: 7 su 8
Da esperienze miste di dj e rocker nasce un progetto, ... che si situa a cavallo fra wave, electro e post-punk. Possiamo rinvenire ... i Sonic Youth di “Evol†e il loro suonare scazzato, asettico, distante; pulsazioni trip-hop bristoliane che si sommano a rigurgiti elettropop stile Depeche Mode; scheletriche chitarre per esprimere sensibilitÃ
esistenzialista e decadente, un po’ Bauhaus un po’ Joy Division; scariche trance di buona intensità . Per certi versi, il quartetto ... sembra manipolare le proprie influenze con l’approccio dei Planet Funk. Sia come sia, i brani migliori sono quelli dove la band lascia sfogare la propria vena trance, un connubio di rock ed elettronica ... di sicuro ben fatto e molto azzeccato nei curatissimi accostamenti di timbro ... Spocchiosetti e snob,
certo, ma capaci di frullare abilmente diverse suggestioni, epoche e
sonorità ... (Niccolò Carli)
[HARDSOUND]
....Spesso le sorprese migliori arrivano nel modo più inaspettato: ed è così che un gruppo di quattro ragazzi lombardi riuniti sotto lo strano monicker Les Petits Enfants Terriblez, sfornano uno dei lavori più interessanti del 2007, almeno per i mesi finora trascorsi......Funambolici, imprevedibili e assolutamente folli: chi ha voglia di sorprese può puntare ad occhi chiusi sui Les Petits Enfants Terriblez.
[ROCKSHOCK]
....Col loro album d’esordio, i Les Petits Enfants Terriblez dimostrano un’ottima maturità ed un grandissimo gusto per la sintesi di diverse esperienze dark-wave, noise ed indie....
[MUSICBOX/PUNKADEKA]
...Questo disco è quanto di più eclettico si possa immaginare, votato ad un crossover moderno ed insinuante in misura crescente ad ogni nuovo ascolto...un album che sintetizza con arte sopraffina più di trent’anni di mutazioni e sussulti del rock venuto dopo il punk, ma che pesca anche negli anfratti intellettuali tra i ’60 e ’70 europei, teutonici in particolare...
[NEWSIC]
Sono una bella sorpresa Les Petits Enfants Terriblez, i nuovi alfieri dell’electro-noise italiano. Dopo un EP indipendente e una serie di concerti in mezza Italia, gli LPETZ pubblicano la loro opera di debutto e danno alle stampe un lavoro ambizioso....
[ROCKIT]
....I Lpetz sono bravi, questa è la realtà , hanno un’ottima capacità di scrittura e un’ottima resa live e sono molto cool e disinvolti.....
[OPEN INDIE]
A dispetto del nome, la band ruota intorno alla scena mantovana/bresciana e si basa sulla fusione pluridisciplinare di musica, arti visive, happening. I più penseranno a gingilli per chi non ha le doti di portare in primo piano l’impatto sonoro…ma sarebbe smentito al primo ascolto di questo disco.
Una forza centrifuga che porta nel vortici polveri Joy Division, Fantomas e Aphex Twin. I dischi impolverati riprendono vita e danzano impazziti negli angoli reconditi di menti lucide e divelte.
Melodie soffuse si mischiano con voci filtrate… improvvise esplosioni di potenza trovano quiete in arpeggi evocativi. Un genere eclettico in cui piovono battenti contaminazioni di sonorità disparate.
Una sorta di Editors all’italiana, con il pelo sul petto e il ghigno bastardo stampato sulla faccia.
[NERDSATTACK]
... Accasatisi presso la Mizar Records i bresciani dal nome francese escono finalmente con l’omonimo disco di debutto e l’attesa è stata prolifica perchè l’album, lo dico subito, si piazza tra le cose più belle che ci sta regalando questo inizio 2007............Un sound che sta sospeso per aria, che ti avvolge inavvertitamente per poi esplodere in una grandeur di suoni dove si mescolano elettronica e noise, hardcore e new wave...... L’idea che si ha gustando questo disco è quella di un’opera d’arte post moderna messa in musica, di un concept sull’alienazione dell’uomo nel terzo millennio e gli effetti di tubi metallici, di clangori, di suoni industriali rende glaciale l’atmosfera drammatica della loro musica, tesa in viso a scavarvi il cranio.......Puro nichilismo. Tutto è perfetto, suoni, produzione così come l’artwork che rispecchia l’idea della loro arte,tutto è riuscito come doveva essere. Attualmente, inarrivabili.
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"LAND OF PEACHES", making of the video